da
peacereporter
Radio Shabelle
è un’emittente radiofonica indipendente, nata nel 2002 a Mogadiscio
vicino al più grande mercato della capitale somala, il
Bakaara
Market. Il mercato è però diventato negli anni uno dei teatri
di scontro più sanguinosi tra i due principali gruppi
combattenti
islamici:
Hizbul Islam e
Al Shabaab.
In conseguenza la stazione ha spostato la propria sede verso
l’aeroporto, zona sotto il controllo del
Governo federale di
transizione (
Tfg).
Abbiamo raggiunto
telefonicamente e intervistato il caporedattore di radio Shabelle:
Hassan
Osman Abdi, che ci ha spiegato come la stazione si è più volte
rifiutata di rispettare gli ordini impartiti ai media dai gruppi
islamici come Hizbul Islam.
La vostra stazione radio è
stata o è sotto attacco da parte delle milizie islamiste, soprattutto
negli ultimi giorni?
No, in realtà noi siamo abbastanza
lontani da quella che adesso è la
linea
del fronte. La sede di Radio Shabelle è molto vicina all’aeroporto
internazionale di Mogadiscio. Prima eravamo vicino al Bakaara Market,
teatro di scontro tra Al Shabaab e Hizbul Islam, ma ci siamo trasferiti
da lì circa un mese fa e continuiamo a programmare notizie e altre
trasmissioni quotidianamente per il popolo somalo. Abbiamo anche un sito
web internazionale dove scriviamo in inglese e in lingua somala e da
dove si può ascoltare la radio e vedere anche una web tv locale.
In aprile Hizbul Islam ha emesso il divieto di
inserire musica nei palinsesti delle emittenti radio ma voi avete
disubbidito. Inoltre il primo luglio, giorno dei cinquant’anni
dell’indipendenza della Somalia, hanno detto che non bisognava fare
nessuna celebrazione e invece Radio Shabelle ha scelto di celebrare
l’evento.
È vero.
Hizbul Islam e Al Shabaab
hanno imposto ordini per i media locali e le radio di Mogadiscio.
I membri di queste radio hanno ricevuto ordine di non passare più
musica. Appena ci siamo mossi dal Bakaara Market verso la zona vicina
all’aeroporto internazionale è arrivato un altro ordine da parte di
Hizbul Islam e cioè quello di non celebrare il giorno del primo di
luglio. Questo ha fatto molto arrabbiare l’amministrazione della rete di
Radio Shabelle e il nostro
direttore Mr. Osman Gure ha
preso la decisione di non rispettare gli ordini degli uomini di Hizbul
Islam. Così abbiamo ricominciato a programmare musica e abbiamo
celebrato il giorno del primo di luglio. Un grande giorno per
l’indipendenza della Somalia e il nostro direttore è anche intervenuto
alla radio con un discorso in cui diceva che gli ordini di Hizbul Islam
non potevano essere tollerati. Da quel giorno radio Shabelle ha
ricominciato regolarmente a programmare musica come era solita fare.
Come conseguenza però Hizbul Islam e Al Shabaab hanno espresso una forte
ostilità verso il network di radio Shabelle. Per questa ragione i
nostri reporter sono fortemente limitati nel loro lavoro. Non possono
andare contro Hizbul Islam e Al Shabaab insieme, visto che ora sono
alleati. Così adesso abbiamo difficoltà nel raccogliere informazioni
dalle zone più lontane della Somalia, dal centro del Paese e anche da
alcune parti della capitale, Mogadiscio. Ma molta dell’informazione
viene anche dalle zone sotto il controllo del Tfg.
Nell’offensiva
scatenata nei giorni a ridosso dell’attacco
all’hotel Muna, Al Shabaab ha anche attaccato alcuni media, c’è
radio IQK di cui i miliziani hanno preso il controllo, cosa mi puoi dire
in proposito?
Si, è vero c’è una
radio
che si chiama
IQK e si trova anche lei vicino al più
grande mercato di Mogadisho, il Suq Baath, era una radio che mandava in
onda solitamente programmi di carattere religioso e gli Shabaab ne hanno
preso il controllo con il consenso del direttore, il quale ha letto una
lettera che loro gli hanno dato. Ha consegnato la radio e tutte le cose
di proprietà dell’emittente ad Al Shabaab, compresi gli strumenti
tecnici. Tutto il personale ha lasciato la stazione e appena i miliziani
ne hanno preso il controllo e sono entrati, sono arrivati alcuni
giornalisti di Al Shabaab per cominciare a programmare trasmissioni che
incitano al combattimento contro il Tfg.
Qual è stata la
conseguenza delle vostre divergenze dalla linea impartita da Hizbul
Islam sul piano economico?
Radio Shabelle, essendo
indipendente, ce la deve fare da sola con i finanziamenti.
Quando
eravamo nella zona di Bakaara avevamo un centro più grande e i
finanziamenti per coprire le nostre esigenze arrivavano da parte delle
pubblicità di chi aveva affari nelle aree del mercato, o in altre zone
di Mogadiscio. Ora in realtà non abbiamo nessuna pubblicità, né
inserzionisti, e non riusciamo a raccogliere finanziamenti perché Al
Shabaab e Hizbul Islam hanno minacciato gli uomini d’affari invitandoli a
non rivolgersi e a non usare Radio Shabelle. Inoltre ci sono stati
degli ammonimenti anche a non far sentire la propria voce tramite il
nostro mezzo.
Alessandro Micci