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Radio Lollipop trasmette dalla corsia e il piccolo malato si sente meno solo

da Repubblica

Ricordate il medico controcorrente del film Patch Adam che predicava la terapia del sorriso? Portare un po’ di allegria negli ospedali pediatrici è l’obiettivo di Radio Lollipop, una rete internazionale di emittenti che trasmettono nei nosocomi infantili. I piccoli degenti sono tanti: un ragazzo su quattro subisce almeno un ricovero prima dei 14 anni. Nel mondo una ventina di ospedali ospitano una Radio Lollipop, un’organizzazione nonprofit la cui storia inizia trent’anni fa in Inghilterra, quando nel Surrey dai microfoni all’interno del Queen Mary’s Hospital, una struttura pediatrica con oltre 460 posti letto, andò in onda il primo programma. C’era voluto un anno al fondatore Hedley Finn per raccogliere i fondi, installare lo studio, cablare la struttura, reclutare i volontari. Da allora, altri 7 ospedali inglesi hanno attrezzato al loro interno delle emittenti radiofoniche, e la formula ha varcato l’oceano: tre negli USA, sette in Australia e 2 in Nuova Zelanda.

I volontari si trasformano in annunciatori, dj, comici. Alcuni rivelano talenti sorprendenti come l’infermiera Danielle Velasquez, la cui trasmissione sulle fiabe è un appuntamento da non perdere per i giovani pazienti dell’ospedale di Orange County in California. Si moltiplicano le star e i professionisti alla console: il dj Laz, con il ricordo d’infanzia di 17 interventi chirurgici per una malformazione, ha animato dai microfoni del Children Hospital di Miami una maratona musicale di 36 ore. Alesha Dixon ha voluto che la gara ballo televisiva di Bbc1 fosse diffusa dalla Lollipop Radio della clinica pediatrica di Bristol. Musica, intrattenimento, giochi a premi fanno parte del palinsesto per distrarre i piccoli pazienti ma la parte più innovativa è il contributo dei bambini. L’audience è invitata a partecipare: richiedendo brani musicali, facendo dediche, raccontando barzellette. Molto seguita è una gara di storie inventate dai piccoli ricoverati: in palio un Ipod autografato dalla cantante Hillary Duff. Il giovane pubblico viene sollecitato a improvvisarsi conduttore, e così intorno al mixer e ai microfoni si catalizza la vita sociale dell’ospedale. Gli studi diventano centri di attrazione, come all’Ormond Hospital di Londra dove Radio Lollipop ha trovato rifugio in un vecchio vagone della metropolitana piazzato nel cortile. E in Italia? Il primo esperimento sarà quello, entro l’estate, da Radio Dynamo, con studi allestiti negli ospedali pediatrici partner di Dynamo Camp, il campo vacanze per bambini malati cronici unico in Italia.
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