HomeSkip Navigation LinksHOME PAGE » K - Radio
Le radio italiane e l'europa

da articolo21.info

Euranet è sul web. È notizia di questi giorni l’inizio delle attività della piattaforma internet di Euranet, l’European Radio Network, il consorzio di radio europee pubbliche, private, locali e universitarie attivo dal mese di aprile del 2008.
Il consorzio, finanziato da fondi dell’Unione europea, nasce con lo scopo di avvicinare i cittadini europei alle istituzioni comunitarie, spesso percepite come entità astratte e lontane dalle singole realtà nazionali, e tenta di occuparsi di temi d’interesse collettivo come l’immigrazione, lo sviluppo energetico, il dialogo interculturale.
La rete di Euranet è composta da 16 radio e da 8 emittenti associate, provenienti da 15 paesi dell’Ue, e trasmette quotidianamente notiziari e programmi di attualità europea in 13 lingue. Attraverso il sito web, www.euranet.eu, è possibile conoscere le frequenze delle trasmissioni via etere, ascoltare i programmi prodotti, iscriversi al podcast e alla community.

Proprio ieri, infatti, il forum di Euranet ha ospitato un dibattito sul tema del difficile rapporto tra l’unione Europea e i suoi cittadini: la discussione, organizzata in dieci lingue, ha visto l’intervento del presidente del Parlamento europeo e di altri esponenti dell’UE. A breve sarà possibile ascoltare le trasmissioni in live streaming.
L’Italia non è presente nel progetto e l’italiano non è nell’elenco delle lingue disponibili sul sito web del consorzio. Un’assenza che si fa notare e che emerge ancora di più in coincidenza della conclusione del Prix Europa.
Dal 18 al 25 ottobre si è svolto a Berlino e a Potsdam la ventiduesima edizione del prestigioso festival in cui vengono le migliori produzioni radiofoniche e televisive dei paesi del continente europeo. Quest’anno l’Italia era presente con una sola proposta, nella categoria programmi televisivi multiculturali, mentre nelle categorie dedicate alla radio (radio documentario e fiction radiofonica) non c’era traccia di contenuti in lingua italiana. Stesso discorso per quanto riguarda gli incontri e i dibattiti che hanno animato il festival. Nessun italiano.
L’Europa, e la maggior parte dei paesi europei, si muove e con lei i mezzi di comunicazione. In un paese dove ci sono centinaia di emittenti on air, tra radio pubbliche, commerciali, comunitarie, politiche e religiose, a nessuno interessa uscire dai confini nazionali?
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
La web radio di FABIO VOLO

da rockon.it

Sul sito www.deejay.it è in onda la web radio di Fabio Volo, eccentrico e camaleontico mattatore mediatico: quando scrive riesce a far emergere le sue emozioni più nascoste e profonde, in tv è al naturale, in radio goliardico, al cinema riesce ad immedesimarsi totalmente nei suoi personaggi.

Ecco svelati gli ingredienti del suo grande successo, che lo portano sempre ad essere tra i primi, sia che si tratti di sbancare al botteghino, che di trasformare un suo libro in un best-seller o di conquistare l’attenzione di tele e radio ascoltatori.

Durante tutto il mese di novembre la web radio di Fabio Volo proporrà la sua play list personale, con i migliori brani tratti dalla sua collezione privata; si alterneranno alla musica degli stacchi e dei jingles realizzati appositamente da lui ed inoltre dei contributi scelti dalla sua trasmissione “Il Volo del Mattino”.

Nella pagina sarà visualizzato il titolo e il nome dell’artista del brano on air, un servizio per tutti gli ascoltatori che desiderano avere notizie sulla musica selezionata da Fabio Volo.

Da dicembre verranno trasmessi in aggiunta, contributi parlati di vario genere, dove Fabio Volo si contraddistinguerà come al solito per il suo mood spensierato, ma allo stesso tempo fascinoso. Inoltre, si potranno ascoltare i suoi interventi telefonici che saranno un modo per mantenere il contatto con il suo pubblico radiofonico, i suoi racconti brevi ed infine le sue poesie di grande successo che raccolgono sempre grandi consensi tra gli ascoltatori.

In attesa del grande ritorno su Radio DEEJAY de “Il Volo del Mattino” – in onda dal 7 gennaio dalle 09.00 alle 10.00 – i suoi fedelissimi ascoltatori potranno ascoltarlo via web http://www.deejay.it/dj/webradio?nc=1012.
La web radio di Fabio Volo arricchisce l’offerta delle web radio di DEEJAY. On line sono già disponibili: Deejay+2, una novità assoluta nel panorama radiofonico italiano che permette di ascoltare tutti i programmi della radio riproposti esattamente due ore dopo; Deejay Juice, dove si può ascoltare il meglio di Radio DEEJAY, ovvero gli interventi più belli dei programmi della radio e la musica della nostra classifica ufficiale “50 songs”; ed infine Deejay Time Deegital Radio, la web radio con la musica del Deejay Time e dei programmi dance di Radio Deejay selezionati da Albertino, da Bob Sinclar Show a Slave to the Rhythm, da House Nation a Dance Revolution, da Benny Benassi a Computer Musik e altri ancora.

