da
lastampa.it
Piaccia o no, si va verso la ripresa della vita normale, dopo settimane
di immobilismo pigro e anche un po’ ansioso, vista la congiuntura
economica. Ma il musicbusiness yankee, che non ha più di dieci giorni
di ferie l’anno, sta già pensando alla nuova stagione, a come uscire
dalle sacche del già noto per dare qualche spinta in più alla pigrizia
delle abitudini, e alle sicurezze del pubblico dormiente. Ecco alcune
delle nuove indicazioni, buone da importare subito anche in
Italia-Europa.
Concerto concept
I concerti sono diventati messe cantate? Le kermesse sono ormai un
triste dovere per fare fatturato con il nuovo disco che ha tre pezzi
buoni e sei così-così oppure due pezzi inediti brutti e poi cose belle
ma vecchie-vecchie? E infine: ci piacerebbe far rinascere il romantico
album che i più giovani non sanno neanche cosa sia? Allora, tornino a
mettersi alla prova anche i nostri artisti, perbacco, come succede
negli States: dove, come riporta
Billboard,
è nato con successo il concerto costruito intorno a un solo album, ma
cruciale, di una carriera. Certo, è un po’ come rubare il lavoro alle
cover band, ma nomi di prestigio come i Sonic Youth, Liz Phair, Echo
and the Bunnymen, gli Stooges di Iggy Pop, i leggendari Tortoise,
nell’èra dell’iPod vanno ricostruendo il loro pubblico, perché offrono
dal vivo «quel» magico disco come forma artistica compiuta: gli Stooges
per esempio di
Fun House, o i Sonic con l’apocalisse metropolitana di
Daydream Nation.
Furbescamente, questi concerti vengono limitati assai nel numero, per
farli diventare degli autentici eventi. Anche da noi ci sarebbe solo da
guadagnarci, come immagine. Pensiamo se Vasco l’anno prossimo decidesse
di rompere il sabbatico che segue al
Mondo che vorrei interpretando con la sua band, per dire, solo i primi tre vitalissimi dischi:
Ma cosa vuoi che sia una canzone del ’78,
Non siamo mica gli americani del ’79 e
Colpa d’Alfredo
dell’80; file ai botteghini, concerto breve, rialzo delle azioni (non
che siano mai state basse...); e Ligabue? Abbandonando l’orchestra di
70 elementi che lo accompagnerà a fine settembre all’Arena di Verona,
si potrebbe concentrare sulle canzoni di
Radiofreccia o su tutto
Miss Mondo,
del quale magari non ha mai cantato dal vivo tutti i brani, creando un
evento. L’idea funzionerebbe bene in Italia per artisti di lungo
percorso e magari con qualche stanchezza nelle ossa: sarebbe una
delizia, e una lezione per i più giovani, risentire tutto il Titanic
(1982) e basta dalla voce di De Gregori, o tutto Radici del ’76 da
Guccini con le sue erre. Morgan l’ha già fatto: ma lui, cantava De
André.
La radio specializzata
L’idea è venuta ai maggiori canali satellitari americani, XM e Sirius,
che si sono fusi di recente in Sirius XM dopo essersi fatti a lungo la
guerra. Hanno messo insieme 10 canali specializzati su artisti di
amplissimo ascolto: ci sono la Elvis Radio, la E Street Radio che spara
Bruce tutto il giorno e la Little Steven Underground Garage che fa
invece ascoltare un repertorio molto off; c’è un filone tutto dedicato
alla memoria dei Grateful Dead, un canale completamente di metal (c’è a
chi piace sempre...) e perfino il «Siriusly Sinatra» tutto di standards
e swing di Old Blue Eyes e dei suoi amici. L’idea è più difficilmente
importabile nel nostro mondo di singoli urlati, scelti per il
ritornello facile.
Prima visione videoclip
Il revisionismo totale made in Usa intacca anche lo stanco mondo dei
videoclip, diventati oggetti di prestigio solo per alcuni artisti che
hanno soldi sufficienti per girarli, ma poi non sanno più bene come
piazzarli: nemmeno MTV ne va più pazza ormai, occupata com’è a
ridisegnarsi nel dopo-internet. Così, al Def Jam Music Group è venuta
un’idea: promuovere le nuove canzoni - prima ancora dell’uscita di un
disco o dell’offerta ai tradizionali canali radiofonici - a colpi di
videoclip, da mandare in onda in esclusiva prima della proiezione di un
determinato film, seguendo dunque le logiche dei circuiti
cinematografici. Va da sè, che la ricerca è sull’assonanza di atmosfere
fra il video e la pellicola: un’idea che si sta esaminando, è di
ficcare Duffy in testa al film di Indiana Jones di prossima uscita.