sabato 13 ottobre 2007
Soluzioni biografiche a contraddizioni sistemiche.
Usciamo da un cinema, in autunno. Un film scelto all'ultimo istante, perchè quello che pensavamo di vedere, rintracciato sul trovacinema on line, nel mondo reale è stato tolto dal cartellone. "Il buio nell'anima", di Neil Jordan e con Jodie Foster, a te ha fatto schifo. A me è piaciuto per la fotografia e la regia. Anche per il lavoro dei fonici. E' come quando trovi un locale che ha la Menabrea in bottiglia ma mette musica imbarazzante. Come quando quella che potrebbe essere la madre dei tuoi figli apre bocca e rovina la poesia della serata. A me basta pensare al riflesso dei grattacieli di New York sui vetri della macchina dell'agente Terrence Howard, all'esatta cadenza audiometrica delle foglie calpestate di notte in un parco pieno di Hashishins.
"Da quando Margaret Tatcher ha sentenziato che la società - per la politica -
è morta, demandando qualsiasi responsabilità agli individui, costringendo i
nuovi cittadini globali a trovare - come suggerito da Ulrich Beck - soluzioni
biografiche a contraddizioni sistemiche, a non fare più affidamento su alcun
interlocutore istituzionale, ma solo sulle proprie capacità, è tramontato il
vecchio concetto di Società ed è nata una nuova immagine del sociale, come
spazio che racchiude una molteplicità di individui senza più alcuna cornice
comune, sempre più uguali nei loro destini ma sempre più soli nelle proprie
vite. Questa approfondita disamina degli effetti della globalizzazione sugli
individui (poi, ripresa e approfondita dallo stesso Bauman nel libro
“Globalizzazione: gli effetti sulle persone”), non toglie spazio anche
alla critica riguardante i risvolti negativi dei processi di espansione
dell’economia globale: il crescente divario tra la condizione dei poveri e delle
fasce di popolazione ricche, la globalizzazione a senso unico, la crisi
ambientale che diviene, oggi più che mai, questione etica."
La Bellezza può risiedere nella narice perfetta di un'educanda bulgara. Nei riflessi tra i capelli del nostro boia. sognid'orzo...la musica (a volte) è "di destra".
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