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RAI: Canone a 106 Euro mentre scompare Rai Utile
rai monoscopioda puntoinformatico.it

Il Canone della Discordia, il famigerato e controverso Canone RAI, nel 2008 peserà per 106 euro. La conferma a quanto già emerso nelle scorse settimane è arrivata ieri, quando il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni ha posto la sua firma sotto il decreto che "ritocca" il Canone.
Per la RAI, questo significa poter incassare l'anno prossimo 32 milioni di euro in più, molto al di sotto di quei 188 milioni di euro che rappresentano il previsto passivo per il 2008.
Digerito dunque l'aumento del canone, rimane evidentemente aperta la questione di come verranno rimediati gli altri fondi mancanti. Come noto secondo il vertice RAI, come il presidente Claudio Petruccioli, il problema è l'evasione del canone, un'evasione che si vorrebbe combattere imponendo il pagamento nella bolletta dell'elettricità.
Una proposta che vede però contrario lo stesso Gentiloni, non per motivi di principio ma perché vi sono "problemi tecnici legati all'impatto generale della pressione fiscale che aumenta anche con meccanismi di recupero dell'evasione". Dietro l'angolo, inoltre, vi potrebbero essere contenziosi sul tema con l'Unione Europea.
In tutto questo, e anche questa non è una novità, si è deciso di aumentare un balzello che, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, affoga nell'incertezza. Né da parte del Governo né tantomeno dalla RAI sono finora giunte spiegazioni di sorta che chiariscano chi deve pagare il canone. Una questione dirompente ma ritenuta apparentemente assai meno rilevante dell'importo del canone stesso.

da digital-sat.it

ll Consiglio di Amministrazione della RAI ha deliberato lo scorso 19/12/2007 alcune importanti decisioni per quanto riguarda il panorama dei canali trasmessi sul digitale terrestre e sul satellite dalla tv di Stato.
Il canale nato come strumento di pubblica utilità (in chiaro sia sul sat che sul DTT), RAI Utile cesserà le proprie trasmissioni a partire da lunedì 31 Dicembre 2007.
Questa operazione rientra nel quadro della strategia di potenziamento dell'offerta Rai sulla piattaforma digitale terrestre, infatti RaiUtile sarà sostituito con il lancio, nel 2008, di un nuovo canale gratuito specificamente dedicato a un pubblico giovane.
Inoltre nel 2009 Rai lancerà un canale semi-generalista, cui sommare la sperimentazione di offerte in alta definizione di programmi sportivi. Altri canali destinati a questa piattaforma sono poi quelli delle tre reti generaliste, quello per i bambini, quello legato allo sport e a Rainews24.
Con il nuovo anno inoltre Rai International cambierà nome e si trasformerà nel nuovo "RAItalia" ma sopratutto come preannunciato più volte negli scorsi mesi, verrà creata una versione 'speciale' che sarà visibile grazie al satellite in tutta Italia e in Europa.

(grazie a talkmedia)

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Una web radio per il Senegal
buonanotteda espresso.repubblica.it
Dalla solidarietà nasce, prende forma e si sviluppa la web radio che diffonderà dal Senegal i suoni del Fesfop, il festival internazionale di folklore e di percussioni.
A Louga, a circa 200 chilometri dalla capitale Dakar, non esiste un´emittente radiofonica pubblica. Non ci sono dj che scalano le classifiche e neppure speaker qualificati che fare informazione. Esiste però internet: l´unico mezzo di comunicazione con il resto del mondo. Ed è proprio dalla rete che parte il progetto di cooperazione decentrata, promosso dalla Regione Piemonte, "For Louga. Sviluppo, competenze professionali in ambito multimediale" affidato all´Enaip (l´ente Acli che si occupa di istruzione professionale). Il partner operativo è Radioflash, la storica emittente torinese in onda sui 97.6.
E proprio lo staff di Radio Flash si occuperà di formare i futuri conduttori della radio di Louga e di diffondere in rete, con l´assistenza del consorzio Top-ix, il segnale proveniente dal cuore del Sahel. «L´idea è nata quasi per caso – spiega Carmela Nicola dell´Enaip Piemonte –. A Louga lavoriamo a contatto con le associazioni locali e cerchiamo di dare risposte alle loro esigenze. L´organizzazione del Fesfop ha manifestato la volontà di provare a portare il Festival fuori dai confini africani e così è nata l´idea della web radio. Nel 2008 abbiamo in programma di ampliare il progetto, portando il segnale anche su fm per rendere la radio più facilmente fruibile da parte degli abitanti di Louga, dove non tutti hanno internet».
L´iniziativa rientra nell´ambito del progetto "For Louga" che lega dal 2003 il Piemonte alla Regione del Senegal più rappresentativa, dal punto di vista numerico, sotto la Mole. Il percorso formativo di tecniche di produzione radiofonica si svolgerà in contemporanea alla settima edizione del Fesfop. Il "Festival international de folklore et de percussion", in programma dal 28 dicembre al primo gennaio, richiamerà a Louga quasi cinquanta gruppi musicali provenienti dal resto dell´Africa e da alcuni paesi europei. Dal Piemonte arriva, infatti, "La Paranza del Geco" per diffondere tra le percussioni africane i ritmi delle danze del sud Italia. I corsi di radiofonia sono in programma al Centro di formazione professionale Cefam, gestito dall´Enaip e realizzato con il contributo della Regione Piemonte. L´iter formativo prevede sia lezioni teoriche che esercitazioni pratiche, in affiancamento ai tecnici di Radio Flash. Lo sviluppo delle capacità tecnico-operative sarà rapido e il risultato della formazione immediato. Il Festival si potrà ascoltare, in diretta, dalla voce degli speaker di Louga via web (collegamento diretto http://stream5.top-ix.org:8000/senegal.m3u) o tramite le finestre quotidiane attivate in fm su Radio Flash.
L´intervento in ambito multimediale nel Sahel rappresenta un raro esempio di collaborazione nella cooperazione attivato dagli enti locali piemontesi: le risorse messe a disposizione dalla Provincia di Torino, ad esempio, sono state utilizzate per acquistare le apparecchiature necessarie alla realizzazione della web radio. La Regione, invece, oltre a finanziare il progetto, sarà presente a Louga il 29 e 30 dicembre in occasione del forum sull´immigrazione e la cooperazione.
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LA PREISTORIA DELLA TV
Studio Televisivoda RAI - Informazione
Messa in Onda : questa sera - 23:35 - RAITRE

La tv ha una preistoria: in Italia come in gran parte del mondo i primi programmi tv rivolti al pubblico datano alla fine degli anni Trenta e furono interrotti a causa della guerra.
E' una vicenda in gran parte dimenticata. Una storia che Gregorio Paolini fa rivivere per la prima volta, venerdi' 28 dicembre alle 23,35 su Raitre, in un documentario dal titolo LA PREISTORIA DELLA TV, attingendo a fonti finora inedite e alla testimonianza dei sopravvissuti, tra cui Lidia Pasqualini, l'annunciatrice della tv dell'Eiar nel 1939.
Storici della comunicazione, studiosi e protagonisti della tv del dopoguerra, tra cui Sergio Zavoli, Franco Monteleone, Nicoletta Orsomando e tanti altri raccontano per la prima volta il passaggio storico dai primi esperimenti durante il regime fascista alla costruzione della tv pubblica della giovane democrazia italiana, all'inizio degli anni '50 del secolo scorso.
La televisione non è nata nel 1954. Negli anni '20 l'inglese John Logie Baird sviluppa gli esperimenti di tv meccanica sulla base del disco di Nipkov; all'inizio degli anni '30 le ricerche sulla tv elettronica si avvicinano alla soluzione; nel 1936 iniziano le trasmissioni televisive regolari della BBC, da Berlino va in onda la tv nazista, negli Stati Uniti la RCA di David Sarnoff è pronta per trasmettere nelle grandi città dell'Est.
E in Italia? Sia pure con pochi mezzi anche l'Eiar, dopo i primi esperimenti diretti dal professor Alessandro Banfi, inizia a costruire i suoi studi sperimentali a Torino, a Milano e a Roma: il regime, sull'esempio tedesco, comincia a interessarsi alla televisione. Il 1939 è l'anno chiave. In Germania, Inghilterra, Francia, Giappone e Stati Uniti la televisione sta decollando. A Roma, dal piccolo studio al quarto piano di via Asiago i tecnici dell'Eiar trasmettono spettacoli comici e musicali che vengono irradiati dal trasmettitore di Monte Mario. Nei negozi del centro e al Villaggio Balneare al Circo Massimo i primi televisori funzionanti richiamano una folla di curiosi. Un apparecchio televisivo viene montato a Palazzo Venezia, uno a Villa Torlonia, la residenza di Mussolini. A Torino e a Milano proseguono le sperimentazioni, da studi di fortuna approntati nelle immediate vicinanze dei trasmettitori. E' un periodo di entusiasmo per i tecnici, di scetticismo e di incredulità per la gente dello spettacolo, di curiosità da parte del regime. Cosa sarebbe successo se fascismo e nazismo avessero potuto utilizzare estesamente, negli anni successivi, il potere della televisione? E' una domanda che non può avere risposta.
A fine maggio la tv italiana chiude: già l'anno precedente la guerra aveva determinato la sospensione delle trasmissioni televisive da Londra. Così avverrà in tutto il mondo. Tranne nella Germania nazista, dove ancora per qualche tempo gli studi televisivi verranno potenziati e destinati a programmi per le truppe.
Si riparlerà di televisione, in tutto il mondo, al termine dei terribili anni della guerra. Gli Stati Uniti, forti anche delle tecnologie sviluppate durante il conflitto, saranno i primi a costruire reti di emittenti diffuse in tutta la nazione. In Italia l'Eiar diventa Rai, cambiano i dirigenti, e alla fine degli anni '40 si riaffaccia il progetto di una televisione nazionale.
Inizia il periodo pionieristico – forse oggi si può spendere l'aggettivo "eroico" - del dopoguerra, con le sperimentazioni di Milano e Torino, i primi telegiornali e le Domeniche sportive.
Nasce l' ipotesi di una rete di ripetitori che risolva, senza affrontare subito gli enormi costi della posa di un cavo coassiale tra Roma e Milano, il problema di offrire una televisione nazionale.
E il 3 gennaio del 1954 iniziano le trasmissioni regolari. Ma qui inizia – ovviamente – un'altra storia.
Radiovisione, la preistoria della tv presenta, tra l'altro, le immagini della tv meccanica del 1933, recuperate digitalmente dallo studioso inglese Donald McLean dai dischi Phonovision; le immagini e le testimonianze della prima annunciatrice e del cameraman della "tv di Mussolini"; sequenze inedite della costruzione della rete televisiva della Rai e dei primissimi programmi sperimentali della tv del dopoguerra ritrovate da Rai Teche per questo documentario.
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Le prime novità per il 2008 di Virgin Radio
atmosferada iloveradio.fm

