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diciannovezerodue

- Perchè proprio "qualche minuto"? - chiede Lester dopo un bel po' di silenzi traversi.

Lì per lì non capisco a cosa si riferisca.
La mia memoria fatica a ripercorrere le frasi dette qualche istante prima, ma  poi penso che un quarto d'ora fa voleva andar via e io gli ho detto di aspettare, di farmi godere ancora un po' la quiete salmastra del sonno che solo una battigia in via di dismissione preserale sa instillare.
Cioè, non è che sia stato esattamente così letterato e prolisso nella mia risposta, ma il senso era questo.
- Aspettiamo le 7 e qualche minuto - gli ho detto - e non rompere i coglioni! -

Mi piace il colore del mare alle 19e02 di ogni sacrosanta estate, soprattutto a fine agosto.
Soprattutto se poi è un giorno particolare, perchè sai che quando tornerai sarà settembre e settembre - si sa - è tempo austero, tempo dell'anima, dico.
Tempo di ritorni a scuola, di capatine alla Standa per visionare zainetti e diari, tempo di giorni più corti, ombrelloni in soffitta, pantaloncini che sfumano nell'armadio come un'eco che credevi invincibile.
Settembre magari anche caldo e soleggiato, ma sai che in esso nascosta sta l'arietta infida e premonitrice di cambiar pelle e stagione.

E Lester vorrebbe portarmi via dal mio sacrosanto rituale. Il mare. Alle diciannovezzerodue.
E' una questione di luce, l'unico elemento indispensabile affinchè vi sia colore.

Vedi, Lester, la giornata qui inizia con il sole e il sole qui inizia dal mare.
Sull'Adriatico è l'alba ad essere romantica, non il tramonto.
Il sole tramonta dietro le colline e le montagne.
Quando accade, di solito, la maggior parte degli autoctoni è intenta a togliersi di dosso la salsedine, a farsi una doccia dopo una giornata di tintarella e fancazzismo in spiaggia. A prepararsi alla movida notturna.
Quando accade, non ti ci trovi per sbaglio. Perchè quel colore lo devi cercare. Perchè quel colore è figlio degli ultimi raggi, prima che Mastosole scenda nell'ovest nascosto dietro il Corno Grande.

E' una spiegazione. E io me la sono data.
Sono mica uno di quei romanticoni per cui il mare è poetico di per sè e che pure a Porto Marghera si commuoverebbero così....
Quando il sole inizia la sua parabola dietro la sagoma della "bella addormentata", i raggi arrivano in riva talmente inclinati e pigri che ravvivano solo il pelo dell'acqua.
Trasformano le creste in moto in un blu venato d'argento, mentre le correnti sottostanti iniziano a prendere fattezze cobalto.
Succede qui perchè dipende dall'inclinazione del sole e dalla particolare conformazione del territorio.
Mi piace pensare che succeda qui. Solo qui. Per me.

Accade. Puoi vederlo. Devi però scomodarti un po'.
Abbassarti quasi a pelo d'acqua, restando seduto sulla battigia o - meglio - accovacciato come nell'atto di fare la cacca.
Qualche mamma strafiga ti vedrà da lontano e dirà al suo maritino strafigo - ehi, guarda quello che s'è messo a farla proprio dove gioca Paolino la mattina! -
Lester ti segue nel delirio. E' accanto a te. Fa la cacca con te, il buon vecchio Galloway.

Sembra di guardare uno sguardo profondo.
Come un dignitoso vecchio che a un certo punto si ferma, perchè ha le ossa stanche, ma lo fa quando gli altri sono lontani.

Quel colore - il colore del mare alle diciannovezerodue degli ultimi giorni d'agosto - sembra un'esplosione di iridi commosse.

