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spotandweb anno 3 - numero 213 - pag.23L’evoluzione della radio, ne decreterà la fine? Fino a quanto è lecito chiamare radio una realtà che, a furia di evolversi, arriva ad inglobare internet, tv e tutti gli strumenti che questi media mettono a disposizione?
Mi sono venuti in mente questi dubbi leggendo la cartella stampa dell’incontro che RTL 102,5 ha organizzato lunedì sera per presentare la Radiovisione agli utenti commerciali.
“
Radiovisione” è un termine che indica un’estensione della modalità di fruizione della radio, non un nuovo media. È la traduzione in immagini del palinsesto della radio, comprensivo dei jingles e delle canzoni, su innumerevoli piattaforme (televisione, computer, media player, telefoni cellulari e ricevitori multimediali portatili) e che si può guardare 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Radiovisione, però, è un termine che non rende giustizia alla globalità dell’offerta di RTL 102,5, perché parla di un’azione passiva, quella della visione, e non richiama al nuovo paradigma relazionale che gli utenti possono raggiungere grazie all’interattività sviluppata con i più moderni strumenti (sms, mms, e-mail, telefonate, forum) e tecnologie. Non rende neanche giustizia all’organizzazione multimediale e multipiattaforma che ha abbattuto le barriere tra i media tradizionali facendoli convergere non solo a livello di linguaggio, ma anche a livello di support, di utenti, di attori e di messaggi.
Azzardo un consiglio. Forse sarebbe più appropriato parlare di "
Radiointerazione”. Potrebbe essere il termine giusto per indicare la possibile interazione tra ascoltatori e RTL 102,5 e indicare le molteplici possibilità di spazi cross media e multi media che RTL 102,5 è in grado di offrire agli utenti commerciali essendo in diretta contemporanea su tre media sinergici (radio, televisione e internet) e complementare per momenti, luoghi, modalità e target di ascolto, visto che può essere fruita con le radio analogiche fm, le radio digitali dab/dmb, i telefoni cellulari, la tv satellitare (un canale Sky), internet e le piattaforme di nuova generazione come il mediacenter.
RTL 102,5 non è l’unica ad andare verso questa direzione (hanno presentato ieri a Milano la nuova MilanInter RadioTv), ma, potendo vantare innumerevoli innovazioni tecniche e relazionali, potrebbe essere la radio che decreta la fine della radio e la nascita della Radiointerazione, RI. Rispondo alla mia provocazione iniziale: non credo che la radio morirà (non l’ha uccisa la tv…), ma credo che l’evoluzione ne segnerà la metamorfosi. Dal bruco avremo la farfalla: il corpo centrale resterà simile, ma si aggiungeranno tante altre parti che lo renderanno un animale diverso. (Stefania Salucci)