da
lastampa.it
Marco Baldini e Fiorello che maramaldeggiano e sbancano l’Auditel.
Albertino che gioca a strapazzare Simona Ventura in chiave Lucignolo (e
prima, a Zelig, si esibiva nel Ranzani-pensiero). La Gialappa’s che da un decennio e più governa la satira di Mai dire... Nicola Savino che recupera le Scorie della tv di oggi e dell’altroieri. Sono i pronipotini di Renzo Arbore e del suo Alto gradimento.
Anche lui, non a caso, poi trasmigrato con gran successo in video.
L’elenco potrebbe continuare: Andrea Pezzi, Daniele Bossari, Amadeus,
Fabio Volo, Gerry Scotti...
Personalità diverse, provenienze -
geografiche - diverse. Ma un minimo comun denominatore: la radio. Dalla
radio vengono e si sono formati (meglio se privata e alternativa,
musicale, ma non necessariamente: tuttavia Radio Deejay pare il cuore
di questa covata), la tv li circuisce e da un po’ li attrae
irresistibilmente. Sono l’onda anomala, ma indispensabile, l’ultima
generazione di una televisione stanca e vecchia. Circa trentenni (in
America li chiamerebbero «thirtysomething»), autoironici, attenti a
quanto si muove nei media e nel costume, hanno idee che costano poco,
sono professionali ma, animati da innata goliardia, non «se la tirano».
Autoreferenziali e scorretti quel tanto che basta, spesso uniti da
vincoli d’appartenenza allo stesso «circolo» via etere. Baldini che
negli anni Ottanta «svezza» un giovanissimo Fiorello e poi, anni dopo,
viene richiamato da lui per fare insieme Viva Radio 2. Savino che passa il testimone di Zelig ad Albertino e comunque non riesce a fare a meno del sodale Digei Angelo. Che a sua volta marcia da solo e in coppia con lui a Quelli che... e a Scorie,
ma in radio si concede ad Albertino. E si potrebbe andare avanti a
lungo. Paiono dotati del dono dell’ubiquità, questi eterni ragazzi.
«È lavoro ma diverte», spiega Albertino, che dal lunedì al sabato pomeriggio fa Sciambola e al venerdì sera si concede Dance Revolution,
il «luogo della musica sperimentale, quella che preferisco, il mio
spazio hobbistico». Pratica a tempi alterni le discoteche per fare il
deejay e alla domenica va a fare da contrappunto ironico, appunto
Lucignolo, alla Ventura: non gliene lascia passare una, qualche volta
forse la fa arrabbiare un po’, ma lei non lo ammetterà mai, abbozza.
Avendo ancora del tempo pensa bene di inventarsi Blister per
All Music (al venerdì alle 19 e in replica alle 13.30 il sabato):
«Pillole dal web - spiega - dal montaggio serrato, molto “cool".
Conduco e faccio la selezione finale dei filmati che la redazione
seleziona per me da Internet».
«È due giorni che non vedo mia figlia», si lamenta Savino, che al mattino conduce Deejay chiama Italia
con Linus (da qualche tempo anche sul satellite) e da anni ha una
rubrica cinematografica fissa su SkyCinema insieme a un’altra Ventura,
che di nome fa Alessia. Dice di alzarsi alle 7 e di tornare a casa ben
dopo mezzanotte. Ma a Scorie, in tarda serata di Raidue, non avrebbe
mai rinunciato. E non perché gli piaccia prendere per i fondelli i
ragazzi canterini e i tutor di X Factor, ma perché questa
seconda edizione del programma gli permette di andare a «sciare in neve
fresca», cioè accedere per la prima volta ai «fuorionda» Rai, materiale
sterminato, irresistibile, «finché non se ne accorgeranno o non ce lo
proibiranno». Interventi demenziali di Rocco Tanica e di altri
personaggi, ospiti e - goliardicamente - l’immancabile «gnocca di
turno». «Siamo un commando piccolo e agile».
Facce rubate alla radio, che sanno di nuovo. E se il ricambio generazionale in tv fosse finalmente iniziato?