da
intoscana.it
"In un' epoca
in cui s'inseguono e si accavallano nell'etere le radio private dai
nomi più strani ed accattivanti, «Radio Cora» potrebbe rievocare il nome rievoca di una donna misteriosa ed
affascinante che sembra uscire dalle pagine di un romanzo di Francis
Scott Fitzgerald.
Nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, Radio
CORA (acronimo per COmmissione RAdio) era un'emittente
clandestina che dal gennaio al giugno 1944 mantenne i contatti tra la
Resistenza toscana e i comandi alleati.
Fu allestita e gestita da
Carlo Ludovico Ragghianti e Enrico Bocci, detto «Placido», che poterono
contare sull'appoggio di una ventina di collaboratori, membri del
Partito d'Azione fiorentino.
L'attività della radio clandestina,
che trasmetteva informazioni sulle attività dei tedeschi a Firenze ai
comandi alleati e teneva i collegamenti con i partigiani, fu talmente
importante che il 2 giugno 1944 gli alleati paracadutarono nella zona
di Prato alcuni loro uomini con il compito di potenziare la sua azione.
La sua prima sede fu a Firenze, in Piazza Massimo D'Azeglio e
successivamente fu spesso spostata in altri luoghi per sfuggire alla
caccia di tedeschi e repubblichini.
Il 7 giugno 1944, il giorno
successivo al D-Day, cioè a quello dell'operazione Overlord, più nota
col nome di «Sbarco in Normandia», i tedeschi irruppero nella sede di
Radio Cora.
Ne seguì un conflitto a fuoco ed un giovane speaker,
Luigi Morandi, prima di essere ferito a morte, in un estremo tentativo
di difesa, riuscì ad uccidere un soldato tedesco. Nella retata vennero
arrestati altri collaboratori: Enrico Bocci, Carlo Campolmi, Guidi
Focacci, Maria Luigia Guaita, Giuseppe Cusmano, Gianfranco Desiderio
Gilardini (detto "Franco") e Gilda La Rocca. Il capitano
dell'Aeronautica Italo Piccagli si consegnò spontaneamente ai
repubblichini, nell'eroico tentativo di scagionare e salvare gli altri.
Nei giorni successivi Italo Piccagli, Enrico Bocci e quattro dei
soldati alleati che erano stati paracadutati vennero portati nei boschi
di Cercina e fucilati assieme alla partigiana Anna Maria Enriques
Agnoletti e ad un partigiano cecoslovacco.
Il corpo di Enrico Bocci non fu mai ritrovato. Gli altri componenti furono prima portati a Villa Triste, sede nazista
e del Reparto Servizi Speciali, tristemente noto per la ferocia del suo
capo Mario Carità, per essere torturati e poi inviati nei lager in
Germania. Gilda La Rocca, Gianfranco Gilardini e Maria Luigia
Guaita, durante il trasferimento in Germania dal campo di
concentramento di Fossoli, riuscirono a scappare dal treno e ad evitare
la deportazione. Guido Focacci sopravvisse al campo di concentramenti di Mauthausen dove era stato deportato. Enrico Bocci, Italo Piccagli, Luigi Morandi e Anna Maria Enriques
Agnoletti, furono insigniti della Medaglia d'Oro al valor militare alla
memoria.
Ecco cosa era Radio Cora e gli uomini e le donne di cui
oggi celebriamo la memoria ed il sacrificio. Erano uomini e donne
normali, come noi e come voi, consci dei pericoli che correvano e
spinti fino al supremo sacrificio in nome di un ideale: la libertà. La
libertà di vivere, di muoversi e di pensare.
Sono riusciti con il
loro sacrificio, assieme a quello di tanti altri, a farci questo dono
immenso, di cui spesso non ci rendiamo conto.
Mi auguro che noi
ed i nostri figli non dobbiamo mai piangere per la privazione della
libertà ed il nostro compito di oggi non è solo di celebrare la memoria
ma quello di tenere vivo e di trasmettere alle nuove generazioni il
culto ed il significato vero della libertà, una delle più belle parole
scoperte dall'uomo, in ogni continente e sotto ogni cielo.
Radio CORA era l' acronimo di COmmissione RAdio ma nel mio cuore penso fosse l'inizio della parola CORAggio".
Riferimenti:
www.resistenzatoscana.it/storie/radio_cora/