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la rosa, i nomi e le spine
PdRosaNella rosa di nomi che il PD proporrà per la Presidenza della Repubblica ci sono: Massimo D'Alema, Giuliano Amato e Romano Prodi.

Il primo è universalmente riconosciuto come una delle figure più antipatiche e spocchiose della politica nostrana. Inviso soprattutto ai militanti del suo stesso partito (ho sentito più critiche a lui rivolte nelle feste dell'Unità che nei raduni di Predappio) è il simbolo per antonomasia degli inciuci e della fine della Sinistra Romantica. Nei decenni trascorsi, a lui principalmente si deve la sostanziale inconsistenza ed evanescenza nel mettere in campo una - una sola - strategia politica vincente per la gente e le istanze che doveva rappresentare
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Il secondo (Amato) lo è solo di nome, dal momento che sia il mio salumiere sia mia zia Ginepra ricordano con rabbia intatta quel mattino del 1992 quando si svegliarono e scoprirono che qualcuno di notte, come il più vile dei ladri, aveva messo le mani sui proprii conti correnti.
Tutte le vicende e le notizie pubbliche riguardo i suoi lautissimi guadagni, le sue impronunciabili pensioni accumulate, non lo rendono certo il candidato più adatto all'Alta Carica: con quale faccia potrebbe essere il Presidente di 60 milioni di poveracci? (includo pure i neonati con uno dei debiti più alti del mondo)

Il terzo (Prodi), qualora salisse al Quirinale, sarebbe il principale responsabile dell'aumento di traffici di Cocaina e Krokodil dai Balcani: il popolino già depresso non potrebbe sopportare un Presidente empatico come una lastra di ghisa. In occasione del suo discorso di fine anno, i suicidi col gingerino sarebbero incalcolabili e si dovrebbe modificare la Costituzione, fondando l'Italia "sulla noia", più che sul lavoro.

In alternativa, e questa è la grande novità, si candiderebbe Bersani, ma pare che Obama gli abbia offerto la guida della Corea del Nord...il tempo di fare una guerra e spodestare il Caro Leader.

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