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Aria di divorzio tra Vag61 e Radio Fujiko

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Il solco è profondo. Tutta colpa delle elezioni e della Par Condicio, e dei messaggi elettorali di Forza Nuova e Lega Nord che RadioCittà Fujiko ha trasmesso alla vigilia del 13 e 14 aprile dalla sua redazione, nel Vag61, l’Officina dei media indipendenti di via Paolo Fabbri 110. Scelta non condivisa da alcuni mediattivisti di Vag61, e poi dalla stessa assemblea del media center. Ora lo scontro è di principio. La posta in ballo è la permanenza della storica radio indipendente all’interno del progetto Vag. “Non accettiamo diktat e non barattiamo il nostro diritto alla libertà di stampa - commenta Alfredo Pasquali, direttore della radio - Ma da parte nostra la volontà di dialogare coi compagni del Vag è completa. Al progetto siamo legati da tanti anni di militanza condivisa e di affetto”. I comunicati che criticano l’atteggiamento della radio ormai fioccano, lanciati da diversi network che domiciliano a Vag: Malabocca, Radioboom e Zic in testa. Antonio Martelli, presidente dell’associazione Vag, prende tempo: “Di qui a poco faremo un'assemblea. Vogliamo capire se il progetto di RadioCittà Fujiko è ancora compatibile col progetto Vag. Perché la radio è parte integrante del nostro media center, e di conseguenza bisogna sempre confrontarsi con tutti. Oltre la radio, nessuno di noi militanti di Vag61 era a conoscenza della decisione di tresmettere gli spot di FN e Lega”. La tensione è palpabile. Basta leggere i comunicati, in primis quello ufficiale del centro sociale, pubblicato sul sito di Zic, duro e categorico: “Non c’è ragione che possa giustificare la parola dei nazi-fascisti di Forza Nuova. Tanto meno da un luogo come Vag61”. Una scelta fatta dalla redazione di Fujiko che ha portato “un solco profondo, nella fiducia verso il lavoro della radio prima di tutto, ma anche, purtroppo, nella convinzione di percorrere la stessa strada.
Il nostro impegno e le nostre idee non sono compatibili con chi da legittimità di parola ai fascisti”. Alfredo Pasquali è convinto che il caso sia frutto di “un equivoco da parte di alcuni compagni. Perché è la ParCondicio che ci obbliga a trasmettere tutti i messaggi, anche quelli di cui faremmo volentieri a meno. L’alternativa è rinunciare a trasmettere spot elettorali, compresi quelli delle reti civiche che altrimenti non arriverebbero ai media. E poi non si tiene conto di un altro paradosso della comunicazione. La nostra radio è presente ad ogni consiglio comunale, e capita che trasmettiamo feroci discorsi fatti dagli esponenti di destra. Altro che i messaggi elettorali di Forza Nuova”. Pasquali ricorda come la radio sia legata al Vag da tanti anni di militanza. Fujiko ha la sua redazione al secondo piano di Vag dal 2004, da quando è stata aperta l’Officina dei media indipendenti. Nel suo palinsesto sono stati da sempre ospitate anche trasmissioni di collettivi del Vag. “Teniamo aperte tutti gli spiragli di dialogo, e aspettiamo la prossima assemblea. Ma ripeto, non siamo disposti a barattare la nostra autonomia decisionale. D’altronde, l’impegno antifascista di Radio Fujiko è storico e comprovato. Basta ascoltare le nostre trasmissioni. A me, poi, i fascisti anni fa fracassarono anche la testa. Che dire, speriamo bene”.
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