da Avvenire del 25 luglio 2008
Le radio e le tv locali «sono sul piede di
guerra contro questo piano scellerato di tagli ai contributi » . Luigi
Bardelli, storico presidente dell’associazione delle emittenti locali
di area cattolica non usa mezzi termini nel criticare i tagli
all’editoria proposti dal ministro Tremonti, nonostante le recenti
generiche rassicurazioni del sottosegretario alla Presidenza del
Consiglio Paolo Bonaiuti. Severo, in particolare, il giudizio
sulla disparità di trattamento fra Radio radicale e le altre
emittenti. La manovra triennale, infatti, garantisce prima di ogni
altra cosa l’attuale contributo di 30 milioni di euro ( la quasi
totalità dei contributi a radio e tv) elargito all’emittente radicale
come contropartita per le sue funzioni di servizio pubblico poiché
trasmette le sedute parlamentari. Ebbene, secondo Bardelli, le
emittenti locali svolgono per loro natura servizio pubblico sul
territorio anzi, da questo punto di vista « siamo di servizio pubblico
più di Radio Radicale. In particolare le emittenti che aderiscono al
Corallo, tutte nate con una missione di servizio che è stata
specificata nel loro statuto». Proprio per questi motivi, annota il
presidente del Corallo, « confidiamo che i contributi, già immiseriti
dai tagli del precedente governo, non vengano ulteriormente
falcidiati » . Del resto, «noi, così come le emittenti
dell’associazione Aeranti, abbiamo ragione di ritenere che il
sottosegretario Bonaiuti e il responsabile del Dipartimento Editoria
di Palazzo Chigi, Mauro Masi, non vogliano tradire la linea politica
federalista che si va affermando, sottraendo sostegno all’emittenza
libera locale, strumento indispensabile di sviluppo democratico del
Paese». Bardelli chiede l’apertura di un tavolo «per affrontare nei
giusti termini questa delicata problematica », ricordando che nel
recente forum annuale di Aeranti- Corallo, il sottosegretario alle
Comunicazioni Paolo Romani e tutti i politici intervenuti hanno
sottolineato l’essenziale funzione di radio e tv per la valorizzazione
delle identità locali».