martedì 27 maggio 2008
Nasce www.radioarticolo1.it
COMUNICATO STAMPA
Nasce www.radioarticolo1.it
Parole al lavoro via Internet
Conferenza stampa di presentazione
Mercoledì 28 maggio, ore 11.30
Sala Accademia - Centro Congressi
Via dei Frentani, 4/A - Roma
Salari, sicurezza e dignità sociale; operai, dipendenti pubblici e privati, pensionati e precari: è l'Italia che lavora, quella che Articolo 1, la nuova web radio della Cgil, inizierà a raccontare a partire dal 28 maggio, in fase sperimentale, e poi dal 15 settembre con un palinsesto di sei ore, dal lunedì al venerdì. Il primo appuntamento è con la trasmissione in diretta della Conferenza nazionale di organizzazione della Cgil in programma per il 29, 30 e 31 maggio prossimi.
Nella conferenza stampa in programma mercoledì 28 maggio alle ore 11.30, nella Sala Accademia del Centro Congressi Frentani (Via dei Frentani 4/A), saranno il direttore Altero Frigerio e Fulvio Fammoni, segretario nazionale della Cgil, ad illustrare i caratteri essenziali del progetto editoriale e la scelta di canali quali Internet e la radio per sviluppare informazione di servizio, partecipazione e interattività. Saranno presenti i partner tecnologici dell'iniziativa.
CONTATTI
Elisa Galantini
Radio Articolo 1
Via dei Frentani, 4/A - 00185 Roma
telefono: 06 40043376
e-mail: radioarticolouno@gmail.com
www.radioarticolo1.it
Ecco in anteprima lo staff della radio:
Direttore: Altero Frigerio
Caporedattore: Marco Rossi
Segreteria di Redazione: Elisa Galantini
Redazione: Martina Toti, :Davide Colella
Webmaster: Alessandro Fiammata
Regia: Mauro Desanctis
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venerdì 23 maggio 2008
"Talk to me", quando la radio diventa voce della gente
 Esce il 13 giugno il film dedicato a Petey Greene, icona radiofonica dell’America nera degli anni Sessanta.
La sua gavetta di speaker comincia in prigione – dove
lavora ad un’emittente interna -, ed è proprio lì che incontra Dewey
Hughes, direttore dei programmi della radio commerciale di Washington
“WOL”, in visita dal fratello detenuto.
E’ da lui che Petey Greene ottiene (forzatamente) la
conduzione del programma radiofonico della mattina. Sono gli anni del
R&B e del soul, ma anche quelli di una segregazione razziale
diventata sempre più aspra e insopportabile. Petey Greene, con un
microfono e con la sola voce, diventa la valvola di sfogo degli
esclusi, di quelli che la società respinge ai margini e considera
reietti.
Il suo linguaggio colorito – che causa non pochi
problemi al direttore della radio, un ottimo Martin Sheen – diventa la
rabbiosa colonna sonora di un movimento sempre più consapevole delle
proprie ragioni e della propria forza. Kasi Simmons, supportata
dall’ottima sceneggiatura (firmata Michael Genet e Rick Famuyiwa), è
brava nel mantenere il ritmo del film sulle giuste cadenze, frenetiche
senza essere esagerate, e focalizzando l’attenzione del racconto,
piuttosto, sulla crescita del rapporto sempre più fraterno tra Dewey e
Petey.
Una “liaison” che non può che subire gli effetti
scaturiti dalla morte di Martin Luther King. L’uccisione del grande
esponente della comunità nera diventa infatti lo spartiacque simbolico
di Talk to me: la reazione di Petey, sorprendentemente pacata piuttosto
che furiosa, testimonia la trasformazione del protagonista,
improvvisamente disilluso e privo dell’energia istintiva che lo aveva
contraddistinto fino a quel momento.
Una dolorosa maturazione politica, una consapevolezza
amara di certi limiti invalicabili della società americana e un cupo
pessimismo, che lo accompagna da un certo punto in poi nelle stanche
apparizioni televisive, dove si rifiuta di scimmiottare la parte del
cabarettista arrabbiato ma in definitiva impotente.
Un itinerario esistenziale e professionale che fa
venire in mente un altro intrattenitore solitario, interpretato dallo
straordinario Dustin Hoffman in Lenny, film diretto da Bob Fosse nel
1974. Paragone arduo ma non irriverente, perché il Don Cheadle di Talk
to me conferma - come già fatto nello struggente Hotel Rwanda – di
essere uno tra gli interpreti di primo piano della nuova generazione
nera americana.
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mercoledì 21 maggio 2008
Riceviamo e pubblichiamo. (About Rock FM)
Vorrei con la presente portare la Vs. attenzione sull'imminente
chiusura di una radio che da 18 anni trasmette da Milano musica rock e
programmi basati sulla
stessa.
Trattasi dell'emittente locale Rock FM, che, a pareri unanimi di
ascoltatori e artisti, è da sempre la stazione di riferimento per i
generi musicali legati al
rock.
Dal 1990, i vari DJ che si sono susseguiti nella conduzione dei
programmi hanno sempre dimostrato che la passione e la preparazione
professionale vanno ben oltre alle belle voci ed alla simpatia che
possono entusiasmare il pubblico delle innumerevoli radio commerciali
presenti in
Italia.
Gran parte dello staff è attivo sull'emittente dagli "albori" di questa attività.A
dispetto della scarsa copertura e della quasi totale assenza di
pubblicità, la radio è rimasta "on air" per 18 anni, senza mai perdere
il consenso del suo affezionato pubblico, forse considerato "di elite"
e poco redditizio, ma sempre presente e
riconoscente.
I numeri parlano di più di 600 mila ascoltatori settimanali, distribuiti nelle sole 13 province raggiunte dal
segnale.
Il 19 marzo, dai microfoni di Rock FM è arrivato agli increduli
ascoltatori il messaggio che annunciava la volontà dell'editore di
chiudere la
radio.
Non di vendere, non di cedere, non di cambiare, non di rinnovare: semplicemente di chiudere.
L'editore in questione è Monradio, società che fa capo al gruppo Mondadori.
Il segnale verrà spento alle 18.00 del 31 maggio.
Da quando la brutta notizia ha preso a girare, è nato un sito
internet parallelo a quello ufficiale, nel quale si riuniscono
quotidianamente i DJ e gli ascoltatori, in uno scambio di opinioni e di
idee, per la maggior parte indirizzate alla sempre meno probabile
salvezza
dell'emittente.
Tra le tante, quella che probabilmente è tra le più degne di nota
è un videomessaggio girato durante un concerto della Rock FM All Stars
Band (che vede parte dello staff tra i suoi componenti), postato su
Youtube il 12 maggio e indirizzato al chitarrista dei Queen Brian
May.
Meno di 24 ore dopo, sul sito del musicista inglese è apparso per
risposta un messaggio di solidarietà, firmato dallo stesso "Dr.
Bri".
Per il giorno della chiusura (che avverrà dopo una diretta di 24
ore di musica e ospiti speciali) è in programma un grande raduno sotto
la sede di Rock FM, in via Locatelli 1, a Milano, dove si riverseranno
tutti gli ascoltatori che vorranno dare un grande ultimo saluto (che
tutti sperano sia un arrivederci) agli amici (perchè è questo che sono
diventati in tanti anni)
DJ.
Ritengo che l'argomento, sebbene non coinvolga l'intero paese,
possa essere di grande interesse sia per coloro che sono al corrente
della vicenda e che ne vorrebbero conoscere i retroscena, sia per dare
una panoramica generale sull'argomento anche ai lettori non
direttamente
interessati.
Il motivo di questo mio messaggio è proprio chiedere aiuto ai
giornalisti (mai come in questi giorni criticati per la sensazione di
mancanza di libera informazione che serpeggia in parte dell'opinione
pubblica) a portare l'evento all'attenzione dei più, e di produrre
un'inchiesta che metta in chiaro i veri motivi che porteranno una
colonna portante del rock in Italia a crollare
inesorabilmente.
In alcuni casi, viene menzionata la legge Gasparri, che a quanto
pare, non consente ad un editore di possedere sia una radio locale (in
questo caso Rock FM) sia un network nazionale (Radio
101).
Ringraziando per l'attenzione, riporto di seguito alcuni link che potrebbero risultare interessanti
sull'argomento:
http://www.radiorockfm.com (sito web
ufficiale)
http://www.rockfamily.it (sito web alternativo che riunisce "La Famiglia": DJ e ascoltatori -ad oggi, 1419 utenti
registrati-)
http://www.youtube.com/watch?v=LGpW6LUeTPY (videomessaggio a Brian
May)
http://www.brianmay.com/brian/brianssb/brianssbmay08a.html#12 (risposta di Brian
May)
Gabriele Bertoldi
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martedì 20 maggio 2008
Sondaggio Usa: soggetti di diversa etnia fanno un uso diverso dei media
da QuoMedia
Secondo un’indagine svolta dall’istituto BigResearch,
le strategie di pubblicità ‘mirata’ richiedono progetti diversi a
seconda del gruppo razziale a cui è indirizzata una determinata
campagna; un soggetto di una certa estrazione etnica userà i media in
modo differente rispetto a un soggetto di diversa provenienza.
La
ricerca si è impegnata nel monitoraggio degli atteggiamenti dei vari
gruppi (comprensivi di 15.727 soggetti) rispetto ai principali media.
Per quanto riguarda la televisione, il genere più seguito è quello dei film, preferito dal 66% degli africani d’America, dal 63,6% dei latino americani, dal 52,5% degli asiatici e dal 51,4% dei bianchi.
Sceneggiati,
police e detective show occupano il podio, fatta eccezione per i
rappresentanti dell’etnia asiatica che preferiscono guardare programmi
sportivi e cartoni animati. Le differenze si fanno più evidenti per
quanto riguarda la fruizione dei contenuti radiofonici; lo stesso
discorso vale per l’uso di telefoni cellulari.
L’unico dato comune a tutte le razze è solo quello relativo all’ampio uso del cellulare,
che rimane il ‘new media’ più utilizzato. Inoltre le minoranze usano
maggiormente iPod, sms, videgiochi, video telefoni e comunicazione
istantanea rispetto ai bianchi.
Le
differenze che connotano l’uso di internet, invece, sembrano essere
legate soprattutto al tipo di servizio richiesto al web. Lo shopping
virtuale è praticato dal 40% degli africani, dal 43,7% degli asiatici e
dal 43,1% dei bianchi, mentre i latini preferiscono ricevere notizie
cinematografiche (42,7%).