Parte a gennaio la nuova stagione di Virgin Radio...
Ecco i nuovi programmi:

- Rock in Traslation - il rock tradotto dai Mammuth
- Virgin Chart - 20 posizioni in 60 minuti nella classifica ufficiale di Virgin Radio
- Music History - la nuova serie di puntate sulla storia della musica firmate da Paola Maugeri
- Rock Party - 3 ore di rock'n'roll e belle ragazze nella festa più esclusiva
- Virgin Motel - il "turno di notte" lo fa Ottaviano Blitch


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Deejay: Torna il deejay time

Pare che da gennaio 2008 Radio Deejay possa effettuare alcune ed importanti variazioni nel suo palinsesto: sono previsti il ritorno del Deejay Time e della tanto rimpianta Deejay Parade terminata nel 2004.
Nonostante la notizia rimanga ancora “ufficiosa” e non confermata, pare che in rete non si faccia altro che parlare di un probabile ritorno alle origini della radio.
non certo entusiasmanti per la radio del Molta gente ha infatti spronato Linus ad inserire su Radio Deejay una maggiore quantità di musica da discoteca, visti i recenti dati audiradioGruppo Espresso, pare infatti che qualcosa possa cambiare per l’inizio dell’anno.

Linus stesso, di recente, ha riportato nel suo blog, la sua insoddisfazione per l’andamento della radio.

Ad ogni modo, ripetiamo, nonostante non vi sia niente di confermato ed ufficiale, la buona notizia è stata il ritorno nei giorni scorsi di una puntata speciale del deejay time con Albertino, Prezioso, Fargetta e Molella, con tanto di vecchie rubriche tra le quali: Disco Prezioso e Radio Cassa Dritta, con musica, ovviamente attuale.

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Fu Marconi a inventare la radio, è dimostrato
Guglielmo Marconi
da lagazzettadelmezzogiorno.it
ROMA – Arriverà in libreria all'inizio del prossimo anno il libro che potrebbe dissipare i dubbi su chi sia il vero inventore della radio.
A scriverlo il bolognese Lodovico Gualandi, uno storico che ha dedicato una vita agli studi su Marconi, e che da anni si batte contro le teorie, accreditate in Russia ma anche da alcune istituzioni italiane, che danno il fisico russo Alexander Popov come il primo a fare esperimenti sulla radiotelegrafia nel 1895, un anno prima di Marconi.
«Uno dei motivi di maggiore confusione nell'interpretazione della sterminata letteratura che tratta l'invenzione della radio - spiega Gualandi – è dovuto alla totale mancanza di un testo che descriva quello che Marconi realmente scoprì in Italia nel 1895, prima di decidere che la sua invenzione meritava un brevetto internazionale che avrebbe potuto ragionevolmente ottenere solo in Inghilterra».
Il libro, che si intitola «La radio, L'invenzione più incompresa degli annali della scienza e della tecnica» e che sarà pubblicato dalla casa editrice Sandit, ripercorre la vita e gli esperimenti di Marconi: «nel libro dimostro, sotto il profilo storico scientifico e tecnico, che il fisico russo non ha inventato assolutamente nulla che potesse dar vita ad un sistema pratico di telegrafia senza fili a onde elettriche – spiega l'autore – e sfido qualunque storico a dimostrare di aver trovato un solo schema di circuito o apparecchio ricetrasmittente, compiuto, descritto da Aleksander Popov, dal 1895 al 1898.
Il Sistema Marconi era invece perfettamente descritto nelle circa 8mila parole e 14 figure del brevetto del 2 giugno 1896. Nel mio libro descrivo, documentandolo bene, che nel 1904 sulle colline di Port Arthur, durante la guerra russo giapponese, c'era una radio Marconi, non una radio Popov».
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Buon Natale
snoopy
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Jingle Bells su Radio2 con Rosalio

radio2Inizia oggi alle 18:00 su Radio2 e proseguirà fino a venerdì 4 gennaio 2008 la trasmissione radiofonica Jingle bells.

Il format del programma parte dal fatto che «nessuno, nel ricco occidente, sfugge alle feste natalizie. Ma sopravvivere si può. Quali sono le strategie possibili? Ce lo raccontano Fabio Rizzo e Matteo Caccia per le strade di New York - perché a New York c’è tutto, Sabrina Provenzani in studio da Roma - perché a Roma è sempre stato tutto uguale, Tony Landolina dai vicoli di Palermo - perché a Palermo c’era tutto già nel XII secolo. Vacanze di Natale da tre luoghi lontani e con tre punti di vista diversi, fra festoni, luminarie, stereotipi e varia umanità.
Su tutto, il suono delle campane a festa, le Jingle bells del titolo».

Di Matteo Caccia, Sabrina Provenzani e Fabio Rizzo. A cura di Emma Caggiano. Regia di Savino Bonito. Numero verde: 800050002. Per gli sms: 3358480791

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Ieri su Radio Uno Toronto l'Italia di Ian Fisher e l'Iraq dei registi e giornalisti iracheni
da newsitaliapress.it

Toronto
- Ha destato clamore in tutto il mondo l’articolo di Ian Fisher, corrispondente da Roma del quotidiano New York Times, che in un ‘ inchiesta ha fotografato con dovizia di particolari la situazione politica, economica e sociale italiana.
Ian Fisher è stato ospite domenica mattina di Radio Uno Toronto.
L’Italia ha le sue ragioni per essere triste o piangersi addosso è un costume italiano? E' stata la domanda di fondo della trasmissione. Dall'Italia ha partecipato Sergio Valzania, direttore di Rai Radio 2 e Radio 3.
A Voltapagina anche Karim Fael, direttore di Offline:Baghdad (not Just Another Film Festival). Si è parlato di Iraq con registi e giornalisti iracheni: “In questi film non sono storie dalla Green Zone, l’area superprotetta in cui vive e lavora la comunita’ internazionale, queste storie dell’Iraq si tutti i giorni raccontate direttamente dagli iracheni. Sono le voci mancanti dall’Iraq di oggi” ha spiegato Fael
Fisher, Valzania e Fael sono stati intervistati da Irene Zerbini, nella trasmissione Voltapagina, in onda ogni domenica su Radio Uno Toronto.
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Per fortuna non ho studiato
anikoda lastampa.it
Eccolo qua il Nick Hornby dei bamboccioni. Lo scrittore meglio venduto d’Italia è Bonetti Fabio in arte Volo, da Brescia, trentacinquenne sciolto e impizzettato con un debole per i Radiohead e i dolci alla cannella. Uno che nei momenti d’ispirazione canta «Dio delle cittàààààà» dei Pooh sull’Ottava avenue di New York e poi ce lo viene pure a raccontare nei libri. 320 mila copie del suo romanzo «Il giorno in più» bruciate in libreria dal 4 dicembre a oggi. Meglio di Ken Follett, di Carofiglio, di Khaled Hosseini con tutti i soli e gli aquiloni del caso. Molto, molto meglio di Linus, il suo boss a Radio Deejay.

A sorpresa, e senza traino trisettimanale su Raiuno né Berlusconi alla presentazione ufficiale del libro, meglio perfino di Bruno Vespa, potentissimo compagno di scuderia alla Mondadori. La storia è quella di un fidanzamento sperimentale, nove giorni e poi basta, tra un certo Giacomo e una sconosciuta incontrata sul tram. Il popolo di My Face, che ha il cuore più tenero di quanto si ipotizzi, se lo sta bevendo.

Un outsider in cima. Come ci si sente?
«Felici ma tranquilli. Ho fatto del mio: un lavoro onesto. Visto però che a casa non mi hanno mai dato premi, la cultura del risultato, della medaglia, io proprio non ce l’ho. Mio padre non si stancava di ripetermelo: hai fatto quello che dovevi fare. Se poi dicessi che mi dispiace essere arrivato primo direi una bugia. Per un ricercatore d’affetto professionista come me è una bella esperienza».