Le web radio di Radio DEEJAY permettono un ascolto audio di elevata qualità (128/kbit/s 44.100 Khz stereo). Inoltre, è presente un’integrazione dinamica delle web radio con i contributi nell’archivio multimedia di deejay.it, nella pagina della web radio compaiono i contenuti correlati relativi al programma che si sta ascoltando in quel momento.

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
La radio si ascolta anche con Live Messenger

da ilsole24ore.com

Pensate che Windows Live Messenger sia solo una chat? Sbagliato, c'è molto di più. La televisione era già approdata nella piattaforma di messaggistica istantanea di Microsoft: si chiama MessengerTv ed è attiva dalla primavera scorsa. Permette di guardare programmi e di commentarli. Ora è il turno della radio. Grazie alla partnership con Finelco, sarà  possibile ascoltare la programmazione di Radio 105. Ma anche condividere playlist e commentare in diretta con i propri contatti le hit. Msn la definisce "un'esperienza unica e senza

precedenti: web, instant messaging e radio sempre più integrati per avere una fruizione assolutamente innovativa e divertente in ottica Web 2.0". Nella fattispecie, Finelco già vanta oltre 13,7 milioni di utenti mensili (dati Nielsen Online relativi allo scorso settembre) e consentirà di fare ascoltare la programmazione anche di Radio Monte Carlo, Virgin Radio, RMC2 e Radio 105 Classics dalla chat di Msn.

Nasce così Messenger Radio, operativa dall’11 novembre all'interno del menu delle attività di Windows Live Messenger. Aprendo il pannello dedicato a questa funzione, è possibile ascoltare cinque stazioni in streaming oppure scegliere tra le oltre 30 web radio a tema.

Non è ancora tutto: "Condividi con Messenger" serve per invitare gli amici ad ascoltare la radio scelta, anche se i contatti interpellati non sono in linea. E poi offre un sistema per interagire con i Dj e gli ospiti in studio. Dal minisito http://105.msn.it sarà possibile inviare le domande agli artisti che presenziano nei programmi di Radio 105. Le domande più belle, curiose e originali verranno rivolte in diretta nel corso dell'intervista dagli utenti stessi, che avranno la possibilità di parlare direttamente con la star di turno. Immancabile la fotogallery esclusiva dedicata agli ospiti della trasmissione.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
BBC, 14 novembre 1922

Un notiziario di 5 minuti, ripetuto una seconda volta, a ritmo lento, "per coloro che non fossero riusciti a seguirci". Alle sette della sera, da Savoy Hill, nel cuore di Londra, La Bbc, prima radio pubblica di Gran Bretagna, dà il benvenuto ai sudditi di sua Maestà.

La mission del broadcasting britannico, concessionario in esclusiva del servizio pubblico, è da subito di tipo pedagogico.
"Istruire e informare", prima ancora che intrattenere, secondo l'idea guida del primo storico direttore John Reith, sostenitore di una radio estranea a logiche di mercato e in grado di diffondere cultura e sapere su larga scala.

In contrasto con il modello americano a impostazione commerciale, la Bbc, priva di pubblicità e svincolata dai dati di ascolto, diventerà il simbolo di una comunicazione di massa democratica e lontana da tentazioni propagandistiche. Un vero esempio di servizio pubblico nazionale.(L'Unità)
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
BBC, 14 novembre 1922
Un notiziario di 5 minuti, ripetuto una seconda volta, a ritmo lento, "per coloro che non fossero riusciti a seguirci". Alle sette della sera, da Savoy Hill, nel cuore di Londra, La Bbc, prima radio pubblica di Gran Bretagna, dà il benvenuto ai sudditi di sua Maestà.

La mission del broadcasting britannico, concessionario in esclusiva del servizio pubblico, è da subito di tipo pedagogico.
"Istruire e informare", prima ancora che intrattenere, secondo l'idea guida del primo storico direttore John Reith, sostenitore di una radio estranea a logiche di mercato e in grado di diffondere cultura e sapere su larga scala.

In contrasto con il modello americano a impostazione commerciale, la Bbc, priva di pubblicità e svincolata dai dati di ascolto, diventerà il simbolo di una comunicazione di massa democratica e lontana da tentazioni propagandistiche. Un vero esempio di servizio pubblico nazionale.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Libri: Radio Firenze Sud di Michele Turchi


da nove.firenze.it

Domani, venerdì 14 alle ore 21,30 nel teatro di Osteria Nuova, via Roma 448, alla presenza del Sindaco del Comune di Bagno a Ripoli, Luciano Bartolini, sarà presentato il libro "Radio Firenze Sud. Vita,morte e miracoli della piccola emittente che rinunciò alla pubblicità". Saranno presenti gli autori.