O forse l'occhio lucido è il mio, se domani è un treno.
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waiting to happen

  Equilibrista su trabocco - Rosso



















equilibrista su trabocco rosso
- acrilico e afa, 2007 -
18 cm * 24cm
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la cura
Ci prendiamo un caffè dopopranzo, sui tavoli di uno stabilimento balneare della riviera sud. Su di noi il solito cielo espressivo come la faccia di Zdenek Zedman e una calotta di afa grigia modello Indesit.
Mi passi "Caos calmo" di Sandro Veronesi. Mi dici che ci ha messo 4 anni a scriverlo, soppesando ogni parola, dal suo ritiro toscano.
Parliamo di come e quanto dorme Martina. Di come un figlio sia qualcosa di totalizzante. Ogni sera le metti Ludovico Einaudi in sottofondo, a volte qualche ballata di De Andrè.
Poi parliamo di Scampia, dei roghi, dei piromani, dei calabresi, delle faide.
Parafrasando un vecchio poeta bulgaro, potrei dire che "parliamo di culi e di dio". Pare che Roberto Saviano sappia che i Casalesi non perdonano e che la loro vendetta avrà tempi lunghi, ma prima o poi un cucciolo del clan (non ancora nato) regolerà lo sgarro.
Parliamo di altri figli, e indirettamente di altre madri.
Di quelle volgari, ignoranti, sboccate, violente, capaci solo di sbraitare contro le forze dell'ordine, di incatenarsi, di giocare alle Erinni infuriate contro Stato e istituzioni (non sanno neanche chi sia il loro Presidente della Repubblica).
In cosa sarebbero "madri", queste iene con le tette!? - penso.
Io da un po' ho la mia ricetta post-atomica e destrorsa che contempla solo il totale abbattimento del Brutto in cui come muffa si insediano (di riflesso) camorra, 'ndrangheta, mafie e corone unite.
L'estirpazione dei figli dal seno rancido delle madri, dal seme corrotto dell'ignoranza e della sopraffazione altrui.
Perdere 1/2 generazioni di guappetti che a 8 anni fumano, spacciano e al massimo sognano di diventare Cannavaro. Perdere generazioni intere di padri e di madri che non hanno mai iniziato a esserlo.
Chi dovrebbe fare tutto questo? Lo Stato e i suoi enti territoriali? No, sono gli stessi che hanno costruito (o assecondato per decenni) ecomostri e case popolari da cui scappano pure le pantegane.
L'esercito? Gli Assistenti Sociali?
Da buon ateo confido in Dio.

Vedetevi questo video di Ian Wharton e Edward Shires. C'entra qualcosa con la cura che ognuno dovrebbe mettere per meritarsi un po' di luce quotidiana.

 

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situazioni acriliche

equilibrista su trabocco




La musica potrebbe essere
"Bang bang" cantata da Nancy Sinatra.
Le condizioni atmosferiche, migliori di questo cielo di ghisa
appiccicoso come un choopa choops masticato.
















equilibrista su trabocco
- acrilico e afa, 2007 -
24 cm*30cm
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motel california

  camminando col fuoco

la musica, ovviamente, stasera è questa

Se fossi cieco, forse non vedrei l'estate.
Mancherei gli appuntamenti con te non per ritardo o dimenticanza, ma perchè analfabeta del tempo.

E se dovessi ricordarmi dove incontrarti, parcheggerei in uno di quei posti riservati a disabili o gente in carrozzina.
Non darei fastidio a nessuno, io.
Perchè pare che da queste parti non ci siano storpi, solo cowboy che hanno imparato a tornare a casa in casse di zinco.

Se io fossi cieco, tu potresti evitare di metterti il vestito buono, quello verde comprato in saldo da Moody's, perchè tanto l'unica cosa che saprei fare sarebbe strappartelo di dosso.
Se fossi cieco, tu saresti il tuo respiro. Il tuo odore.
Mentre ti avvicini al mio tavolo, immagino che hai le mani incrociate sul petto a stringere il tuo blocchetto delle ordinazioni, come fossi in una bara.

Forse più tardi faremo l'amore, ma ora puoi credere alla mia voce e servirmi come ti hanno insegnato a servire gli uomini come me, quelli che siedono soli e che in un motel come questo ordinano beef in guinness, due bionde e una scura e poi chiedono il conto.
Forse più tardi ti avanzerà una mezzora e mi farai immaginare la tua collezione di farfalle trafitte come cristi da fili interdentali.
Permetterò ai tuoi peli superflui di sfiorarmi un polsino. Tu a me, di seguire la linea di una clavicola, o forse mi ingannerai lasciandomi il tuo arco senza frecce.
Se fossi cieco, come un figlio stringerei la tua vita a gettoni.

