lunedì 26 ottobre 2009
Renè, Seas, Cormac: penectomie da "un paese a puttane"
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In attesa della muta definitiva - un
intervento di penectomia e successiva vaginoplastica - Josè Renato
Correia Do Nascimento, detto Renè, stava gradualmente appendendo i
preservativi al chiodo e nel giro di un annetto avrebbe smesso di
allietare - tra gli anfratti delle pinetine rivierasche - preti,
scapoli e padri di famiglia.
Finché non sarà definitivamente donna, Aldo
lo chiama Luilei. A volte, si perde con occhi sognanti e sospira “il
mio caro dolce cuore a transistor”. Dice che quell'essere in via di
definizione ha il potere ineguagliato di stimolare i suo campi
elettrici assopiti, di aprire come un interruttore vie di fuga alla sua
anima bislacca.
“E poi, Cro', ricordati sempre che nessuna
donna al mondo può farti un pompino come una donna che è stata uomo!”
gli aveva confidato un sera.
Da Il circo errante dell'equilibrio
Lorenzo Pierfelice
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Come ogni 27 di ottobre, dedico il post e la vignetta al famigerrimo Antony Seas, che anche quest'anno con lapalissiana puntualità avanza indefesso verso il futuro.
Auguri.
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IN LIBRERIA________________________________________
Oggi esce per i tipi di Einaudi Suttree di Cormac McCarthy, considerato dai critici il vero capolavoro dello scrittore di Providence.
Pubblicato nel
1979, era l’unico suo romanzo non ancora tradotto - troppo americano,
sardonico e schietto, e arduo da tradurre.
L’epopea di Cornelius
“Buddy” Suttree, solitario outsider con la propensione all’ebbrezza
alcolica e al nitore nella riflessione, ancorato con la sua baracca
galleggiante sulle rive del fiume Tennessee, un reietto americano che
ha lasciato dietro di sé privilegi, orpelli intellettuali e false
misure per la nuda esistenza. Un Adamo rinato, senza remissione. |
"Caro amico, adesso nelle polverose ore senza tempo della città, quando le strade si stendono scure e fumanti nella scia delle autoinnaffiatrici...non camminerà anima viva all'infuori di te."
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