Impressiona il fatto che lei ammetta una scolarità un po’ disastrata
«Andavo malissimo. Sì insomma, in italiano senza infamia e senza lode. Ho mollato in terza media, e anche lì i miei mica hanno stressato: solo tu puoi sapere qual è la scelta giusta, mi hanno detto, basta che non te ne stai lì a far niente (e infatti s’impiegò nella panetteria del padre. ndr). A scuola ero il tipico bambino che ha capacità ma non s’impegna. Quando lo dicevano a mia madre, lei tornava a casa e commentava: chi se ne frega, l’importante è che tu sia contento. Studia per avere la sufficienza e poi va a giocare. Mai stati pressanti, i miei».

Non è che ne esca un quadro educativo esemplare
«Ho imparato da solo, in altri modi. A 15 anni alternavo Hermann Hesse a Richard Bach, quello del gabbiano Jonathan Livingston. Poi sono passato a Dostoevskij, poi a Philip Roth. Onnivoro».

E adesso?
«"Le benevole" di Littell. Tosto. Cominciato l’altra sera. Ma sa dov’è che s’impara di più? Nei viaggi. Perché bevi in una tazza diversa, parli in una lingua non tua, nessuno ti conosce, sei eccitato e ricettivo».

E infatti le sue trasmissioni-reportage su Mtv sono il diario di un bamboccione fortunato in trasferta a Barcellona, Parigi e New York. Anche Giacomo, il protagonista del suo libro, va a Parigi e a New York. Viaggi, sesso, molto sentimento, molte citazioni musicali: un cocktail perfetto per i ragazzoni che non piacciono a Padoa-Schioppa. Una formula furba. Troppo?
«E dai. Visto che faccio di tutto, nessuno mi prende sul serio. Sempre costretto a difendere il mio lavoro. Capisco che a una certa intelligentsia possa stare un po’ antipatico».

Sarà anche questione d’invidia: 320 mila copie....
«Vede, io posso anche accettare di essere un mediocre. Lo so anch’io che i libri sono un’altra cosa: più che uno scrittore sono un raccontatore. Però onesto, senza filtri. Vorrei un confronto, non i soliti pregiudizi».

Altro possibile motivo d’invidia: lei è dappertutto e tutto sembra riuscirle bene. Romanziere, deejay alla radio, conduttore in tivù, al cinema con D’Alatri e, da gennaio, con il nuovo film di Cristina Comencini, «Bianco e nero». Il segreto della multimedialità?
«Non è che ci siano trucchi particolari. Le ripeto: sono uno senza filtri, sbotto, dico quello che mi pare. In radio, la mattina, posso farlo senza problemi perché nessuno è ascoltato più di me. Io non aggiungo, sottraggo, e così come sono mi mostro. Funziona. Lo capisco dalle mail degli ascoltatori».

Che cosa le scrivono?
«Dopo il penultimo libro, “Un posto nel mondo”, c’erano quelli che avevano deciso di cambiare lavoro. Raccontavo una fuga dalla routine. Non dico di essere stato io a farli decidere, ma insomma sono servito da molla. Però sono soprattutto le ragazze a scrivermi, quelle che non aspettano più il principe azzurro ma non si accontentano neanche dei suoi ronzini. Oggi una donna intelligente può far molta fatica a trovare un compagno adeguato. Le capisco benissimo. Contesto fieramente il riconoscimento sociale del matrimonio: oggi non sposarsi è spesso una scelta e non una conseguenza, mica a tutti può andar bene come ai miei che sono insieme da quarant’anni. Anzi: quarant’anni meno tre giorni, perché uno dei due a un certo punto è dovuto andare in ospedale».

Quanto a lei...
«Quanto a me, sono single da anni, aspetto, spero, m’immagino. In questo sono molto femminile. Non credo nella donna della vita. Credo nell’avere una vita, e poi, ma soltanto poi, nel condividerla con una donna. Ulisse andò in viaggio da solo, mica con Penelope»

Nel libro c’è una scena erotica che minaccia di diventare di culto, lui e lei sotto la doccia. È autobiografica?
«Be’, insomma: diciamo che ho sperimentato parecchio. Di mio, di sicuro, c’è la foto sulla copertina del libro. Un bar di New York, all’angolo fra la Settima e Perry Street».
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Guareschi alla Radio
Guareschida lastampa.it

Pochi sanno che Giovannino Guareschi (1908-1968), l’autore di Don Camillo e Peppone, è stato anche un vignettista satirico, un fotografo, un umorista, un fondatore di giornali, uno sceneggiatore, un autore di teatro, un polemista politico, un illustratore, un autore di pubblicità per caroselli, un paroliere per canzoni e, non meno importante, un autore radiofonico.

Guareschi e la radio, Milano 1947-1949, a cura di Alberto e Carlotta Guareschi raccoglie il lavoro di Giovannino alla radio nel dopoguerra, con i ventinove processi di «Signori, entra la corte», con il verdetto lasciato ai lettori, e «Caccia ai ricordi», un programma dove l’autore, invitava ad indovinare l’anno di cui si parlava con indizi e notizie raccolte dalla Domenica del Corriere. Entrambi erano nati per campagne pubblicitarie, la prima per le pastiglie per la gola «Resoldor» della ditta Gazzoni di Bologna, l’altra, per il Calzaturificio di Varese. Un aspetto, questo della committenza pubblicitaria assolutamente nuovo e da studiare nel lavoro letterario del Novecento.

Negli Anni Trenta, durante il fascismo, la radio si diffonde capillarmente, entrando nelle case di quasi tutte le famiglie italiane. Il nuovo media attira gli umoristi: Cesare Zavattini e Carlo Manzoni, Marcello Marchesi, Vittorio Metz e non ultimo il giovane Federico Fellini scrivono radiodrammi, monologhi e sketch umoristici. Sono questi scrittori, non considerati dalle storie della letteratura ufficiale, i veri figli del futurismo, quelli che utilizzano e lavorano con la radio, il cinema e la televisione, i giornali, i fumetti, le storie illustrate, esplorando le potenzialità narrative dei nuovi mezzi di comunicazione popolare, uscendo dai generi tradizionali del racconto e del romanzo per inventarsi forme e strategie nuove di racconto, anche illustrato, prima di allora impensabili: valga come esempio il radiodramma o il soggetto e la sceneggiatura per il cinema.

Il lavoro di Giovannino prima della guerra è volto al varietà, alla commedia, al racconto umoristico leggero, con programmi come «Dimmi il tuo nome» con lezioni sull’onomastica, e «Grattacielo n.15», un programma comico dove ogni puntata è ambientata in un piano di un grattacielo. Dopo due anni di lager, dove lavorò anche alla radio B90 con programmi umoristici per gli internati, Giovannino torna a Milano e qui lavora tra il 1947 e il 1949 ai radioprocessi che attireranno perfino l’interesse della Bbc per una traduzione e trasmissione presso la radio inglese, anticipando «Forum», il processo televisivo con tanto di pubblico votante in sala.

Il periodo che va dal 1947 al 1949 è quello che precede le prime elezioni del 1948 e segue il primo governo democratico, nel clima turbolento e fratricida del dopoguerra: protagonisti dei processi radiofonici sono i reduci, i borsari neri, la nuova criminalità. La seconda serie dei processi avrà invece un taglio più «giallo». Il successo fu enorme, non senza polemiche, poiché mancarono i commenti alle scelte dei lettori. Sotto la veste umoristica e processuale Giovannino invitava gli italiani a riflettere su problemi morali di un’Italia che usciva dalle macerie della guerra con intelligenza, toccando il cuore degli ascoltatori.

I titoli sono suggestivi: La bicicletta impegnata, Il delitto di Mezzafaccia, Un morto resuscitato. Nella serie della «Caccia ai ricordi» troveremo protagonisti la famiglia di Giovannino, con la Margherita del Corrierino delle famiglie, la più grande saga letteraria di una famiglia italiana raccontata settimanalmente dal 1937 al 1968.

La radio è un capitolo appassionante del lavoro poetico di Giovannino, e non deve essere disgiunto ma integrato al resto del suo complesso progetto letterario, in un’idea di continuità di modi e forme che coinvolgono il suo lavoro di umorista e di narratore, specialmente nel lavoro di sceneggiatore per il cinema. Le opere della radio hanno un’ideale continuità di modi e forme con i racconti che escono a puntate sui giornali, e devono essere rilette alla luce del lavoro narrativo di Giovannino, a dimostrazione, ancora una volta, di quanto le sue battaglie, le sue resistenze umane e civili, siano profondamente legate al suo lavoro di scrittore e di umorista. Il volume che raccoglie il suo lavoro radiofonico in uno dei periodi più caldi della nostra repubblica, è un capitolo essenziale per capire l’Italia di allora e di oggi.