Radio Firenze Sud fu una delle tante emittenti fiorentine nate e scomparse nel giro di pochi anni, tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli 80. La radio, che trasmetteva sulla frequenza di 89.2 Mhz, aveva i propri studi presso il circolo ARCI di Osteria Nuova (ma nell'ultimo periodo si trasferì a Vie Nuove, nel quartiere di Gavinana) e rimase attiva dal 1979 al 1984.

Fu gestita da una Cooperativa e si caratterizzò per la gestione collettiva, con l'assemblea dei collaboratori che aveva l'ultima parola su tutto, ma ancor di più (unica radio in Italia) per la rinuncia a trasmettere comunicati commerciali. La radio trasmetteva musica di tutti i generi, da quella italiana di buona qualità al rock d'avanguardia, che allora si chiamava "new wawe", dalla musica classica al jazz. L'informazione dava invece molto spazio alle notizie del territorio al quale era fortemente radicata: il Comune di Bagno a Ripoli e i quartieri fiorentini di Gavinana, Campo di Marte e Coverciano.

La peculiarità dell'esperienza è adesso documentata da un volume di 160 pagine, curato da Michele Turchi, che racconta "vita morte e miracoli" della piccola emittente attraverso due contributi principali, molto precisi e documentati, e diverse brevi "memorie" di ex collaboratori; una corposa appendice e la documentazione fotografica completano il tutto.

Il libro, edito da Pagnini, è stato interamente finanziato dalla nostra associazione. Lo si trova nelle principali librerie fiorentine, nelle edicole di Bagno a Ripoli e naturalmente al bar del circolo di Osteria Nuova (tra l'altro a 10 € anzichè 15 €). Il libro ha comunque il numero ISDN e lo si può ordinare.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Danilo de Biasio nuovo direttore di Radio Popolare

da millecanali.it

Da circa un anno Radio Popolare era senza direttore editoriale.
Il precedente direttore, Massimo Rebotti, non più in carica dal 1° gennaio 2008, è diventato nel frattempo direttore del periodico ‘Diario’.
Il comitato di reggenza, di cui faceva parte De Biasio, ha dovuto affrontare la caduta del governo Prodi, le elezioni politiche, il nuovo governo Berlusconi, le elezioni statunitensi e soprattutto la crisi economica internazionale e nazionale.

In questa delicata situazione anche per l’informazione, soprattutto per quella indipendente, la decisione presa all’interno dell’emittente è stata quella di rivolgersi al “vivaio” di Radio Popolare, valutandolo come il luogo migliore per trovare le persone capaci a reggere questa difficile fase.
È stato infatti nominato Danilo De Biasio, da sempre a Radio Popolare, dopo che lo stesso è passato al vaglio (come è nella complessa tradizione di Popolare) dell’assemblea del socio di maggioranza, la cooperativa, e dal gradimento (vincolante) di tutti i lavoratori e collaboratori della Radio.

E ora alcuni brevi cenni biografici di De Biasio,
Oggi Direttore editoriale di Radio Popolare, era dal gennaio 2008 Direttore reggente di Radio Popolare, responsabile di Popolare Network e dei rispettivi siti (il sito di Radio Popolare ha vinto il premio eContent Award Italy “per il miglior contenuto in formato digitale” del 2006).
Nel settembre 2007 aveva vinto un Tutor di radiofonia al Master dell’Università statale di Milano; nel novembre 2006 era stato curatore del libro “Ma libera veramente” - Kowalsky editore.
Sempre andando a ritroso nel tempo, nel settembre/novembre 2004 era stato Tutor e teacher nel progetto Radio Radionica, finanziato dalla Commissione Europea per facilitare la collaborazione fra le Radio dell’ex Jugoslavia.
Nel settembre 2003 era conduttore della trasmissione quotidiana “Microfono aperto” su Radio Popolare, la più nota dell’emittente. Nell’aprile 2003 era responsabile di Popolare Network e del sito di Radio Popolare.
Già fra 2002 e aprile 2003 era stato direttore reggente di Radio Popolare. Nel 2001 si era occupato di organizzare la diretta da Genova per il G8 e le manifestazioni di contestazione. Il lavoro della redazione di Popolare Network a Genova diventerà “Cronache”, un cofanetto di 5 cd e un libro fotografico, che otterrà il premio Piero Passetti 2002.
Nel 1999 aveva ideato e organizzato una trasmissione che rievocava la Strage di Piazza Fontana. Il programma ottenne il Premio Giornalistico Europa (Premiolino).
Fra 1992 e 1998 è stato caporedattore di Radio Popolare
nel 1993 coautore (insieme a Emanuele Bettini, Paolo Cucchiarelli, Marco Fraceti, Michela Maffezzoni) del libro “Quel Marx di San Macuto” - Editore Fondazione Luigi Cipriani.
Dal 1987 è giornalista professionista, mentre la collaborazione con l’emittente di cui è da allora ‘fedelissimo’ (Radio Popolare, appunto) era iniziata nel 1982.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Una stazione radio africana a Vicenza

da padovanews.it

Cinque tenaci e intraprendenti ghanesi, guidati dal reverendo George Yaw Abrefah, hanno lanciato una nuova stazione radio satellitare.
George Abrefah è un Pastore evangelico, molto noto in città dove vive oramai da oltre 10 anni.

