mercoledì 31 dicembre 2008
Azerbaigian: Ue critica Baku su stop trasmissioni radio straniere
da Ap - Nuova Europa
Bruxelles, 31 dic. (Ap-Nuova Europa) - Dopo gli Stati uniti, anche
l'Unione europea ha criticato l'Azerbaigian per aver bloccato le
trasmissioni di alcune emittenti radiofoniche occidentali, tra cui
Radio Free Europe/Radio Liberty, Voice of America e Bbc.
La
commissaria europea alle relazioni con l'esterno Benita Ferrero-Waldner
ha lamentato il fatto che la decisione del governo priva gli
ascoltatori di "fonti d'informazione di valore e indipendenti".
La decisione azera segue un trend iniziato nel 2007, quando
l'istituzione ha deciso di cominciare a limitare le frequenze nazionali
destinate ai network stranieri.
All'inizio del 2008 il
consiglio aveva già preavvertito le televisioni e le radio straniere
che sarebbero state messe fuori dall'etere. Ha inoltre consigliato le
emittenti di passare via cavo o via satellite.
Radio Free
Europe/Radio Liberty, che in Azerbaigian opera col marchio Radio
Azadliq, ha scritto nel suo sito internet che, secondo gli osservatori,
la decisione rappresenta un'ulteriore prova che nel paese del Caspio
sia in corso una dinamica repressiva nei confronti della libertà di
stampa.
L'emittente ha inoltre ricordato come dal 2007 Baku ha
registrato il triste record di essere il paese della regione che ha
imprigionato più giornalisti.
Il blocco alle emittenti radio
straniere viene mentre si prepara il referendum di marzo, che deciderà
sulla possibilità di eliminare il limite massimo di numeri di mandati
per il presidente. L'attuale capo dello stato Ilham Aliev, se dovesse
passare il referendum, potrebbe essere eletto per un numero indefinito
di mandati. Attualmente è al secondo.
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martedì 30 dicembre 2008
Gabriel: progetti per il 2009
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lunedì 22 dicembre 2008
Somalia: Miliziani islamici chiudono radio HornAfrik a Chisimaio
da apcom
I miliziani islamici al Shabab (giovani, ndr) hanno chiuso la scorsa
settimana l'unica stazione radio attiva nella città somala di
Chisimaio, 500 chilometri a sud di Mogadiscio. Lo ha denunciato il
direttore dell'emittente HornAfrik, Ahmed Mohamed Aden, al Committee to
Protect Journalists, che ha sede a New York.
Una decina di
miliziani hanno fatto irruzione negli uffici della stazione radio il 13
dicembre scorso e hanno consegnato al direttore un provvedimento
firmato da Hassan Yaqub Alil, responsabile per l'Informazione
dell'amministrazione islamica della città, in cui si accusa l'emittente
di trasmettere musica e informazione "anti-islamica". L'organizzazione
Committee to Protect Journalists ha quindi lanciato un appello ad Alil
perchè "riveda la sua decisione e consenta all'unica stazione radio di
Chisimaio, HornAfrik, di riprendere le trasmissioni", sottolineando
come "il flusso libero di notizie sia nell'interesse del Paese".
I miliziani hanno fatto irruzione negli uffici della radio la sera del
13 dicembre, subito dopo la messa in onda di un servizio sulle vittime
civili degli scontri scoppiati tra gli Shabab e la milizia locale della
città di Dobley, situata nei pressi del confine con il Kenya. Il
portavoce dell'amministrazione islamica aveva riferito di sette morti
su entrambi i fronti, senza riportare vittime tra i civili.
HornAfrik aveva festeggiato il suo 12esimo anno di attività solo il
giorno prima del raid. Uno dei fondatori della radio, Ali Sharmarke, è
rimasto ucciso nel 2007.
Il porto di Chisimaio è finito sotto
il controllo di una coalizione di forze fedeli al leader Hassan Turki e
degli Shabab lo scorso 23 agosto. Turki è accusato da Washington di
terrorismo. Alla fine di ottobre, le Corti islamiche hanno emesso ed
eseguito una condanna a morte per lapidazione di una bambina di 13
anni, vittima di stupro.
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venerdì 19 dicembre 2008
Radio su cellulare per un italiano su cinque
Oltre un italiano su cinque (22%) usa il proprio cellulare per
ascoltare la radio. Il dato emerge dal Rapporto Iem della Fondazione
Rosselli diffuso oggi in occasione del Summit sull'industria della
comunicazione, secondo cui la percentuale distingue il nostro dagli
altri Paesi europei: a fruire del mezzo radiofonico via telefonino è il
13% dei francesi, il 14% dei tedeschi e il 18% dei britannici. Rispetto
alle altre nazioni prese in esame, inoltre, la radio in mobilità in
Italia soffre meno il distacco dall'Mp3. Dal rapporto sull'industria
della comunicazione in Italia, infatti, emerge che le canzoni in
formato digitale vengono ascoltate sul cellulare dal 27% degli
italiani, soltanto il 5% in più rispetto alla radio. La forbice è al 6%
nel Regno Unito, al 9% in Francia e addirittura al 13% in Germania.