A cura di : Alberto e Carlotta Guareschi
Titolo: Guareschi e la radio, Milano 1947-1949
Edizioni: Rizzoli
Pagine: 480
Prezzo: 49 euro
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Usa, anche le radio via etere dovranno pagare artisti ed etichette?
Andrea Pazienzada rockol.it

In molti paesi, Italia compresa, le emittenti radiofoniche sono tenute a pagare una royalty ad artisti ed etichette discografiche, oltre che ad autori ed editori, ogni volta che mandano in onda una loro canzone. Non così negli Stati Uniti, dove la regola si applica alle radio che irradiano programmi via cavo, via satellite e attraverso Internet ma non alle emittenti che trasmettono via etere e che su questa esenzione hanno prosperato negli ultimi quarant’anni. La situazione potrebbe cambiare presto anche oltre Oceano, però, dopo che un gruppo misto democratico-repubblicano composto dai senatori Patrick Leahy e Orrin Hatch (gli architetti del celebre Digital Millennium Act, vedi News) e dai deputati Howard Berman e Darrell Issa ha proposto di estendere il pagamento dell’equo compenso anche a loro, sentite le testimonianze favorevoli di artisti come Lyle Lovett (nella foto) e Alice Peacock.

La bozza del nuovo “Performance rights act” prevede la possibilità per i broadcaster di versare una somma annua a un tasso percentuale fissato dal governo, invece di negoziare le licenze con tutti i detentori dei copyright: sono previsti sconti forfettari per le piccole stazioni commerciali (5 mila dollari all’anno) e per quelle non commerciali (1000 dollari all’anno), mentre verrebbero esentate dal pagamento le emittenti a carattere religioso e le “talk radio” che della musica fanno solo un uso incidentale.
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È Music First la nuova radio per i giovani di Zurigo
Andrea Pazienzada news.admin.ch

Il DATEC ha rilasciato a Music First GmbH una concessione OUC (FM) per una radio giovanile nella regione di Zurigo, rivedendo così la sua decisione del 2004. Infatti, all'epoca, il Dipartimento aveva attribuito la concessione a DJ Radio, rivale di Music First.

Il bando di concorso stabilisce che il pubblico target dell'emittente sono i giovani in età compresa tra i 15 e 24 anni. Il programma deve offrire musica giovanile e reportage su temi legati al mondo dei giovani. Inoltre, grazie al tipo di personale impiegato e alle strutture scelte, l'emittente deve garantire la vicinanza del programma ai giovani. In qualità di autorità concedente, il DATEC è giunto alla conclusione che Music First GmbH soddisfa questi criteri in modo migliore rispetto alla concorrente DJ Radio. L'emittente non riceverà comunque una quota dei proventi del canone.

Con il rilascio della concessione si conclude provvisoriamente una procedura durata diversi anni. La pubblica gara per una radio giovanile era infatti stata lanciata il 27 maggio 2003. Dei cinque candidati iniziali, ad imporsi nel dicembre 2004 era stata Beril AG con DJ Radio. Music First, anch'essa in lizza per la concessione, aveva fatto ricorso contro questa decisione di attribuzione dinanzi al Consiglio federale. Quest'ultimo aveva accolto il ricorso per motivi procedurali. I due candidati rimanenti, Music First e DJ Radio, avevano in seguito avuto la possibilità di rielaborare il loro dossier adattandolo anche alle esigenze della nuova legge sulla radiotelevisione recentemente entrata in vigore.

Per vari aspetti, le domande inoltrate da Music First e DJ Radio si assomigliano. A far pendere l'ago della bilancia a favore di Music First è stato il fatto che nel suo nuovo progetto l'emittente ha potuto dimostrare di collaborare in modo stabile con istituzioni e organizzazioni giovanili. Inoltre, Music First si è distinta per la sua strategia di formazione e di garanzia della qualità, avveratasi più concreta e convincente rispetto a quella di DJ Radio.

Contro questa decisione del DATEC può essere inoltrato un ricorso presso il Tribunale amministrativo federale.

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Italia fuori dagli Europei
Lorenzo Pierfelice - Altromare da spotandweb anno 3 - numero 217 - pag.2

Il 12 dicembre la testata on-line EUObserver ha pubblicato una notizia  sconcertante, ripresa dal blog Radiopassioni. Esiste un progetto radiofonico per il quale la Commissione Europea ha stanziato 5,8 miliardi di euro: L’European Radio Project (ERP). Questo progetto, annunciato l’8 marzo a Bruxelles alla firma il 14 dicembre, è finalizzato a creare un vero e proprio network radiofonico che avrà l’obiettivo di promuovere programmi d’informazione, approfondimento e diffusione culturale europea. Le trasmissioni inizieranno a partire dall’aprile del 2008. Le emittenti che prenderanno parte al progetto sono: le radio pubbliche Germany's Deutsche Welle, Radio France Internationale e Radio Netherlands Worldwide, oltre alla radio polacca Polskie Radio e alla spagnola Radio Punto.
Saranno presenti anche alcune emittenti private del Belgio, Portogallo e Polonia. L’emittente pubblica tedesca sarà la responsabile editoriale del progetto, mentre Radio France Internationale si occuperà della gestione finanziaria. Un bel progetto di concreta unione culturale dell’Europa, che aspira a realizzare un "European point of view", peccato che l’Italia non appaia né come paese fondatore, né, pare, come futuro aderente.
Le prime trasmissioni del network (ERP-European Radio Project) saranno nelle cinque lingue principali dell’Unione: inglese, francese, spagnolo, tedesco e polacco e riguarderanno le notizie europee del giorno ("Europe in brief"), gli approfondimenti ("Europe in perspective") e "Europe in-depth" con interviste, analisi, e dibattiti, oltre a "Europe Live", che trasmetterà i più importanti eventi culturali dell’Europa.
Altre 5 lingue, tra cui portoghese e greco, si aggiungeranno in seguito, con l'obiettivo di coprire entro il 2012 tutte le 23 lingue ufficiali dell'Unione. I programmi saranno realizzati dalle emittenti che hanno aderito e verranno trasmessi sulle frequenze delle radio partecipanti al progetto, oltre che sul sito web ERP, che sarà pronto a partire da giugno 2008.
Fonti vicine al progetto, rivela EUObserver, dicono che la Commissione Europea, pur essendo il maggior finanziatore del progetto, non interferirà in alcuna maniera con il contenuto dei programmi. Lo conferma la stessa Commissione, secondo cui ERP «avranno una completa indipendenza editoriale». L'audience potenziale viene stimata in 12-19 milioni di ascoltatori in Europa e altri 30 nel resto del mondo.

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La moratoria sulle esecuzioni capitali e l'impegno di Radio Radicale
radio radicaleda articolo21.info

Centinaia di ore di interviste, di interventi, di convegni, di dibattiti, di conferenze stampa, di manifestazioni, di fili diretti. Un mare di parole e di azione politica e civile che sta per arrivare ad un momento decisivo.
Radio Radicale ha cercato in tutti questi anni di raccontare a tutti lo straordinario percorso della battaglia per la moratoria sulle esecuzioni capitali. Dalla nascita della associazione radicale Nessuno Tocchi Caino, la Lega internazionale di cittadini e parlamentari per l'abolizione della pena di morte nel mondo, a Bruxelles nel 1993, fino al voto all'Onu delle prossime ore.
E mentre questa enorme mole di materiale audio/video costituisce e costituirà un prezioso patrimonio per approfondire le tematiche legate alla questione pena di morte, con decine di interventi di Marco Pannella come di moltissimi altri esponenti politici, esperti e studiosi di tutto il mondo, "Radio Radicale" continuerà a seguire con attenzione nei prossimi giorni, come ha sempre fatto in tutti questi anni, le varie fasi del percorso di lotta e di impegno civile dei Radicali e di Nessuno Tocchi Caino. Impegno che ha portato fino al voto dell'Assemblea generale dell'ONU sulla risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell'abolizione della pena di morte.
In questo quadro il Segretario dell'associazione Nessuno Tocchi Caino Sergio d'Elia seguirà il voto a New York insieme a Matteo Mecacci, rappresentante all'ONU del Partito Radicale e insieme alla giornalista di Radio Radicale Giovanna Reanda.
Su Radio Radicale sarà quindi possibile attraverso le loro voci seguire oggi  18 dicembre, a partire dalle ore 16 (ora italiana) questa delicata e decisiva fase del lungo cammino di questa battaglia. Sarà inoltre possibile seguire la diretta dall'Assemblea dell'Onu con il voto direttamente nella sede radicale di via di Torre Argentina 76 (3° piano), a Roma. Saranno presenti dirigenti radicali e sostenitori della campagna e l'ingresso è aperto al pubblico e alla stampa.

Intanto è appena partita la campagna dell'SMS solidale 48584 a sostegno della campagna di Nessuno tocchi Caino "Dalla Moratoria Onu delle esecuzioni all'Abolizione della pena di morte". Per donare 1 euro è possibile inviare un SMS al 48584 dal telefonino personale. Per donare 2 euro si può invece chiamare il 48584 da telefono fisso Telecom. (La campagna è attiva dal 17 dicembre al 1° gennaio 2008).
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RCS/ PRS Radio acquisisce dal 1° gennaio CNR

cnr Milano, 17 dic. (Apcom) - Rcs Pubblicità e Prs Radio hanno siglato un accordo per la cessione, con effetto primo gennaio 2008, della società Cnr da Rcs Pubblicità a Prs Radio. Prs è una concessionaria che già collabora con il gruppo editoriale di via Solferino per testate come Ok Salute.

Cnr (Channel news radio) è una syndication radiofonica che fornisce spazi pubblicitari e informativi ad un network di emittenti regionali che contano circa 6 milioni di ascoltatori al giorno.

