lunedì 9 maggio 2011
Zio Porsenna e il Buon Partito
(brevi norme per l'allevamento dei politici nostrani)
Con il mio amico Lester Galloway abbiamo deciso di fondare un nuovo partito.
Sì, un giocattolino tutto nostro...Finalmente!
Stiamo ore e ore sul divano, guardando talk-show, per carpire i nobili segreti dell'arte di governare la Polis, ispirandoci alle alte sfere concettuali che illuminano le nostre classi dirigenti.
Non vediamo l'ora che arrivino le prossime elezioni politiche.
Una cosa sappiamo per certo: non è difficile, ce la possiamo fare!
“Per prima cosa, occorre trovare un nome...”
Lester sostiene che basterà buttarci dentro qualche sostantivo (senza sostanza) del tipo "FUTURO", "ALLEANZA", "FORZA", “LIBERTA'”, "ITALIA", "UNIONE", “DEMOCRATICO” e via solfeggiando.
Abbiamo capito che non occorre nessun quoziente intellettivo al di sopra della norma: alcuni politici non sanno neanche chi abbia comprato loro la casa in cui abitano.
Sappiamo che non bisogna essere onesti e incensurati: in questo fantastico paese delle meraviglie, anche uno stalliere può diventare un eroe.
La cosa più bella è che non servono neanche i voti, dal momento che anche l'ultimo dei Demo-Liberal-Monarco-Repubblicani (gente che ha avuto il consenso di alcune zie e qualche dirimpettaio) può aspirare a fare l'ago della bilancia. Un voto che non serve proprio, poi, è quello di castità: minorenni, trans, nani e ballerine vanno sempre di moda. Ma in cambio bisogna avere Fede, qualche avvocato e varie scorte di cerone.
Pensiamo che chiunque possa diventare un leader: a uno dalla voce catarrosa e incomprensibile (e dagli improbabili occhiali unti e fuori moda) basta borbottare qualche infondato luogo comune - qualche volgarità col dito medio alzato - per essere indicato dai media come grande stratega geopolitico.
Non ci spaventa nemmeno l'uso della Retorica: il canarino di Lester riesce a usare un bel po' di congiuntivi in più rispetto ad Antonio Di Pietro.
A giudicare dai contenuti, dallo stile e dalle ampie vedute di questi capipopolo possiamo essere competitivi: vinceremo, ah se vinceremo!
Prometteremo grandi cose...PIÙ LAVORO, MENO TASSE, la sconfitta del Cancro in 3 giorni...No, facciamo 3 anni (suona meglio)...”L'hanno già promesso!” esclama Lester.
Occhei, allora diremo che aboliremo le mestruazioni, le province (della Svizzera) e abbasseremo la maggiore età allo svezzamento (così in un colpo solo ci aggiudichiamo i voti di Vaticano e compagnie assicurative!).
Rischiamo solo una cosa, Lester ed io: di dividerci in correnti.
È per questo che, per evitare inutili scissioni, abbiamo scelto una figura terza: siamo lieti di annunciare alle italiche genti che stiamo per candidare mio zio Porsenna (!?).
Non è molto in sé, non controlla perfettamente il suo sfintere anale, scambierebbe Obama per il Negus Selassiè, ma è ugualmente in grado di sparare una serie di mirabolanti minchiate da far impallidire qualsivoglia Straqua(...raquà).
Faremo la nostra porchissima figura.
Avanti Savoiardi!
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