da sostenibile.blogosfere.it
Sono cominciate le Olimpiadi anche per gli
attivisti per i diritti umani, impegnati a rovinare la festa al regime
cinese. Oggi, giorno della cerimonia d'apertura dei giochi, Reporter
senza frontiere è riuscita a superare le misure di sicurezza del regime
e ad inserirsi sulle frequenze radio pechinesi per rilasciare un
comunicato in inglese, francese e cinese sulla libertà di espressione
in Cina.
Grande attesa per la cerimonia inaugurale nella quale il
regime cinese pone fiducia e al tempo stesso paura, per possibili gesti
clamorosi da parte di alcuni atleti.
La delegazione olimpica
americana è quella che crea piu' inquietudini. A differenza della
maggioranza delle spedizioni olimpiche, per quella statunitense sono
gli atleti, e non i dirigenti, a scegliere il loro portabandiere. Ed
hanno scelto un esule del Darfur, il mezzofondista Lomond che solo da
un anno ha ottenuto la cittadinanza americana.
Anche per
l'efficiente apparato cinese, il controllo sulle attività indesiderate
in occasione dei Giochi sembra incapace di prevenire e reprimere tutte
le azioni. Sono riusciti ad arrestare il predicatore cristiano Patrick
Mahoney che si era inginocchiato per pregare in piazza Tienanmen, hanno
effettuato oltre 100 arresti nella regione dello Yunnan in occasione di
una protesta contro l'inquinamento, ma sono stati beffati oltre che da
Reporter senza frontiere, anche da quattro attivisti pro-Tibet che sono
riusciti ad issare due mega-striscioni in centro a Pechino.