L'Italia si caratterizza poi per l'influenza positiva che Internet ha
avuto sulla fruizione della radio. Sempre in base ai dati nel rapporto,
il 20% degli intervistati ha dichiarato di ascoltare di più la radio
tradizionale dall'avvento del web, contro il 16% che la ascolta di
meno. Il trend è inverso negli altri Paesi: il 22% dei tedeschi, il 21%
degli inglesi e un francese su tre hanno diminuito la fruizione, a
fronte di un 14-15% che l'ha aumentata.
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mercoledì 17 dicembre 2008
Kirghizistan/ Bbc Radio riprende le trasmissioni

da ansa.it
Il servizio kirghizo della Bbc Radio ha ripreso le trasmissioni,
dopo aver risolto una serie di problemi con la radiotelevisione
nazionale del paese centro-asiatico. Lo scrive oggi l'agenzia di stampa
Ferghana.ru.
L'emittente britannica gestisce il suo servizio
kirghizo da 12 anni, pagando alla radiotelevisione nazionale l'utilizzo
delle frequenze. Secondo quanto scrive Ferghana, dietro lo stop deciso
a ottobre si sarebbero verificati problemi di natura tecnica e
finanziaria.
Assieme alla Bbc a ottobre è stata bloccata anche
l'emittente Radio Azattyk, che è la denominazione locale di Radio Free
Europe/Radio Liberty (Rfe/rl), emittente sponsorizzata dal Congresso
degli Stati uniti. Secondo quanto riferito dalla radio a stelle e
striscie, le autorità kirghize avrebbero voluto conoscere in anticipo i
contenuti delle trasmissioni.
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giovedì 11 dicembre 2008
Sciopero generale, diretta dalle 9 alle 18 su RadioArticolo1
da radioarticolo1.it
[comunicato stampa]
Collegamenti con 100 piazze, diretta di Epifani
Commenti di economisti, giornalisti e personalità della cultura
Cronache e scambi di servizi con emittenti locali e web tv
Domani, venerdì 12 dicembre, www.radioarticolo1.it, la web radio del lavoro seguirà in diretta tutte le fasi dello sciopero generale indetto dalla Cgil. Lo speciale avrà inizio alle 9 per concludersi alle 18.
Durante la lunga non stop sono previsti collegamenti con tutte le piazze interessate dalle manifestazioni e dai comizi con interventi in diretta dei dirigenti del sindacato. Dopo la trasmissione in diretta audio e video del comizio di Guglielmo Epifani previsto a Bologna per le 12.30, si alterneranno opinioni e interventi di economisti (da Paolo Leon a Silvano Andriani e Laura Pennacchi), esponenti del mondo dell’associazionismo (tra cui Paolo Beni, presidente Arci, e Giulio Marcon, coordinatore della campagna Sbilanciamoci, Rosario Trafiletti presidente di Federconsumatori), della cultura (da Andrea Camilleri a Lidia Ravera, da Ascanio Celestini a Moni Ovadia), e giornalisti (i direttori del Manifesto Gabriele Polo, dell’Agenzia Area Renato Sorace, del settimanale Carta Pierluigi Sullo, del quotidiano on line Aprile Carla Ronga, di Rassegna Paolo Serventi Longhi, ai redattori sindacali dell’Unità Felicia Masocco e della Stampa Roberto Giovannini).
Previsti infine molti collegamenti e momenti di interattività con numerose emittenti locali e web tv.
CONTATTI
Elisa Galantini
Radio Articolo 1
Via dei Frentani, 4/A - 00185 Roma
telefono: 06 40043376-7
www.radioarticolo1.it
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sabato 6 dicembre 2008
Iraq: Madre e due figli uccisi da una bomba nascosta in una radio
da iltempo.it
Baghdad, 6 dic. (Adnkronos/Xin)- Una madre irachena e i suoi due
figlioletti sono morti per l'esplosione di un ordigno che era nascosto
in una radio. Lo hanno riferito le forze di sicurezza della citta' di
Balad Ruz, 75 chilometri a nord est di Baghdad, dove e' avvenuto
l'attentato. I due bambini hanno trovato ieri pomeriggio l'apparecchio
radiofonico in strada e l'hanno portato alla madre. Appena la donna
l'ha acceso, l'ordigno e' esploso uccidendo tutti e tre. Secondo le
forze di sicurezza della provincia di Diyala, dove si trova Balad Ruz,
i gruppi legati ad al Qaeda cercano in continuazione nuovi sistemi per
condurre gli attentati in modo da creare il panico fra la popolazione.
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