Con distratta e assolata cura, se fossi cieco, vedrei i tuoi capezzoli indicare, di là dai vetri, nuvole. Quiete forme di autunno.
Andremmo a farci un giro in macchina, se fossi cieco. Potrei spegnere le luci e guidare per ore con te che canti "Suzanne".
E se avrai sonno resterò io sveglio per te a fissare il nero.

A volte le mattine capiterà che sarò io a sentire il sole adagiato sul lino. Ti dirò "Alzati Mylady, è una bellissima giornata!"

Se fossi cieco, sarei felice di non poter aprire gli occhi e accorgermi che non sei mai stata qui.

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previsioni meteo per inferni e paradisi
Prendete uno zingaro del rock (Manu Chao), mettetegli affianco la regia visionaria di un altro gitano (Emir Kusturica) e i mixaggi ammiccanti di 2 che ci sanno fare (Andrew Scheps e Mario Cataldo).
Poi, con moooolta cautela, prendete 3/4 matti persi - che in Argentina si gestiscono una radio dal loro ospedale psichiatrico e affidategli un furgoncino scassato per le vie di Buenos Aires.
Alla fine otterrete "Rainin' in Paradize". E considerando che qui sta per arrivare il diluvio, converrà abbassare le persiane e alzare le casse....

 


welcome to paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin in Zaire was no good place to be this world go crazy it's an atrocity in Congo still no good place to be them kill me buddy its a calamity go Masai go Masai be mellow go Masai go Masai be sharp go Masai go Masai be mellow go Masai go Masai be sharp in Monrovia This (is) no good place to be weapons go crazy it's an atrocity in Palestinia too much hypocrisy this world go crazy it's no fatality go Masai go Masai be mellow go Masai go Masai be sharp today it's rainin in paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin In Bagdad it's no democracy that's just because it's a US country In Fallujah too much calamity this world go crazy it's no fatality go Masai go Masai be mellow go Masai go Masai be sharp today it's raini In Jerusalem In Monrovia Guinea-Bissau today it's rainin In Jerusalem In Monrovia Guinea-Bissau today it's rainin In Jerusalem In Monrovia Guinea-Bissau today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin Welcome to paradize today it's rainin

Vi consiglio anche questo articolo di Sergio Di Lino
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Castelbasso2007. Reduce, la Bellezza.
castelbasso2007

Castelbasso. Un minuscolo borgo medievale della Val Vomano in Abruzzo. Un posto che fatichi a trovare.
Si potrebbe dire che se provi ad arrivarci ti perdi. Se ti perdi puoi star sicuro che arriverai.
Nei paesini intorno, in estate, impazza la sagra: ogni pro loco (ammesso che esistano ancora) si inventa la sua.
Sagre degli immancabili arrosticini di pecora, del cinghiale, della marrocca,  del tacchino alla canzanese, della capra alla callara, sagre di pipindun e ov, pizze fritte, tajarilli e faciule e chi più ne ha più ne ingurgiti.
Sotto il comun denominatore  della "magnata fine a se stessa", spesso i paesi e le singole realtà territoriali si assomigliano tutte.
A Castelbasso questo non succede, perchè si tratta di un vero progetto culturale, anche snob si direbbe a leggere le personalità e i generi spigolosi proposti dalla direzione artistica (quest'anno tra le mura di palazzo De Sanctis è allestita la mostra "Nel segno della materia - pittura informale europea e americana", con nomi del calibro di Dubuffet, Hofmann, Pollock, Burri, Fontana, Santomaso, Scanavino e via dicendo).

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 Palco sospeso
“Le cose cambiano - disse il Dalai Lama, quando il Tibet fu invaso dalla Cina
Le cose cambiano - disse la Maddalena, quando le saccheggiarono la cucina..."

