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io mi toccavo freneticamente pensando alle sue amiche
Negli occhi il sapore crudo della tua bellezza.
So che sei - da qualche parte - un posto che non tramonta mai.


gli anni

Cos'è rimasto delle gioie e dei miei improbabili dolori?
Dov'è finito il tempo dei miei straordinari batticuori?
Avessi inventato qualcosa, si fa per dire una pietanza; fossi stato un genio o almeno un terzino dell'Atalanta.
Mia madre mi diceva sempre: "Smettila di bere!" e non sapeva ancora che dovevo ancora cominciare.
Io mi toccavo freneticamente pensando alle sue amiche...
Ah! le idee già da allora le mie preferite.
Gli anni t'inseguono quando sei solo. Gli anni ti parlano, ma non è vero...
Gli anni rimangono silenziosi, leggeri, stanno dove li metti e si nascondono negli odori, nei fogli, nel wysky, nei cassetti.
Gli anni si impigliano e si aggrovigliano.
Vorrei parlarti...Vorrei spiegarti...Vorrei lasciarti e poi cercarti.
Vorrei sognare che è stato solo un sogno che mi hanno raccontato - senza dormire perché il mondo non c'è quando io sono addormentato.
E poi dormire con una poesia che da sempre so a memoria - senza sognare - e la ragazza usciva lentamente dalla storia...
Gli anni continuano - telefona almeno per dirmi come ti va la scuola...fatti guardare...come ti sei fatta bella, è vero, il tempo vola
Gli anni t'imbrogliano...Io non so più se sono buoni o cattivi gli indiani, però non vale che stavo in piedi a vedere con chi usciva lei domani...
Gli anni sorridono - e un'altra donna leggera leggera danza sulle dita, corrono avanti e colori, persone, giochi giorni, l'Inter, la partita...

Gli anni che passano non sono mai tanti...
Gli anni miei...
Gli anni, gli anni, gli anni.

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