Aldo Balagutti si chiama Aldo Balagutti ma io lo chiamo Croce.
Anche lui mi chiama Croce.
Deve quel soprannome all'intercalare rabbioso di sua zia Gerina, al secolo Calogera Raisi, baffuta vedova, non certo brianzola, venuta dal sud a trovare compagnia, sostegno e salubrità adriatica nella famiglia del nipote.
Zia Gerina, oltre ad avergli occupato la cameretta con statue di Padre Pio, immagini sacre di San Mastianuzzo e acque miracolose di madonnine di Pompei, aveva colonizzato il cortile di casa con una piantagione di delicatissimi gerani, perennemente minacciata dal nostro Super Santos.
Nei dopopranzo di maggio, quando giocavamo a pallone da lui, la baffuta gli sbraitava contro una sequenza irripetibile di suoni tronchi e aspirati.
"Vastaso, malarucato e facchino, nascisti pi' fare morere a mia...tu si' a me cruci...Cu stu pallune supra i sciure...Si na cruce, tu e macari iddu!”
Iddu. Anch'io. Croce della sua Croce.