Piccole web radio crescono. Al microfono c´è futuro??
da
L'Espresso
Negli Stati Uniti fanno gola al mercato pubblicitario e volano sulle
ali dello sport. In Italia, per ora, o sono uno strumento didattico, o
sono poco più di un passatempo intelligente. Nelle web radio
universitarie si incontrano realtà ed esigenze diverse tra loro:
intrattenimento, vita studentesca, pubblicità, didattica, musica,
informazione, comunicazione istituzionale. A Milano gli atenei hanno
mosso i primi passi in questa direzione grazie soprattutto
all´intraprendenza degli studenti di Bicocca, Politecnico e Bocconi.
«Il
futuro delle web radio è nelle università - afferma convinto David
Marelli, studente in Bicocca - perché le radio studentesche hanno il
vantaggio di un identità forte e un target preciso». Nata nel 2005,
B-radio è la web radio degli studenti della Bicocca ed è la prima
esperienza di questo tipo nelle università milanesi oltre che una delle
prime in Italia. «Siamo partiti autofinanziandoci con gli sponsor -
spiega David - , poi abbiamo attinto dai fondi "Mille lire" per le
attività studentesche». Poche migliaia di euro che lasciano aperti
diversi problemi. «Siamo partiti senza sapere nulla di radio e abbiamo
un po´ ricalcato lo stile delle radio libere anni 70. Purtroppo non
abbiamo ancora una sede e trasmettiamo dalla casa di uno studente. Le
riunioni di redazione le facciamo in un centro commerciale».
In
Bocconi invece i mezzi non mancano. «Il 50 per cento dei nostri fondi -
spiega Girolamo Di Cresce della redazione cultura e intrattenimento di
Radio Bocconi - sono fondi universitari mentre i restanti vengono da
uno sponsor esterno, una società di comunicazione. In tutto circa
20mila euro che sono costi di start up». Radio Bocconi, che non è nata
solo dalla volontà degli studenti ma ha avuto uno stimolo
istituzionale, ha addirittura una voce dedicata nel bilancio
dell´ateneo. Verrà ufficialmente inaugurata a settembre e ha un
palinsesto per fasce: la mattina programmi culturali, gr e economia; al
pomeriggio intrattenimento, hit parade, parodie di stereotipi
bocconiani.
Poliradio invece non è una voce istituzionale
dell´Università. Nata per iniziativa di 50 studenti, va in onda 24 ore
su 24 con dirette dal lunedì al venerdì, facendo intrattenimento,
servizio e approfondimento. «Cerchiamo di fare una radio in stile radio
Deejay (muhuahauhauhauhau ;-)- spiega Michele, tra gli ideatori-. Per i fondi ci appoggiamo
all´Università partecipando ai bandi per le attività culturali.
Approviamo bilanci semestrali e abbiamo convenzioni con Universal e
Sony che ci passano musica gratis. (complimenti!) Le spese principali sono per
strumentazione, studio e promozione».
Allo Iulm il progetto di una
web radio è ancora in fase sperimentale ed è legato a doppio filo con
la didattica. «Radio Polifemo - spiega Gaia Varon, conduttrice per
radio Rai 3 e docente allo Iulm - non è autogestita. Il nostro progetto
prevede la creazione di un master in radiofonia che dovrebbe partire in
autunno, il nostro palinsesto sarà 1/3 sperimentazione, 1/3 giornalismo
e 1/3 intrattenimento».
E' un vero peccato che articoli come questo finiscano a ricicciare sempre la notizia delle tre webradio universitarie milanesi. Le università, dopo un periodo in cui hanno preferito osteggiare i progetti radiofonici in nome dei tagli alla ricerca adesso hanno capito di avere un business vero e proprio per le mani. Business che si chiama MASTER IN RADIOFONIA, visto che sono sempre più gli studenti che vorrebbero cimentarsi al microfono (altro che calo delle vocazioni).
Sono sempre stato e rimarrò ancora scettico di fronte alle reali conoscenze che si possono trasmettere a questi studenti che (magari!) mai hanno frequentato gli studi di una radio e che dopo aver pagato 5/6.000 Euro e ricevuto il profumatamente acquistato attestato vanno ad occupare posti nelle redazioni di svariati programmi nazionali.
Basta leggere cosa blaterano: "Una radio in stile deejay". Madààài????? Giura!!!!! E cosa fanno la Universal e la SonyBMG??? "Vi passano la musica gratis" Ahsìììììììì???? Non ci creeeedo!!!!
Andate a ripassarvi un manuale di Teoria e Tecniche dei Nuovi Media. E se vi sento dire "midia" vi cionco la lingua!