Con la vendita di Rcs Broadcast a Finelco, Agr e Cnr erano diventate entrambe srl: la prima con controllo 100% RcsMediaGroup, la seconda al 100% Rcs Pubblicità. L'agenzia giornalistica Agr continuerà a fornire i contenuti editoriali a Cnr.

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Alessandro Del Piero intervistato da Radio Shock, l'emittente del centro di salute mentale di Piacenza
Alessandro Del Pieroda liberta.it

PIACENZA - Un campione dal cuore grande per una radio speciale. Così si può riassumere l'intervista rilasciata da Alessandro Del Piero a Radio Shock, l'emittente che dà voce e colore a pazienti e dottori del Centro di salute mentale piacentino. L'idea è partita un anno fa; da allora, la radio biancorossa ne ha fatta di strada, intervistando personaggi famosi e di spessore assoluto.

«Alessandro è un gran signore e tutto quello che i giornali scrivono di lui corrisponde al vero - dice Emanuele Guagnini, direttore del Centro di salute mentale. Ha una sensibilità straordinaria che si sposa bene con timidezza ed umiltà da vero fuoriclasse. Dire che Alex è un uomo squisito e grandioso riassume in parte l'anima del fuoriclasse della Juventus».

Nella tarda mattinata di giovedì, un manipolo di piacentini (una decina tra dottori e pazienti del Centro di salute mentale) è partito alla volta di Vinovo, sede degli allenamenti juventini. Qui, al termine della sua sessione sportiva, Del Piero ha ricevuto con calore gli ospiti attesi, rispondendo ad una ventina di domande bruciapelo pensate dai pazienti.
«Il raggio di questioni che gli abbiamo posto era ampio, dalla vita sportiva alla sfera privata - continua il direttore dell'istituto di salute mentale. Ne sono uscite risposte interessanti e varie, tutte contornate da una disarmante schiettezza mai arrogante e da velo di simpatia».
A detta del calciatore, ad esempio, i gol che ricorda con maggior emozione sono quelli di semifinale e finale di Germania 2006, il campionato del mondo vinto dagli azzurri, per chi vivesse sulla luna. Il traguardo più bello, invece, che ha tagliato da uomo è la recente nascita di suo figlio.
Quando, poi, le domande ricadono su Zidane, Alex risponde sportivamente e senza portare rancori per il brutto episodio della finale mondiale, dicendo: «Zinedine è un uomo e un calciatore buono e generoso, di grande altruismo». Alla curiosa domanda da parte dei ragazzi del centro su quali aggettivi accosterebbe ad un alce, il campione sentenzia: «Freddoloso, cornuto e natalizio».
Simpaticamente, e senza malizia, i punti interrogativi dei piacentini vanno a vertere su numeri di telefono utili. «I ragazzi hanno chiesto la possibilità di spulciare tra la sua vecchia agenda da "single" per recuperare qualche contatto con il gentil sesso - afferma scherzosamente Guagnini. Purtoppo, se n'era già sbarazzato».

Radio Shock (in onda sulle frequenze di Radio Sound al giovedì alle 13.15 e la domenica in replica alle 11.30) è un progetto per riabilitare persone affette da disagi psichici, facendo loro riprendere contatto con la logica e l'astrazione del pensiero;
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Al Motor Show di Bologna
Andrea PazienzaArchiviato anche per quest'anno il salone italiano dell'automobile..  L'edizione è stata snobbata da molte radio ma in ogni caso il successo di pubblico è stato in linea con quello degli scorsi anni... infatti in molti padiglioni l'atmosfera era a dir poco invivibile: banditori che urlavano come dei forsennati prima di lanciarti un cappellino, con orde di forsennati pronti a fare a gomitate per accaparrarselo.

Massiccia presenza di veline, grandi fratelli, ragazze costrette a pose contorsionistiche sulle moto e sulle auto per farsi fotografare 'con le cosce da fuori' da migliaia di allupati nascosti dalla macchinetta digitale. (cosa ci faranno mai con tutte quelle foto è lecito chiederselo!)

Da segnalare l'assenza di Radio2 che negli ultimi anni non era mai mancata dalla manifestazione col suo stile pacato e il suo salottino accessibile agli ascoltatori... I grandi network in queste manifestazioni sono ormai sempre più inaccessibili e spesso lontani dai loro stessi ascoltatori... ma devo dire che alla fine io e i miei compagni d'avventura (la squadra promozionale del progetto musicale del prossimo anno :P ) siamo stati fortunati con ospitate negli studi di svariate radio... -- sapete che la malattia è malattia, e spesso i malati vanno assecondati! -- L'invito più carino è stato quello di Stefano Bragatto che ci ha portato nel cuore pulsante degli studi mobili di Radio Monte Carlo, da dove ha condotto con Lucilla Agosti gli spazi in diretta dal Motor Show. (Stefano mi ha anche riempito di gadget della radio, senza che nemmeno glieli avessi chiesti... della serie 'i malati si riconoscono fra loro'... ;-)

Sarà che l'ultima mega fiera alla quale sono stato di recente è l'IFA, a Berlino... non si può nascondere che i toni - degli addetti ai lavori e del pubblico - sono ben diversi... ma del resto non vorremo mettere in discussione in questa sede i principi dell'italiano medio: calcio, donne e motori. Forse proprio in quest'ordine. Al prossimo anno!

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Riparte Radio Milan Inter
radio milan inter
da spotandweb.it

Il 14 agosto 2007 è stata chiusa l'emittente radiofonica Radio Milan Inter, lasciando dietro di sé alcune polemiche, molte discussioni e qualche orfano, che si ritrova oggi ne “il forum degli orfani di Radio Milaninter e milaninter.fm” all’indirizzo (in realtà un po’ incomprensibile) http://fantavincio.altervista.org.
Ieri l’annuncio: è vero Radio Milan Inter è morta, ma al suo posto nasce Milan Inter Radio Tv, un progetto editoriale nuovo e differente. «Milan Inter Radio Tv non è una radio che rinasce: vuole cambiare il recente passato». È stata la prima cosa che mi ha detto nell’intervista telefonica Lapo De Carlo, direttore responsabile di Milan Inter Radio Tv, già direttore di Radio Milan Inter. Una frase che sottolinea la discontinuità con il passato pur rivendicandone le basi (come dimostra il nome).
Nuove frequenze, nuovi editori, nuove idee e nuove possibilità, quelle di fare progetti che prima erano impensabili grazie all’integrazione di internet e tv, che rendono il bacino di utenza estremamente ampio. Ciò che non è cambiata è la base su cui si fonda e cioè la volontà di creare un canale dove poter parlare di calcio senza urlare e senza fare polemiche, ma con un linguaggio nuovo, divertente, che si rivolge non solo al classico target di 30-55enni tifosissimi e “malati di calcio”, ma anche ai bambini «Vogliamo dimostrare che non c’è solo un modo per parlare di calcio», ha confessato De Carlo.
La formula ideata è quella di unire informazione, passione e gioco e di lasciare molto spazio all’interazione con l’ascoltatore-spettatore. Milan Inter Radio Tv è una talk radio tv con uno staff composto da 15 professionisti, tra cui ex campioni di Milan e Inter (Mauro Bellugi) e affermati opinionisti e giornalisti del settore, quali Giorgio Micheletti, direttore di testata.
Oggi Milan Inter Radio Tv è trasmessa sul territorio lombardo come radio, grazie alle frequenze ex di Radio Disc Jockey Classic 100.0 a Milano e 96,1 in Lombardia, e come televisione sui canali locali 'Più Blu Lombardia' e 'Telemilano' in tre fasce orarie (7.00 - 9.00, 12.00 - 13.30 e 21.00 - 23.00). L’ambizione, però, è quella di esportare il marchio fuori dal territorio lombardo, sia grazie a internet (Milan Inter Radio Tv è attualmente in streaming su www.pcradio.it e da metà gennaio lo sarà su www.pctelevision.it, i due portali gestiti da ATI, la stessa società che gestisce Milan Inter Radio Tv), sia grazie a collaborazioni quali quella stipulata con Radio Radio, con la quale produce una trasmissione che va in onda da lunedì a venerdì dalle 14.00 alle 17.00 a nel Lazio, in Sicilia e in Sardegna e che vede tra i protagonisti Arrigo Sacchi e Mario Sconcerti. Un’ambizione interessante anche per la pubblicità nazionale. (Stefania Salucci)

L'inizio delle trasmissioni è previsto per domattina.
www.milaninterradio.tv


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I dipendenti della RSI si oppongono alla vendita dello stabile
anikoda Ticinonline

