sabato 10 novembre 2007
fra(m)menti
(...)
Se
ad Annette avessero chiesto dove aveva incontrato Miros, lei avrebbe
sorriso, allargando la dentatura bianca di salvia in una specie di
smorfia che poteva sembare anche uno sbuffo, a prima vista.
Ma
avrebbe sorriso e avrebbe risposto “Davanti alle Tigri”.
Se
qualcuno avesse posto a Miros la stessa domanda, lui avrebbe
continuato a fare quello che stava facendo, magari si sarebbe
portato l'anulare e il medio piegati verso le tempie, come nel gesto
di grattarsi, e avrebbe risposto “da Remi's, all'angolo di una
strada del quartiere turco”.
Annette
è convinta di essersi imbattuta in Miros in un giorno di sole,
tra gli scaffali della biblioteca nazionale.
Miros
pensa a lei e pensa alla pioggia, a un odore di caffè tostato
e curry in sacchetti di iuta, ai vapori pralinati sui vetri del
Remi's.
Miros
chiama questo “sigarette asincrone”.
Si riferisce al fatto che
non hanno mai fumato una sigaretta insieme.
Non è questione di
indifferenza, di rapporto poco empatico, anaffettivo e freudate
simili; no, non c'è bisogno di scomodare nessun luminare della
psicologia di coppia.
Succede.
Accade sempre che ci sia chi l'accenda un attimo prima, chi un
attimo dopo.
Non ci fanno caso, ma succede al tal punto che
entrambi se ne accorgono alla prima boccata e allora si guardano,
sorridono stringendosi nelle spalle, sicuri che la volta dopo uno dei
due avrebbe detto all'altro “è ora che mi accendi una paglia
e ti fermi qui con me”.
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