Giovanni Lindo Ferretti, ancora reduce dai suoi estremismi punkattollici, si accomoda sul "palco sospeso" e inzia a snocciolare le sue litanie che - in molti passaggi - mi ricordano gli anni acidi dell'università e i pomeriggi a vermouth Bosio di certe case comuni. Ma ci siamo tutti un po' ripuliti, ormai. Qualcuno fa i gargarismi con colluttori di misticismo e avanguardismo, qualcun altro trova interessanti installazioni di videoarte su pareti in pietra, come estrema e noiosa masturbazione di pseudo artisti.
Non riesco a considerarlo totalmente rincoglionito, il buon vecchio Giovanni Lindo...Certo, lo penserei di chiunque dopo una vita da anarcopunk si mettesse a difendere la tradizione cattolica di Santaromanachiesa (quella più ortodossa e reazionaria), ma mi fa quasi tenerezza (Giovanni Lindo) perchè penso che il guaio di gente come lui è sempre stato l'aver bisogno di un'ortodossia in cui riconoscersi e annullarsi, tra fedeltà alla linea e divergenze col compagno Togliatti. Insomma, penso che il passo dalla Falce&Martello al Crocefisso&alla'Acquasantiera sia molto facile. Ma penso anche che una persona che scrive come lui, che scrive bene (l'unica cosa che ho apprezzato del suo libro "Reduce" è proprio il virtuosismo della parola) abbia in sè una qualche forma di bellezza e di fascino che ancora non è intaccata dall'antiestetica di una voce tedesca che parla latino.

Ma la cosa più sorprendente della serata non sono le parole ormai conosciute dell'ex Mangiapreti, quanto la voce al microfono del suo accompagnatore: Lorenzo Esposito Fornasari.
Uno di cui sentirete parlare, signori.
Uno che si può permettere di avere nelle corde vocali un'intera orchestra da camera.
Alla fine, sulla terrazza del Palco Sospeso, siamo tutti in piedi.
E da buon abruzzese vi assicuro che la gente, da queste parti, lo fa solo quando serve.

Quasi dimenticavo...la musica è "assenza".
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a me ricordi il mare

LorenzoPierfelice_acrilico1

(Mi ricordi il mare
non per i riflessi
per il sugo andato a male
il qualunquismo dei discorsi
sotto l'ombrellone
il sudoko che non torna
e quello che era scritto a penna
è già da cancellare
)
D.Silvestri, A me ricordi il mare*

*e visto che on line non è possibile ascoltarla, vi linko qualcosa di altrettanto "fresco".
poi vado, ovviamente...al mare. 

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battigie

Interno Estate


Visti i 40 Km odierni in bici in coppia con l'uomo che mi ha insegnato ad andare "senza rotelle", sarei quasi tentato di mettere "il Bandito e il Campione" di De Gregori.
Poi capita che l'ultima immagine al tramonto sia questa e che dalla radio di uno stabilimento vicino arrivi
il testo "masturbatorio" di "La verità sul tennis" -Virginiana Miller.
Buona doccia, signori...

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cumuli e nembi

cumulonembi

La musica è sesso. La musica è castità.

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strange days


Non so perchè, ma ci sono cose che potresti fare solo d'estate.
Il giorno prima di partire. Anche tu. Buon ultimo. Lasciare le vie deserte di Roma a questo piscio di anziani che sciamano sotto soli ingrati.
Se per Cristo era una croce, per loro è un carrello della spesa. Uno di quelli a riquadri scozzesi, avete presente?
Si fermano ansimanti tra via Catanzaro e piazza Bologna.
Devono reggere ancora un po'.
Arrivare davanti a uno scaffale della GS e fingere di essere interessati a leggere per un quarto d'ora la composizione di addittivi delle cipolline alla marinara.
In realtà sono lì per l'aria condizionata.
...............................................................
Ci siamo rimasti solo io e
Doretta a Roma.
L'altro giorno Lester mi ha raccontato che su via del Podere Rosa Bush ha pubblicamente ammesso che Bin Laden non esiste e nessuno se lo è filato.
C'erano solo 2 albanesi che giocavano a biliardino al Richot's Bar.

