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Dati Audiradio V Bimestre 2007 - RTL 102.5 strappa la seconda posizione a Deejay
di :Davide Colella

Pubblicati i dati Audiradio relativi all'ascolto delle radio nazionali e locali nel quinto bimestre 2007.
L'indagine quest'anno viene realizzata con un campione di 120.000 interviste, il 70 % in più rispetto alle indagini degli scorsi anni.
Per quanto riguarda i freddi numeri la Rai rafforza Radio1 che conquista 900mila ascoltatori nel giorno medio, confermandosi al primo posto della graduatoria, ma registrando altresì il calo di 400mila ascoltatori di una Radio2 sempre più Fiorello dipendente.
Tra le emittenti private in grossa evidenza RTL 102.5 che strappa, dopo anni di strapotere, a Radio Deejay lo scettro di emittente privata più ascoltata attestandosi al secondo posto negli ascolti. Calo del 10% nel giorno medio per Radio Capital.

Naturalmente è necessario prendere con le pinze il dato bimestrale in attesa della chiusura del semestre. Come sempre accade con il meccanismo di Audiradio, basato su interviste telefoniche e non su dati tecnicamente più realistici come quelli dell'Auditel, a premiare sono gli sforzi promozionali effettuati sugli altri media (campagne tv, stampa, cartellonistica) piuttosto che gli ascolti veri e propri.
RTL 102.5 da molti mesi sta realizzando una campagna pubblicitaria televisiva molto accattivante mentre il Gruppo L'Espresso paga il cambio di strategia di Radio Deejay (molto più parlata che in passato, dedicata ad un target più adulto) e di Radio Capital (innalzamento del profilo dell'ascoltatore medio un po' più pregiato che negli scorsi mesi).

E' interessante il dato che vede aumentare il consumo di informazione radiofonica con le ottime performances di Radio1, Radio24, RTL 102.5 e Radio Radicale... potrebbe essere anche un segnale importante di una società sempre più preoccupata da temi finanziari, sociali, ambientali... ma non si può non sentire un pericoloso campanello d'allarme nel grave appiattimento radiofonico dove vincono quelle emittenti dai marchi riconoscibili ma dove non si è in grado di riconoscere un deejay dall'altro, e dove musicalmente non si rischia più nemmeno un brano, suonando soltanto quelli contenuti nella classifica dell'Airplay Nielsen.

Se è questo il risultato di un'indagine radiofonica che continua a penalizzare chi cambia, chi rischia ma soprattutto chi cerca di differenziarsi dalla massa è davvero il caso di continuare la revisione di un sistema di indagine obsoleto. Oppure, ipotizzando che il metro sia attendibile, ricercare nella società italiana le cause di un appiattimento che coinvolge tutti i campi della cultura, dei media, della politica.

Link correlati:
www.audiradio.it


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