CRONICHE DAL FU MATTIA MUHAMMAR
Io lo so.
Un po' come Pasolini.
Ma non ho le prove.
Non ho le prove che quel corpo lì, indiscutibilmente corpo di moribondo/morente/morto, sia quello del Muammar Gaddafi. Come non le ho del fatto che non lo sia, come non le ha la NATO, l'AMERICA, o CHIUNQUE altro.
Io lo so, però, che quel corpo lì è solo una specie di Jolly, utile solo al morto (se mai lo sia) e alle sue coreute piangenti. Quel corpo lì, quell'effigie pixellata di morte, 'nsanguata, esausta, potrebbe essere mio zio Cecè, che qualche anno fa se ne andò in Cirenaica a vendere pedalini e granite.
Perchè no?
Zio Cecè che così tanto assomigliava al Rais, zio Cecè che non ha altri legami col mondo che un cagnolino morto di polmonite qualche anno fa.
Chi lo piangerebbe?!
Parliamoci chiaro: il dittatore, che aveva comunque una cinquantina di sosia buoni per tutte le stagioni, avrebbe potuto dire “Prendete quel Vincenziello lì e fate credere a tutti che sia io!”
Lui, il VERO, sarebbe sparito il giorno stesso. A godersi i bilioni in un qualche posto non segnato sulle mappe.
E il mondo si sarebbe convinto che la giustizia avesse trionfato e..chissenefrega...PARI E PATTA.
Per me Bin Laden è al calduccio con Elvis Prinsteen e Cappuccetto rosso.
Lo so, sono un complottista, ma zio Cecè, da stasera, non risponde al telefono.