in diretta da Parigi!!
da tendenzeonline.info
Programmi ridotti all'osso oggi sulle
reti televisive e radiofoniche pubbliche. I dipendenti di France
Televisions e di Radio France hanno infatti indetto uno sciopero
congiunto per chiedere che la soppressione della pubblicità
dalle reti statali, annunciata a sorpresa dal presidente della
Repubblica Nicolas Sarkozy durante la grande conferenza stampa
dell'8 gennaio scorso, non si traduca nello smantellamento di
fatto del servizio pubblico radiotelevisivo.
I sindacati della radiotelevisione pubblica, uniti per la prima
volta dal 1974, quando fu smantellato l'ente unico Ortf, si
chiedono infatti dove lo Stato troverà gli 1,2 miliardi di euro
all'anno di mancato introito pubblicitario provocato dalla misura
e temono la privatizzazione di una rete televisiva, dei
licenziamenti o la riduzione dei mezzi a loro disposizione. I
primi effetti dell'annuncio presidenziale hanno cominciato a
farsi sentire, osserva oggi Libération: alcuni inserzionisti si
sono ritirati e alcuni programmi sono stati bloccati, mentre
France Televisions ha annunciato che prevede per il 2008 un calo
della raccolta pubblicitaria del 20% rispetto alle previsioni.
Sarkozy aveva annunciato che esso sarebbe stato compensato da una
tassa sugli operatori di telefonia mobile e i fornitori di
accesso a internet, ma questi ultimi hanno detto di non volerne
sapere, e ha promesso che il canone, attualmente di 116 euro
all'anno, non verrà aumentato. Rimane poi il sospetto di un
conflitto di interessi indiretto: alcuni dei principali
beneficiari della misura, i proprietari delle reti televisive
private TF1 e Direct 8, Martin Bouygues e Vincent Bolloré, sono
amici intimi di Sarkozy. Bolloré è anche presidente di Havas,
il sesto gruppo mondiale di pubblicità , ed è cliente del
consulente Alain Minc, proprio colui che ha suggerito a Sarkozy
la misura incriminata, come rivela oggi Le Monde.
Un suggerimento che ha consentito a Sarkozy di incentrare la
conferenza stampa dell'8 gennaio sull'annuncio della fine della
pubblicità sulle reti pubbliche, e di far passare in secondo o
in terzo piano la spinosissima questione del calo del potere
d'acquisto, diventata la prima preoccupazione dei francesi e
sulla quale Sarkozy è in difficoltà.
Una cortina fumogena insomma, che ha anche consentito al
presidente di tagliare l'erba sotto i piedi all'opposizione
socialista, che non è mai riuscita a approvarla quando è stata
al potere. Nel 1989, l'allora Primo minsitro Michel Rocard
l'aveva proposta invano e da allora la "gauche" l'ha
continuamente rinviata.
Ispirata nello stile a Francois Mitterrand, cui Sarkozy tenta
malgrado le differenze ideologiche di ispirarsi, la riforma si
ispira al vecchio presidente socialista anche nella forma:
annunciata direttamente dal capo dello Stato, per evitare che
possa essere depotenziata dall'intervento successivo delle lobby,
dell'amministrazione e dei parlamentari. E quindi i principali
interessati, il direttore di France Televisions Patrick De
Carolis, quello di Radio France, Francois Cluzel, e quello della
rete privata TF1 Nonce Paolini, hanno appreso la notizia in
televisione, mentre seguivano la conferenza stampa di Sarkozy.
Dopo aver gettato il sasso nello stagno, Sarkozy dovrà ora
indicare la soluzione. Nei prossimi giorni dovrebbe svelare il
suo piano dettagliato per la televisione pubblica: compensazioni
finanziarie, tassa sulla raccolta pubblicitaria delle tv private,
nuove missioni per la tv pubblica. E, annuncia Libération, la
probabile costituzione di una commissione di "saggi" incaricata
di inquadrare la riforma.
In ogni caso la televisione italiana dovrebbe prendere ad esempio alcune cose da quella francese: soprattutto l'idea di far passare in sovrimpressione su tutti gli spot di merendine e dolci in genere messaggi che invitano gli spettatori ad una vita sana consigliando sport, movimento e di mangiare almeno 5 alimenti sani al giorno come frutta fresca, legumi e ortaggi.
Questo sciopero fa il paio con quello dei controllori di volo dell'aeroporto di Orly che mi tiene 'imprgionato' nella splendida capitale francese da ormai 5 giorni!!!
A presto