Lugano - Un gruppo di dipendenti della RSI sta raccogliendo firme per opporsi alla vendita dello stabile di Besso e trasferire l'intera radio a Comano. Una petizione iniziata tra le mura dell'emittente radiofonica e ora è uscita all'estreno coinvolgendo anche i cittadini. La possibilità di mettere in vendita lo stabile che ospita gli studi della RSI a Besso, in vista del trasferimento di tutti gli uffici a Comano, non piace affatto ai dipendenti dell'emittente radiofonica. Tanto che nelle scorse settimane  un gruppo di giornalisti RSI vicini al Sindacato Svizzero dei massmedia ha lanciato una petizione con la quale si oppone alla vendita.
Una petizione che inizialmente era solo destinata a raccogliere firme all'interno dell'emittente radiofonica, ma che ora è uscita dalle mura della radio  coinvolgendo anche tutti i cittadini di Lugano.
È Renato Minoli, Presidente di Sezione  del Sindacato Svizzero dei massmedia, a spiegarci  il perchè di questa raccolta di firme. "La petizione è nata su sollecitazone giunte da diversi settori e da esponenti del mondo economico, culturale e politico, che giudicano incomprensibile la modalità di questo progetto di vendita e del successivo trasferimento. Non abbiamo lanciato la petizione perchè vogliamo difendere il nostro cadreghino, come qualcuno vuol fare intendere, bensì il nostro è una sorta di obbligato servizio da una parte nei confronti dei nostri collaboratori che non sono stati preventivamente consultati su questo spostamento - come prevede il contratto collettivo di lavoro, dall'altra parte in quanto servizio pubblico vogliamo rispondere alle sollecitazioni esterne che trovano questo spostamento e questa vendita del tutto immotivata". (...)
In radio la chiamano già la "kleine Migration", quella che riguarderà prossimamente l'informazione locale, a cui farà seguito la "Grosse Migration" con il trasferimento di tutti gli uffici. Il gruppo contrario a questa emigrazione che si è costituito in radio  conta già una settantna di dipendenti, ai quali si sono aggiunti anche diversi coleghi della televisione. "Chiediamo  uno stop al progetto - ci dice Renato Minoli - in attesa che si risolvino tutta una serie di problemi molto concreti in merito a questo trasferimento".
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Viva Radio 2... minuti


da tgcom

Fiorello torna in tv, su Rai Uno. Come aveva annunciato il produttore Bibi Ballandi, l'anchorman siciliano riapproda sul piccolo schermo, dopo le felici esperienze alla radio ed in teatro. Dal 9 gennaio 2008 parte dopo il Tg1 delle 20:00 Viva Radio 2...Minuti, lo show più breve del mondo. Il programma prende ispirazione dal grande successo radiofonico, ottenuto da Fiorello su Radio 2 in coppia con Marco Baldini.

Il direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce e Bibi Ballandi hanno annunciato l'accordo con il popolare showman, definendo il nuovo programma "una novità editoriale, mai sperimentata prima". Al momento sono previste nove puntate "che potrebbero avere un seguito inaspettato", fa sapere Del Noce.
Fiorello torna così a lavorare in televisione a tre anni di distanza dal grande successo ottenuto nel 2004 con Stasera pago io, show che lo ha consacrato come mattatore televisivo. Nel frattempo, Fiorello si è tolto diverse soddisfazioni con la tournée teatrale Volevo fare il ballerino, che si è conclusa lo scorso 5 ottobre all'Arena di Verona. Per non parlare dell'enorme successo riscosso in radio, proprio con Viva Radio 2.Successo suggellato quest'anno dal Telegatto più ambito, quello per il personaggio dell'anno. Ora il ritorno in tv, che lega insieme le sue due grandi passioni: radio e piccolo schermo. Si prospetta un successo assicurato.

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RadioShift 1.0.4, registrare la radio sul vostro Mac, iPod e iPhone
anikoGli appassionati di radio, fruitori delle trasmissioni radiofoniche via internet, potranno apprezzare RadioShift, utile software di Rogue Amoeba sviluppato per Mac.
Tramite l'interfaccia dell'applicazione sarà possibile navigare fra oltre 50.000 stazioni e programmi radio AM/FM di tutto il globo.
Una volta scovate le stazioni gradite, potrete selezionarle tramite il programma, memorizzando la loro posizione. Ogni volta che riaprirete RadioShift, ritroverete le vostre stazioni radio preferite. Sarà possibile registrare anche trasmissioni specifiche, per ascoltarle in seguito usando le opzioni di sottoscrizione del programma. Una funzionalità disponibile già su iFill di Griffin ma (a quanto pare) non più supportata dalla versione 7.4.1 di iTunes in poi.
RadioShift è compatibile con i quattro formati principali di trasmissione in streaming: Real Audio, Windows Media, QuickTime e MP3, a patto di aver installato le componenti Flip4Mac e RealPlayer. Infine è compatibile con il gadget di Griffin RadioShark, allo scopo di registrare trasmissioni radiofoniche AM/FM via etere. Disponibile in Universal Binary per Mac Os X 10.4 e successivi, RadioShift 1.0.4 è scaricabile in versione demo da 20 minuti dal sito ufficiale.
Per acquistare il programma completo è necessaria una spesa di 32 Dollari. (Riccardo Campacci)

A quando qualcosa del genere per il pc?
Anche se la nuova applicazione di sopcast che permette di registrare le trasmissioni televisive in streaming è un notevole passo avanti in questa direzione...

http://rogueamoeba.com/

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Radio Usa: 233 milioni ascoltatori a settimana
Radio Americada Quomedia

Una ricerca commissionata da Radar 95 e realizzata da Arbitron ha reso noto che il 95% degli adulti statunitensi di età compresa fra i 18 e i 49 anni che conseguito una laurea e che ha un reddito annuale pari a 50.000 dollari o maggiore ascolta la radio almeno una volta a settimana.

Radar Network Affiliates, che raggruppa il 50% delle stazioni radio, raggiunge l’86% di questa categoria di ascoltatori. Il medium radio raggiunge 233 milioni di ascoltatori in una settimana. La categoria di ascoltatori che ancora frequenta il college e ascolta la radio è pari al 94%.
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I mille perché delle cose
aniko
Perché i blocchi dei camionisti hanno avuto questo successo in tutto il paese?
PERCHE' I CAMIONISTI HANNO LA RADIO!
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Very normal people, very new media
camminando col fuocoda spotandweb anno 3 - numero 213 - pag.23

L’evoluzione della radio, ne decreterà la fine? Fino a quanto è lecito chiamare radio una realtà che, a furia di evolversi, arriva ad inglobare internet, tv e tutti gli strumenti che questi media mettono a disposizione?
Mi sono venuti in mente questi dubbi leggendo la cartella stampa dell’incontro che RTL 102,5 ha organizzato lunedì sera per presentare la Radiovisione agli utenti commerciali.
Radiovisione” è un termine che indica un’estensione della modalità di fruizione della radio, non un nuovo media. È la traduzione in immagini del palinsesto della radio, comprensivo dei jingles e delle canzoni, su innumerevoli piattaforme (televisione, computer, media player, telefoni cellulari e ricevitori multimediali portatili) e che si può guardare 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Radiovisione, però, è un termine che non rende giustizia alla globalità dell’offerta di RTL 102,5, perché parla di un’azione passiva, quella della visione, e non richiama al nuovo paradigma relazionale che gli utenti possono raggiungere grazie all’interattività sviluppata con i più moderni strumenti (sms, mms, e-mail, telefonate, forum) e tecnologie. Non rende neanche giustizia all’organizzazione multimediale e multipiattaforma che ha abbattuto le barriere tra i media tradizionali facendoli convergere non solo a livello di linguaggio, ma anche a livello di support, di utenti, di attori e di messaggi.
Azzardo un consiglio. Forse sarebbe più appropriato parlare di "Radiointerazione”. Potrebbe essere il termine giusto per indicare la possibile interazione tra ascoltatori e RTL 102,5 e indicare le molteplici possibilità di spazi cross media e multi media che RTL 102,5 è in grado di offrire agli utenti commerciali essendo in diretta contemporanea su tre media sinergici (radio, televisione e internet) e complementare per momenti, luoghi, modalità e target di ascolto, visto che può essere fruita con le radio analogiche fm, le radio digitali dab/dmb, i telefoni cellulari, la tv satellitare (un canale Sky), internet e le piattaforme di nuova generazione come il mediacenter.
RTL 102,5 non è l’unica ad andare verso questa direzione (hanno presentato ieri a Milano la nuova MilanInter RadioTv), ma, potendo vantare innumerevoli innovazioni tecniche e relazionali, potrebbe essere la radio che decreta la fine della radio e la nascita della Radiointerazione, RI. Rispondo alla mia provocazione iniziale: non credo che la radio morirà (non l’ha uccisa la tv…), ma credo che l’evoluzione ne segnerà la metamorfosi. Dal bruco avremo la farfalla: il corpo centrale resterà simile, ma si aggiungeranno tante altre parti che lo renderanno un animale diverso. (Stefania Salucci)
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FIMI/Nielsen, il pop italiano è il genere di musica più gradito
podioda rockol.it
Gli italiani preferiscono ancora il pop nostrano: lo confermano i dati raccolti per conto dell’associazione dei discografici FIMI dall’Osservatorio per i contenuti digitali di Ac Nielsen, che attribuiscono al repertorio locale un indice di gradimento del 63 % tra i consumatori di musica. Gli altri generi più popolari tra gli appassionati sono il pop internazionale (40 %), il rock (25 %) e la musica latino americana (21 %), seguiti da classica e lirica (19 %), jazz e dance (11 %), rap e hip hop (10 %). Gusti e percentuali cambiano anche in base al sesso e all’età: il rock piace al 45 % dei giovani e al 30 % dei maschi, mentre la musica latina è gradita più alle donne (24 %) che agli uomini.
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Una radio per chi ha bisogno
disagioda consorzioparsifal.it

La musica è la colonna sonora della nostra vita, la musicoterapia ormai è un metodo terapeutico usato per curare ogni genere di disturbo e da oggi c’è anche il progetto di Radio Tab, un’emittente on line fatta di persone che vivono situazioni di disagio psichico, psicologico o esistenziale. L’iniziativa parte da Reggio Emilia, è ideata e voluta dalle associazioni L’Orlando Furioso, Noi e le Voci, Sostegno & Zucchero, insieme al dipartimento di salute mentale dell’Ausl di Reggio Emilia, con la collaborazione di K-Rock radio station.
La radio si offre a queste persone come spazio di vita "normale", come mezzo di riscatto e nello stesso tempo si propone di sensibilizzare sui temi della malattia mentale.
In attesa di registrare il dominio del sito su internet, è stata registrata la puntata numero zero di Radio Tab, tra gli ospiti  Eugenio Bennato, Silvia Coarelli e Teofilo Chantra dei Taranta power, il gruppo musicale Schopenhauer, Benedetto Valdesalici del Sert, Raffaele Pellegrino e Stefano Crosato del Dipartimento di salute mentale di Reggio Emilia, le redini della trasmissione sono state condotte da Mirko Colombo e Lorenzo Immovilli di K-Rock.
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Piantala con l'ascolto!
lifegate
da www.lifegate.it

In occasione del decennale della stesura del Protocollo di Kyoto, LifeGate Radio si è impegnata ad adottare nei prossimi anni un'area protetta in Costa Rica pari al numero totale dei suoi ascoltatori: 412.000 metri quadrati in tutto.

