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Ripetitori di Radio Vaticana, concluso incidente probatorio
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I Comitati cittadini: «Risultati sconvolgenti, il perito ha spiegato che è rischio simile a bomba atomica»

ROMA - E’ concluso l’incidente probatorio che era stato richiesto nel 2006 dalla Procura della Repubblica di Roma nell'ambito del procedimento penale nei confronti dei responsabili della Radio Vaticana. I risultati, che i comitati cittadini, definiscono «sconvolgenti», sono stati depositati nelle scorse settimane. E indicano una associazione «coerente, importante e significativa» di rischio di morte per leucemia o di rischio di ammalarsi di leucemia, linfoma e mieloma per lunga esposizione residenziale ai ripetitori dell’emittente della Santa Sede fino a 12 chilometri di distanza da questa.

ESPLOSIONE - L’accertamento è stato condotto da Andrea Micheli, dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Responsabile dell’inchiesta è il pm Stefano Pesci. Il perito ha spiegato, secondo un comunicato del Coordinamento dei Comitati di Roma Nord: «L'eccesso di rischio è clamorosamente alto. L'effetto è molto importante e non può essere dovuto al caso. I risultati ottenuti sono assolutamente impressionanti. Non siamo stati in grado di trovare un fattore di causa diverso dalla Radio Vaticana». E poi ha aggiunto: «Non si può non pensare che lì sia successo qualcosa di importante per la vita di quelle persone, che non è spiegabile con altra causa che non siano le emissioni della Radio Vaticana. I risultati hanno a che fare con la dislocazione in cui queste persone hanno abitato nella loro vita e questi bambini hanno abitato nel loro periodo di vita. Livelli così elevati di rischio si riscontrano, nella letteratura scientifica, soltanto negli studi epidemiologici relativi alle zone che hanno subito gli effetti dell'esplosione di una bomba atomica».

DECESSI TRA IL 1997 E IL 2003 - Lo studio di mortalità ha analizzato i decessi per tutte le età avvenuti negli anni dal 1997 al 2003 per quelle patologie ed ha esaminato i 20 anni di storia abitativa antecedenti la data della morte, determinando, fino a 12 chilometri dalla Radio Vaticana, un fattore di rischio di morte per leucemia 4,9 volte superiore al valore atteso oltre i 12 km. di distanza ed un fattore di rischio pari a 1,7 volte se si considerano tutte le patologie tumorali del sistema emolinfopoietico (leucemie, linfomi, mielomi). Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord chiede alle autorità nazionale e locali: «l'immediata sospensione delle trasmissioni della Radio Vaticana e la sua delocalizzazione in un luogo in cui non possa accrescere il rischio di morte e di malattie per gli esseri umani, oppure l`abbandono totale di questa obsoleta tecnologia in favore della diffusione satellitare dei propri programmi radiofonici». Le associazioni vogliono anche «limmediato blocco del rilascio di concessioni edilizie nel territorio oggetto di indagine».
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