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lunedì 19 maggio 2008
Rai. L'Orgia del Potere
da L'Espresso
Centoquattordici parrucchieri, 67 camerinisti, 66 arredatori, 61
falegnami, 18 costumisti, 12 meccanici, 34 consulenti musicali, 36
scenografi, un'orchestra leggera di 16 elementi (indipendente da
quella sinfonica della Rai di Torino con 116 musicisti) che non
viene utilizzata da anni. Più o meno 400 unità, retaggio dei
decenni del monopolio (i formidabili anni 1950-80, quando la Rai
realizzava tutto al suo interno) e che già da sole equivalgono
all'intero organico di La 7-Mtv. Sono esempi limite del
mare magnum della popolazione Rai. Messa sotto esame da un
Comitato istruttorio per l'Amministrazione ultimato un mese fa, che
rivela nero su bianco e in modo riservato lo stato dell'arte sulla
'Situazione dell'organico del gruppo Rai'. Con una raccomandazione
pesante, senza troppi giri di parole: verificare addirittura "la
capacità dei 'capi' di governare uomini e processi
produttivi".
Tra contratti a tempo indeterminato (9.889 per la capogruppo,
11.250 in totale) e contratti a tempo determinato per esigenze di
produzione e di gestione (1.998 in tutto), la cittadella
Rai arriva a 13 mila e 248 abitanti. Quanto gli abitanti
di Lavagna. Il doppio di quelli di Asolo. La metà di quelli di
Enna. Senza considerare la montagna dei 43 mila contratti di
collaborazione (da quello a Bruno Vespa all'ultimo
figurante).
Più che un rapporto, è un vero e proprio censimento Rai.
Una radiografia aritmetica della stratificazione
elefantiaca della televisione di Stato, gravata da anni di
blocchi, clientelismi, raccomandazioni. Un minuzioso elenco che
snida figure antropologiche-spot, presenti, non si sa perché,
soltanto in alcune sedi: un geometra, ma solo a Firenze; cinque
annunciatori tra Bolzano, che ne ha tre, e Trieste, che ne ha due.
E che mette in luce il 'peso' di alcune aree significative.
Ventotto addetti alla segreteria del consiglio d'amministrazione,
49 alla Direzione generale (compresi i distaccati verso società del
gruppo), 397 ai Servizi generali, 114 alla Pianificazione
controllo, 142 all'Amministrazione e 133 all'Amministrazione e
Abbonamenti, 679 alle Riprese pesanti, 252 alle Risorse umane con
ben 21 alti dirigenti. Lo studio ci va giù duro: "Abnorme il numero
delle strutture a diretto riporto dal Vertice. Duplicazioni di
attività. Onerosa rete di controllo formale sulla cui efficacia è
legittimo nutrire più di un dubbio. Eccessiva polverizzazione delle
testate giornalistiche che non ha confronto con gli altri servizi
pubblici europei".
Un organico monstre che, tra contratti a tempo indeterminato
e determinato, abbraccia 1.771 giornalisti (di cui 54 sono vice
direttori, quasi cinque per ognuna delle 11 testate), 931
programmisti-registi, 76 aiuti registi, 476 assistenti ai
programmi. Solo la somma dei dipendenti di Rai Way, gestore degli
impianti tv e radio (nata nel 2000, ha 648 addetti) e Sipra, la
concessionaria di pubblicità, supera il migliaio di persone
(1.405). Dislocate nel territorio, 22 squadre di riprese: un
numero, si legge nel rapporto, che non ha pari in nessun
broadcaster pubblico o privato in Europa. Non solo. Sempre più di
frequente, notano gli analisti, le reti e le direzioni editoriali
chiedono di assoldare e contrattualizzare altre società per
l'acquisizione e la realizzazione di appalti. Nel 2007, secondo
Cgil, i costi esterni sono arrivati a 1.327 milioni. Il
Gran Moloch della tv pubblica non si sazia mai.
La nomenklatura radiofonica, programmi, Gr e Gr Parlamento, vale
754 anime. Rai Internazionale, ex International, diretta dal
prodiano Piero Badaloni, successore del camerata Massimo Magliaro,
ha 39 giornalisti assunti (e quasi altrettanti a tempo
determinato), di cui ben 22 sono graduati e cinque hanno qualifica
e stipendio di vice direttori. La rete 'dovrebbe' trasmettere il
meglio dei programmi Rai nel mondo. Ma si pregia, invece, del
record di proteste degli italiani residenti all'estero, inviperiti
per l'impiego di materiale vecchio come il cucco. Persino a
Capodanno, momento sacro anche per emigranti di lunga data, avidi
di seguire i festeggiamenti in patria, il buon Badaloni e la sua
squadra, evidentemente impegnati a stappare champagne altrove,
hanno mandato in onda una vetusta registrazione, mantenendo così lo
standard tradizionale di corale indignazione degli italioti in
esilio. Eppure la rete vanta un organico di tutto rispetto: ben 152
persone. Quanto RaiDue (153). Poco meno di RaiTre (166). Un numero
sorprendente visto che RaiUno, dicasi RaiUno, l'ammiraglia di viale
Mazzini, ne ha 206.
Anche Rai News 24 diretta da Corradino Mineo non scherza con il suo
organigramma di 122 persone, di cui 94 giornalisti. Solo dieci in
meno di quelli del Tg5 di Mediaset. Il canale satellitare allnews
rappresenta una risorsa nevralgica, anche per il futuro digitale.
Ma lo share non brilla e nella sfida con l'aggressivo Tg24 di Sky
(39 edizioni di telegiornali giornalieri seguitissimi, 141
giornalisti), in progressivo boom di ascolti, arranca. Anche nel
paragone con gli altri tg, dove la stratificazione di personale è
già degna di nota, come il Tg3 (104 giornalisti, in tutto 140
persone) o il Tg2 (126 giornalisti su 167 addetti), la squadra di
Mineo appare più che consistente. Persino il Confronto dei
confronti, cioè quello con la testata diretta da Gianni Riotta, la
dice lunga. Il Tg1, primo telegiornale d'Italia, conta 136
giornalisti (su un totale di 180 persone). Solo 40 in più di Rai
news.
Per non parlare dell'organico del Televideo firmato da
Antonio Bagnardi: 96 persone a disposizione di cui 49 giornalisti.
O di quello di Rai Parlamento, palma di platino per la più alta
densità di graduati. Il direttore Giuliana Del Bufalo può
pavoneggiarsi: su una squadra di 46 addetti, 26 sono giornalisti, e
di questi, cinque sono capi redattori, tre vice, cinque
capiservizio e altrettanti vice direttori. Uno di loro, l'ultimo
arrivato, si fa per dire, è stato Giorgio Giovanetti, ex assistente
di Angelo Maria Petroni, consigliere Rai in quota Forza Italia,
alla sua prima nomina operativa grazie a Del Bufalo. E poi si
favoleggia che le donne in carriera siano delle iene.
Il dettagliatissimo rapporto dimostra come nonostante i
prepensionamenti a tutti i livelli, il popolo Rai non accenni a
diminuire. Per forza. La televisione di Stato continua a essere
sotto lo scacco della politica e dei partiti, che a ogni cambio di
Palazzo Chigi si precipitano a chiedere le teste di direttori (e
così giù per li rami) per inserire innesti nuovi, più organici
all'ennesima colonizzazione. Difficile credere che la nuova classe
al governo, di cui una buona parte bisognosa di farsi conoscere,
possa fare a meno del potere esercitato sulla Rai (basti pensare a
un partito radicato nel territorio come la Lega). E rinunciare
all'influenza sui tg regionali, fondamentali postazioni per favori,
clientele, assunzioni. I dati della Tgr diretta da Angela
Buttiglione sono quasi pulp: 851 persone di cui 689 giornalisti. E
il Coordinamento delle sedi regionali (che non si occupa dei centri
di produzione sparsi per il paese) conta 656 dipendenti. È vero che
la Rai è obbligata a dare voce alle 21 regioni, come notano a viale
Mazzini. Ma 1.507 addetti rappresentano un numero più che pulp.
Addirittura post-moderno.
Lo studio è il manifesto numerico di un modello politico e
ideologico. Il piano industriale presentato dall'attuale Direzione
generale aveva definito economie, tagli e prepensionamenti. Ma il
Gran Moloch Rai ha reagito immediatamente. Il fenomenale format
organizzativo del carrozzone è arduo da cambiare. Difficile
modificare un giacimento di Stato, aureo per i partiti, alimentato
pure dal lascito feudale di poter tramandare il proprio posto fisso
ai diletti parenti. Anche le molte cause di lavoro perse fanno la
loro parte: mille quelle in corso, 100 mila euro il costo medio di
ognuna, 150 circa l'anno quelle in cui la Rai viene sconfitta (15
milioni di euro circa tra avvocati e risarcimenti). Motivi?
Soprattutto il reintegro delle funzioni, (prima causa, gli strali
politici) e i riconoscimenti del lavoro precario, vero motore
propulsivo e produttivo dell'azienda che deve a questa forza buona
parte della messa in onda dei programmi.
Eppure la Direzione produzione Rai conta 3 mila 851 persone. Una
cifra da sballo. Un numero da capogiro visto che è quasi pari al
totale dei dipendenti del Gruppo Mediaset. Infatti, la forza lavoro
del Biscione berlusconiano arriva a 4 mila e 635 unità, di cui 4
mila e 506 a tempo indeterminato. Nonostante la mole del personale
(che, secondo le previsioni, entro il 2009, è destinato ad
aumentare di altre 1732 unità, se non ci saranno nuove soluzioni
gestionali e sindacali), il 22 per cento delle produzioni della
televisione di Stato è affidato all'esterno.
Nelle conclusioni, gli analisti sottolineano come, nel
mercato della comunicazione, il servizio pubblico si giustifichi
soltanto se è produttore di contenuti. E se riesce a far
crescere al suo interno dei centri di eccellenza creativa. E
insistono nella necessità di una pianificazione strategica con
regole aziendali rigide "che impongano alle direzioni editoriali di
saturare prioritariamente le risorse interne. E di verificare,
vista la significativa dimensione d'organico, con una doverosa,
attenta ricognizione, la loro affidabilità professionale e la
capacità dei 'capi', a ogni livello di responsabilità, di governare
uomini e processi produttivi".
Un bel fendente ai vertici passati, presenti e futuri. Ma sarà
improbabile che i dirigenti che arriveranno, benedetti dalla neo
maggioranza al governo, seguano questa direttiva. Anche per loro,
la Rai sarà terra di conquista, di promozioni, di poltrone da
moltiplicare. Con buona pace di centinaia di precari, da anni in
attesa di una sanatoria meritoria, alcuni con decenni di
prestazioni. Ora devono fronteggiare anche il blocco dei contratti
predisposto dall'azienda e causato della nuova disciplina del
lavoro sui contratti a termine.
