da
lastampa.it
Radio e discografia, due mondi paralleli che collaborano ma spesso non
si sopportano, tentano il dialogo ma parlano lingue diverse; a meno che
di mezzo non ci sia il Dio denaro che normalizza i rapporti, smussa gli
angoli e trasforma i grugniti in vocabolario comune. Qui in Riviera i
colossi del music-business fingono di andare a braccetto anche se i
nervi sono scoperti, pronti a saltare.
Entrambi, radio e
discografia, Sanremo lo hanno amato e snobbato trattandolo come
l'adultero con l'amante. Ti frequento quando mi servi ma non provare a
disturbarmi... chiamo io! Un esempio - che più di altri dimostra che il
Festival alle radio private interessa così così - viene dal numero di
Network nazionali presenti in pompa magna. RTL 102,5, Radio Kiss Kiss,
Radio 105 e ovviamente Radio Italia Solo Musica Italiana sono i quattro
big arrivati fin qui per produrre programmi, promuovere il proprio
marchio, lavorare sulla musica della manifestazione. E gli altri?
DeeJay, Radio R 101, Radio Dimensione Suono, Radio Montecarlo? Nulla o
quasi; e poi mai come quest'anno le radio stanno dimostrando con la
loro programmazione di non amare affatto il lavoro del direttore
artistico. Le scelte di Baudo, gli artisti, le canzoni sono ad anni
luce dai computer dei programmatori FM.
Qualche giorno fa Anna
Pettinelli, che di Radio Dimensione Suono è l'anima e la voce più nota,
rilasciava un'intervista che non le mandava a dire: «Hanno fatto scelte
tremende. Su 34 canzoni, se va bene noi di RDS ne passeremo tre o
quattro. Grignani, L'Aura e poi, guardi, già non mi viene in mente più
nessuno. Zarrillo fa sempre la solita canzone, Tricarico ha scritto una
cosa che...Diomio...! La Tatangelo non ha fatto altro che cantare una
nenia scritta da D'Alessio. Non la si può accusare di plagio perchè in
fondo plagia sè stessa». E gli altri players cosa ne pensano, cosa
fanno? Sentiamo Linus al telefono e il direttore artistico di Radio
DeeJay conferma la scelta di suonare poche cose anche se, per la
verità, è una tendenza che fa il paio con l'anno scorso. «Sono cinque o
sei al massimo i pezzi in onda al momento. Gazzè, Frankie Hi-Energy,
Tiromancino, L'Aura, Cammariere.... Intendiamoci, di perle non ne ho
sentite e mi sembra tutto abbastanza mediocre».
Anche da Radio
R 101 fanno sapere che solo Cammariere e Gazzè hanno fin'ora meritato
l'inserimento in programmazione mentre ci sono possibilità per
Tiromancino e Grignani. RTL 102,5 passa dieci brani su 34 e già il
numero è un pò più interessante anche se ciò significa che ben 24
canzoni sono considerate out. Persino Tiziana Baudo, portavoce di RTL
102,5 e figlia di cotanto padre dice: «Grignani, L'Aura, Cammariere,
Tatangelo, Lola Ponce e Giò Di Tonno, Bertè Tricarico, Gazzè, Moro e
Meneguzzi sono quelli scelti e credo che vada già molto bene così».
Per
quanto riguarda la discografia poi lo scontro di ieri mattina fra Baudo
e Enzo Mazza della FIMI, Federazione Industria Musicale Italiana) ha
svelato come i rapporti fra Rai e industria siano tesi, anzi,
tesissimi. Mazza ha fatto arrabbiare come un toro il Pippone nazionale.
«Se l'anno prossimo il regolamento non cambierà le major diserteranno
il Festival. Così com'è non ci piace, penalizza gi artisti, non viene
incontro al nostro mondo e da happening musicale si sta traformando
sempre più in un baraccone fine a se stesso».
«Il tuo
atteggiamento è incomprensibile - gli ha risposto il presentatore -
dovresti stare un pò più attento a quello che dici». «Dovreste ridurre
a tre le serate dei Big e abolire la gara riservandola solo ai giovani»
incalza il discografico. «Così il Festival diventerebbe Castrocaro,
Sanremo perderebbe la sua specificità», risponde Baudo rosso in viso.
Mazza non molla: «E allora non rinnovate la convenzione. C'è un obbligo
?»