Radio Vaticana, la Cassazione: «Verificare se le emissioni delle onde superano i limiti»
da ilmessaggero.it
Radio Vaticana sarà condannata per "getto pericoloso di cose" soltanto se
verrà
accertato che le emissioni di onde elettromagnetiche abbiano superato i
limiti previsti dalla legge, con prove certe ed oggettive che
dimostrino un pericolo concreto: così la terza sezione penale della
Cassazione ha motivato la sentenza con cui il 13 maggio scorso ha
annullato, con rinvio a un nuovo processo, le assoluzioni della Corte
d'Appello di Roma a padre Roberto Tucci, all'epoca direttore generale e
presidente del comitato di gestione di Radio Vaticana, e di padre
Pasquale Borgomeo, direttore dell'emittente.
Il fenomeno della
emissione di onde elettromagnetiche - scrive la Corte - rientra nel
reato di "getto pericoloso di cose", ma è configurabile «solo allorché
sia stato, in modo certo ed oggettivo, provato il superamento dei
limiti di esposizione o dei valori di attenzione previsti dalle norme
speciali», e sia stata accertata una «effettiva e concreta idoneità»
delle emissioni ad «offendere o molestare le persone esposte,
ravvisabile a seguito di un accertamento (da compiersi in concreto) di
un effettivo pericolo oggettivo e non meramente soggettivo».
La vicenda è iniziata
nel maggio 2005, quando Don Tucci e don Borgomeo furono condannati a 10
giorni di reclusione, nella sentenza di primo grado. La Corte d'appello
di Roma, nel giugno 2007, ha invece assolto i due religiosi, ritenendo
che l'emissione di onde elettromagnetiche non potesse rientrare nel
reato contestato di "getto pericoloso di cose". Contro
l'assoluzione hanno fatto ricorso la Procura di Roma, gli abitanti di
Ponte Galeria (dove ha sede l'emittente) e le associazioni
ambientaliste.
Ricorso vinto lo scorso maggio, quando la Cassazione ha annullato la
sentenza di assoluzione della Corte d'appello, stabilendo un nuovo
processo.