Le norme prevedono l'assunzione a tempo indeterminato per chi abbia
superato i 36 mesi di impiego, comprensivi di proroghe e rinnovi
(prima gli intervalli tra un contratto e l'altro la evitavano). Il
31 dicembre 2007, mille e 185 unità, tra quadri, impiegati e operai
avevano già maturato i tre anni. A fine febbraio 2008, invece,
avevano toccato il traguardo 162 giornalisti. I precari, forza non
fannullona, che fa il lavoro di centinaia e centinaia di dipendenti
della tv pubblica, minacciano scioperi che potrebbero davvero
bloccare una parte significativa dei palinsesti. Ma, visto
l'organigramma monstre dell'azienda, per loro c'è poco da sperare.
Per potenti e per raccomandati, c'è sempre Mamma Rai. Per gli
altri, la Rai è solo matrigna.
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domenica 18 maggio 2008
“L’Europa in onda. Una rete di radio europee” Seminario lunedì alla Facoltà di Scienze Politiche
da university.it
C’è bisogno, in Italia, di una radio europea? Per quale motivo i
temi europei non sono considerati “giornalisticamente attrattivi” per i
media italiani?
Al seminario “L’Europa in onda. Una rete di radio europee” - che si
terrà lunedì 19 maggio, alle ore 15, alla Facoltà di Scienze Politiche
dell’Università di Perugia - si discuterà anche di questo. Il ruolo dei
mezzi di comunicazione di massa è infatti essenziale nella costruzione
dell’identità europea e nella condivisione delle sue tematiche.
Recentemente la Commissione europea ha deciso di sostenere un progetto
per la creazione del primo network radiofonico europeo: Euranet. Si
tratta di un consorzio che riunisce 16 stazioni radiofoniche (di 13
paesi europei), sia pubbliche che private, che mantengono la loro
specificità, ma che si sono impegnate a produrre e condividere
programmi e notizie sull’Europa.
I programmi, prodotti in maniera coordinata ma autonoma da ciascuna
radio, forniranno ai cittadini dei 27 paesi dell'UE uno spaccato vivace
e colorito dell’Europa di oggi. Essi consentiranno anche di disporre di
notizie ed informazioni ben documentate sulle questioni relative
all'Europa e sull’andamento del processo di integrazione europea.
Questo consentirà, molto più di quanto avviene attraverso i canali di
comunicazione istituzionale, di avvicinare i cittadini europei alle
istituzioni di Bruxelles e alle tematiche comunitarie.
Chi volesse ascoltare in Italia i programmi europei dovrà però
pazientare ancora un poco. L’Italia, infatti, nonostante sia uno dei
membri fondatori della CE, non ha alcuna stazione radiofonica nel
Network, neppure in forma associata. Secondo gli organizzatori sono
stati fatti numerosi tentativi per coinvolgere le emittenti italiane,
«tirate più volte dalla giacchetta», ma il risultato non è stato quello
sperato.
Durante il seminario si discuterà il ruolo dei mezzi di comunicazione
di massa, e della radio in particolare, nella costruzione dell’identità
europea e di come anche in Italia si dovrebbe cogliere l’occasione per
costruire quello spazio pubblico europeo che molti sostengono essere il
grande assente nel processo di integrazione.
Sono previsti interventi di Fabio Raspadori (Presidente Associazione
Europei), Alessio Cornia (Università di Perugia), Roberto Santaniello
(Portavoce della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia),
Tiziana di Simone (Giornalista RAI), Federico Fioravanti (Direttore de
Il Corriere dell’Umbria), Giuseppe Caforio (Università di Perugia) e
Luciano Moretti (Presidente Co.Re.Com Umbria).
Perugia, 19 maggio 2008 – ore 15
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sabato 17 maggio 2008
Dirigibile 'Italia', 80 anni fa la spedizione: parla il nipote del radiotelegrafista
Treviso, 17 mag. (Adnkronos) - A ottanta anni dalla spedizione di
Umberto Nobile al Polo Nord, con la mitica Tenda Rossa, domenica si
svolgera' sulla riva destra del Piave, a Nervesa della Battaglia, in
provincia di Treviso, una manifestazione in ricordo dell'impresa cui si
aggiunge anche una cerimonia per i 90 anni della fine della prima
Guerra Mondiale. In prima fila ci sara' il nipote del radiotelegrafista
del dirigibile 'Italia' che si chiama proprio come il nonno Pino Biagi.
Personaggio chiave dell'impresa di Nobile, grazie a Biagi alcuni membri
dell'equipaggio, tra cui lo stesso generale Nobile, si salvarono. Il
tecnico infatti riusci' a riparare la Ondina 33, la radio d'emergenza
che era stata donata all'equipaggio da Guglielmo Marconi.
"Nonno riusci' a riparare la Ondina 33, la radio d'emergenza, un
prototipo consegnato da Gugliemo Marconi in persona - ricorda Pino
Biagi junior all'ADNKRONOS - la radio principale, nell'impatto con il
pack si era completamente frantumata ma nonno non si dette per vinto e
con i pezzi dell'una riparo' la 'cassettina' che trasmetteva su una
frequenza diversa, 33 MegaHertz". Fu la salvezza. I superstiti
riuscirono a farsi sentire molto lontano, il loro SOS venne
intercettato da un radioamatore russo il 3 giugno.
Ad organizzare la manifestazione sono l'associazione radiantistica
trevigiana Alfa Tango e la fondazione e circolo filatelico Guglielmo
Marconi in collaborazione con il comune di Nervesa della Battaglia,
medaglia d'oro al merito civile e la Jonathan Collection del comandante
Giancarlo Zanardo. Per l'occasione le Poste italiane emetteranno due
annulli straordinari. La cerimonia avra' luogo presso la sede della
pista della Jonathan Collection - aerei storici famosi.
"Mio nonno era un vero avventuriero e nonostante i 46 giorni di
'ghiaccio infame' come lo chiamava lui - racconta ancora Pino Biagi - e
nonostante il dolore per la perdita dei suoi compagni, nei suoi ricordi
l'impresa rimase scolpita come qualcosa di fantastico, di esaltante".
Pino Biagi senior, mori' molti anni dopo, a 66 anni, dopo aver
combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, comandante della stazione
radio di Mogadiscio, venne deportato in India dagli inglesi. Anche in
quella occasione costrui' una radio di fortuna con la carta stagnola
delle sigarette, un aquilone e una scatola di lucido per le scarpe per
ascoltare le notizie che giungevano dall'Italia.
In occasione dei festeggiamenti che si aprono domenica mattina con
l'alzabandiera alle 10, verranno inaugurate due mostre, una prima
storica dedicata alla Spedizione Nobile: Tenda Rossa e apparati radio
in dotazione al dirigibile Italia (ricostruzioni), la seconda di auto
storiche militari a cura della Veteran Car Friends. Nel pomeriggio una
pattuglia di aerei, capitanati dallo Spad S. XII, l'aereo di Francesco
Baracca, pilotato dal comandante Zanardo traccera' il cielo del fiume
sacro alla Patria con i colori del Tricolore nazionale.
Nella giornata di domani era previsto inoltre un raid aereo di
ultraleggeri dall'aviosuperficie la Celsetta di Roma capitanati da
Giuseppe Biagi junior, ma causa maltempo, e' stato rimandato in data da
definirsi.
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venerdì 16 maggio 2008
AccuTunes, molto più di una semplice Web Radio
da italiasw.com
Siamo
appena in Maggio ma si può già affermare che il 2008 è l’anno delle Web
Radio. Se ne sono già accorte diverse testate pubblicando la recensione
di diverse periferiche che si collegano via WiF alle stazioni che
trasmettono in Streaming su Internet ma ancora una volta è giusto
andare a parlare dei servizi piuttosto che di Gadget poichè senza di
essi, i Gadget rimangono delle periferiche inutili. Cos’è AccuTunes ?
AccuTunes è per parola dei suoi creatori un servizio che permette di
semplificare il modo in cui vogliamo ascoltare la Radio Online, offre
interessanti funzioni e non soffriremo più la dipendenza da Windows
Media Player, RealPlayer e QuickTime. AccuTunes ci promette l’ascolto
delle nostre stazioni preferite in un paio di clic e l’unica cosa che
occorre è l’accoppiata Browser e Scheda Audio, come darle torto ?
Utilizzare
AccuTunes è semplice e alla portata di chiunque, giunti in Home Page
abbiamo alla nostra sinistra il Menu 1 che è associato all’elenco dei
Generi Musicali, clicchiamo sopra quello che più ci aggrada per
giungere poi al Menu 2 che è invece l’elenco delle Stazioni correlate,
ogni Web Radio ha una sua descrizione e troveremo sicuramente quella
che più soddisfa i nostri “difficili” gusti musicali. Giunti sul Menu 2
non rimane che cliccare sopra una Stazione e quasi immediatamente
potremo usufruire di un Buon Streaming Audio proveniente dal Box 3,
come consuetudine avremo delle informazioni su ciò che stiamo
ascoltando come il titolo della canzone, Artista e Album. Vogliamo
segnalare, avvertire l’esistenza di una Web Radio ad un nostro amico o
collega ? AccuTunes ha pensato anche a questa eventualità, il Box 4 è
per inviare un messaggio ad uno o più indirizzi email e non è detto che
faremo felice più di qualche persona, proprio adesso che è cominciato
Lunedi e si ricomincia a Lavorare…
AccuTunes è un semplice servizio messo a disposizione da AccuRadio,
una Stazione Radio Internet multichannel che ha diversi punti in comune
con Live365 ma non richiede alcuna forma di iscrizione, raggiunge oltre
1.000.000 di ascoltatori ogni mese e più di 20000 ascoltatori
simultanei nei giorni lavorativi. Stando ai dati di Arbitron, AccuRadio è uno dei 5 più grandi online webcasters multicanale e trasmettono a 32 kbps.
Abbiamo finito di utilizzare AccuTunes ma vogliamo ancora ascoltare
delle Radio via Internet ? Una prima risposta al nostro “problema”
giunge da AccuRadio,i
fornitori di AccuTunes dove troveremo le locandine delle Radio, la loro
libreria Musicale, l’elenco dei CD trasmessi ed i relativi links ad
Amazon (il servizio è gratuito, devono pur autofinanziarsi in qualche
modo..). Chi volesse “perder” ulterior tempo per le Radio via Internet
può anche visitare LastFM,
il portale di Social Music per eccellenza (si consiglia il download ed
installazione del player) dove avrà anche modo di relazionare con i
membri attraverso i diversi Forum messi a disposizione. Gli
“stacanovisti” o chi non sapesse come passare le ultime ore in ufficio
possono infine pensare a visitare Jango o SocialFm, ulteriori luoghi di approdo per gli appassionati di buona Musica ma anche di Stream trasmessi in alta qualità.