La radio ha iniziato le trasmissioni il 20 giugno 2008 e deriva il suo nome dal Salmo 23 ed è ricevibile tramite due canali satellitari: Eurobird Bitrate canale 9.9 E DAB (Digital Audio Broadcast), che copre l'intera Europa, Nord Africa, Nord America e su Eurobird 1@28.5

Anima della radio è l'omonima Associazione Shepherd, cui fa riferimento una comunità internazionale interessata ai vari programmi che, almeno nelle intenzioni, daranno voce e possibilità di essere ascoltati a chi è nel bisogno, oltre a fornire informazioni pratiche per tutti coloro che cercano di vivere una vita migliore lontano dalla propria terra.

Le trasmissioni radiofoniche sono in lingua francese, inglese e in italiano. Ampio spazio anche per la musica, annunci, dediche, e anche ovviamente per un po' di pubblicità. Con i proventi delle varie attività, Radio Shepherd ha già progettato di realizzare una serie di interventi per alleviare situazioni di disagio che riguardano le donne, crisi famigliari, cura ed educazione dei bambini, etc.

I dirigenti della radio sono disponibili ad incontrare aziende interessate a sostenere tutte queste iniziative, trovando magari spazio pubblicitario nei programmi radiofonici o nelle pagine del portale web www.sherperd-radio.com, da cui è pure possibile ascoltare la radio in streaming via web.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Sciopero generale degli ‘Autonomi’ alla Rai

da millecanali.it

Lo Snater, di concerto con il Libersind Confsal, ha deciso di proclamare uno sciopero generale di 24 ore di tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Rai per il 14 novembre.

Molte ed importanti sono le motivazioni a sostegno dell’iniziativa di lotta, secondo Snater e Libersind. Le riportiamo testualmente qui di seguito:
«La Rai, utilizzando ‘Buongiorno Regione’ (nuovo ‘contenitore regionale’ del mattino; Ndr.) e l’informazione regionale notturna, tenta di introdurre pesanti, unilaterali e penalizzanti modifiche sia all’attuale modello produttivo (riducendo fortemente il numero dei lavoratori impegnati) sia ai contenuti delle diverse figure professionali, sfuggendo ad ogni confronto e discussione.
Sempre la Rai sta tentando di innovare in profondità (in modo chiaramente negativo) la materia legata agli orari di lavoro, con il dichiarato scopo di evitare il pagamento di maggiorazioni, rimborsi e quant’altro legato agli orari di inizio e fine dei turni di lavoro ed incidendo pesantemente sulle buste paga dei lavoratori. Anche in tal caso la Rai intende operare in modo unilaterale.
La ritardata partenza di ‘Buongiorno Regione’ per le Sedi Regionali senza Centro (da Bolzano a Palermo) prevista, forse, per gennaio 2009 svela le vere intenzioni della Rai nei riguardi delle Sedi: quelle cioè di andare al superamento dell’articolazione regionale dell’Azienda e concentrare i suoi interessi in alcuni maxi raggruppamenti regionali con tanti saluti ad uno dei pilastri che sostengono il servizio pubblico.
La stipula dell’accordo-quadro richiesto insistentemente dal Sindacato con il quale legare strettamente le problematiche dei Centri di produzione e delle Sedi regionali, differendo soltanto le date di partenza della nuova programmazione, è stato rifiutato dalla Rai, perché avrebbe impegnato l’Azienda ad attuare l’iniziativa in tutte le regioni fin da ora.
La numericamente pesante limitazione delle figure professionali introdotta dalla Rai (assenza di programmisti-registi e/o di aiuto-registi-assistenti alla regia, di assistenti di studio, di personale di studio, di grafici, di tecnici della produzione, di tecnici di registrazione e di manutenzione, di operatori di ripresa, di coordinatori tecnici, di impiegati, …) sta a significare una assenza di interesse dell’Azienda per la qualità del programma e, come più volte detto, svela l’intenzione di ridurre complessivamente gli organici, mettendo a rischio le concordate assunzioni».

