martedì 21 dicembre 2010
relativismi serali
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martedì 14 dicembre 2010
terrorismo 2.0
tecniche poetiche di deflagrazione
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Lester Galloway ha un suo piano.
Dice che in una settimanella lui ce la potrebbe fare a porre fine a questa Repubblica Secondina.
Dice che sono già tre giorni che si nutre solo di prugne e mele cotte, zuppe di zucca, fagioli e Zigulì.
Sono altrettanti giorni che ingurgita pillole di Imodium, Dissenten, Loperamide, sciolte in consistenti bibitoni di pompelmo e acqua di riso.
"Prima di Natale ce la faccio. Prima che chiudano le Camere per le festività...Ce la faccio...ce la faccio!"
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Deve solo definire meglio i dettagli dell'innesco, ma su Internet si trova l'indispensabile: paghi con Paypal e ti arriva tutto a casa, spedito da un anonimo corriere di Kabul. O forse, per farlo esplodere definitivamente in una pozza di meraviglia, basterà un editoriale di Sallusti, una dichiarazione di Scilipoti, 30 secondi di Emilio Fede.
Solomon Racciatti è con lui.
Hanno condiviso lo stesso banco al liceo, le stesse letture di Max Stirner e Gianni Rodari.
Sono complici e lui lavora alla Sicurezza Parlamentare.
Gli aprirà le porte. Lo vedrà lanciarsi come un kamikaze contro la seduta plenaria. Dare un senso all'innesco ed esplodere così in mille brandelli di ciccia, adipe e putride feci.
Urlerà qualcosa di intraducibile, mentre nella deflagrazione tutto l'emiciclo s'inonderà di budella.
Ci saranno una decina di vittime, le più importanti.
Alcuni parlamentari perderanno occhi, a causa di intere confezioni di kinder cereali mai digerite.
Alcune deputate dovranno per sempre dire addio ai loro tailleur di Cenci.
Il Palazzo sarà chiuso per un semestre.
La dittà che si occuperà di ritinteggiare tutto chiederà una cifra pari al Pil del Nicaragua.
Una lapide di marmo, nello scantinato del Bar della Marina, ricorderà per sempre Lester, amico e martire.
Solomon sarà licenziato e sconterà 2 anni in una clinica sulla Cassia.
Una volta uscito si innamorerà di una podologa di Vasto e vivrà dalle parti di Celenza sul Trigno, felice e contento.
Suo figlio si chiamerà Lester Libero Imodium e forse non avrà mai la pensione.
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giovedì 9 dicembre 2010
i(r)responsabili
Sono in tre.
Sulla strada (non "di Girgenti") ma quella che porta dritto dritto al famigerato voto per la Fiducia al Governo Berlusconi, quasi come per Damasco, sono stati folgorati (purtroppo solo metaforicamente) sulla via.
Sono in tre.
Fondano il Movimento di Responsabilità Nazionale.
Iscritti e simpatizzanti: loro tre.
Uno dei tre (creatura veltronian-dalemiana) ha dichiarato:
"A oggi io mi asterrò, l'altro potrebbe votare la sfiducia e l'altro ancora la fiducia."
Finalmente gente con le idee chiare!
"Per il 14 cercheremo di avere una posizione unica, uguale per tutti, ma intanto speriamo che non si arrivi al 14..."
è quello che gli augura mezza Italia.
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