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Radio Padania, protesta bipartisan ai piedi dell'antenna salentina
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In scena ad Alessano la manifestazione organizzata dal Movimento della Regione Salento cui hanno risposto anche i giovani del Pd e del Pdl. Con loro, i sindaci della zona che protesta per l'occupazione abusiva delle frequenze e gli insulti ai meridionali

di ALESSANDRA BIANCO


Uniti contro Radio Padania. Senza divisioni politiche e di bandiera. Questa mattina i giovani del Pd e del Pdl hanno risposto all'appello del Movimento della Regione Salento e, dopo essersi incontrati in piazza don Tonino Bello ad Alessano, tutti insieme hanno raggiunto l'antenna che a dieci chilometri da Leuca continua dal 17 dicembre a trasmettere il verbo leghista. Con loro, anche i sindaci di Alessano e Poggiardo e i primi cittadini di comuni limitrofi a manifestare sotto gli slogan "no al razzismo perché il Salento è terra di accoglienza, no all'illegalità e a chi occupa abusivamente le frequenze".

La protesta è il culmine di una battaglia che va avanti da giorni, ma della quale Radio Padania non sembra interessarsi. Nell'etere continuano a viaggiare no stop insulti e offese ai meridionali attraverso le frequenze 105.6 di proprietà di Radio Nice del gruppo Mixer Media che le truppe di Bossi hanno occupato abusivamente. A poco, finora, è servito il contrattacco del proprietario dell'emittente salentina che attraverso il suo legale Gianluigi Pellegrino ha inviato un esposto al ministero che denuncia l’accaduto ed una diffida a carico dell’emittente leghista con tanto di richiesta di risarcimento danni. Nel frattempo, le reti del gruppo di Paolo Pagliaro continuano a trasmettere a reti unificate due volte al giorno l'inno di Mameli, ribadendo il concetto di un'Italia unita sotto un'unica bandiera.

Anche il consiglio regionale pugliese ha detto la sua: una lettera indirizzata al ministro Romani e all’autorità garante per le telecomunicazioni ha già raggiunto la capitale per chiedere che questa forma di appropriazione indebita venga interrotta e  possa essere ripristinata al più presto la legalità.

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