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remo contro
"Sono tutti d'accordo che quel gruppo estremistico non vadi preso in considerazione..."
(zio) Remo Gaspari, 16 volte ministro della Repubblica Italiana.


Oltre all'arrosticino di pecora, e ben più del turismo balneare, noi abruzzesi abbiamo 3 cose di cui andare fieri: l'olio, il vino e Rocco Siffredi.
Petrolizzare l'Abruzzo significa distruggere e contaminare ulivi e vigneti, nonché farlo ammosciare al Roccuccio nazionale.
I piani dell'ENI, con il silenzio-assenso dei pavidi (e in molti casi analfabeti) politici ruspanti, proseguono con pochi intoppi.
Ringrazio, da abruzzese, Maria Rita D'Orsogna, una che ha più attributi di molti pecoroni locali e che dagli Stati Uniti, quando potrebbe fregarsene, combatte per il futuro della sua terra d'origine.
Andatevi a leggere sul suo blog da quale illuminata classe dirigente siamo (stati) governati (zio Remo Gaspari ancora va disquisendo per l'Abruzzo, tessendo le lodi dell'ENI).

Ecco il ZioRemo-pensiero: un italiano impeccabile, invidiabile consecutio temporum, virtuosissimo uso del congiuntivo ("Abbiamo sempre rimasti in pochi a parlare l'itagliano").

  
Copio e incollo, di seguito, il testo di una mail ricevuta in questi giorni.

Ad oggi l'Eni ha già rilevato quasi tutti i terreni che gli servono per creare questo gigantesco CENTRO PETROLCHIMICO (quello che in modo fuorviante hanno chiamato CENTRO OLI) che coprirà tutta la fascia costiera adriatica (mare e terra) di Abruzzo e Molise. Ci hanno provato gà 40 anni fa ma la popolazione si è opposta ed ha vinto.
Tecnicamente si tratta di petrolio molto grezzo (alto contenuto di zolfo) e non trasportabile e che quindi dovrà essere lavorato sul posto con un processo di desulfurizzazione altamente inquinante e dannoso per l'uomo (non voglio entrare nei dettagli ma troverete tutto su internet).
Esistono già diversi pozzi (sicuramente 2 in mare ad Ortona e 2 in terra a Miglianico). Sono già previsti più di 200 POZZI su gran parte del territorio abruzzese e l'estrazione del PETROLIO inizierà non appena saranno costruite le 12 RAFFINERIE nell'area compresa tra Miglianico, Tollo e Ripa Teatina (Contrada Feudo).
L'Abruzzo per l'occasione è stato declassato da regione agricola a regione mineraria e nonostante tutti i politici abruzzesi si siano dichiarati contrari al CENTRO OLI (specialmente in campagna elettorale!) le autorizzazioni sono state già date tutte! 
In cambio di una manciata di posti di lavoro e di pochissimi soldi che riceverà l'Abruzzo (royalty) perderemo migliaia di posti di lavoro nel settore turistico, commerciale, enogastronomico, agricolo e della pesca; inquineremo irrimediabilmente mare, terra ed aria; metteremo in serio pericolo la salute nostra e dei nostri figli; e tutto questo senza considerare eventuali incidenti che potrebbero distruggere in modo definitivo il nostra mare ed il nostro territorio (La possibilità di incidenti è reale: ne sono successi e ne succederanno ancora!).
In pratica sta accadendo quel che è accaduto in Basilicata (Val d'Agri, petrolchimico di Viggiano). 
In questi anni la stampa e la televisione ne hanno parlato solo sporadicamente (è dal 2001 che l'Eni ha avuto il consenso a partire con il progetto) ma solo negli ultimi due anni gli abruzzesi hanno cominciato a comprendere l'entità e la gravità della cosa e quindi ad organizzarsi in comitati.Grazie a questi comitati nel 2008 si è riusciti ad ottenere una sospensione temporanea delle autorizzazioni a procedere date all'Eni ma immediatamente dopo le elezioni la sospensione è stata revocata
Il 9 luglio scorso (pochi giorni fa) è stato approvato in via definitiva al senato il DECRETO LEGGE 1441-TER che autorizza lo Stato a prendere decisioni in materia energetica (petrolio, gas, nucleare, ….) senza dover interpellare gli enti locali e questa cosa capite bene che permetterà a tutti i nostri politici di poter dire: "Purtroppo non dipende da noi!".  


POSSIAMO ANCORA FERMARLI, MA IN CHE MODO ? 
1) Non far finta di niente e coinvolgere il più alto numero di persone possibile DA SUBITO PERCHE' A SETTEMBRE POTEBBE ESSERE GIA' TARDI!
2) Tenersi informati su internet (esistono anche delle mailing list) e PARTECIPARE alle iniziative di informazione e protesta.
3) Firmare la petizione online http://www.ipetitions.com/petition/noraffineria/ 
4) Esiste anche una petizione cartacea, se vuoi aiutarci a raccogliere le firme troverai tutto su http://www.nuovosensocivico.it/documentazione.php 

Altri materiali in rete...
Su internet basterà digitare CENTRO OLI ABRUZZO e troverete una marea di blog, articoli e video che ne parlano. Ho provato per voi a selezionarne qualcuno più esplicativo ma vi anticipo che risalgono a qualche mese fa …oggi la situazione è peggiore. Conoscerete una fantastica persona, la Prof.ssa Maria Rita D'Orsogna, che è già diventata il simbolo della protesta, infatti per tenervi informati potreste far riferimento al suo blog http://www.dorsogna.blogspot.com/ dal quale potete poi raggiungere tutti gli altri.
Il ritorno di Attila - centro oli Ortona - pt1 e pt2 (video divulgativo girato da un regista lancianese) 


Elga e il petrolio d'Abruzzo -- Current Tv (Sky 130) (gran bel mini-documentario dell'amica Pina Sozio, molto interessante perché si vedono delle riprese aeree dei pozzi)

IL CENTRO OLI SU RAI UNO - PARTE PRIMA

IL CENTRO OLI DI ORTONA SU RAI UNO - PARTE 2

Centro Oli Viggiano ANNOZERO RAIDUE

Silvio la rete smaschera le tue menzogne
infatti il 9 luglio 2009 la 1441 ter è stata approvata in via definitiva 
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