lettere
altri tempi
Luglio 1945.
Devono esserci ancora le macerie della guerra là fuori
e qualcuno scrive una lettera d'amore per Giuseppina.

Lester Galloway dice che ha ritrovato questo stralcio di lettera in una vecchia valigia di cartone, in cui Nonnobuonanima aveva conservato i ritagli di una vita, i documenti importanti, le ricevute del Totip, i primi calendari della Vespa e i biglietti strappati dei cinema di Stassfurt, quando sbucciava patate nel Terzo Reich.

Se n'è stata per 50anni chiusa in una valigia di cartone, questa lettera. Tra un foglio del Gazzettino e una pubblicità da rotocalco della Brillantina Tricofilina.

La risposta di Giuseppina se ne sta così, con calligrafia decisa, al termine dello spazio bianco di una lettera di dichiarazione, con grafia incerta e storta.

Doveva essere un amico del vecchio, Raffaele.
E' lui che scrive a Giuseppina, o meglio...è Nonnobuonanima che scrive , visto che l'amico non lo sa fare.
Scrive una lettera per procura.
Nel Luglio '45.
C'è ancora la guerra, là fuori, forse.
E Raffaele non sa scrivere. Ama Giuseppina e la riga non tiene...la grafia se ne va storta...per fogli di carta blu.

Brillantina Tricofilina. Mestrina-Carbosarda 1X.


carbosarda
 altri tempi 2

Altri tempi.
Giuseppina risponde che no.
Risponde: "Gentilissimo Signore, vi ringrazio del Vostro pensiero ma non accetto il Vostro amore..."
Chiaro, no?
Magari certe sbarbe del sabato sera post-modermo ti chiamassero "Gentilissimo Signore"!
Lester si chiede che faccia abbiano. Giuseppina e Raffaele.
Gli sembra quasi di vedere una polaroid sbiadita.
Nonnobuonanima deve aver avuto pietà dell'amico, senza consegnargli la missiva di risposta della tipetta.
Magari avrà inventato qualche scusa improbabile, tipo che la signorina Giuseppina era già promessa sposa a un qualche ragioniere di Crecchio e via dicendo.
Dovevano andare così le cose, con la guerra piantata tra l'aorta e l'intenzione...
La guerra dentro, mentre fuori inizia il "dopo".

Si torna a giocare addirittura a calcio.
E una poetica squadra di minatori sardi va a conoscere le nebbie di Mestre.
Lester centellina un bicchiere di Lagavulin del Bandana Pub.
"Che storia stronza" dice, accendendosi una paglia "Pensa che senso idiota...Come se qualcuno, un giorno, trovasse questi tuoi post..chiusi in una valigia di cartone...".
"..."
"Altri tempi..."
"..."
"Sai cos'è che mi chiedo ultimamente?"

Lester a volte è così. Potrebbe avere di fronte chiunque, da Leonardo Da Vinci a un fantasma, e sarebbe come stare davanti a uno specchio.
A volte si fissa. Con una qualche idea balenga, come portare al guinzaglio un coniglio pittato di fucsia a Piazza Salotto (stile Gigi Meroni).
"Chissà com'è andata a finire?"
"Tu che dici?"
"Secondo me ha vinto la Carbosarda"
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