Kiwi & Tecnocasa. La realtà è una sinapsi obesa, il suicidio orizzontale.

L'ho notato ieri sera.
Non saprei dire se prende spesso l'autobus a quella fermata.
Io sono sempre di passaggio, lì.
Per me "gli altri" a una cert'ora diventano gente che aspetta l'autobus, idealtipi weberiani di casalinghe, pensionati, studentesse e impiegatizi vari.
Anch'io, che cammino, per loro dovrei essere qualcosa del genere. Uno che cammina. Dovrei dare l'idea di uno che torna a casa, a quell'ora.
Il ragazzo se ne sta seduto sul marciapiede sudicio del benzinaio di via Nizza.
Lo noto perchè ha un vestito impeccabile da agente Tecnocasa, la faccia ben rasata, una calvizie precoce che non tradisce però i suoi ventott'anni andanti.
Si vede, quando hai ventott'anni. La faccia è quella di uno fermo all'autogrill, esattamente a metà strada tra qualcosa e qualcos'altro.
Lo noto perchè, oltre a essere vestito bene (roba da far inorgoglire qualsiasi nonna basso adriatica), è seduto come un punkabbestia in un Centro sociale e ha intorno a sè un bel po' di bottiglie vuote di birra.
In più, gesticola e parla da solo.
Un fantastico ritratto postmoderno.
Un account junior che sbrocca alla fermata del 38 e si cala 6 peroncini in un quarto d'ora, per poi parlare con il suo amichetto invisibile.
Penso che sia stato licenziato.
Penso che abbia avuto una giornata di merda, oggi.
Di nuovo mi torna in mente quel film di Michael Douglas, "Un giorno di ordinaria follia".
Non mi stupirei se Tecnocasa cacciasse dalla 24ore una mannaia e facesse a pezzi Capellirossi a 3 metri da lui.
lo so cosa penso, lo so.
Quando fai il mio mestiere, la realtà ti appare per immagini e tu sei lì che vorresti immortalare quella foto, dargli un taglio orizzontale stretto e inizi a pensare per quale campagna pubblicitaria potrebbe andar bene.
Me la venderei all'AMD (Associazione Manager Depressi), o alla Fondazione Vittime Call Center.
Ma fin qui sarebbe troppo facile, troppo D-I-D-A-S-C-A-L-I-C-O...
E' questa la parola più corrente, nelle agenzie di comunicazione, quando le sinapsi non riescono a "vedere oltre".
Troppo D-I-D-A-S-C-A-L-I-C-O
A far slittare i visual e i pay off verso attribuzioni di senso, condivise e comprensibili.
Alla fine sono sicuro che Lester troverebbe il bandolo e riuscirebbe a dare un senso all'immagine del tipo in giacca e cravatta circondato da un cimitero di bottiglie, alla fermata del 38.
Ma poi penso che sarebbe altrettanto legittimo pensare a quell'uomo come a uno fuori di testa che oggi si è vestito da Tecnocasa e domani magari sarà Super Mario Bros.
Vedo un ragazzo ben vestito che ha deciso di alzare il gomito in un luogo pubblico. Mi sembra solo e disperato.
E io noto solo che ad essere insolito è il fatto che indossa la divisa di ordinanza di chi "sta bene".
Una giacca. Una cravatta. Non vedo il resto: l'amichetto invisibile con cui parla.
Deduco che voglia "dimenticare"qualcosa: un licenziamento.
Lo storyboard più banale che potessi immaginare. Ucci ucci credo stiano arrivando (i miei famosi 3 mesi di aridità).
Sorrido. Non saprò mai niente di lui.
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Qui accanto il saggio finale di Dony Permedi per il suo master in ComputerArt. Mi fa pensare al famoso omino che cade dal suo palazzo di 50 piani. Un modo davvero originale di ripetersi "fino a qui tutto bene...fino a qui tutto bene...".
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Alla fine di questo post sbilenco mi viene da pensare che ha ragione Dony...e mi verrebbe da andare dal Dott. Tecnocasa (se è ancora lì in fermata ad aspettare il 38).
Vorrei dirgli che non comprerei mai niente da uno vestito come lui, ma gli direi anche che, a volte (quando tutto precipita in verticale), puoi guardare il mondo in "orizzontale" e accorgerti che i suicidi stanno volando.