Inoltre:
«Le dichiarazioni del Direttore Generale sullo stato di profonda crisi economico-finanziaria della Rai rilasciate ai confederali ed all’Ugl (sindacati molto comprensivi!) preparano il terreno ad un finto rinnovo del contratto e ad un pesante ridimensionamento delle retribuzioni dei dipendenti mediante tagli su promozioni, aumenti di merito, gratifiche, straordinari, maggiorazioni, …
Ci saremmo aspettati ben altro se la crisi fosse profonda come dichiarato: lotta senza quartiere agli sperperi, deciso rientro di appalti piccoli e grandi che depauperano la produzione, interventi pubblici dei vertici aziendali contro le iniziative di Berlusconi per dirottare la pubblicità verso le reti di proprietà e contemporaneamente inibire alla Rai il previsto aumento del canone, ecc. ecc.
Nulla di tutto ciò.
La situazione sul versante sindacale è (poi) quanto di più sconfortante poteva supporsi.
In Rai, tranne lo Snater ed il Libersind, non esiste più opposizione sindacale comprendendo in questo giudizio le RSU, peraltro ampiamente scadute, che dopo qualche tentativo di alzare la voce sono rientrate nei ranghi del potere sindacale.
L’Azienda tenta di fare da sola e contro i propri lavoratori.
Lo Snater si oppone e si opporrà duramente contro il tentativo aziendale di far pagare ai lavoratori il prezzo per uscire dalla crisi».
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Quando certo giornalismo vuole intimidire. Risposta di Radio Irib alla nuova black list del CdS.

da infopal.it

Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera dalla redazione di Radio Irib, in relazione all'articolo "Gli italiani di Radio Teheran" del 30 ottobre dal Corriere della Sera. Al fondo, troverete il testo con link.


Risposta al Corriere della Sera

« Dialogate con belle maniere con la gente della Scrittura, eccetto quelli di loro che sono ingiusti. Dite [loro]: “Crediamo in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su di voi, il nostro Dio e il vostro sono lo stesso Dio ed è a Lui che ci sottomettiamo. » (Versetto 46, Sura del Ragno)