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venerdì 16 maggio 2008
Viva Radio 2: "Buon compleanno con un cd"
da tiscali.it
Baldini Fiorello festeggiano i sette anni di Viva Radio 2
(e il compleanno di Fiorello che ieri ha compiuto 48 anni) con un doppio cd (il sesto), in vendita nei negozi sempre a partire da ieri, giovedì 15
maggio. In totale 55 tracce di gag, improvvisazioni, invenzioni,
parodie, tormentoni e battute esilaranti. Sul primo disco il meglio
della stagione 2008 con personaggi come Berlusconi, Ciarrapico,
Pecoraro Scanio e La Russa che ritorna dopo una lunga assenza visto il
risultato elettorale. Lo dice lo stesso Fiorello, "noi stiamo sempre
sull'attualità, è proprio questa caratteristica che ci differenzia
dallo storico Alto gradimento di Arbore".
Gli intramontabili vip -
Il secondo cd raggruppa i classici della trasmissione, gli
intramontabili Gianni Morandi, Carla Bruni, Nanni Moretti, Andrea
Camilleri, Federico Moccia e molti altri. Una galleria di voci che ha
portato alla ribalta il mezzo radiofonico. Ormai il programma è entrato
di prepotenza nella storia della radio italiana. Lo scorso anno il cd
aveva raggiunto la vetta delle classifiche e come promesso Baldini,
Fiorello e Mike Bongiorno avevano mantenuto la promessa di sfilare in
via Asiago.
Conduttori frizzanti e bizzarri applauditi -
Mike "Quest'anno nessuna sfida, ma sfileremo comunque (compresa
l'orchestra) tutti vestiti da Oba Oba. Non sappiamo ancora se Mike sarà
dei nostri", dice Fiorello. "Il 2008 è stata l'annata migliore -
sostengono i due conduttori - soprattutto dal punto di vista musicale,
abbiamo avuto puntate esilaranti con Michael Bublé, Jovanotti, Little
Tony, il maestro Trovaioli che duettava con il trombettista Paolo Fava
(ve lo ricordate in Radio 2 minuti?) e i Backstreet Boys che hanno
cantato Mamma Maria dei Ricchi e poveri".
La televisione spia la radio - Per chi non si fosse ancora sintonizzato su Viva Radio 2
non perda tempo, il 12 giugno termina la settima edizione del programma
radiofonico che ha conquistato anche la televisione. La tv si è
affezionata e sembra voglia "spiare" ancora la radio, questa volta
senza interferire in termini di linguaggio. L'appuntamento dovrebbe
essere su Rai Sat, "quattro telecamere posizionate nello studio
osserveranno semplicemente la diretta".
"La tv non mi manca, non mi diverte" -
A proposito di tv Fiorello non ne sente proprio la mancanza "è così
stressante, alla fine non riesco a farmela piacere, non mi diverto più
di tanto, ci sono troppi aspetti con cui fare i conti. Se mi
proponessero uno spettacolo di tre ore al sabato sera non lo farei
nemmeno sotto tortura. E poi il sabato sera non è più un giorno
televisivo, l'Italia è cambiata, prima si aspettava il fine settimana
per godersi il varietà, oggi c'è un varietà ogni minuto. Io mi
prenderei il lunedì, un giorno in cui tutti sono a casa e proporrei uno
spettacolo di un'ora e dieci che inizia subito dopo il tg. Non è il
caso di dilungarsi, abbiamo dimostrato che in dodici minuti si riesce a
montare un varietà".
Un cd per ridere e sorridere -
Prima di sapere se la richiesta sarà accolta non ci resta che
spassarcela con il nuovo cd (20,00 euro circa) o con i video
scaricabili da U-Tubbu, versione siciliana di You-Tube, link inserito
nel sito ufficiale di Fiorello (www.rosariofiorello.it). Buon
divertimento.
La 'regia' del disco naturalmente è di Marco Lolli! ;-)
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giovedì 15 maggio 2008
Musica: Le 'indies' oggi a Roma contro la minaccia dell'Enpals
da adnkronos.com
Questa mattina alle 12 alla Libreria Rinascita di Largo Agosta, a Roma, ci
sara' la reunion dei rappresentanti e degli artisti delle etichette
discografiche indipendenti italiane per protestare contro la nuova
normativa Enpals, che impone la risoluzione immediata dei pagamenti in
sospeso dal 2004 a oggi. "La circolare Enpals dello scorso 19 febbraio,
che impone a tutte le etichette discografiche di saldare importi
arretrati a nostro avviso non dovuti del quadriennio 2004-2007 entro il
prossimo 25 luglio, minaccia di mettere in ginocchio la discografia
delle piccole etichette indipendenti", hanno detto decine di 'indies',
che hanno aderito alla mobilitazione e da numerose associazioni che
l'hanno appoggiata.
Tra queste si segnala Unione Artisti, Arci, il Cos, il Fiofa,
AudioCoop e alcuni network come Radio Radicale e Radio Citta' Futura e
tante altre realta'. "La nostra iniziativa - dichiara Enrico Capuano,
cantante e produttore, sul palco dell'ultimo Primo Maggio con i
"Bisca", leader della protesta- ci auguriamo serva affinche' in questo
periodo si trovi il modo per adeguare le norme alla realta' effettiva
della discografia, che oggi piu' che mai e' divisa in due tronconi".
"Da una parte -continua le major e dall'altra le 'indies', che con
la loro innovazione e ricerca valorizzano il nuovo patrimonio nazionale
e regionale, che sono costrette a fare tutti i giorni i conti per poter
resistere alla crisi del settore e agli investimenti imposti dal
progresso tecnologico". L'incontro sara' diffuso in diretta da radio
Radicale.
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giovedì 15 maggio 2008
Radio Vaticana ti porta in paradiso: la Cassazione riapre il processo

da altrenotizie.org
La Terza sezione penale della Cassazione ha annullato le sentenze di
appello che avevano archiviato lo scorso giugno il caso giudiziario
italiano più clamoroso in materia di elettrosmog, quello intentato
contro Radio Vaticana. L'emittente d'oltretevere è stata accusata per
molti anni per i suoi impianti situati tra Roma e Bracciano, nella zona
di Cesano ed Anguillara, un'area che secondo numerosi abitanti, ed
anche secondo molte misurazioni effettuate sul territorio, è sottoposta
ad inquinamento elettromagnetico provocato proprio dagli impianti,
dotati di particolare potenza per quanto riguarda le emissioni di onde
elettromagnetiche. La Corte d'Appello di Roma lo scorso giugno aveva
assolto padre Pasquale Borgomeo, direttore dell'emittente, e padre
Roberto Tucci, presidente del comitato di gestione della Radio
Vaticana. Secondo la Cassazione, però, l'assoluzione non è legittima e
dunque il caso va riportato alla Corte d'Appello, con l'indicazione
della validità dei ricorsi presentati dalle parti civili che si erano
costituite, nonché dalla Procura generale di Roma.
A latere di questo caso, comunque, procede un altro filone di
inchiesta che riguarda l'area di Cesano e La Storta: secondo l'accusa,
le emissioni di Radio Vaticana, così come quelle di un impianto della
Marina Militare, sarebbero alla base dell'alta incidenza di leucemie
letali riscontrate nella zona. Anche in questo secondo caso sono
indagati Borgomeo e Tucci insieme ad altri responsabili dell'emittente
vaticana. Sotto indagine anche i responsabili degli impianti della
Marina tirati in ballo dalle parti civili.
Come risposta, mostrando poco rispetto per la magistratura italiana,
Radio Vaticana commenta in modo critico la sentenza della Corte di
Cassazione, "Rimandando una valutazione più approfondita della
decisione della Suprema Corte alla pubblicazione delle motivazioni
della sentenza", si legge in un comunicato diffuso dalla radio, "la
Direzione della Radio esprime rincrescimento per questa decisione, che
si inserisce all'interno di una vicenda processale lunga e tormentata e
che ha visto l'Emittente pontificia oggetto di accuse ingiuste". "La
Radio Vaticana", si legge ancora, "si propone comunque di far valere le
proprie ragioni nelle prossime fasi del giudizio, tramite i propri
difensori. Dal 2001, poi, in seguito all'accordo con il Governo
italiano, Radio Vaticana rispetta attentamente i limiti previsti dalla
sopravvenuta legislazione italiana, come dimostrano le misurazioni
svolte dalle istituzioni pubbliche italiane più competenti e attrezzate
in materia". Questo nonostante la radio si senta anche nei citofoni.
Ora dovrà celebrarsi l'appello bis. I due prelati, in primo grado,
erano stati condannati a 10 giorni di arresto perché le emissioni delle
onde elettromagnetiche degli impianti trasmittenti erano state
equiparate a quelle del "getto pericoloso di cose", un reato previsto
dal nostro Codice penale, a differenza dell'emissione elettromagnetica
pericolosa, che non esiste come reato. Poi l'assoluzione al primo
processo d'appello, ed ora la questione si riapre. Certamente anche nel
nuovo processo il Vaticano rivendicherà l'extraterritorialità dei suoi
empianti di emissione, al fine di continuare a godere dell'immunità su
tutto ciò che fa.
Se vi fosse anche solo un minimo dubbio, sulla nocività delle emissioni
elettromagnetiche, allora per principio di cautela dovrebbe essere un
obbligo morale eliminare la fonte di pericoli. Nonostante questo, il
Vaticano insiste, e probabilmente il contenzioso durerà nel tempo,
ancora per molto. Inoltre, alla luce di studi e test scientifici
recenti, si sta dimostrando sempre di più come l'elettrosmog sia
veramente nocivo per la salute.
La soluzione semplice sarebbe spostare i tralicci con i ripetitori in
un'altra località, più lontana dalle zone abitate, ma sarebbe
un'operazione dai costi non indifferenti. Anche se sarebbe ripagata in
serenità con la popolazione, la Chiesa non ci sta, e per un interesse
di bottega, per un risparmio economico, continua a mantenere le proprie
posizioni, comportandosi quindi più da azienda che da istituzione
religiosa, istituzione che spesso anche in modo invadente si batte per
la vita e contro l'aborto, ma fa finta di nulla davanti a statistiche
che dimostrano come i casi di leucemia intorno alle vaticana siano
molto superiori alla media.
Tra gli abitanti di Cesano, nascono nuove speranze dopo la sentenza
della Cassazione. La gente chiede giustizia, ma una giustizia fatta non
a parole dai pulpiti delle chiese ma attraverso sentenze nei tribunali
italiani.
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mercoledì 14 maggio 2008
Ciao Francesco...
