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Gli italiani di Radio Teheran

da corriere.it

ROMA - Una volta c' era Radio Praga. Adesso c' è Radio Teheran. Cioè una radio che trasmette tutti i giorni in lingua italiana da una capitale estera così come negli anni Settanta e Ottanta c' erano le trasmissioni nella nostra lingua dalla capitale cecoslovacca. Sezione ufficiale de La Voce della Repubblica islamica, cioè la radio di Stato iraniana, probabilmente, è l' unica al mondo a continuare a farlo, se si eccettua la Radio Vaticana. In realtà, è stata creata già nel 1995, ma ha acquisito sempre maggiore peso negli ultimi tempi con il rinnovato protagonismo internazionale del leader Ahmadinejad. Le trasmissioni sono tutte impostate, seguendo i leitmotiv della strategia informativa del regime: negazionismo sull' Olocausto, propaganda anti-Israele e anti-Usa. Ebbene, il settimanale Tempi ha scoperto che tra i beniamini della emittente, quelli ai quali ci si rivolge spesso per un parere, che si tratti di Palestina o di Iraq, dell' islamofobia o della politica italiana, c' è il professor Franco Cardini. Sì proprio lo storico fiorentino, medievalista, esperto di Islam, che si è autodefinito «uomo d' ordine e di destra», spesso interpellato anche dal Secolo d' Italia, ma portato a esempio persino dal leader del Pd Walter Veltroni per i suoi attacchi ai tagli del governo a scuola e università. Tra gli altri personaggi in onda spiccano Maurizio Torrealta di RaiNews24, Giulietto Chiesa, corrispondente dell' Unità da Mosca già dai tempi dell' ex Urss e parlamentare europeo, il prete no global Alex Zanotelli, la scrittrice Angela Lano, l' islamista della Sapienza, Biancamaria Scarcia Amoretti, Claudio Moffa (università di Teramo), Maurizio Musolino della direzione del Pdci, il sociologo Stefano Allievi. Allievi, ad esempio, è stato interpellato («Niente di strano, con l' Iran non siamo in guerra») soprattutto «sulla questione della chiusura delle moschee in Italia a Treviso, Padova, ma anche in Lombardia, in zone dove è forte la Lega» sostiene. Cardini spiega: «Sì, mi chiamano da Teheran per delle interviste, ma non ho alcun altro rapporto con loro, né formale né informale. Dell' Iran si parla come se fosse già un Paese nucleare, ma non lo è, non ha neppure quello civile, mentre di altre potenze nucleari non si parla affatto». E sostiene che alla radio parla anche di storia dell' arte: «Lo sapeva che senza le tecniche apprese dalla Persia non sarebbe stata possibile l' ogiva della cupola del Brunelleschi?». Con Zanotelli, afferma lui stesso, «il contatto è nato da quando ero ancora in Africa». A che cosa sono interessati? «Al mondo religioso non violento, a quello che condanna le guerre in Iraq e in Afghanistan, a quello che dialoga con l' Islam». In effetti Zanotelli mette in guardia gli iraniani: «Oggi, caduto il comunismo, ci si sta preparando a far vedere l' Islam come un nuovo nemico». «Sono circa sei mesi che non si fanno più vivi» conclude Chiesa, ascoltato in particolare sulle sanzioni, «mai sull' 11 settembre», su cui pure ha scritto un libro «Zero» in cui nega «la verità ufficiale»
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