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la mamma dei cre(a)tivi è sempre incinta, ma nessuno glielo ha chiesto. Darfur 2007.
darfur1

ok, lo so, lo so...
Siete in vacanza o già lì con la testa.
Magari a quest'ora sarete già in fila sulla Salerno-Reggio Calabria e la cosa più impegnativa che riuscireste a pensare sarebbe se pigliarvi un negroni sbagliato o "sbagliare negrone"(1), stasera.

Non so cos'abbiano passato i tg oggi. Non ho proprio acceso la tv. Lo faccio sempre più raramente (forse sbaglio).
Sta di fatto che io ultimamente le notizie le seguo solo on line, e mi sembra che nell'attuale palinsesto neomediale abbia avuto un pesante risalto
la notizia della pubblicazione dei disegni dei bambini scampati ai genocidi nella regione africana del Darfur.  

La notizia meno nobile del giorno è che
si è conclusa a Cava de' Tirreni la Rassegna della Pubblicità Rifiutata. Strana e stimolante idea, quella di raccogliere le scorie delle Idee Abiurate dei Creativi.
Non so se ci si può fare un cimitero o una pinacoteca con roba del genere.
Chi fa il nostro mestiere lo sa. Dinanzi all'intuizione più geniale della tua vita il cliente dirà sempre la fatidica frase:
"Troppo spinta”, “la gente non la capirà”, “mmm... non mi convince”, “poco originale” o addirittura “troppo originale”...

Ho pensato una cosa guardando i disegni di quei bambini.
Ho pensato che solo chi disegna ed ha un minimo di dimestichezza con le arti grafiche e con la comunicazione può capire il senso di frustrazione e al tempo stesso di genio che si prova dinanzi a simili martirii ("testimonianze").
Ho pensato che il design è t-e-s-t-i-m-o-n-i-a-n-z-a.
Di un singolo, di un popolo, di un attimo, o qualche istante in più.
Ho pensato che dovrei scongelare qualcosa per domani. Medicarmi meglio questa ferita da vetro che mi sono procurato nella mia quotidiana guerra con la lavastoviglie.
La mia guerra, ho pensato. 

 famely day

Ho pensato a un "creativo"...razza stramba, mylady...
A uno che lavora 12 ore al giorno per poi tornare a casa e assecondare quell'idea idiota di una campagna 6*3 (metri) sulla Cristoforo Colombo tra il 15 e il 26 di agosto.
Le campagne che vorresti fare e nessuno ti chiede.
Roba che non vedrà nessuno. Al massimo un commercialista 40enne di Ostia che va a trovare la nonna diabetica al Gemelli.
E' questo quello che provi quando fai "cose per te".
Il senso di vertigine di non dover fare brief con qualcuno diverso da te stesso.

Le pubblicità qui sopra ne sono un esempio: "FamelyDay" l'abbiamo ideata una sera di Maggio, Lester ed io. Il giorno in cui per le piazze italiane sfilava il bigottume ipocrita dei sostenitori della (Unica) Famiglia Concepibile.
Ci sarebbe piaciuta vederla quel giorno per le tangenziali e le vie consolari da cui arrivavano i dimostranti.

L'immagine in apertura post, invece, gioca con gli elementi grafici della classicità (una cornice di un quadro, presumibilmente di un museo) entro cui è inserita la crudezza dei disegni dei bambini e l'asetticità di una didascalia esplicativa dell'opera.
Niente di più. Aspettiamo che torni l'eclettico fotografo kapusons e iniziamo a tappezzare la city. 
Tra un lungomare e un gelatino, vi consiglio questi posti:


La musica stasera la sceglie Cristiano.
(buonestate, zi'...)

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(1) Modo politicamente scorretto in uso nei bassifondi capitolini per etichettare una serata che non si conclude nel modo previsto e auspicato. Se ad esempio vi ritrovate in una serata "loffia" e noiosa con un professore di Estimo che vi parla della quantistica di Bohr, o la vostra 7ima Beck's sa di Mocio Vileda. 

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