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Morto Gianni Elsner storica voce biancoceleste delle radio romane
Muore un pioniere del mezzo radiofonico. Un appassionato e un professionista che dalla radio ha ricevuto notorietà, soldi e soddisfazioni.

Gianni Elsner la radio la faceva da casa, dal suo appartamento a Roma, nel quartiere Prati. Con un collegamento ISDN ha trasmesso su una miriade di radio dell'fm romana, con il suo gruppo di lavoro, la sua redazione, la sua voce inconfondibile e i suoi modi sempre gentili.

Quando i contratti con le radio  arrivavano al termine e la trasmissione si spostava su un'altra stazione, gli ascoltatori continuavano a seguirlo, disposti a cambiar frequenza ma fedeli a lui e a quel modo di confezionare programmi a linee telefoniche sempre aperte per inserzionisti e ascoltatori.

Poco più di un anno fa ebbi l'onore di visitare quegli studi e di rimanere un'oretta a guardarlo lavorare da dietro al vetro: avevo la sensazione di assistere a un rito ed ero cosciente si essere riuscito a ficcare il naso in un'altra storia di radio, di quelle che riescono sempre a emozionarmi.
Un abbraccio a chi lavorava con lui e a chi gli ha voluto bene.
Ciao Gianni.


da L'Unità

Tifoso di fede biancoceleste, voce storica delle radio romane, attore, uno dei primi anchorman calcistici, Gianni Elsner è morto oggi a Roma all'età di 69 anni. Era malato da tempo ma ha lavorato fino all'ultimo giorno con la solita dedizione. La sua passione, a parte il calcio, era per la vita, in tutte le sue espressioni.

Impegnato in tante attività benefiche, aveva fondato e finanziato una scuola per bambini in Paraguay. I funerali si terranno giovedì prossimo, dopo l'apertura della camera ardente in Campidoglio. «Un omaggio dovuto», lo piangono i consiglieri capitolini Alessandro Cochi, delegato del sindaco per lo Sport, e Monica Cirinnà (Pd). Giovanni Guido Elsner era nato a Merano nel 1940.

Si trasferì a Roma nel 1965 per frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. Nel 1968 partecipò al telefilm "Maigret" con Gino Cervi. In seguito ottenne ruoli minori in  Decameron n. 3, 1971; Paura in città (1976) di Giuseppe Rosati; il ... Belpaese di Luciano Salce, 1977.

Ma la notorietà, con la sua voce roca, se la conquistò in radio. "Te lo faccio vedere chi sono io” che prende il nome da una canzone di Piero Ciampi resterà la sua trasmissione più famosa. L’idea di usarla come sigla fu proposta dal giocatore della Lazio Luciano Re Cecconi.

Elsner fu anche deputato, nel 1992 venne eletto alla Camera nella lista "Marco Pannella".

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