Radio Vaticana "La sapienza l'ha fondata un Papa... e anche sulla radio avremmo qualcosa da ridire!" ;-)
da
repubblica.itROMA - E' ormai
scontro
sulla visita del Papa per l'inaugurazione dell'anno accademico
all'Università "La Sapienza" di Roma in programma per giovedì prossimo.
Da una parte si aggiungono firme prestigiose all'
appello
dei 67 fra docenti e prestigiosi scienziati laici che lo definiscono un
"incongruo evento" e chiedono al Rettore di annullarlo. Dall'altra,
Radio Vatica
na che bolla quella dei professori "un'iniziativa di tipo
censorio". "La Sapienza - specifica la radio della Santa Sede - è
stata fondata da Papa Bonifacio VIII nel 1303. La comunità
universitaria attende con interesse l'incontro con Benedetto XVI''. Un
tono che poi sfrocia nell'ironia quando l'emittente vaticana definisce
"tollerante" fra virgolette l'appello dei professori. [...]
E Radio Sapienza??? Dalla radio d'ateneo rispondono con un perentorio "Crunch! La storia [è stata] masticata dalla musica"!
Insomma... per ascoltare qualcosa di sensato che riguarda direttamente il nostro quotidiano bisogna mettersi un'antennona sul tetto e ascoltarsi Radio1 Toronto, mentre una volta bastava ascoltare Radio1 e basta... Mentre continua la querelle tra la santa sede e la sapienza continuate a leggere di cosa si parlava ieri a Voltapagina, il programma condotto in italiano e inglese su Radio1 Toronto. Ospite della puntata era Dario Fo.
da newsitaliapress.it
"Gli schiavi stavano meglio degli operai di oggi. Non e' una provocazione , e' una realta' storica". Dario Fo, ai microfoni di Radio Uno Toronto e' tornato a parlare del dramma delle morti sul lavoro.
"Lo schiavo era più tutelato dell'operaio" afferma il premio Nobel per la letteratura del 1997. " Nel secondo secolo dopo Cristo, a un certo punto gli imprenditori del tempo si sono resi conto che gli schiavi costavano molto di più dei cosiddetti lavoratori liberi. Prima di tutto dovevano acquistare lo schiavo poi dovevano trattarlo bene per mantenerne il valore, perché non morissse, e perché loro non perdessero il capitale che avevano investito. Hanno fatto il conto che la manodopera salariata ma svincolata dalla schiavitù, costava meno. Si son detti, dovremo pagare qualcosa di più i salari ma queste persone si cureranno da sé si sfameranno da sé. Quando c'era la schiavitù, il padrone doveva prendersi a carico la famigia della schiavo che doveva essere "tirata su" cioe' messa nella condizione di vivere."
Dunque "Gli schiavi erano un capitale da far fruttare. Oggi gli operai non sono un capitale da far fruttare. Basti pensare che la Fiat ha licenziato venticinquemila operai in un colpo solo, un privilegio che l'imprenditore del II A.C. non poteva permettersi."
"Partecipare ai funerali delle vittima della Thyssen Grupp era un dovere civile. La solidarietà con questi operai, con le vittime e con i parenti, è un minimo gesto che Franca e io potevamo mettere in atto - ha dichiarato il drammaturgo e Premio Nobel a "Voltapagina" trasmissione settimanale di attualità e cultura , condotta in italiano e in inglese dalla direttrice dell'emittente, Irene Zerbini.
"E poi e' un fatto veramente grave per cui bisogna prendere parte ad azioni come queste. Un'impresa a capitale straniero, che dovrebbe rispettare anche rapporti con i lavoratori che non sono della loro nazione - ha continuato il Nobel, riferendosi alla Thyssen Grupp - a un certo punto si scopre che i lavoratori sono lasciati a se stessi e che si cerca di minimizzare le responsabilità dell'impresa che ha responsabilità gravissime".
Voltapagina e Radio Uno Toronto si possono ascoltare in tutto il mondo, dal sito www.radiouno.ca.