Accadono strane cose, a Roma..in agosto. 
Le persiane di via Velletri si chiudono.
Attraversi a piedi 2 chilometri di città incontrando solo 3 tassisti, un norvegese che ha sbagliato emisfero, e/o un candidato di Alleanza Nazionale alle primarie del PD (tanto ormai va di moda).
Guardi nelle finestre di chi è rimasto.
Immagini gente intenta a svuotare frigo...a controllare la data di scadenza di wurstel e yogurt.

Ti ritrovi a concepire campagne per il recupero di periferie assolate: immagini un visual firmato GiuseppeDeRosa in cui un bulgaro corre nudo su via della Conciliazione.

Claim:
"EstateRomana. Fai un po' come ti pare"

Intanto immagini che una cosa te la potresti concedere.
Una cosa...una soltanto prima della "tua" profonda estate.
 
e allora prendi lo scooter...(è da cretini avere la macchina a Roma)...
Ti assicuri del tuo taglio Chic_Punk alla Daniel Auteil, del tuo Zainetto Indispensabile Annesso...
e vai..
...sicuro di perderti.
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agosti romani


Ahn Trio



Niente di impegnativo stasera.
Sperate solo che le vostre bende ce la facciano a reggere il loading.
Buon Ahn Trio, signori...

(tra le videoclip consiglio Lullaby Shoot)...

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la mamma dei cre(a)tivi è sempre incinta, ma nessuno glielo ha chiesto. Darfur 2007.
darfur1

ok, lo so, lo so...
Siete in vacanza o già lì con la testa.
Magari a quest'ora sarete già in fila sulla Salerno-Reggio Calabria e la cosa più impegnativa che riuscireste a pensare sarebbe se pigliarvi un negroni sbagliato o "sbagliare negrone"(1), stasera.

Non so cos'abbiano passato i tg oggi. Non ho proprio acceso la tv. Lo faccio sempre più raramente (forse sbaglio).
Sta di fatto che io ultimamente le notizie le seguo solo on line, e mi sembra che nell'attuale palinsesto neomediale abbia avuto un pesante risalto
la notizia della pubblicazione dei disegni dei bambini scampati ai genocidi nella regione africana del Darfur.  

La notizia meno nobile del giorno è che
si è conclusa a Cava de' Tirreni la Rassegna della Pubblicità Rifiutata. Strana e stimolante idea, quella di raccogliere le scorie delle Idee Abiurate dei Creativi.
Non so se ci si può fare un cimitero o una pinacoteca con roba del genere.
Chi fa il nostro mestiere lo sa. Dinanzi all'intuizione più geniale della tua vita il cliente dirà sempre la fatidica frase:
"Troppo spinta”, “la gente non la capirà”, “mmm... non mi convince”, “poco originale” o addirittura “troppo originale”...

Ho pensato una cosa guardando i disegni di quei bambini.
Ho pensato che solo chi disegna ed ha un minimo di dimestichezza con le arti grafiche e con la comunicazione può capire il senso di frustrazione e al tempo stesso di genio che si prova dinanzi a simili martirii ("testimonianze").
Ho pensato che il design è t-e-s-t-i-m-o-n-i-a-n-z-a.
Di un singolo, di un popolo, di un attimo, o qualche istante in più.
Ho pensato che dovrei scongelare qualcosa per domani. Medicarmi meglio questa ferita da vetro che mi sono procurato nella mia quotidiana guerra con la lavastoviglie.
La mia guerra, ho pensato. 

 famely day

Ho pensato a un "creativo"...razza stramba, mylady...
A uno che lavora 12 ore al giorno per poi tornare a casa e assecondare quell'idea idiota di una campagna 6*3 (metri) sulla Cristoforo Colombo tra il 15 e il 26 di agosto.
Le campagne che vorresti fare e nessuno ti chiede.
Roba che non vedrà nessuno. Al massimo un commercialista 40enne di Ostia che va a trovare la nonna diabetica al Gemelli.
E' questo quello che provi quando fai "cose per te".
Il senso di vertigine di non dover fare brief con qualcuno diverso da te stesso.

Le pubblicità qui sopra ne sono un esempio: "FamelyDay" l'abbiamo ideata una sera di Maggio, Lester ed io. Il giorno in cui per le piazze italiane sfilava il bigottume ipocrita dei sostenitori della (Unica) Famiglia Concepibile.
Ci sarebbe piaciuta vederla quel giorno per le tangenziali e le vie consolari da cui arrivavano i dimostranti.

