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Frasi contro gli islamici E la radio licenzia il noto giornalista
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WASHINGTON – Si è dichiarato «preoccupato e nervoso» se salendo su un aereo vi vede dei musulmani, e per questo è stato licenziato. Protagonista della vicenda Juan Williams, un celebre giornalista delle radio e tv americane. La National public radio di Washington, la radio di stato, un bastione liberal, lo ha licenziato in tronco, pur essendo Williams un suo commentatore di punta. Il motivo del licenziamento: alla tv Fox, un bastione conservatore, di cui è collaboratore, il giornalista ha ammesso di sentirsi «preoccupato» e «nervoso» quando in volo trova degli islamici che «con il loro abbigliamento» proclamano a tutti la loro fede. La dichiarazione di Williams, ha affermato la National public radio «è in contrasto con i nostri principi editoriali e lede la sua credibilità di commentatore». Come a dire che Williams aveva dato del terrorista al mondo islamico. In realtà, nel corso dello show della Fox The O’ Reilly factor, Williams aveva precisato che non si possono considerare terroristi i musulmani in genere. Nel '95, aveva ricordato, «Timothy McVeigh, un americano cristiano, fece 167 vittime in un attentato a Oklahoma City. Non per questo i cristiani sono da considerare dei terroristi». Il giornalista, un afroamericano, aveva anche sottolineato le proprie credenziali anti razziste: «Ho scritto libri a sostegno del movimento dei diritti civili, non sono un bigotto». Bill O’Reilly aveva sfruttato la dichiarazione di Williams per sostenere la tesi che l’Islam rappresenta un pericolo. Lo aveva già fatto pochi giorni prima alla ABC allo show The view, inducendo gli ospiti, l’attrice nera Whoopi Goldberg e la collega Joy Behar, a lasciare lo studio. 

POLEMICHE - Il licenziamento di Williams ha scatenato polemiche sui media, nei partiti e tra il pubblico. Al pubblico è parso un eccesso di «political correctness»: in tre giorni, la National Public radio ha ricevuto circa cinquemila e mail in grande maggioranza critiche. I partiti hanno reagito uno al contrario dell’altro: quello democratico ha difeso la radio, sia pure con qualche riserva, quello repubblicano la ha attaccata furiosamente. Quanto ai media, hanno messo in rilievo che il rapporto quasi ventennale tra la National public radio e Williams si era guastato a causa della collaborazione del giornalista con la Fox. La radio, che è fortemente pro Obama, gli aveva chiesto di non farsi più presentare come un suo commentatore agli show della Fox, che è invece ferocemente ostile al presidente. Alla Fox, divenuta il braccio politico del magnate conservatore Rupert Murdoch, la gaffe della National public radio è sembrata una manna. La tv ha offerto a Williams un contratto triennale di 2 milioni di dollari. S’ignora se il giornalista, che sinora ha rifiutato di discutere la sua vicenda, lo accetterà.
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