Grazie alla leggina di Silvio Radio Padania va in Puglia. Ma la gente non ci sta
Frequenza 105.6, Radio Padania Libera: che c’è di strano? Per esempio il fatto che a questa frequenza la verde radio del Nord libero si captava nel profondo sud, nel tacco d’Italia, in Salento. Terra d’Otranto, per la precisione, luogo nel quale l’emittente del Carroccio era sbarcata nelle settimane scorse, prima di essere, però, miseramente cacciata. La storia laracconta la Stampa di Torino. ”
Melodie celtiche, proclami federalisti, invettive nordiste, rubriche come: ‘Padania, sveglia!’, e ‘Alpini padani’. Un’interferenza? No, semplicemente Radio Padania che sbarca in Puglia su una frequenza che copre una trentina di comuni del capo di Leuca.
TERRA D’OTRANTO – Terra di missione, dunque, per la radio della Padania Libera. Chi ce l’ha portata? La notizia dell’apertura dell’emittente fa furore nella cittadinanza, che si infuria, adisce le istituzioni, chiama il Sindaco chiedendogli di fare qualcosa. Ma il primo cittadino si dice impotente a risolvere il problema.
Il ripetitore padano è piazzato ad Alessano, dieci chilometri a nord di Leuca. Il sindaco Gigi Nicolardi viene tempestato di telefonate di concittadini indignati: «Ma come, consenti l’installazione nella nostra città dell’antenna per farci insultare dai leghisti? Fa’ qualcosa, rimuovila!». «Non ho poteri per bloccarla – risponde imbarazzato – dipende tutto dal ministero». Nei barmonta la protesta, si costituisce un comitato cittadino, le emittenti locali minacciano esposti alla magistratura, i deputati preparano interrogazioni parlamentari, il segretario provinciale del Pd, Salvatore Capone, s’infuria: «Com’è possibile che dobbiamo ascoltare 24 ore su 24 insulti ai meridionali?».
LEGGE AD RADIO – La Stampa spiega il nocciolo della questione: Radio Padania godrebbe, dal punto di vista legislativo, di uno speciale status di protezione. Equiparata alla radio mondiale del Vaticano, Radio Maria, è abilitata a trasmettere su tutto il territorio nazionale senza alcuna limitazione.
In effetti Roma Ladrona è particolarmente generosa con Radio Padania. Le regolesono queste. Radio Padania e Radio Maria sono le uniche emittenti nazionali riconosciute come «radio a carattere comunitario», una speciale categoria caratterizzata da «assenza dello scopo di lucro» in nome di «particolari istanze culturali, etniche, politiche e religiose». Nel 2001 il governoBerlusconi e la maggioranza di centrodestra (Lega in testa) votano una norma ad hoc per Radio Padania, che le consente di occupare gratuitamente frequenze radio con una semplice certificazione al ministero. Un bel vantaggio rispetto alle altre emittenti, che da anni non possono acquisire alcuna frequenza se non a caro prezzo (quella di Alessano vale circa 500 mila euro, in una città si supera il milione). Non solo. Nel 2005 il governo Berlusconi e la maggioranza di centrodestra (Lega in testa) votano un’altra norma, che garantisce a Radio Padania e Radio Maria un finanziamento annuo (ora arrivato a 1,5 milioni di euro) «per promuoverne il potenziamento ». Una bella somma, considerato che tutte le altre emittenti private (poco meno di unmigliaio) devono spartirsi circa 16 milioni di contributi pubblici
Dunque, con una leggina ad hoc, l’emittente verde padano è in grado di trasmettere su tutto il territorio nazionale, anzi in questo aiutata ed incoraggiata dallo Stato che la finanzia, la promuove e la sovvenziona.
FUORI DI QUI – Ma se è vero che il movimento leghista si regge sulla forza del popolo, Radio Padania Libera in terra d’Otranto dovrebbe fare i conti con la sollevazione popolare che già monta contro la neo aperta emittente radiofonica: c’è poco da fare, i pugliesi la vogliono fuori dalla loro terra, e nel più breve tempo possibile.
E dire che, annunciando lo sbarco in Puglia,Matteo Salvini, direttore della radio ed eurodeputato leghista, aveva blandito i nuovi potenziali ascoltatori, dichiarando al «Corriere del Mezzogiorno»: «I pugliesi sono la popolazione più simile a quella lombarda e del Nord Italia. A Milano c’è poi una foltissima comunità di baresi e salentini che lavorano e vanno d’accordissimo con noi. La Puglia è davvero una delle zone più avanzate del Meridione». Ma l’idillio in modulazione di frequenza è durato poco.
Se federalismo deve essere, che sia anche radiofonico, insomma.