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Scusateci per Padre Ridzyk

da ccsnews.it

Quando si parla dell’uso dei media da parte della Chiesa Cattolica non si può certo evitare di parlare di Radio Maria, uno dei maggiori network mondiali con filiali in tutto il mondo e con un giro monetario di donazioni da far impallidire MTV. Per far capire la sua potenza basti ricordare la campagna di protesta contro l’elettromagnetismo lanciata a Roma e che aveva come principale, se non unico, bersaglio proprio l’emittente vaticana (http://www.uaar.it/laicita/invadenze_clericali/), le cui frequenze disturbavano i citofoni e facevano accendere le lampade al neon anche fuori dalle plafoniere. Un dato conferma l’immane potenza di questa stazione: Radio Maria è la radio privata italiana con il maggior numero di ripetitori (oltre 850) sparsi in tutto il territorio nazionale. Questo fa sì che la copertura nazionale sia pari (se non superiore) a quella della Rai e che raggiunga anche zone sperdute (ad esempio paesini di montagna), non coperte da nessun altro segnale radiofonico. Il motto di Radio Maria è: << Laddove c'è un'anima, là deve giungere il messaggio del Vangelo >>.
 
La storia di questa rete è abbastanza recente e inizia nel 1983, l’anno della sua fondazione in una piccola parrocchia di Arcellasco d’Erba in provincia di Como;  nel 1987 si costituisce l'Associazione Radio Maria che le permette di diventare un’emittente nazionale; nel 1990 raggiunge la copertura di tutte le regioni italiane. Dall’Italia si diffonde anche in altre nazioni e nel 1998 nasce la Famiglia mondiale di Radio Maria. Si basa principalmente sulle offerte degli ascoltatori, senza alcuna entrata pubblicitaria. L'entrata delle offerte, oltre a finanziare l'enorme apparato tecnico, è utilizzata dalla World Family of Radio Maria per creare nuove emittenti di Radio Maria nel mondo. La finalità principale dell'emittente è, per usare le parole di Giovanni Paolo II, la 'nuova evangelizzazione' (cfr. l'enciclica Redemptoris Missio, http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_07121990_redemptoris-missio_it.html), e far crescere i cristiani nella fede e nel cammino di santità.
 
Quella che può sembrare una innocua stazione radio non è però esente da forti critiche, anche interne allo stesso Vaticano: Radio Maria, infatti, è stata accusata da ambienti progressisti di avere posizioni conservatrici, seguendo la linea del cardinale Camillo Ruini e dando spazio a movimenti ecclesiali come Comunione e Liberazione, Rinnovamento nello Spirito, Cammino neocatecumenale e Opus Dei, nonché ad associazioni come Alleanza Cattolica e a collaboratori della rivista Il Timone. A queste critiche si ribatte che la linea tenuta dalla radio è sempre stata quella di essere in sintonia sia con l'ordinario magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sia con la pastorale della CEI.
Tale risposta, però, sembra essere un po’ debole visto, per esempio, che l’emittente polacca di questo network (Radio Maryja) è stata ripresa dall’Episcopato polacco, dopo che il Vaticano aveva espresso il suo disappunto, per aver trasmesso troppi messaggi di propaganda politica a favore dei gemelli Kaczyński, attuali governanti della nazione. La stampa locale ha anche parlato di propaganda antisemita e sostegno della pena di morte; fatto sta che il “presidente” di questa emittente, il Reverendo Padre Direttore Tadeusz Rydzyk, è stato il fondatore del succitato network della “Famiglia mondiale di Radio Maria” ed è uno tra i personaggi più influenti della politica polacca, nonché tra i più ricchi; tanto che moltissimi abitanti di Torun – la città in cui Rydzyk lavora e arringa le folle – fanno sfoggio di un adesivo sulle loro automobili che recita: “Scusateci per Padre Rydzyk”.
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