L'immagine in apertura post, invece, gioca con gli elementi grafici della classicità (una cornice di un quadro, presumibilmente di un museo) entro cui è inserita la crudezza dei disegni dei bambini e l'asetticità di una didascalia esplicativa dell'opera.
Niente di più. Aspettiamo che torni l'eclettico fotografo kapusons e iniziamo a tappezzare la city. 
Tra un lungomare e un gelatino, vi consiglio questi posti:


La musica stasera la sceglie Cristiano.
(buonestate, zi'...)

____________________________________________
(1) Modo politicamente scorretto in uso nei bassifondi capitolini per etichettare una serata che non si conclude nel modo previsto e auspicato. Se ad esempio vi ritrovate in una serata "loffia" e noiosa con un professore di Estimo che vi parla della quantistica di Bohr, o la vostra 7ima Beck's sa di Mocio Vileda. 

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Web Design-ism - le tendenze 2007

 wed design acrilico

C'è una parola che puntualmente ogni estate si ripresenta.
Come il cacio sui maccheroni, la soppressata col vino rosso, lo PsicoGuru Raffaele Morelli con SuaMaestà Costanzo, non c'è servizio giornalistico, pezzo di gossip o alta concettualizzazione radicalchic che non (ab)usi almeno una volta della parolina magica:
“tendenza”.

Si parla di “tendenze” dell'estate...della moda...della musica leggera sparata sulle spiagge dalla filodiffusione adriatica...”tendenze” in fatto di locali, di abbigliamento e...inevitabilmente: di grafica e design.
Dico “inevitabilmente” perché in realtà la categoria dell'Estetica (entro cui sono sussunte la grafica e il design) è quella che maggiormente guida la percezione sempre attuale che siano in atto “tendenze”.
Senza design la tendenza è inconcepibile
: si può solo tendere al grasso, all'ira, all'alcolismo, alla benevolenza etc etc...
Il Dizionario della Lingua Italiana De Mauro presenta il termine, in seconda accezione, come “disposizione a modificarsi in un certo modo”. Significa che quando ci mostriamo inclini ad assecondare una moda, in realtà, accettiamo implicitamente il fatto che ci “modificheremo” in direzione di qualcosa che è comunemente accettato come “più bello”, “più figo”, alias “più inclusivo”.

Non seguiremmo tendenze, insomma, se non fossimo “animali politici”.

In fatto di Grafica e Design, ma qui conviene da subito restringere il campo al “web” design - non è mai facile capire quali bozze, prove, intuizioni del Gotha dei Creativi possano sfondare il muro che li separa dall'essere effettivamente “di tendenza”.
Ci ha provato Larissa Meek, ultimamente, stilando un ottimo sunto di quelle che sono innegabilmente le 7 tendenze in corso (almeno per il 2007) in fatto di webdesign.
1) Collagism, 2) Ornamentalism, 3) Glossism, 4) Wordism 5) Futurism 6) Minimalism 7) Retroism

CokeDesign
Io le ho ritrovate tutte, queste cifre stilistiche,  anche se forse, per esperienza di navigazione e di zapping, mi sembra che ne sia sfuggita una.
Con un'ampia licenza poetica la si potrebbe definire "CokExplosion".
E' lo stile grafico che sembra imperversare ultimamente soprattutto off line, ma con evidenti contaminazioni anche sul web. 
A metà strada tra il collagismo e l'ornamentalismo,
lo stile Coke (in onore del maggiore esempio attualmente on line) rappresenta il segno che diventa caotica citazione dell'oggetto. 
E' lo stile di Mtv, di certi videoclip e di certa grafica da titolazione propria dei nuovi format televisivi (soprattutto rivolti a pubblici giovanili). 

 CokExplosion


A proposito di tendenze e di "tormentoni" (dio quanto odio la parola "tormentone"!!!), vi segnalo uno che ha le carte in regola per viversi la sua estate in ogni radio: lui si chiama "io, Carlo", la canzone è "L'Ego".
Buon ascolto...

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