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Sardegna: "Radio Padania invade l'etere"
anikoda asgmedia.it
"Radio Padania con l'attivazione di nuovi impianti di radiodiffusione sonora sta invadendo l'etere in Sardegna creando interferenze alle altre emittenti e turbative nell'assetto delle frequenze".
Lo sostiene la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (Sdi-Partito Socialista), segretaria della Commissione Diritti Civili denunciando un'arbitraria interpretazione della legge nazionale del 28 dicembre 2001 sulla radio-televisione e le telecomunicazioni.
"La legge - sottolinea Caligaris - permette solo ed esclusivamente alle radio nazionali comunitarie (Radio Maria e Radio Padania) di occupare, anche se contrariamente a quanto previsto dalle normative che regolamentano il settore radiotelevisivo, nuove frequenze in ogni parte d'Italia per "completare" le loro rispettive reti. Ció fino all'attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze in tecnica analogica e in modo che i nuovi impianti non interferiscano con altri legittimi utilizzatori dello spettro radioelettrico. Trascorsi 90 giorni dall'attivazione dei nuovi impianti, questi diventano a tutti gli effetti "autorizzati".
Oltre a creare grossi problemi per la ricezione alle emittenti locali - prosegue la consigliera socialista - Radio Padania sta cedendo le frequenze ad altri soggetti creando precedenti inaccettabili per la definizione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiofoniche sul quale la Sardegna, Regione a Statuto Speciale, deve avere un ruolo preciso per garantire il pluralismo e la libertà di espressione ed impedire che le radio locali diventino di fatto inascoltabili senza poter neanche protestare in caso di interferenza. Le cessioni delle frequenze da parte di radio comunitarie ad altri soggetti sono del tutto illegali se vengono cedute a network o ad altri soggetti commerciali. Ritengo che il Co.re.rat e la Giunta regionale debbano intervenire con fermezza nei confronti del Ministero delle Telecomunicazioni per far cessare - conclude Caligaris - una cosí evidente scorretta applicazione della legge e per chiedere la tempestiva attuazione del piano nazionale delle frequenze che dovrà scaturire dal confronto Regioni-Governo tenendo conto delle specialità"
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