In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso.
Il 30 Ottobre 2008, il Corriera della Sera, uno dei quotidiani italiani più letti, ha pubblicato un articolo riguardo alla nostra emittente.
Quello che addolora non è il fatto che il prestigioso quotidiano abbia usato termini ostili ed offensivi nei confronti della nostra emittente e del nostro paese ma il fatto che abbia cercato di perseguitare ed intimidire gli intellettuali che ultimamente sono stati intervistati da noi.
L'articolo, firmato da M. Antonietta Calabrò, inizia con un a dir poco stravagante e bizzarro paragone della nostra radio a quella che negli anni settanta ed ottanta trasmetteva da Praga.
Chissà cosa trova in comune la scrittrice dell'articolo tra una radio come la nostra, che diffonde i pensieri del mondo islamico e dell'Iran sulla politica internazionale con quella che trasmetteva dal blocco sovietivo?
Certo comprendiamo che il paragone è stato fatto intenzionalmente per offendere la nostra emittente ma per ora facciamo finta di non aver capito.
In seguito dopo un veloce cenno al fatto che la nostra emittente esiste dal 1995, l'articolo inizia con gli errori che non sono pochi.
Si dice che la nostra radio sia ormai l'unica al mondo, eccetto quella Vaticana, a trasmettere in italiano.
Perciò la scrittrice dimostra grandissima cultura nell'ignorare Radio Argentina, Radio Montecarlo, Radio Cina Internazionale, Radio Australia, Radio Russia, Radio Svizzera e un'altra miriade di Radio sparse nel mondo che hanno sezioni italiane. Ma non è ancora nulla.
La scrittrice ritiene il peso acquisito dalla nostra emittente al "protagonismo internazionale" del presidente Ahmadinejad e si scorda che la nostra emittente iniziò a svolgere le sue attività in maniera simile a quella di oggi nel periodo dell'amministrazione Khatamì, nell'ambito del progetto "Dialogo tra le civiltà", di cui Khatamì fu promotore.
Certo la nostra radio ha operato normalmente e sempre con nuove idee anche durante l'amministrazione Ahmadinejad.
Quì la scrittrice tenta di lanciare un secondo siluro(dopo quello del paragone a radio Praga) usando un certo tono in merito al presidente Ahmadinejad che ci preoccupa.
In realtà la collega non tiene presente che oggi l'Iran trasmette programmi in tutte le lingue del mondo e persino in lingua ebraica. Ciò perchè crede davvero nel dialogo tra le civiltà e ritiene che con lo scambio di idee si può gettare la base per creare pace e fratellanza tra i popoli e le nazioni.
Ma torniamo all'articolo: ecco che la nostra radio viene detta "impostata sui leitmotiv della strategia informativa del regime".
"Regime" viene chiamata quindi la Repubblica islamica dell'Iran, lo Stato che in assoluto è il più democratico del Medioriente; oggi l'Iran conta più di 200 partiti, ad ogni elezione c'è più del 70% di affluenza alle urne e la vita politica e veramente movimentata e combattuta alla pari di altre democrazie. Addolora tanto quel "regime" perchè noi iraniani abbiamo lottato a lungo per cacciare lo Shà e avere un governo democratico.
Ma proseguiamo.
Siamo accusati di "negazionismo sull'Olocausto","propaganda anti-Israele" e "propaganda anti-Usa".
Forse perchè abbiamo detto che non è giusto condannare alla prigione chi ha dubbi sulla versione ufficiale dell'Olocausto?
Scusateci è propaganda o verità il fatto che un giorno non si fa sera a meno che "i gentili soldati dell'esercito israeliano" non uccidano qualche civile palestinese?
Guantanamo ed AbuGhraib erano nostra propaganda?
I bambini iraqeni, afghani e palestinesi che urlano dal dolore e dalla paura non sono concorrenti dello Zecchino d'Oro e quindi qualcosa la dovevamo pure dire.
Ma lasciamo stare ancora una volta perchè la parte più grave deve ancora arrivare.
Usando toni degni dell'Inquisizione dei tempi di Galileo, si cerca di intimidire gli interlocutori della nostra radio.
Per loro sfortuna vittime dell'attacco sono gli ultimi intellettuali che con assoluta libertà ed assoluta buona volontà hanno risposto alle nostre domande sui temi di attualità.
In pratica "essere stati intervistati dalla nostra radio" viene presentata come una macchia nera nella vita di questi intellettuali.
E viene fatto pensare che essere intervistati da noi significa essere d'accordo con alcune nostre opinioni. Per correttezza dobbiamo spiegare che non è così e che abbiamo sempre intervistato persone sia favorevoli che contrarie ai nostri pensieri.
Ma ecco di chi si parla: si parte dal professor Franco Cardini, per poi arrivare a Maurizio Torrealta di Rainews24, l'europarlamentare Giulietto Chiesa, padre Alex Zanotelli e così via.
Non ci si limita all'intimidazione mediatica contro queste persone; e no perchè sono state anche contattate e a loro è stato chiesto perchè "parlino" alla nostra emittente.
Ora non è "grave" che intellettuali vengano perseguitati solo perchè hanno parlato con una "radio" iraniana e islamica?
Forse il Corriere, ringalluzzito dai pensieri di alcuni partiti che fanno volentieri i gestacci all'inno di Mameli e che snobbano persino gli italiani del meridione o forse animato dai ricordi di un passato che speriamo non ritorni mai più in Italia, ritiene "inferiori" i colleghi giornalisti iraniani o musulmani?
Un'altra domanda. Il Corriere della Sera, omette intenzionalmente di nominare il gentilissimo "Alberto Bradanini" ambasciatore della Repubblica italiana a Teheran che è stato intervistato dalla nostra emittente in occasione della Settimana della Lingua italiana nel mondo. La foto dell'Ambasciatore sta proprio sopra a quella di Maurizio Torrealta, uno dei giornalisti che il Corriere ha cercato di intimidire. Perchè non è stato criticato pure l'Ambasciatore? Oppure, anche la Settimana della Lingua italiana nel mondo fa parte dei "leitmotiv del regime iraniano" come dice la scrittrice dell'articolo?
E cosa dire di Prodi, Bertinotti, Luisa Morgantini(vice-presidente del parlamento europeo), del filosofo Gianni Vattimo e di tanti altri che abbiamo intervistato in questi anni?
Evidentemente per il Corriere sono tutta gente che va perseguitata per aver parlato con "la radio del regime iraniano".
Dalle righe del Corriere si apprendono solo termini offensivi ed accuse.
Sarebbe stato bellissimo che il Corriere della Sera avesse sostenuto le sue idee sulla nostra emittente ed il nostro paese usando argomentazioni e ragionamenti invece di accusare e basta. Soprattutto non possiamo accettare che un quotidiano dello spessore del Corriere abbia cercato di intimidire gli intellettuali che abbiamo intervistato.
Come testimonia il versetto del Corano all'inizio di questa lettera, la nostra cultura, quella islamica, ci insegna a dialogare con i cristiani(Gente della Scrittura equivale a cristiani ed ebrei/ndr) nel migliore dei modi e così faremo anche se le offese e le accuse saranno peggiori.
Vi diremo di più: sinceramente non proviamo rancore nemmeno per la scrittrice dell'articolo e per i colleghi del Corriere della Sera.
Amici, parliamone e dialoghiamo! Iran e Italia, Islam e Cristianesimo hanno la capacità e la ricchezza per dialogare.
Il nostro mondo ha bisogno di dialogo, amore e comprensione e non di accuse, offese e guerre.
Che Dio vi protegga

Articolo correlato: GLI ITALIANI DI RADIO TEHERAN
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
DATI AUDIRADIO: 5° BIMESTRE 2008



