HomeSkip Navigation LinksHOME PAGE » K - Radio » Radio Fallujah: Musica, canzoni e non solo violenza
Radio Fallujah: Musica, canzoni e non solo violenza
buonanotte
da apcom

Per ora trasmette solo quattro ore al giorno, ma l'ambizione è grande: "Vogliamo diventare una emittente radio internazionale. Anche la BBC e Radio Montecarlo sono cominciate così". A parlare all'agenzia stampa Aswataliraq, è Abdul Majid al Kubaisi, il direttore della neonata Radio Fallujah, la città irachena divenuta simbolo della resistenza sunnita alle forze Usa in Iraq.

"Non solo violenza, ma soprattutto musica e canzoni", è il commento di Aswataliraq che pubblica un'inchiesta sul lancio della nuova radio che sembra confermare il generale aumento della situazione della sicurezza in Iraq. Nella Fallujah di oggi "la canzone irachena, sovrasta l'eco delle pallottole", scrive l'agenzia stampa come a voler esorcizzare il ricordo dei drammatici giorni passate dagli abitanti con le campagne militari delle forze Usa lanciate per snidare i militanti di al Qauida dalla città. Gli impiegati "tra giornalisti e tecnici", sono nove. Nell'edificio di due piani dove ha sede la radio voluta dall'Ente Media statale (Iraqi Media Network): "in mezzo a modernissime attrezzature, tutti lavorano con entusiasmo molte ore più dell'orario" sindacale.

Non mancano le lamentele dei giornalisti (tutti uomini), come per "ogni esperienza ai primi passi", come afferma il tecnico Jasim al Dulaimi. Secondo lo speaker Badri Tuma, il problema più grave è "la frequente interruzione dell'erogazione dell'elettricità durante le ore delle trasmissioni, ci fa perdere molti ascoltatori". Ma gli operatori della radio concordano che "i media internazionali conoscono solo l'aspetto della violenza" di questo angolo dell'Iraq. Oggi,come unica radio cittadina, "abbiamo la grande responsabilità di dare voce alla vita reale e ai problemi di Fallujah".

Le trasmissioni della radio francese internazionale (Rfi) sono interrotte da sei giorni in seguito ad una decisione del dipartimento di stato per le comunicazione che contesta all'emittente di aver diffuso una notizia ritenuta errata sul caso dei turisti francesi uccisi in Mauritania lo scorso 24 dicembre.
La radio francese avrebbe infatti parlato del passaggio attraverso il territorio del Gambia dei presunti assassini durante la loro fuga verso la Guinea-Bissau. "L'informazione è erronea", afferma il dipartimento per le comunicazioni, sottolineando che gli assassini avrebbero raggiunto la Guinea-Bissau passando per il Senegal, come riportato da France 24 e la Bbc.
La Gambia, guidata dal 1994 da Yahya Jammeh, è nella lista dei Paesi più repressivi nei confronti della libertà di informazione segnalati dalle organizzazioni di difesa della stampa.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)