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mercoledì 14 maggio 2008
Terra Santa: Una radio cattolica a Taybeh pronta per Natale
da radiovaticana.org
La
parrocchia latina della città di Taybeh, in Terra Santa, darà vita ad
una radio cattolica che possa raggiungere tutta la Palestina, ed oltre.
Gli impianti verranno preparati in un ampio spazio di proprietà della
locale comunità cristiana. E’ già iniziata la preparazione di una
quindicina di giovani giornalisti e tecnici che avranno il compito di
animare l’emittente. La radio si rivolgerà in particolare ai cristiani
di Terra Santa, ma anche a tutti coloro – palestinesi, israeliani e
giordani – che vorranno sintonizzarsi sui suoi programmi. L’obiettivo é
quello di contribuire alla formazione della Chiesa locale, di
diffondere i valori evangelici, e di dare spazio alla vita della
comunità palestinese, con tutti i suoi valori ed eventi positivi, che
non giungono alla conoscenza dei più. La formazione del personale della
radio – che dovrebbe iniziare le sue trasmissioni prima del prossimo
Natale – è stata inaugurata con un corso di teoria giornalistica e
proseguirà con approfondimenti tecnici, storici, ecumenici e
giornalistici. Taybeh è adagiata sulle colline poco a nord di
Gerusalemme e nel suo territorio sono presenti la parrocchia cattolica
latina, quella cattolica melkita e quella greco ortodossa. La
parrocchia latina é il centro di molte iniziative, note anche gli oltre
i confini della Terra Santa.
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mercoledì 14 maggio 2008
Gianni Morandi: "In auto ascolto sempre Radio Maria"
da quotidiano.net
I programmi e le catechesi di padre Livio Fanzaga, trasmessi
da 'Radio Maria', tengono compagnia a Gianni Morandi quando è in
automobile. Lo rivela il popolare cantante in un'intervista al sito
'papanews.it'.
"In particolar modo - spiega - quando viaggio in autostrada, non
cambio frequenza neanche per un istante". E c'è una ragione se uno dei
cantanti italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo preferisce i
programmi religiosi di Radio Maria e le prediche spirituali di padre
Livio alla musica moderna trasmessa h 24 da moltissimi altri canali:
"Oggi - osserva Morandi - viviamo freneticamente, tra suoni, rumori,
luci, ricerca della ricchezza e del potere. Si straparla eccessivamente
di cose fatue e viene messo da parte il Trascendente. Credo seriamente
- afferma - che si debba recuperare la cultura del silenzio, il dolce
suono del silenzio, e saper ascoltare se stessi, gli altri e ciò che ha
da dirci il Signore". Ma quando mai - si domanda - ascoltiamo il
silenzio e ammiriamo la bellezza del creato che solo Dio ci sa donare?".
Al quotidiano on line 'Petrus', l'eterno ragazzo di Monghidoro,
parla della sua fede cattolica che rappresenta, dice, "quanto di più
intimo possa esistere". Non usa il termine conversione, ma descrive il
suo cammino come "una piacevole riscoperta". "Mio padre - racconta -
era ateo, mia madre profondamente credente. Sino all'età di
quarant'anni sono cresciuto come se Dio non esistesse, poi tutto è
cambiato. Mi ha molto aiutato il Parroco di Monghidoro, il mio paese
natale. È stato anche grazie a lui che ho incontrato Dio e mi sono
avvicinato al creato. Diciamo che mi sono reso conto che sino a quel
momento avevo vissuto una vita di successi artistici, di danaro, ma
anche intimamente ed estremamente vuota. Ho avvertito un terribile
senso di sazietà interiore, di frivolezza, ed ho deciso di voltare
pagina. È così - assicura Morandi - che mi sono intimamente convinto
che solo in Cristo esiste vera concretezza, vera gioia e serenità".
Da qui la scoperta che "il cristianesimo è la religione del sì e della gioia". E
che "la preghiera è importante, decisiva. Ma anche il mettere in
pratica il comandamento dell'Amore. 'Ama il prossimo tuo come te
stesso'. Se tutti noi lo facessimo davvero, saremmo - ritiene il
cantante - più liberi e felici". A Benedetto XVI Morandi vorrebbe
dedicare non una canzone del suo repertorio ma 'Che cosa resterà di me'
di Franco Battiato: una canzone "bellissima e intensa. Quando la
ascolto, mi chiedo sempre: sarò capace di lasciare qualcosa di
tangibile e di bello agli altri? Confesso la mia debolezza: ho paura
della morte, diciamo - conclude - che non mi sento ancora pronto".
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mercoledì 14 maggio 2008
Stati Uniti, le emittenti via etere si alleano alle principali Internet radio
da rockol.it
Le Web radio basate sull’interazione con il
pubblico e i sistemi di raccomandazione musicale stanno mutando
radicalmente anche le prospettive dell’emittenza radiofonica via etere,
spingendo i maggiori network americani a modellare la loro
programmazione on-line siglando nuove alleanze con i leader del
settore. Ha iniziato la CBS, che con la consorella Last.fm sta
lavorando allo sviluppo di un juke box interattivo on-line che si
chiamerà Play.it; e presto dovrebbe seguire il suo esempio Clear
Channel, con un nuovo servizio di Internet radio “personalizzata”
creato in collaborazione con Pandora e destinato a tutti i suoi siti
Web.
Per l’emittente on-line americana, bloccata nei suoi piani di
espansione internazionale (vedi News) e appesantita finanziariamente
dall’incremento delle royalty dovute ai titolari dei diritti d’autore,
l’accordo con il colosso della radiofonia tradizionale rappresenterebbe
una importante ciambella di salvataggio. Ma anche per Clear Channel
(che in occasione del recente festival di Coachella ha aperto la sua
prima stazione Web su scala nazionale, erockster) il progetto assume
vitale importanza: “On-line c’è un estrema varietà e libertà di
scelta”, ha spiegato Evan Harrison, responsabile della divisione radio
e musica on-line della società. “Se non allarghiamo l’offerta che trova
posto sotto il nostro ombrello, la gente se ne andrà semplicemente da
un’altra parte”. L’ampliamento dei suoi servizi on-line include anche
una collaborazione con Gracenote per i testi delle canzoni
(richiamabili attraverso un link automatico alle musiche diffuse in
streaming) e “widgets” per l’ascolto dei programmi direttamente dalle
pagine degli utenti dei maggiori social network.
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martedì 13 maggio 2008
L’ultima radio al Piccolo Eliseo di Roma
da teatrionline.com
Il Piccolo Eliseo chiude la stagione teatrale di quest’anno con una storia dura, gracchiante come il solco di un
vinile. Tullio Solinghi interpreta Edwin Howard Armstrong, l’inventore della modulazione di frequenza, la
FM, derubato del brevetto dalla RCA, regina delle licenze della modulazione d’ampiezza (AM). Poi diventa il
conduttore-factotum del programma Bastardi della notte.
Deciso ad abbandonare la sua radio vecchio stile, che suona solo dischi 33 giri, e ormai incalzato da una holding
portatrice di cd, si lascia andare in un bilancio amaro della sua vita, segnata indelebilmente dalla morte per
overdose di eroina della sua amata Patty e dall’incomunicabilità con la figlia. È stato un Che Guevara radiofonico
ma solo grazie ad un proiettile vagante. Non ha avuto lo spessore di Peppino Impastato. Ha dovuto prestare la voce
a squallide pubblicità. Si è lasciato trascinare nella dipendenza dalla droga. L’anno e mezzo di carcere gli fa
percepire la tragicità che sta dietro le dediche disperate dei parenti dei detenuti. In 25 anni di carriera non ha
mai fatto una vacanza. È stato forse condannato da un Grande Fratello orwelliano? Solo una richiesta telefonica
potrebbe cambiare tutto, riscattare anche la vita dell’inventore della FM e fargli capire che forse si può essere
felici anche non essendo il numero 1.
Sconcerta il testo a tinte forti scritto da Sabrina Negri, l’ex moglie del leghista Calderoli, tanto che
diventano necessarie, per attenuare la tensione, sia le brevi intrusioni comiche apportate da Tullio Solenghi sia
l’ampio repertorio musicale, scelto insieme al regista Marcello Cotugno.
Il comico del famoso Trio torna al suo primo amore, la radio, che ha fatto da sfondo alla sua carriera artistica;
spiega così questo suo ultimo impegno teatrale: «Devo confessare che generalmente non sono attratto dal
“monologo”, ma qui a convincermi è stato il contesto del tutto diverso, il “solista” in questione qui è solo il
tramite di una infinita catena di contatti, di rapporti, di evocazioni, egli rappresenta la preziosa sinapsi tra
gli infiniti microcosmi di umanità che affollano l’esistenza di ognuno di noi».
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martedì 13 maggio 2008
Madonna choc alla radio
da quotidiano.net
Madonna choc sulla radio inglese. La popstar,
sabato scorso sul palco dal vivo per un evento organizzato da Radio
One, si è lasciata andare a una sequela di parolacce in diretta ed ha
anche fatto indispettire gli altri ospiti della serata, monopolizzando
il backstage e mangiando, insieme al suo staff, quasi tutto il cibo a
disposizione.
Madonna aveva in programma un set di sei canzoni:
dopo il terzo pezzo ha incitato la folla in maniera poco gentile,
esortandola a tirare fuori gli attributi, utilizzando un gergo
decisamente poco british. Radio One, ieri, ha presentato pubbliche
scuse per il lessico della popstar. Ma non finisce qui: l'artista si è
presentata nel backstage con uno staff composto da decine di persone e
ha preso d'assalto il banco del catering, finendo quasi tutto il cibo.
Cosa che ha generato non pochi malumori tra le altre star presenti,
rimaste quasi a digiuno. 'Ma chi crede di essere - ha detto Jon
Fratelli, dei The Fratellis come riferito dal Mirror - Siamo qui tutti per suonare, è assurdo che si comporti così, lei e il suo ridicolo entourage'. Madonna farà tappa a Roma il 6 settembre.
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lunedì 12 maggio 2008
TonyH lascia Finelco per tornare ad Elemedia
[comunicato stampa]
"Sono stati anni meravigliosi quelli trascorsi dal 2005 ad oggi a Gruppo Finelco.
Anni pieni di esperienze e di sfide eccitanti che mi hanno arricchito tantissimo. Il lancio di RMC2, il riposizionamento di Radio Monte Carlo, la nascita di Virgin Radio. Tutto in meno di 3 anni! Un periodo così sarà molto difficile da replicare.
Un immenso ringraziamento lo devo rivolgere pubblicamente ad Alberto Hazan che ha creduto in me facendomi crescere tantissimo all'interno della sua Società. Un uomo che ogni giorno ha forza e la genialità di gestire ben quattro Radio. Se oggi in Italia esiste la professione dell'editore radiofonico lo si deve sicuramente a persone come lui.
