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I bloggers alla corte del libero Al Gore

da lastampa.it

Da giovedì mattina alle 11 sul canale 130 di Sky Italia c'è una nuova tv. Già nel pomeriggio ben 600 tra i più importanti bloggers italiani a cui Sky ha permesso di incontrare l'ex vicepresidente americano erano davanti all'Ambra Iovinelli per parlare con il guru dell'ambientalismo mondiale e scoprire com'è il suo progetto di televisione. Il nome dell'emittente è Current TV con sede a San Francisco. Pochi dipendenti, tutti giovanissimi ed esperti di montaggio e ripresa in digitale, tutti coinvolti nella costruzione del palinsesto dell'unica emittente che, di fatto, è realizzata dai telespettatori che inviano filmati girati con telecamere digitali, telefonini, palmari o quant'altro. Per presentare Current è arrivato a Roma Al Gore, socio co-fondatore insieme al magnate Joel Hyatt della tv fatta dalla gente. «Ora anche tu puoi dire la tua - ha detto subito il politico, paladino della causa ambientalista e vincitore con il documentario «Una scomoda verità» di due Oscar e un Nobel - Voi siete la voce e su Current troverete la vera libertà di informazione e opinione».

Negli States, Current è nata cinque anni fa ed è subito diventata un caso da copertina. Uno dei suoi giovani inviati ha recentemente vinto il premio come miglior giornalista sotto i trentacinque anni per un servizio sul fenomeno degli skin-heads russi. Con la sua telecamerina il ragazzo ha documentato come si possa essere nazisti nella terra del comunismo. «Dopo USA, Gran Bretagna e Irlanda - ha detto Gore - ora anche l'Italia ha la sua Current TV che vive come sito web e canale satellitare. Il progetto nasce con l'intento di dare a tutti la possibilità di produrre contenuti video che raccontino la realtà, dall'arte alla politica, dallo spettacolo allo sport. Senza censure, ma anche senza mai prendere posizione su un determinato argomento nel rispetto del pubblico che sta davanti allo schermo». Gore, che non è mai apparso, neppure per un minuto in un programma prodotto dalla sua televisione, ha tenuto a sottolineare come questa non debba passare per cassa di risonanza delle sue battaglie politico-ambientaliste. «Ho ben chiaro cosa significhi conflitto di interessi e anche se qualcuno ha provato a provocarmi sull'argomento dico a gran voce che sono solo il socio co-fondatore di una televisione che si mette dalla parte di chi la guarda al punto da voler essere chi la guarda. In molti paesi, America inclusa, la concentrazione di proprietà dei media ha portato ad un'unica conseguenza: molte voci sono tenute fuori. Current tv è l'unica rete di informazione indipendente e vi garantisco che lo rimarrà».

Ma Sky che «ospita» il canale non fa parte dell'universo mediatico di Rupert Murdoch, il re della concentrazione mediatica? «Ho un grande rispetto per i signori di Sky che hanno voluto Current e visto il Dna della televisione non sarebbe possibile senza una libertà totale di movimento ed espressione».
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