sabato 23 agosto 2008
GB: GAY E' BELLO, GRANDI GRUPPI SI LITIGANO OMOSESSUALI
da ansa.it
LONDRA - I tempi della discriminazione sul posto di lavoro per via
delle abitudini sessuali sono acqua passata in Gran Bretagna. Anzi.
Essere gay ultimamente si sta persino configurando come un vantaggio: i
grandi gruppi hanno infatti abbandonato ogni diffidenza e corteggiano
apertamente i professionisti omosessuali presentandosi come aziende
all'avanguardia sul terreno delle pari opportunità. E tutto in nome del
profitto: visto il clima di frenetica competizione che imperversa nei
mercati, le aziende non possono più permettersi il lusso di scartare
talenti sulla base di obsoleti pregiudizi - preferenze sessuali, razza,
genere. E' il quotidiano britannico 'The Independent' - sull'onda della
clamorosa 'apertura' del servizio di sicurezza interno britannico (MI5)
che ha annunciato di voler reclutare agenti omosessuali - a svelare
quanto sono cambiate le cose nel Regno Unito. "Un tempo le persone
temevano di poter perdere il posto di lavoro se veniva fuori che erano
gay", ricorda Angela Mason, storica leader di Stonewall, la più
importante associazione per i diritti degli omosessuali britannici. "Se
venivi scoperto - continua - era la fine". Cosa è cambiato, quindi?
Sotto la sua direzione Stonewall ha abbandonato la strategia del muro
contro muro ed è passata ad un approccio più pragmatico: blandire il
mondo del business. "Il trucco - spiega David Shields, responsabile del
settore lavoro di Stonewall - è di mostrare il lato economico ai datori
di lavoro. Non ha senso avere una reputazione di chiusura nei confronti
d'impiegati gay: semplicemente porteranno le loro competenze al
servizio di un'altra azienda". Con una media di 15mila neo-laureati
omosessuali sfornati ogni anno dalle università britanniche e un totale
di 1,7 milioni di gay in età di lavoro - fa notare l'Independent - la
discriminazione può rivelarsi fatale per la competizione
nell'accaparrarsi le migliori risorse. E non è quindi un caso che nella
periodica classifica delle migliori 'aziende amiche dei gay' stilata da
'Stonewall' sempre di più compaiano ai primi posti nomi di peso del
settore privato: nel 2007, ad esempio, aziende come IBM, KPMG, Goldman
Sachs e LloydsTSB figuravano nella top ten. "Credo che oggi gli stessi
clienti vogliano vedere una forza lavoro più eterogenea", ha detto
Ashley Steel, unica lesbica dichiarata a sedere nel consiglio di
amministrazione di una società (la KPMG) della City di Londra. Anche
se, fa notare, c'é ancora molta strada da fare: nessun omosessuale,
dice, siede nel consiglio di amministrazione di un'azienda quotata
nell'FTSE 100 - le 100 società che rappresentano circa l'80% della
capitalizzazione di mercato dell'intera Borsa londinese. Tra le figure
di spicco che sono arrivate ai piani alti di note compagnie nonostante
i gusti sessuali, l'Independent cita i casi di Sir Michael Bishop, capo
della compagnia aerea BMI - seconda, per ampiezza, solo alla British
Airways -, Robert Taylor, amministratore delegato della Kleinwort
Benson Private Bank e Charles Allen, ex ad di ITV e ora 'signore della
radio' nel Regno Unito grazie alla sua Global Radio
|