[...] Sono nato e cresciuto a Radio Deejay, a pane e Linus&Albertino, ed è comprensibile che una parte del mio cuore, in fondo, sia sempre rimasta lì.
Dal prossimo 1° giugno, dopo una "pausa" di 8 anni, torno a casa. Non dai "genitori" a Deejay, ma dagli "zii" a Radio Capital. La mia "Capital Mission" sarà quella di sound designer, ovvero di curare e supervisionare la parte "estetica" della Radio: creatività, sigle, jingles, liners, promo.
Sono sicuro che lavorerò in team con persone straordinarie sia a Roma che a Milano...
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domenica 11 maggio 2008
La radio-tv britannica ha trattenuto fondi di una maratona di beneficenza
da ansa.it
La Bbc e' scossa da un nuovo
scandalo. La radio-tv britannica ha trattenuto nei propri
conti i fondi di una maratona-tv di beneficenza. In
particolare ha depositato 106.000 sterline (133.700 euro)
raccolte con sottoscrizioni telefoniche in un programma a
favore dei bimbi poveri di Africa e Gb. Un anno fa la Bbc
era stata multata per aver manipolato il risultato di un
quiz in un programma per ragazzi. Il presidente del Cda ha
ordinato l'immediata consegna del denaro ai veri
destinatari.
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domenica 11 maggio 2008
L'ultima rivincita della radio adesso in onda c'è Internet
da Repubblica.it
ROMA - Era sparita, ridotta a un piccolissimo chip, nascosta nei telefoni cellulari, nelle macchine fotografiche, nei computer. E invece la radio, intesa come oggetto, è tornata. Da qualche anno, complice il successo ottenuto da un modello in particolare, la Model One di Tivoli Audio, che ha dato il via ad un vero e proprio revival, la radio sta tornando ovunque con forza.
E per rispondere alla rivoluzione digitale, che la voleva completamente smaterializzata, ridotta ad un flusso di bit in grado di attraversare tutto il pianeta attraverso Internet, si è trasformata in un oggetto di design, in qualcosa che è bello mostrare e possedere, riconquistando l'aspetto "vintage" dell'era dorata della radio del secolo scorso. Oggi, con un ultimo balzo in avanti, la radio conquista il mondo, e collegandosi ad Internet diventa globale, in grado di farci ascoltare trasmissioni che partono da Milano o da New York, dal Brasile come dalla Russia, senza passare per un computer.
È ancora Tivoli Audio a proporre questa innovazione, con la nuova Network Radio, un modello in grado di ricevere le classiche stazioni ma anche di "sintonizzarsi" sulle migliaia di emittenti che trasmettono on line, così come di ricevere le trasmissioni in alta definizione e quelle digitali di nuova generazione. È la riscossa della radio, la risposta alle innovazioni della televisione, che hanno rivoluzionato il vecchio oggetto.
Il mondo della radio sta attraversando una fase di profondo rinnovamento, proprio grazie alle nuove tecnologie, e l'oggetto radiofonico è quello che sta subendo la trasformazione più importante. Negli anni Sessanta le radio a transistor avevano rivoluzionato il nostro modo di ascoltare la radio, con modelli portatili che consentivano l'ascolto fuori casa; negli anni Settanta l'avvento delle autoradio avevano portato l'ascolto in mobilità, con degli oggetti portatili completamente nuovi.
Dopo gli anni Ottanta, quando i grandi "ghetto blaster" avevano segnato l'ultima grande moda dell'oggetto radiofonico, le radio erano diventate via via sempre più piccole, soprattutto per l'avvento dei walkmam, che con le loro cuffie avevano portato l'ascolto della radio in una dimensione personale e privata. Il passaggio all'era digitale aveva poi smaterializzato la radio, che aveva perso la sua fisicità per diventare semplicemente una funzione in altri oggetti, nei telefoni cellulari e nei computer soprattutto, e l'avvento di Internet aveva dato, poi, il colpo finale alla vecchia radio.
Ora la "Networks Radio" di Tivoli, assieme a molte altre radio che sono arrivate sul mercato, come MusicPal di Freecom, Alto di Strawberry Multimedia, o lo Squeezebox, spinge la radio da tavolo in una nuova stagione: "Sono trent'anni che lavoro in questo ambito", dice Tom De Vesto, l'inventore della Networks Radio, "e ho visto passare molte mode. So che la gente non ha mai abbandonato la radio, che quello che chiede è semplicità d'uso e qualità, chiede qualcosa che abbia un "feeling", non solo un oggetto che suoni bene". La nuova radio permette di collegarsi ad Internet senza fili, di poter ascoltare migliaia di stazioni. Il sogno della radio "globale", che con una sola manopola ci permette di ascoltare suoni e voci da tutto il mondo, è insomma la realtà.
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sabato 10 maggio 2008
I bloggers alla corte del libero Al Gore
da lastampa.it
Da giovedì mattina alle 11 sul canale 130 di Sky Italia c'è una nuova tv.
Già nel pomeriggio ben 600 tra i più importanti bloggers italiani a cui
Sky ha permesso di incontrare l'ex vicepresidente americano erano
davanti all'Ambra Iovinelli per parlare con il guru dell'ambientalismo
mondiale e scoprire com'è il suo progetto di televisione. Il nome
dell'emittente è Current TV con sede a San Francisco. Pochi dipendenti,
tutti giovanissimi ed esperti di montaggio e ripresa in digitale, tutti
coinvolti nella costruzione del palinsesto dell'unica emittente che, di
fatto, è realizzata dai telespettatori che inviano filmati girati con
telecamere digitali, telefonini, palmari o quant'altro. Per presentare
Current è arrivato a Roma Al Gore, socio co-fondatore insieme al
magnate Joel Hyatt della tv fatta dalla gente. «Ora anche tu puoi dire
la tua - ha detto subito il politico, paladino della causa
ambientalista e vincitore con il documentario «Una scomoda verità» di
due Oscar e un Nobel - Voi siete la voce e su Current troverete la vera
libertà di informazione e opinione».
Negli States, Current è nata cinque anni fa ed è subito diventata un
caso da copertina. Uno dei suoi giovani inviati ha recentemente vinto
il premio come miglior giornalista sotto i trentacinque anni per un
servizio sul fenomeno degli skin-heads russi. Con la sua telecamerina
il ragazzo ha documentato come si possa essere nazisti nella terra del
comunismo. «Dopo USA, Gran Bretagna e Irlanda - ha detto Gore - ora
anche l'Italia ha la sua Current TV che vive come sito web e canale
satellitare. Il progetto nasce con l'intento di dare a tutti la
possibilità di produrre contenuti video che raccontino la realtà,
dall'arte alla politica, dallo spettacolo allo sport. Senza censure, ma
anche senza mai prendere posizione su un determinato argomento nel
rispetto del pubblico che sta davanti allo schermo». Gore, che non è
mai apparso, neppure per un minuto in un programma prodotto dalla sua
televisione, ha tenuto a sottolineare come questa non debba passare per
cassa di risonanza delle sue battaglie politico-ambientaliste. «Ho ben
chiaro cosa significhi conflitto di interessi e anche se qualcuno ha
provato a provocarmi sull'argomento dico a gran voce che sono solo il
socio co-fondatore di una televisione che si mette dalla parte di chi
la guarda al punto da voler essere chi la guarda. In molti paesi,
America inclusa, la concentrazione di proprietà dei media ha portato ad
un'unica conseguenza: molte voci sono tenute fuori. Current tv è
l'unica rete di informazione indipendente e vi garantisco che lo
rimarrà».
Ma Sky che «ospita» il canale non fa parte dell'universo mediatico di
Rupert Murdoch, il re della concentrazione mediatica? «Ho un grande
rispetto per i signori di Sky che hanno voluto Current e visto il Dna
della televisione non sarebbe possibile senza una libertà totale di
movimento ed espressione».
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venerdì 9 maggio 2008
Più raccolta differenziata con la...radio
da greenreport.it
FIRENZE. Ora l’amministrazione provinciale si fa “aiutare” dai bambini
per aumentare la percentuale di raccolta differenziata, utilizzando il
progetto di educazione ambientale “Riciclabilandia” (giunto all’ottava
edizione) promosso dalla provincia stessa e rivolto alle scuole
elementari del territorio. Il clou dell’edizione 2008 di
“Riciclabilandia”, infatti, è proprio una campagna radiofonica per
sensibilizzare alle raccolte differenziate con spot e messaggi ideati e
realizzati dai bambini (seguiti da personale specializzato) di quattro
scuole elementari.
Complessivamente sono sei gli spot radiofonici che andranno in onda su
Radio Toscana a partire da lunedì prossimo 12 maggio, per la durata di
quattro settimane. I bambini hanno ideato i messaggi e hanno poi
provveduto alla lettura e alla registrazione, misurandosi con i tempi e
le regole del mezzo radiofonico. In questa parte del progetto dedicata
alla comunicazione sono state coinvolte le classi III C scuola Don
Milani (Calenzano), V B scuola De Amicis (Sesto Fiorentino), V A–V B
scuola Barellai (Pratolino – Vaglia), III A – III B scuola San Biagio
(Figline Valdarno).
I temi assegnati a ciascuna classe per la realizzazione dello spot sono
stati: sensibilizzazione alle raccolte differenziate, raccolta della
carta, raccolta multimateriale, raccolta dei rifiuti organici,
possibilità di riduzione dei rifiuti. «Quest’anno abbiamo riservato
grande attenzione agli aspetti della comunicazione- informa l’assessore
provinciale all’ambiente Luigi Nigi- affinché il grande lavoro svolto a
scuola dalle insegnanti e dai bambini esca dalle aule ed entri nella
società. Crediamo che attraverso i bambini si possa parlare ed entrare
in contatto anche con le famiglie e più in generale con il mondo degli
adulti. Da qui anche la scelta di utilizzare il sito
(www.riciclabilandia.it), attraverso il quale le classi partecipanti
possono votare lo spot radiofonico più gradito» conclude Nigi.
Complessivamente il progetto di sensibilizzazione ed educazione
ambientale sul tema dei rifiuti “Riciclabilandia”, rivolto alle scuole
elementari e all’ultimo anno delle scuole materne, quest’anno ha
coinvolto oltre 1600 bambini, per un totale di 79 classi.
