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Alla radio si scatena la rabbia del tifo giallorosso

da ilmessaggero.it

Non si placano le polemiche sull'arbitraggio di Rosetti del match di San Siro fra Inter e Roma finito 1 a 1 dopo la contestata espulsione di Mexes. La decisione dell'arbitro torinese ha scatenato infatti la rabbia del tifo romano, che da sempre utilizza come cassa di risonanza le tante trasmissioni radiofoniche che si occupano delle squadre della capitale. Ma l'arbitro Rosetti non è l'unico bersaglio della rabbia romanista. Sotto accusa questa volta, oltre al direttore di gara colpevole, secondo i radioascoltatori, di avere falsato il risultato finale della partita con i due cartellini gialli sventolati nel finale al difensore francese giallorosso, è finita anche l'emittente Sky e in particolare la coppia di telecronisti formata da Caressa e Bergomi.

L'accusa: non aver ciriticato abbastanza Rosetti per le sue scelte e per l'espulsione, considerata ingiusta, di Mexes, essere stati troppo faziosi a favore dell'Inter e aver mostrato eccessiva comprensione per i presunti errori di Rosetti. Tra i più adirati soprattutto gli ascoltatori della trasmissione "Te la do io Tokyo" condotta da Mario Corsi, detto "Marione", ex leader della curva sud, su Centro Suono Sport. Non è la prima volta che Marione e la sua radio si scagliano contro Sky. In passato il popolare conduttore era arrivato a incitare i tifosi a disdire l'abbonamento con l'emittente accusandola di penalizzare la Roma.

L'accusa degli ascoltatori, che hanno minacciato ancora di disdire gli abbonamenti alla pay tv, è in sostanza che i due telecronisti avrebbero «coperto» gli errori di Rosetti, non dando in sede di commento il giusto peso agli episodi che lo hanno visto protagonista, a partire dall'espulsione di Mexes e interprentando il pareggio finale come un risultato dovuto solo alleoccasioni sprecate dalla Roma. Sky viene attaccata dai tifosi romanisti anche per il troppo spazio concesso all'opinionista Massimo Mauro nel post-partita, anche lui colpevole agli occhi dei giallorossi di non aver criticato a dovere le decisioni di Rosetti.

«Tutte le critiche sono permesse, le minacce no. Questa è un'aggressione vigliacca, hanno dato perfino i nostri numeri di telefono e i nostri indirizzi mail. I nostri legali valuteranno se ci sono gli estremi per una denuncia. È auspicabile che la Lega intervenga», è stata la reazione furiosa di Sky al tam-tam delle radio romane.

Tullio Camiglieri, responsabile della comunicazione di Sky, ha definito un «uso criminale» del mezzo radiofonico quello fatto dalle emittenti romane. «È tutto il giorno che ci insultano - si sfoga Camiglieri -. Utilizzano la radio come strumento di insulto personale prendendo la partita di ieri come spunto, al di là di ogni immaginazione e di codice etico. Questa è una radio che trasmette in base a una concessione pubblica, deve rispondere al codice di autoregolamentazione e a quello etico».

Nulla di personale invece con la società giallorossa: «Ho troppa stima per la famiglia Sensi per essere certo che non condivida l'atteggiamento della radio. La Roma non c'entra nulla». «È una cosa intollerabile - conclude Camiglieri -. Ci sforziamo tutti affinché‚ il calcio sia più civile, di tenere i toni bassi, e poi capitano cose così sconcertanti». Niente da eccepire, naturalmente, da parte di Camiglieri, sulla telecronaca e i commenti post-partita: «Non li ho nemmeno sentiti, ma non voglio entrare nel merito della questione. Dico solo che sono tutti ottimi professionisti».

Luciano Spalletti, proprio alla vigilia della partita scudetto contro l'Inter, aveva scherzato rivelando di aver detto a Bruno Conti, direttore tecnico giallorosso, «di andare a fare l'opinionista a Sky così - aveva spiegato - si pareggia qualche situazione e vediamo di avere qualche consenso su qualche situazione di commento».
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