Per ogni ascoltatore un metro quadrato di foresta salvato. E’ questa l'iniziativa di LifeGate Radio in occasione del decimo anniversario della stesura del Protocollo di Kyoto, che si terrà l'11 dicembre. La radio si impegna per i prossimi anni ad adottare, per ogni suo ascoltatore, un metro quadrato di foresta in crescita con ‘Impatto Zero’. Un impegno concreto condiviso con il proprio pubblico, che secondo la rivelazione Audiradio relativa al quinto bimestre del 2007 ammonta a 412.000 ascoltatori, per la salvaguardia del pianeta, arrivando ad adottare quindi un’area protetta in Costa Rica pari a 412.000 metri quadrati.

Onestamente devo ammettere che mi lascia perplesso ascoltare su Lifegate gli spot che ti esortano ad acquistare un metro quadro di foresta da regalare ai parenti per Natale. E' pur vero che qualsiasi spot pubblicitario su una qualsiasi delle radio del mondo non ti chiede altro che SOLDI... ma dei soldi in cambio di un attestato? Come si fa a sapere che fine faranno esattamente quei soldi? Dobbiamo sempre essere in buuona fede e fidarci? O sarebbe meglio regalare un pannellino solare, una girandola eolica, un secchio in più in cucina per il riciclaggio.

Almeno Lifegate con la sua musica raffinata ed uno stile da minimal-radio fa qualcosa per l'ambiente circostante (a me per esempio rilassa!) ma soprattutto non fa i giochini che fanno altre radio che si professano ambientaliste per accedere a (molto) grossi finanziamenti pubblici.
Finché permetteremo ad avidi personaggi di giocare ai giovani imprenditori con i soldi dello Stato (e quindi di tutti noi) avremo solo aziende mammone che non cresceranno mai veramente, servizi di scarsa qualità e tutta una serie di volponi che si faranno i cessi d'oro, quando va bene con regolare fattura fiscale quando va male con scambi di servizi a cifre da capogiro.
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La radio non dà visibilità: ai politici non interessa
da italians, di Beppe Severgnini (www.corriere.it)

SevergniniCaro Severgnini,
ho ascoltato il suo intervento su Radio Montecarlo a proposito del successo della radio e del fatto che la politica non ha mai colonizzato la radio come invece ha fatto con la televisione. Secondo me i motivi sono principalmente due. Il primo è che la radio non dà visibilità; oggi, purtroppo, se non ti fai vedere non esisti. E ciò vale soprattutto per gli uomini politici. Se non sei riconoscibile non vieni eletto; ti puoi dimenticare il nome di un politico, ma non la sua faccia. Prima o poi arriveremo a mettere sulle schede elettorali una foto del candidato anziché il nome. Inoltre alla radio non è possibile la «gazzarra elettorale», cioè il litigio in diretta, poiché risulterebbe solo una cacofonia di voci, mentre in televisione diventa spettacolo. Il secondo motivo, in parte collegato al primo e forse più importante, è che alla radio devi avere qualcosa da dire, altrimenti non ti ascolta nessuno; è quindi comprensibile come, al di là delle reti di Stato, i politici evitino le radio «private»; queste si rivolgono principalmente ai giovani, con i quali i politici, purtroppo, non sanno proprio dialogare. (Davide Indalezio)

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Chez Gianni

Ieri il mio nuovo lavoro mi ha portato a casa di Gianni Elsner.
L'approccio telefonico era stato disastroso. Non nego di esser stato emozionato a chiamarlo al telefonino,  la mia voce era un misto di tremolii e balbuzie, infatti non ero riuscito ad interessarlo minimamente a quanto avevo da proporgli... la ciliegina sulla torta è stata quando l'ho chiamato 'dottore'.. lì credo si sia proprio piccato, e diciamo che ormai aspettavo di sentire il TU TU TU della comunicazione interrotta.
Non è stato così: mi ha invitato a casa sua.

Naturalmente ci sono andato durante il suo programma in diretta....
Mi avevano raccontato che Gianni avesse fatto di casa sua uno studio radiofonico (o forse non vive lì??), forse il sogno da decine di migliaia di euro che può coltivare un malato della radio come me... ma entrare in quel piccolo scrigno - un salotto adibito a redazione con i giornali sparsi sul divano - con tanto di vetrata, insonorizzazione e studio radiofonico annesso è stata una grande emozione.

Gianni rappresenta la storia della radio privata in Italia. Cofondatore di Radio Luna con Foxy John - la stessa che fece sognare milioni di italiani con i sussurri di Cicciolina - presenza testimoniata su tutto il territorio nazionale da decine di Radio Luna ancora oggi esistenti (radio che si erano affiliate al circuito acquisendone il nome), da 30anni conduce un programma che prende il titolo da uno dei più bei  soliloqui di Piero Ciampi - TE LO FACCIO VEDERE CHI SONO IO! - direttamente da casa sua, curando la raccolta pubblicitaria e acquistando spazi sulle radio che lo trasmettono avvalendosi di un collegamento in ISDN...

Sicuramente Gianni rimane uno degli esempi sulla flessibilità e le potenzialità del mezzo radiofonico. La prova che la radio possa arrivare dappertutto da qualsiasi luogo, slegandosi da sedi, direttori artistici e dagli stessi studi in cui sarebbe deputata la sua produzione.

Gianni è stato anche eletto deputato della repubblica nel 1992 per la lista Marco Pannella. Un'elezione avvenuta senza manifesti e volantini, soltanto con la sua voce, la sua presenza in radio, a testimonianza di un affetto incondizionato con i suoi ascoltatori che dura da più di 30anni. La storia narra che i due anni di stipendio da parlamentare percepiti furono devoluti interamente in beneficenza.

Quando la nostra conversazione è finita e sarei dovuto andare via lui è tornato a parlare ai suoi ascoltatori, io invece di infilare la porta mi sono seduto sul divano e sono rimasto lì ad osservare Gianni, a dare volto e mimica a quella voce che mille volte mi aveva affascinato dagli altoparlanti un po' gracchianti della mia auto.

'Te lo faccio vedere chi sono' io va in onda tutti i giorni a Roma sulle frequenze di Radio Sei (98.100 MHz)

Per saperne di più su Gianni Elsner:
http://www.giannielsner.it
http://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Elsner
http://www.giannielsner.it/files/30anni.pdf
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L'Isola di Favignana sta sempre peggio


da liberaradio.it una notizia che mi sta particolarmente a cuore!

Favignana è un'isola che potrebbe vivere solo delle sue risorse naturali. Invece lentamente si sta distruggendo. Da questa consapevolezza è nato un progetto per salvarla: realizzare un film autoprodotto, mostrare la situazione ambientale e proporre una soluzione ecosostenibile.

E' una storia di mafia? Di certo la mentalità è mafiosa, quando le discariche non funzionano, le grotte di tufo stanno scomparendo e non si fa qualcosa per riqualificare l'isola.

All'indirizzo Storia di un documentario ci sono tutte le informazioni per acquistare il dvd realizzato attraverso Produzioni dal basso. Non sono ancora partite le riprese, l'obiettivo è arrivare a raccogliere 20.000 euro entro la fine dell'anno. Tutti possono contribuire economicamente, acquistando il dvd "in anticipo", o partecipando al progetto di realizzazione dal basso.

