sabato 9 gennaio 2010
il sud nel sud
Una delle cose più sacrosante nella vicenda della guerriglia urbana di Rosarno l'ha detta il Ministro dell'Interno Maroni.
Il problema è l'eccessiva tolleranza.
In effetti, sembrava anche a me che 'sti poracci di extracomunitari
(lavoratori) potessero tranquillamente tollerare oltre.
Puoi sopportare molte cose:
- la tristezza (impensabile per ognuno di noi) di dover abbandonare il tuo paese, una moglie, una madre;
- la rabbia verso i trafficanti d'uomini, gli scafisti, quelli a cui dai tutti i tuoi risparmi e ti lasciano ad aspettare per settimane su una spiaggia nordafricana;
- la paura per la traversata in mare;
- l'orrore per i compagni morti;
- lo sconforto per i respigimenti;
- l'indifferenza della gente, nelle città che attraversi;
- la fatica del lavoro (raccogliere arance a 20 euro al giorno);
- la vergogna di vivere in baraccopoli da cui anche i ratti di fogna fuggirebbero.
- l'umiliazione di non poter nemmeno tornare indietro, perchè nel frattempo hai contratto debiti e non hai i soldi nemmeno per un piatto caldo.
Quando poi capita che ti sparano pure addosso, allora può succedere che - come nel caso della rivolta di Villa Literno - capisci di aver fallito anche il più meschino dei sogni: essere un uomo.
Dalle mie parti si dice "Scine ca scine ma ca scine 'ntutt!"*
Significa che "quando è troppo, è troppo!"
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Lester lo dice sempre: l'unica cosa che puoi perdere quando non hai più niente da perdere è la pazienza.
Macchine per abitare.
Villa San Giovanni (Rc)
Visuale mattutina dall'imbarco dei traghetti per la Sicilia (stazione dei carabinieri)
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...Poi c'è un altro sud.
Ci sono le curve che da Sella del Contrasto scavalcano i Nebrodi e da Mistretta scendono a Nicosia, fino agli affacci sull'Etna.
Pale eoliche.
Campanacci di mucche sornione al pascolo.
Io - Chisciotte della Mancia - e Lester - Sancho (con molta) Panza-
reduci dal Natale e in attesa del Capodanno, ce ne stiamo una mattina al bar.
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A 1000 metri, 20 gradi, un paio di scarpe nuove e un dolce del '500, che nessuno mangia più.
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