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2008, alle case discografiche 42 milioni di euro da radio, tv, bar e negozi

da rockol.it

La musica “d’ambiente” (diffusa in negozi, alberghi, bar, oltre che attraverso le radio e le televisioni) porta alle casse delle imprese discografiche italiane, e di riflesso agli artisti, quasi un quarto di quanto ricavato dallo smercio di prodotti discografici nei punti vendita tradizionali e sulle piattaforme digitali: 42,6 milioni di euro nel 2008 a fronte dei 178 milioni incassati vendendo cd e download a pagamento. E mentre il fatturato discografico (fonte FIMI/Deloitte) cala del 21 %, quello dei “diritti” discografici cresce del 23 %: lo rivela SCF, il consorzio che per conto delle società discografiche raccoglie royalties da chi utilizza musica registrata in pubblico.

Il bilancio appena approvato dall’assemblea del Consorzio rende conto dell'origine degli incassi: il 37 %, 15,7 milioni di euro (+ 26 % rispetto al 2007), proviene dalle emittenti radiofoniche e televisive che trasmettono musica, con un deciso incremento nell’ambito dei canali satellitari; il 33 %, 14 milioni di euro (quasi il 60 % in più che nel 2007) arriva da esercizi commerciali e utenti pubblici, con alberghi, bar e ristoranti nel ruolo di maggiori “contribuenti” davanti a discoteche e palestre (che tuttavia registrano un incremento esponenziale: + 280 %), parrocchie ed enti organizzatori di mostre, fiere e manifestazioni varie; più ridotto, infine, il gettito proveniente dalle tv e radio che trasmettono via Internet o reti mobili, comunque triplicato nell’arco di un anno.


“In controtendenza con lo scenario economico generale e nonostante la crisi in cui versa il mercato discografico tradizionale, nel 2008 la raccolta di diritti discografici ha conseguito ottimi risultati”, spiega il presidente di SCF Gianluigi Chiodaroli. “Le buone performance”, aggiunge, “sono frutto di una strategia matura che trova attuazione nello sviluppo di solide relazioni con primarie associazioni di categoria, come nel caso dell’accordo recentemente siglato con FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), e nel presidio territoriale ad opera della nostra rete, attiva nel Centro-Nord Italia”. Nell’arco di tre anni, spiega ancora Chiodaroli, SCF mira alla copertura di tutte le aree di business nel Centro-Nord Italia e ad espandere la sua presenza nel Sud del Paese. L’obiettivo è di far crescere gli incassi di un altro 15 % all’anno.
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