Delle modalità di realizzazione del progetto ci parla Diego Gandolfo, della situazione di Favignana uno dei registi del film, Gaspare Pellegrino.

diego_gandolfo.mp3
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Pubblicità, lo spot in radio cambia regole
radioda panorama.it

Le radio italiane si sintonizzano sulla qualità. Non riducendo le pause pubblicitarie, ma distribuendole meglio. E con la certificazione dell’emissione.
Sono solo due delle regole contenute nell’accordo sottoscritto dalle maggiori radio pubbliche e private italiane che rappresentano il 70 per cento degli ascolti quotidiani. A firmare il «gentlemen’s agreement» sono state Rai, Rtl 102,5, Radio Dimensione Suono, R101, Radio 24, Radio Kiss Kiss e Radio Italia Solo musica italiana e le relative concessionarie pubblicitarie.
“La legge stabilisce il livello degli affollamenti pubblicitari radiofonici” spiega Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente dell’Upa, che riunisce le aziende che fanno pubblicità, “ora questa intesa stabilisce come questo affollamento deve essere distribuito”. Per esempio: nessun break all’interno dell’ora standard può contenere più di 10 spot aziendali sulle reti Rai e 12 sulle emittenti private nazionali; gli spot delle aziende dello stesso settore merceologico non devono essere trasmessi in modo consecutivo; un sistema di controllo vigilerà non solo sul rispetto della legge, che prevede un affollamento massimo di pubblicità del 18 per cento per le emittenti nazionali e del 12 per cento per la Rai, ma anche sul rispetto dell’accordo appena firmato e che entrerà in vigore il 1° gennaio 2008.

“Il settore certamente ne avrà un beneficio” prevede Sassoli de Bianchi “poiché eviterà che le persone si allontanino dalla radio a causa di una messa in onda non disciplinata degli spot. E, anche per questo, come investitori pubblicitari ci attendiamo una crescita ancora maggiore del mezzo. Se tra i firmatari qualcuno dovesse, per esempio, trasmettere uno spot in più di quanto stabilito, l’azienda che ha commissionato lo spot avrebbe la possibilità di recuperarlo, cioè di vederlo ritrasmesso”.
Dal punto di vista delle radio l’intesa dovrebbe rappresentare un passo verso una crescita del mercato, che oggi vale oltre 600 milioni di euro di fatturato e 38 milioni di persone sintonizzate ogni giorno. A ciò si aggiunge la presenza in radio di grossi nomi dello spettacolo sulle sue frequenze.
In cambio di maggiore qualità le emittenti si aspettano che la pubblicità faccia affluire sulle radio maggiori investimenti. L’intesa è anche un passo per stabilire chi, all’interno di un settore ipercompetitivo, rispetta non solo le regole ma anche il buon gusto. (Marco Cobianchi)


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Si volta pagina

pecoradio


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“UbuReDio” cerca proposte per programmazione radio

[Comunicato stampa]

C’è una nuova radio web che sta preparandosi a trasmettere sulla rete. Nel panorama vasto di internet non è sicuramente una novità, la rete abbonda di webradio, ma questo è un progetto diverso: non un semplice contenitore di flussi ma uno strumento attivo, per creare oltre che diffondere.

L’idea è quella di dare un canale www.uburedio.com dove col tempo venga realizzata una programmazione continua e vengano creati contenuti appositi: radiodrammi teatrali, letture, programmi, visioni acustiche e musica.

Per questo UbuReDio si rivolge, prima ancora di trasmettere, a tutte le compagnie e i gruppi che siano interessati a prendere parte al progetto: siamo interessati a ricevere proposte per formulare una programmazione, proposte che spazino dai drammi radiofonici a letture di libri a quello di interessante che vi passa per la testa.

Una volta ricevute, le proposte verranno valutate e i gruppi verranno contattati per acquisire il materiale o per trovare un modo per realizzare insieme quanto proposto. In seguito sui siti di tutte le associazioni coinvolte verrà inserito un piccolo plugin radio tramite il quale tutti i visitatori potranno ascoltare la programmazione in diretta.

Resta inteso che nello spirito più puro del padre Ubu, il dramma è decorativo, ciò che più serve è la vivacità. Inviate materiali e proposte a: uburedio@gmail.com. Insieme ai materiali consigliamo sempre di inviare informazioni sul gruppo proponente (linee di ricerca, progetti realizzati etc.)

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Con WorldSpace sarà tutta un'altra radio


da www.lastampa.it

La radio del futuro? Sarà molto diversa da quella attuale. Ai tradizionali network FM si affiancheranno decine di canali tematici a pagamento, senza pubblicità, con alta qualità digitale, da ascoltare perfettamente un po’ ovunque: in autostrada, al mare, in montagna. Senza fastidiosi fruscii, singhiozzi o zone d’ombra. Tutto merito della tecnologia e dei satelliti: il segnale perfetto pioverà infatti dal cielo. In America è già una realtà, con i due network Sirius e XM che in pochi anni hanno raccolto diversi milioni di utenti e adesso stanno studiando il modo di fondersi in un unico colosso. In Italia inizieremo ad accorgercene dalla fine del 2008, quando partiranno le trasmissioni di WorldSpace, il primo network di canali satellitari del nostro paese. Le nuove stazioni saranno cinquanta e alcune verranno forse sperimentate già a febbraio (si vocifera di un evento pubblico a Torino, nell’ambito delle manifestazioni per la città “Capitale Mondiale del Design 2008”). A occuparsi della loro creazione nel quartier generale di Milano è il nuovo direttore dei contenuti Roberto Zaino, capitano radiofonico di lungo corso, che per gettarsi nell’avventura satellitare ha deciso di abbandonare il porto sicuro in modulazione di frequenza di RTL 102.5.

Dopo la tv, anche per la radio sta quindi per iniziare la stagione dei canali tematici?
L’idea è quella di offrire agli ascoltatori un’esperienza completamente diversa rispetto alle radio generaliste. Canali di qualità audio sempre perfetta, come quella di un cd, dedicati a singoli generi musicali, allo sport, all’informazione, allo spettacolo. Ognuno con il suo palinsesto, con i suoi dj, con il suo pubblico di appassionati.

Una bella differenza rispetto alle radio FM, dove spesso si ha l’impressione di ascoltare gli stessi programmi e la stessa musica.
La tecnologia ci permette di andare in questa direzione e di venire incontro alle esigenze del pubblico, offrendo una quantità di contenuti molto superiori e diversificati rispetto al passato. Inoltre, c’è il discorso dell’interattività. Come sta accadendo su Internet, gli ascoltatori di oggi non si limitano a fruire passivamente della radio. Vogliono dialogare con i conduttori, commentare e partecipare alla gestione dei programmi, desiderano essere dei veri protagonisti. Noi cercheremo di renderli tali.

In America, il successo delle esperienze di XM e Sirius è stato aiutato da celebrità come Bob Dylan, Howard Stern e Oprah Winfrey, ognuno con un suo programma o canale. Sarà così anche per WorldSpace?
E’ un modello che seguiremo. Non posso ancora fare i nomi, ma di certo ci saranno almeno due radio dedicate ad altrettanti personaggi musicali famosissimi, uno è internazionale, l’altro è forse il più grande cantante italiano. Inoltre un canale di sport sarà realizzato in collaborazione con un quotidiano sportivo e ci saranno versioni “adattate” di due programmi televisivi di culto.

Saltiamo sulla macchina del tempo e scendiamo a fine 2008. Dove si potranno ascoltare i canali di WorldSpace? Non sulle radio tradizionali, immagino. Bisognerà acquistare dei nuovi apparecchi?
La radio oggi si ascolta soprattutto in mobilità. Noi abbiamo raggiunto un accordo con Fiat, che produrrà vetture con radio satellitare incorporata a partire dall’inizio del 2009. Poi verrà messa in commercio tutta una serie di dispositivi che permetteranno di aggiornare le proprie radio e autoradio, in modo da ascoltare anche i canali satellitari. Senza dimenticare la sinergia con i cellulari di nuova generazione.

Rimane un ultimo problema: i costi per il pubblico. WorldSpace promette di eliminare la pubblicità dai suoi canali. Vuol dire che chiederete agli ascoltatori di pagare un abbonamento?
Sì, WorldSpace nasce come una pay-radio. Niente pubblicità, ma solo contenuti targetizzati e di alta qualità. Siamo sempre stati abituati a un ascolto gratuito della radio, quindi può sembrare un’idea strana. Ma in fondo è la stessa che ha portato al successo della pay-tv, che in Italia è partita in mezzo allo scetticismo e oggi ha cinque milioni di abbonati.

La qualità conta, ma molto dipenderà anche dal prezzo. Quanto costerà l’abbonamento?
Intorno ai dieci euro al mese, non più di due pacchetti di sigarette.
(Luca Castelli)

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Aids: La prevenzione viaggia via Radio
aidsda vita.it

In Mozambico i dati sulla diffusione dell'AIDS sono allarmanti. Il 16,2 % della popolazione tra i 15 e i 49 anni è sieropositivo e il 70% sono donne e, a causa del virus, già 300mila bambini sono rimasti orfani. Per fare fronte a questa terribile situazione, nella provincia di Sofala, COOPI-Cooperazione Internazionale (www.coopi.org) ha deciso di aprire una radio per diffondere informazioni sulla trasmissione del virus, per creare un dibattito sul tema, per sfatare molte pericolose credenze popolari e per promuovere la libertà di espressione delle donne. La radio fornirà inoltre informazioni sulla salute materno-infantile, per abbassare il tasso di mortalità con lo slogan "nel dubbio vai in ospedale".

La radio trasmetterà in portoghese e nelle principali lingue locali per raggiungere il più alto numero di abitanti, circa 200mila, anche grazie al fatto che il 46% delle famiglie ha la radio. L'obiettivo è di estendere l'esperienza ad altre province per creare una rete di informazione sempre più ampia.
I programmi saranno realizzati da operatori specializzati nei temi della salute, come la prevenzione del contagio materno-infantile, la prevenzione delle malattie epidemiche come il colera e, soprattutto, la prevenzione del contagio da HIV/AIDS.
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