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venerdì 9 maggio 2008
Dalla mezzanotte di oggi Primaradio si è trasformata in Radio Aut
da 90011.it
Per un giorno Primaradio si trasforma in Radio Aut, la storica
emittente privata gestita da un gruppo di giovani di Cinisi tra cui
Peppino Impastato, di cui proprio oggi ricorre il trentennale della
morte per mano mafiosa. Sulle frequenze dell´emittente (a Bagheria sui
90.6 fm) gireranno per l´intera giornata i brani preferiti da Peppino:
Donovan, Fabrizio De Andrè e il suo "Un malato di cuore" che amava
tanto, Pink Floyd a volontà, Guccini, cantanti degli anni ´70 come Enzo
Del Re e Pino Masi ma anche musica classica. "Peppino – ricorda l´amico
Salvo Vitale – amava molto Debussy e l´adagio di Gustav Mahler". Musica
anni ´70 e jingles fino alle 8 per dare spazio al parlato con Sissi
Martinelli e testimonianze dirette sulla figura del giovane militante
di Democrazia Proletaria di Cinisi ucciso dai mafiosi del suo paese.
Poi si comincia con "Onda pazza", la trasmissione satirica e
irriverente attraverso la quale Peppino e i suoi compagni denunciavano
le malefatte dei mafiosi e dei politici locali. Lunghi stralci delle
puntate di "Onda Pazza" saranno trasmesse quasi ogni ora (dalle 9.30
alle 10, dalle 11 alle 12, dalle 13 alle 14, dalle 15 alle 15.45, dalle
17 alle 17.30, dalle 18 alle 19). E ancora deejay, fra cui Maurizio
Modica (ex Rds e Radio Due), conduttori e giornalisti di Primaradio si
alterneranno nel corso della giornata con collegamenti dai luoghi dove
si svolgono le manifestazioni, racconteranno l´arrivo della veleggiata
antimafia, faranno interviste e leggeranno mail ed sms di commento
degli ascoltatori sulla figura di Peppino Impastato.
LA VOCE DI PEPPINO IMPASTATO SU RADIO AUT
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venerdì 9 maggio 2008
Europa: nasce il web giornale radio
da interfree.it
09/05/2008 - Nasce il
primo giornale radio via web interamente ideato da studenti delle
scuole superiori di dieci Paesi europei, tra i quali anche gli studenti
italiani. Si tratta di "Web Radio European Parliament Education", un
progetto che si propone di offrire notizie di attualità, ma anche di
promuovere un corso pilota di 20 lezioni di “Educazione al Parlamento
Europeo e all’Unione Europea” in e-learning, con materiale didattico
fornito nelle 23 lingue comunitarie.
"Web Radio European Parliament Education" è uno dei progetti
selezionati dal Parlamento europeo in occasione del 50° Anniversario
della nascita dell'Assemblea Parlamentare Europea, diventata, poi nel
1962 Parlamento europeo. Il giornale radio via web è rivolto a tutti,
in particolare a studenti e insegnanti degli istituti europei secondari
che - attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie - intende educare al
Parlamento Europeo e all'Unione Europea e stimolare, soprattutto tra i
giovani, il dialogo interculturale, essenziale per accrescere il
concetto di cittadinanza attiva europea basata sul rispetto della
diversità culturale e sui valori comuni.
Tutti i visitatori possono visionare e scaricare i contenuti
audio/video sul portale del progetto, essere costantemente aggiornati
sugli sviluppi del progetto, consultare le news sull'Ue pubblicate
quotidianamente e partecipare al Forum di discussione. Quest'ultimo
Offre a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione sul
Parlamento europeo e sull'Unione europea. Tramite il forum i visitatori
potranno, inoltre, fornire suggerimenti ed informazioni utili alla
buona riuscita del progetto.
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giovedì 8 maggio 2008
Audiradio, secondo bimestre 2008: Impennata per Radio2 che guadagna 750.000 ascoltatori in due mesi
da fmworld.it
Tra tutti gli addetti ai lavori ci facciamo guidare nel vespaio dei dati dal grande Nick Franceschini.
DATI GIORNO MEDIO IERI
RAI RADIO UNO 6.714.000 ( +165.000 +2,5%)
RADIO DEEJAY 5.484.000 ( -175.000 -3,1%)
RAI RADIO DUE 5.216.000 ( +213.000 +4,3%)
RTL 102.5 5.013.000 ( +229.000 +4,8%)
RDS 4.576.000 ( -20.000 -0,4%)
RADIO 105 3.941.000 ( +234.000 - +6,3%)
RADIO ITALIA SMI 3.720.000 ( +274.000 +8,0%)
RADIO KISS KISS 2.415.000 ( +191.000 +8,6%)
R101 1.927.000 ( +165.000 +9,4%)
RADIO 24 1.806.000 ( -59.000 -3,2%)
RADIO CAPITAL 1.806.000 ( -55.000 -3,0%)
RMC 1.776.000 ( -166.000 -8,5%)
RAI RADIO TRE 1.704.000 ( -111.000 -6,1%)
RADIO MARIA 1.667.000 ( -204.000 -10,9%)
M20 1.369.000 ( +58.000 +4,4%)
ISORADIO 1.069.000 ( +17.000 +1,6%)
RADIO RADICALE 516.000 ( +34.000 +7,1%)
Pochi cambiamenti ed un ritorno di popolarità per i marchi storici: così potrebbe essere riassunto il dato che emerge dal secondo bimestre 2008 Audiradio relativamente alle emittenti nazionali.
Nel periodo intercorso tra il 1° marzo ed il 25 aprile, i vincitori si possono ricondurre alle emittenti che da più tempo fanno parte dell'etere italiano, a cominciare proprio da Radio Rai.
La prima rete di Stato si riconferma leader negli ascolti con 7.168.000 contatti nel giorno medio ieri, e con una crescita pari a +294.000 rispetto ai primi due mesi dell'anno e a +454.000 nei confronti del periodo corrispondente del 2007.
Al vertice tra i network ancora Radio Deejay con 5.567.000 (rispettivamente +205.000 e +83.000), mentre l'effetto Fiorello ridà forte vigore a Radio2, oggi a quota 5.502.000 (+750.000 e +286.000).
Tra il quarto ed il quinto posto, si riavvicina il gap che nelle ultime rilevazioni aveva tenuto distanti RTL 102.5 ed RDS. La radio dei "very normal people" ottiene 5.261.000 contatti (-97.000 e +248.000), quasi tallonata dall'emittente capitolina che risale a quota 5.210.000 (+331.000 e +634.000).
Bimestre positivo anche per Radio 105 che torna sopra i quattro milioni (esattamente 4.020.000, con +133.000 rispetto a due mesi fa e +79.000 nei confronti del periodo corrispondente dell'anno scorso), mantenendo un breve distanza da un'altrettanto rinvigorita Radio Italia. Il network di sola musica italiana conquista 3.895.000 contatti nel giorno medio ieri (+110.000 e +175.000).
Decisamente marcato il distacco dal settimo all'ottavo posto, quest'ultimo appannaggio di Radio Kiss Kiss, la quale continua a godere di buona salute ma non riesce a superare l'ostacolo dei 2,5 milioni. Il secondo bimestre le attribuisce 2.303.000 (+96.000 e -112.000), poco distante dai 2.129.000 di Radio 24 (-96.000 e +323.000) e dai 2.075.000 di Radio3 (+175.000 e 371.000).
Dall'undicesimo posto si scende sotto i due milioni dove torna R 101. Il continuo non-stop di lievi ma importanti crescite ha subìto una frenata con il nuovo dato di 1.956.000. Per Monradio significa 109.000 in meno rispetto al primo bimestre, controbilanciati dai 29.000 contatti in crescita rispetto al periodo corrispondente del 2007.
Si assottiglia il divario nei confronti delle dirette concorrenti Radio Monte Carlo e Radio Capital, oggi rispettivamente a quota 1.869.000 (+105.000 e +93.000) e 1.735.000 (+64.000 e -71.000). Tra le due, inoltre, si colloca un'altalenante Radio Maria con 1.794.000 fedelissimi (-42.000 e +127.000).
Lieve calo per Virgin Radio che, rispetto al debutto di due mesi fa, perde 44.000 unità conquistando 1.607.000 contatti. Il bimestre negativo del rock viene compensato da un ritorno alla dance con m2o che ottiene un dato pari a 1.458.000 (+67.000 e +89.000).
La classifica delle "nazionali" si chiude con 1.208.000 per Isoradio (-59.000 e +139.000), 517.000 per Radio Radicale (-89.000 e +1.000), ma soprattutto con il Notturno Italiano che riguadagna in popolarità, tenendo svegli 146.000 ascoltatori con un divario positivo rispettivamente di 26.000 e 20.000 unità.
DATI SETTIMANALI
RTL 102.5 14.116.000 (+245.000 +1,8%)
RADIO DEEJAY 13.175.000 (-142.000 -1,1%)
RAI RADIO UNO 12.637.000 (+461.000 +3,8%)
RADIO ITALIA SMI 12.395.000 (+508.000 +4,3%)
RDS 11.767.000 (+74.000 +0,6%)
RAI RADIO DUE 11.572.000 (+373.000 +3,3%)
RADIO 105 10.672.000 (+105.000 +1,0%)
R101 7.859.000 (+390.000 +5,2%)
RADIO KISS KISS 7.570.000 (+361.000 +5,0%)
RMC 6.686.000 (+46.000 +0,7%)
RADIO CAPITAL 6.328.000 (+48.000 +0,8%)
RADIO 24 4.535.000 (+1.000 +0,0%)
ISORADIO 4.418.000 (+192.000 +4,5%)
RAI RADIO TRE 4.372.000 (-63.000 -1,4%)
RADIO MARIA 4.071.000 (-401.000 -9,0%)
M2O 3.340.000 (+15.000 +0,5%)
RADIO RADICALE 1.913.000 (-67.000 -3,4%)
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martedì 6 maggio 2008
In Puglia una web radio per la disabilità
da superabile.it
E se a parlare di disagio mentale fossero le persone che lo vivono
direttamente sulla loro pelle e dalla loro viva voce si potesse
cogliere non solo la sofferenza ma anche le capacità, le risorse, un
modo differente di essere e di vedere la vita? È questa la sfida
lanciata dall'associazione "Insieme per i disabili" di Alessano, in
provincia di Lecce che ha organizzato un corso di formazione per
operatori radiofonici, rivolto non solo agli operatori sociali che
lavorano nel campo della disabilità mentale ma a tutte le persone che
vivono il disagio mentale. L'obiettivo è quello di creare una emittente
radiofonica, una web radio, per dare voce a chi non ha voce. "È proprio
questo il titolo del nostro corso di formazione, 'La voce di chi non ha
voce' perché vogliamo sottolineare come lo stigma culturale pregiudichi
ancora oggi la vita di molte persone" afferma Donato Melcarne, socio di
Insieme per i disabili.