 Radio1 6.638
 Rtl 102.5  5.496
 RDS   5.341
 Deejay 5.184
 Radio 2   4.486
 Radio Italia 3.924
 Radio 105 3.843
 Radio Kiss Kiss 2.290
 R101  2.099
 Radio 24 2.045
 Radio 3 1.930
 Rmc 1
1.841
 Virgin Radio 1.755
 Radio Capital 1.566
 m2o 1.560
 Radio Maria 1.549
 Isoradio 1.053
 Radio Radicale 475
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Radio Radicale vuole diversificare le entrate

da aduc.it

Radio Radicale, la storica emittente che trasmette dal 1976 le sedute parlamentari e altri eventi politici, cerca di diversificare le fonti d'entrata. Ai contributi pubblici, derivanti dalla convenzione con il Parlamento italiano, altre istituzioni e ai contributi per l'editoria (per circa 13,5 milioni di euro), vorrebbe aggiungere altri ricavi dalla collaborazione con altri media a cui verrebbe fornita parte della produzione audio-video realizzata dal Centro di Produzione (societa' che controlla Radio Radicale).

Tale meccanismo e' gia' sperimentato con l'agenzia AdnKronos. "Noi produciamo circa 15 mila eventi all'anno -spiega Paolo Chiarelli, direttore del Centro di Produzione, in un intervista a Italia Oggi - vorremmo trovare soggetti che volessero pescare solo una parte dei contenuti che produciamo".

Contatti ci sono con le due tv dell'area del Partito Democratico: Red Tv e Youdem.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
L'alba di Obama
da radioarticolo1.it
[comunicato stampa]

Le Voci dall’America.
Domani, mercoledì 5 novembre 2008, dalle ore  6 alle 10 e dalle 14 alle 18.
Speciale su RadioArticolo1

Cittadini americani, opinionisti delle due sponde dell’Atlantico ed esperti italiani ai microfoni di RadioArticolo1 per commentare le presidenziali americane.

Previsti in diretta collegamenti con Grand Park, dove si raduneranno i sostenitori di Barack Obama. Dall’America le testimonianze degli elettori alle urne.

A rispondere alle domande sul futuro degli Stati Uniti dopo il martedì elettorale, saranno tra gli altri: Corrado Augias, Renata Bagatin, Anna Biondi, Giancarlo Bosetti, Silvana Cappuccio, Lucio Caracciolo, Luciana Castellina, Walter Cerfeda, Aldo Civico, Furio Colombo, Alessandro Coppola, Noam Chomsky, Vincenzo De Luca, Patrizio Di Nicola, Paolo Franchi, George Lakoff, Joseph La Palombara, Gad Lerner, Antonio Lettieri, Guido Martinotti, Giangiacomo Migone, Maurizio Molinari, Guido Moltedo, Nicola Nicolosi, Gianfranco Pasquino, Stefano Rizzo, Nicoletta Rocchi, Alexander Stille, Bruce Sterling, Jasmina Tesanovic, Nadia Urbinati.

La trasmissione speciale avrà inizio alle ore 6 di mercoledì 5 novembre per proseguire fino al pomeriggio alle 18, interrompendosi dalle 10 alle 14 per lasciare spazio alla diretta dal Palalottomatica di Roma dove la Cgil presenterà le sue risposte per uscire dalla crisi.

CONTATTI
Elisa Galantini
Radio Articolo 1
Via dei Frentani, 4/A - 00185 Roma
telefono: 06 40043376-7
www.radioarticolo1.it
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (1)
Tempi duri, la Bbc annuncia i primi tagli: ai compensi delle star

da rai.it

"Credo che stiamo andando verso un periodo in cui è probabile che potremo assicurarci i migliori talenti per meno di quello che siamo riusciti a fare negli anni passati". Il direttore dell'emittente di Stato britannica, Mark Thompson, assicura che lo scandalo del volgare scherzo telefonico costato la sospensione a due comici della radio non c'entra: ma a nessuno è sfuggita la coincidenza con la decisione di tagliare gli stipendi delle star.

La telefonata piena di parolacce e allusioni sessuali andata in onda in fascia protetta ha scatenato le proteste di pubblico e politici che hanno cominciato a fare pressione sulla Bbc perché riveda al ribasso i costosi rapporti con i protagonisti degli show più seguiti.

Sotto il fuoco incrociato, Mark Thompson ha annunciato che "si va verso un periodo in cui sarà probabilmente necessario continuare a garantire il miglior intrattenimento possibile, ma a costi inferiori rispetto a quelli pagati fino ad ora".

Ingaggi in discesa
"E' un momento piuttosto difficile", ha detto Thompson proprio durante uno show di Bbc1, "l'inflazione galoppa piu' velocemente di quanto sia cresciuto il canone, la vendita degli spazi pubblicitari è più difficile e per questo stiamo rivedendo le spese per capire dove possiamo risparmiare". Il messaggio è chiaro: le star della tv pubblica non potranno più contare su un trattamento privilegiato rispetto a quelle delle emittenti private. "Il mercato sta cambiando" ha detto Thompson, "e ogni anno guardiamo con attenzione a come cambiano i salari delle star nelle tv e nelle radio private così da chiudere gli accordi migliori".

