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Radio Vaticana: superati i limiti, aperta la strada ai risarcimenti da elettrosmog

da il messaggero.it

«Dalla lettura degli atti appare evidente e pacifico che sono stati superati i limiti di esposizione e i valori di attenzione previsti da tutte le leggi speciali in materia». Lo scrive, secondo quanto riportato dal Codacons, la II corte di appello di Roma nelle motivazioni alla sentenza di secondo grado per l'inquinamento elettromagnetico prodotto in alcune zone a nord di Roma dove si trovano, tra l'altro, gli impianti di Radio Vaticana.


Il processo di appello si è concluso il 14 ottobre scorso con la dichiarazione di non doversi procedere per sopravvenuta prescrizione nei confronti del cardinale Roberto Tucci e il non doversi procedere per «morte del reo» nei confronti di padre Pasquale Borgomeo, rispettivamente ex presidente del comitato di gestione di Radio Vaticana ed ex direttore dell'emittente. «La circostanza - è detto nella sentenza del collegio presieduto da Antonio Cappiello con riferimento al superamento dei limiti - è provata oltre che dalle misurazioni anche dalla conoscenza dei fatti da parte della Santa Sede che istituì nel luglio del 2000 una commissione bilaterale proprio per la soluzione dei problemi legati all'intensità dell'emissione elettromagnetica della stazione di Radio Vaticana». «Tanto è vero - si legge nella parte di motivazioni diffuse dal Codacons - che il Pontificio Collegio Germanico della Santa Sede ordinò l'allontanamento dei mezzadri dai terreni della Santa Sede a causa del pericolo derivante dall'aumento dell'intensità della stazione trasmittente per le persone».

Secondo Carlo Rienzi, presidente dell'associazione di utenti e consumatori , i giudici d'appello «hanno affermato un principio molto importante poichè da oggi qualsiasi emissione di onde elettromagnetiche, qualora produca disturbi di qualunque tipo alla popolazione, potrà essere denunciata anche penalmente attraverso lo strumento dell'articolo 674 del codice penale che punisce il getto pericoloso di cose. Non solo, la sentenza ha aperto la strada a possibili richieste milionarie di risarcimento, considerando che sono in fase istruttoria le indagini per i decessi legati agli impianti dell'emittente vaticana».ROMA 829 aprile) - «Dalla lettura degli atti appare evidente e pacifico che sono stati superati i limiti di esposizione e i valori di attenzione previsti da tutte le leggi speciali in materia». Lo scrive, secondo quanto riportato dal Codacons, la II corte di appello di Roma nelle motivazioni alla sentenza di secondo grado per l'inquinamento elettromagnetico prodotto in alcune zone a nord di Roma dove si trovano, tra l'altro, gli impianti di Radio Vaticana.

Il processo di appello si è concluso il 14 ottobre scorso con la dichiarazione di non doversi procedere per sopravvenuta prescrizione nei confronti del cardinale Roberto Tucci e il non doversi procedere per «morte del reo» nei confronti di padre Pasquale Borgomeo, rispettivamente ex presidente del comitato di gestione di Radio Vaticana ed ex direttore dell'emittente. «La circostanza - è detto nella sentenza del collegio presieduto da Antonio Cappiello con riferimento al superamento dei limiti - è provata oltre che dalle misurazioni anche dalla conoscenza dei fatti da parte della Santa Sede che istituì nel luglio del 2000 una commissione bilaterale proprio per la soluzione dei problemi legati all'intensità dell'emissione elettromagnetica della stazione di Radio Vaticana». «Tanto è vero - si legge nella parte di motivazioni diffuse dal Codacons - che il Pontificio Collegio Germanico della Santa Sede ordinò l'allontanamento dei mezzadri dai terreni della Santa Sede a causa del pericolo derivante dall'aumento dell'intensità della stazione trasmittente per le persone».

Secondo Carlo Rienzi, presidente dell'associazione di utenti e consumatori, i giudici d'appello «hanno affermato un principio molto importante poichè da oggi qualsiasi emissione di onde elettromagnetiche, qualora produca disturbi di qualunque tipo alla popolazione, potrà essere denunciata anche penalmente attraverso lo strumento dell'articolo 674 del codice penale che punisce il getto pericoloso di cose. Non solo, la sentenza ha aperto la strada a possibili richieste milionarie di risarcimento, considerando che sono in fase istruttoria le indagini per i decessi legati agli impianti dell'emittente vaticana».
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