"Uno stigma che è possibile combattere
mettendo in campo tutte le forze e integrando le risorse di ciascuno"
continua Melcarne. Creare comunità solidali, costruire reti di tutela
sociali sembrano unanimemente essere l'antidoto all'indifferenza o,
peggio ancora, all'esclusione e all'intolleranza. "Grazie ad una
collaborazione a più mani nascerà proprio ad Alessano la web radio
fatta e condotta da disabili mentali, con l'aiuto di operatori e
psichiatri" ha annunciato Lucio Del Casale direttore responsabile di
Mondoradio, una radio locale con un'ottima copertura territoriale.
L'iniziativa nasce con la collaborazione della Cooperativa L'Adelfia,
il Csv Salento e, appunto, Mondoradio. Un'esperienza già nota nel nord
Italia, a Mantova, con Rete 180. "L'idea non è solo quella di replicare
qui da noi l'esperienza di Rete 180, ma di contestualizzarla rispetto
al nostro territorio, nutrendola dei contenuti, delle esperienze e
delle voci del nostro territorio" ha spiegato Donato Melcarne. Il corso
si terrà presso la sede del CSV Salento a Tricase, negli studi di
Mondoradio e di Salento Web TV.
Info ed iscrizioni entro il 15 maggio
2008 allo 0833.542370 - 0832.392640 - 340.6970634. (Serenella Pascali)
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domenica 4 maggio 2008
...un'altra voce per chi sente le voci...
da ilbenecomune.it
Questa non è una radio. Infatti è Psicoradio. E' un gioco di parole ma
che rivela molto sul progetto che sta entrando nel suo terzo anno di
vita. Psicoradio è una testata giornalistica regolarmente registrata al
tribunale con il suo direttore responsabile (o meglio direttrice
ir-responsabile come ama definirsi Cristina Lasagni) e la sua redazione
composta da tredici pazienti psichiatrici del dipartimento di salute
mentale di Bologna.
Una radio a tutti gli effetti, con gli studi
di registrazione che si trovano nella sede dell'ex manicomio di
Bologna, e le trasmissioni che vanno in onda ogni giovedì alle 15 sulle
radio che compongono il network di Radio Popolare. Solo che il mondo
viene letto da Psicoradio sotto la lente "psi". E' il registro
psicologico che indaga questioni culturali, sociali e politiche.
Il
risultato è un modo diverso di parlare della realtà che ha un obiettivo
ambizioso: provare a fare a meno di qualsiasi forma stereotipata di
comunicazione.
Così sono nate le prime interviste fatte dai redattori, quelle ai
propri psichiatri. Nella rubrica "Oggi il mio psichiatra ha bisogno
di…" il risultato è stato quello di rovesciare il rapporto
medico/paziente.
Lo stesso metodo di lavoro è utilizzato per trattare argomenti come il
TSO (trattamento sanitario obbligatorio) o gli Opg ( ospedali
psichiatrici giudiziari). I racconti in prima persona di chi ha subito
un trattamento o è stato internato in un opg danno la possibilità di
avere una visione meno parziale di una realtà dove spesso a parlare
sono solo le persone che detengono il potere della costrizione. Un
altro ciclo di trasmissioni si intitola "Sentire le voci". E'
un'inchiesta ancora in corso nel fenomeno delle allucinazione auditive
che sta spaziando tra le interviste ai gruppi di uditori di voci che si
riuniscono assieme ad uno psichiatra fino ad arrivare alla
testimonianza di Ron Coleman, che riesce a sentire anche sette voci
contemporaneamente. Nel 2008 si celebra il trentennale della legge 180,
che per molti è la legge Basaglia. Un appuntamento non rituale anche
per Psicoradio che ha dedicato alla riflessione sulle attuali
condizioni della psichiatria diverse trasmissioni. A partire dalle voci
di strada, raccolte tra i non addetti ai lavori su che cosa conoscano
di una legge che, caso quasi unico nel mondo, ha chiuso i manicomi.
L'ultima puntata andata in onda è "Manicomio fantasma", la storia di un
istituto religioso in Calabria commissariato dal tribunale di Paola e
affidato ad Assunta Signorelli, una psichiatra allieva di Basaglia, che
si è immersa nel recupero di un luogo pieno di "vite di scarto" come ha
detto lei stessa ai microfoni di Psicoradio.
Il progetto entra in queste settimane nel terzo anno di vita.
Un'esistenza
non scontata e garantita dalla collaborazione tra l'associazione Arte e
Salute Onlus e il dipartimento di salute mentale dell'Asl bolognese. La
redazione è raddoppiata, con l'arrivo di altri sette nuovi redattori
che utilizzano come i loto colleghi più esperti una borsa lavoro. Un
segno di vitalità per Psicoradio, "la radio della mente".
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sabato 3 maggio 2008
Scusateci per Padre Ridzyk
da ccsnews.it
Quando si parla dell’uso dei media da parte della Chiesa Cattolica non si può certo evitare di parlare di Radio Maria, uno dei maggiori network mondiali con filiali in tutto il mondo e con un giro monetario di donazioni da far impallidire MTV. Per far capire la sua potenza basti ricordare la campagna di protesta contro l’elettromagnetismo lanciata a Roma e che aveva come principale, se non unico, bersaglio proprio l’emittente vaticana (http://www.uaar.it/laicita/invadenze_clericali/), le cui frequenze disturbavano i citofoni e facevano accendere le lampade al neon anche fuori dalle plafoniere. Un dato conferma l’immane potenza di questa stazione: Radio Maria è la radio privata italiana con il maggior numero di ripetitori (oltre 850) sparsi in tutto il territorio nazionale. Questo fa sì che la copertura nazionale sia pari (se non superiore) a quella della Rai e che raggiunga anche zone sperdute (ad esempio paesini di montagna), non coperte da nessun altro segnale radiofonico. Il motto di Radio Maria è: << Laddove c'è un'anima, là deve giungere il messaggio del Vangelo >>.
La storia di questa rete è abbastanza recente e inizia nel 1983, l’anno della sua fondazione in una piccola parrocchia di Arcellasco d’Erba in provincia di Como; nel 1987 si costituisce l'Associazione Radio Maria che le permette di diventare un’emittente nazionale; nel 1990 raggiunge la copertura di tutte le regioni italiane. Dall’Italia si diffonde anche in altre nazioni e nel 1998 nasce la Famiglia mondiale di Radio Maria. Si basa principalmente sulle offerte degli ascoltatori, senza alcuna entrata pubblicitaria. L'entrata delle offerte, oltre a finanziare l'enorme apparato tecnico, è utilizzata dalla World Family of Radio Maria per creare nuove emittenti di Radio Maria nel mondo. La finalità principale dell'emittente è, per usare le parole di Giovanni Paolo II, la 'nuova evangelizzazione' (cfr. l'enciclica Redemptoris Missio, http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_07121990_redemptoris-missio_it.html), e far crescere i cristiani nella fede e nel cammino di santità.
Quella che può sembrare una innocua stazione radio non è però esente da forti critiche, anche interne allo stesso Vaticano: Radio Maria, infatti, è stata accusata da ambienti progressisti di avere posizioni conservatrici, seguendo la linea del cardinale Camillo Ruini e dando spazio a movimenti ecclesiali come Comunione e Liberazione, Rinnovamento nello Spirito, Cammino neocatecumenale e Opus Dei, nonché ad associazioni come Alleanza Cattolica e a collaboratori della rivista Il Timone. A queste critiche si ribatte che la linea tenuta dalla radio è sempre stata quella di essere in sintonia sia con l'ordinario magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sia con la pastorale della CEI.
Tale risposta, però, sembra essere un po’ debole visto, per esempio, che l’emittente polacca di questo network (Radio Maryja) è stata ripresa dall’Episcopato polacco, dopo che il Vaticano aveva espresso il suo disappunto, per aver trasmesso troppi messaggi di propaganda politica a favore dei gemelli Kaczyński, attuali governanti della nazione. La stampa locale ha anche parlato di propaganda antisemita e sostegno della pena di morte; fatto sta che il “presidente” di questa emittente, il Reverendo Padre Direttore Tadeusz Rydzyk, è stato il fondatore del succitato network della “Famiglia mondiale di Radio Maria” ed è uno tra i personaggi più influenti della politica polacca, nonché tra i più ricchi; tanto che moltissimi abitanti di Torun – la città in cui Rydzyk lavora e arringa le folle – fanno sfoggio di un adesivo sulle loro automobili che recita: “ Scusateci per Padre Rydzyk”.
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venerdì 2 maggio 2008
La polemica corre nell'etere Bolognese. Radio Fujiko fuori dal consiglio comunale.
da quotidiano.net
Il Comune di Bologna cambia l'emittente che manda in onda i lavori
del Consiglio comunale e Radio Citta' Fujiko, battuta dopo qualcosa
come 15 anni di onorate trasmissioni, protesta paventando anche
possibili "black out" a causa del nuovo sistema di diffusione che
verra' utilizzato a partire da lunedi' prossimo.
I fatti. Con la nuova gara d'appalto Palazzo D'Accursio
assegna all'emittente bolognese Radio Tau (affiliata all'Antoniano) la
diretta del Consiglio comunale. Estromessa Radio Citta' Fujiko, che
come Radio Citta' 103 fu la prima a trasmettere i lavori dell'assemblea
comunale.
Protesta quindi, e vibratamente, il Cda della Radio:
"L'iter burocratico della diretta comunale - si legge sul sito di
Citta' Fujiko - ha privilegiato il mero ribasso dell'offerta,
rischiando quindi di penalizzare il servizio stesso". Radio Tau
trasmettera' infatti le sedute attraverso un collegamento via internet,
senza la presenza di un proprio operatore nell'aula comunale. "Non
avendo in loco nessuno che ad esempio possa ricollegarsi con l'etere
via telefono - sostengono gli sconfitti - si rischieranno dei black out
a danno della citta' e dei consiglieri".
L'amarezza e' tanta a Radio Fujiuko, emittente che
trasmette dal centro sociale Vag 61 (quello di Valerio Monteventi, gia'
alle prese qualche tempo fa con le multe per cibi e bevande vendute
senza autorizzazione). "Per alcuni anni proseguimmo senza nessuna
retribuzione pur di aprire il Palazzo alla citta' - rievoca il Cda -
poi venne il bando di assegnazione del servizio che ci ha visti
protagonisti per tre lustri dove abbiamo garantito serieta' ed
obiettivita'".
Pero', "tale continuita' evidentemente non e' entrata
a far parte della valutazione come garanzia di un servizio - constata
la Radio - cosi' come ovviamente non sono entrate nei criteri
assegnativi dati come l'audience (Radio Citta' Fujiko e' la piu'
ascoltata tra le radio di informazione locale, come testimoniato dalla
ricerca indipendente promossa dalla Provincia di Bologna e condotta
dalla societa' Medec)".
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