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Con WorldSpace sarà tutta un'altra radio


da www.lastampa.it

La radio del futuro? Sarà molto diversa da quella attuale. Ai tradizionali network FM si affiancheranno decine di canali tematici a pagamento, senza pubblicità, con alta qualità digitale, da ascoltare perfettamente un po’ ovunque: in autostrada, al mare, in montagna. Senza fastidiosi fruscii, singhiozzi o zone d’ombra. Tutto merito della tecnologia e dei satelliti: il segnale perfetto pioverà infatti dal cielo. In America è già una realtà, con i due network Sirius e XM che in pochi anni hanno raccolto diversi milioni di utenti e adesso stanno studiando il modo di fondersi in un unico colosso. In Italia inizieremo ad accorgercene dalla fine del 2008, quando partiranno le trasmissioni di WorldSpace, il primo network di canali satellitari del nostro paese. Le nuove stazioni saranno cinquanta e alcune verranno forse sperimentate già a febbraio (si vocifera di un evento pubblico a Torino, nell’ambito delle manifestazioni per la città “Capitale Mondiale del Design 2008”). A occuparsi della loro creazione nel quartier generale di Milano è il nuovo direttore dei contenuti Roberto Zaino, capitano radiofonico di lungo corso, che per gettarsi nell’avventura satellitare ha deciso di abbandonare il porto sicuro in modulazione di frequenza di RTL 102.5.

Dopo la tv, anche per la radio sta quindi per iniziare la stagione dei canali tematici?
L’idea è quella di offrire agli ascoltatori un’esperienza completamente diversa rispetto alle radio generaliste. Canali di qualità audio sempre perfetta, come quella di un cd, dedicati a singoli generi musicali, allo sport, all’informazione, allo spettacolo. Ognuno con il suo palinsesto, con i suoi dj, con il suo pubblico di appassionati.

Una bella differenza rispetto alle radio FM, dove spesso si ha l’impressione di ascoltare gli stessi programmi e la stessa musica.
La tecnologia ci permette di andare in questa direzione e di venire incontro alle esigenze del pubblico, offrendo una quantità di contenuti molto superiori e diversificati rispetto al passato. Inoltre, c’è il discorso dell’interattività. Come sta accadendo su Internet, gli ascoltatori di oggi non si limitano a fruire passivamente della radio. Vogliono dialogare con i conduttori, commentare e partecipare alla gestione dei programmi, desiderano essere dei veri protagonisti. Noi cercheremo di renderli tali.

In America, il successo delle esperienze di XM e Sirius è stato aiutato da celebrità come Bob Dylan, Howard Stern e Oprah Winfrey, ognuno con un suo programma o canale. Sarà così anche per WorldSpace?
E’ un modello che seguiremo. Non posso ancora fare i nomi, ma di certo ci saranno almeno due radio dedicate ad altrettanti personaggi musicali famosissimi, uno è internazionale, l’altro è forse il più grande cantante italiano. Inoltre un canale di sport sarà realizzato in collaborazione con un quotidiano sportivo e ci saranno versioni “adattate” di due programmi televisivi di culto.

Saltiamo sulla macchina del tempo e scendiamo a fine 2008. Dove si potranno ascoltare i canali di WorldSpace? Non sulle radio tradizionali, immagino. Bisognerà acquistare dei nuovi apparecchi?
La radio oggi si ascolta soprattutto in mobilità. Noi abbiamo raggiunto un accordo con Fiat, che produrrà vetture con radio satellitare incorporata a partire dall’inizio del 2009. Poi verrà messa in commercio tutta una serie di dispositivi che permetteranno di aggiornare le proprie radio e autoradio, in modo da ascoltare anche i canali satellitari. Senza dimenticare la sinergia con i cellulari di nuova generazione.

Rimane un ultimo problema: i costi per il pubblico. WorldSpace promette di eliminare la pubblicità dai suoi canali. Vuol dire che chiederete agli ascoltatori di pagare un abbonamento?
Sì, WorldSpace nasce come una pay-radio. Niente pubblicità, ma solo contenuti targetizzati e di alta qualità. Siamo sempre stati abituati a un ascolto gratuito della radio, quindi può sembrare un’idea strana. Ma in fondo è la stessa che ha portato al successo della pay-tv, che in Italia è partita in mezzo allo scetticismo e oggi ha cinque milioni di abbonati.

La qualità conta, ma molto dipenderà anche dal prezzo. Quanto costerà l’abbonamento?
Intorno ai dieci euro al mese, non più di due pacchetti di sigarette.
(Luca Castelli)

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