Avvertimento
Il ministro della Cultura Andy Burnham, citato da The Times, si era rivolto al presidente della Bbc Trust, Michael Lyons, dicendogli che l'emittente dovrebbe mostrare "sensibilità verso ciò che sta succedendo al pubblico" e imparare a non strapagare i suoi conduttori o si vedrà tagliare buona parte dei suoi 3,4 miliardi di sterline di fondi pubblici all'anno.

Superstar
Secondo il governo britannico, la crisi economica avrebbe scatenato l'ostilità della gente verso presentatori d'elite come Jonathan Ross. A Ross, 47 anni e un contratto triennale da 18 milioni di sterline, la settimana scorsa è stato sospeso lo stipendio per tre mesi per la telefonata oscena fatta in diretta al comico Andrew Sachs durante un programma della Radio 2.

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Radiografia de la Radio

Per il suo 25° anniversario l’Istituto Messicano della Radio (IMER) ha organizzato una serie di iniziative culturali e artistiche in collaborazione con il Centro Culturale di Spagna dallo scorso 8 ottobre fino ad oggi 2 novembre. Il nucleo centrale dell’iniziativa è stato un concorso indetto dall’Istituto nel quale si richiedeva di raccontare attraverso immagini e testi i momenti e le caratteristiche salienti della radio messicana negli ultimi 25 anni. Il risultato è una bella mostra fotografica esposta in modo intelligente come un percorso lungo le pareti del Centro Culturale, che risalendo sui tre piani grazie ad angoli e geometrie offrono un ottima scenografia.

Le tre settimane di evento continuativo hanno visto una programmazione intelligente composta da trasmissioni dal vivo con speaker messicani quali Miguel Solis e Hugo Moreno, concerti live ambientati sulla terrazza, proiezioni di video e film tematici che hanno raccontato magistralmente storie di radio e, infine, un workshop formativo indirizzato a professionisti del settore, studenti di comunicazione e pubblico affine diretto da Mario Terres (produttore dell’IMER), Roberto Lòpez e Enrique Gil (produttori del del programma radiofonico Horizonte).

Nel complesso per gli appassionati del settore, ma anche per il pubblico, un’iniziativa interessante e accessibile: esposizioni ed eventi sono ad ingresso libero e gratuito.

Sito di riferimento: www.imer.gob.mx

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Mtv mette il suo archivio online e fa concorrenza a Youtube


da affaritaliani.it

Mtv sceglie il web per tornare alle origini: i videoclip
. Da tempo, infatti, quello che nel 1981 era nata come un canale tematico  che trasmetteva solo ed esclusivamente video musicali, ha differenziato la sua programmazione, introducendo cartoni animati, talk show e reality. 
Ora la tv musicale per eccellenza ha deciso di rendere disponibile il suo sterminato archivio su Internet, lanciando Mtv Music, dove si possono vedere ed ascoltare gratis gli oltre 16 mila video messi in onda nei 27 anni di vita di Mtv, comprese le esclusive e gli unplugged. Ovvero le canzoni degli artisti più amati dai giovani degli anni ’80, ’90 e di oggi.

Ecco qualche titolo, giusto per farsi un’idea: Billie Jean di Micheal Jackson, Like a Prayer di Madonna, Another Brick in The Wall dei Pink Floyd , Under Pressure dei Queen, Heroes di David Bowie. Ma anche le ultime hit, come Womanizer di Britney Spears o Viva la Vida! dei Coldplay. E ovviamente il primo mitico videoclip mandato in onda da Mtv, Video Killed the Radio Star dei Buggles. Basta digitare il nome dell’artista o il titolo della traccia per gustarsi i  propri videoclip preferiti, senza sperare che vengano trasmessi in Tv.

Già da tempo, del resto, internet è diventato una sorta di sterminato video juke box, soprattutto grazie a YouTube, che ospita migliaia di video musicali. Non a caso  lo scorso anno Viacom, la holding statunitense che controlla Mtv, ha intentato una causa legale di un milione di dollari contro il portale acquistato da Google nel 2006, accusandolo di aver per violato i copyright delle esclusive di Mtv.

Il lancio di MTvMusic conferma che Mtv non vuole darla vinta a YouTube, anzi punta ad insidiarlo sul suo stesso terreno. Come avviene su YouTube, infatti, gli utenti di Mtv Music potranno votare e commentare i video, inserirli sul loro profilo Facebook o nel loro blog tramite il codice html, creare una propria playlist. E per ora non è prevista alcuna forma di pubblicità, a differenza di YouTube che sta pensando di introdurla all’inizio e alla fine dei video. Comunque vada a finire, questa guerra è l’ennesima conferma: la musica, sotto forma di video, di mp3, di radio streaming, viaggia sempre di più sul Web.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)