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Radio Antenne Erreci: trent'anni suonati
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da provincialatina.tv

"30 anni suonati" ovvero "1978|2008 trenta candeline di soddisfazione e professionalità". Si intitola così il cofanetto che corona un compleanno davvero unico: quello che Radio Antenne Erreci ha festeggiato lo scorso 17 agosto in Piazza XIX Marzo a Cisterna suggellato da un altro primato: 33mila ascoltatori nel giorno medio (fonte Audiradio annuale 2008) risultando ancora una volta l'emittente pontina più seguita nelle province di Latina e Roma.

Dunque un anno davvero importante, quello appena concluso, per la radio di Cisterna che per il Gran Galà della Musica ha portato in piazza ben 15mila persone. Una serata indimenticabile, presentata da Benedicta Boccoli e Tiziana Mammucari e che ha visto sfilare ed esibirsi sul palco grandi artisti della musica italiana come Giò Di Tonno, Gatto Panceri, Tony Esposito, Paola e Chiara, Franco Mercuri, Silvio Frainetti ed il comico Enzo Salvi noto come Er Cipolla.

Oggi per chi c'era o per chi non è potuto esserci, Radio Antenne Erreci offre un regalo: un cofanetto composto da DVD corredato da un libretto per vivere o rivivere quella grande emozione.
Ideato e realizzato da Mauro Nasi e Manlio Goldner, in collaborazione con Paolo Tempestini e la regia di Matteo Porcelli per la Punto&Virgola Comunicazione, il DVD propone un filmato di 36 minuti interamente dedicato al Gran Galà della Musica con interviste ed estratti delle varie esibizioni che si sono susseguite sul palco fino al grande brindisi finale sotto una pioggia di coriandoli multicolori. Inoltre è arricchito da contenuti speciali come una ricca photogallery, la rassegna stampa ed altri servizi filmati sulla storia della radio.

Completa il DVD un elegante libretto di venti pagine nelle quali, oltre al Galà, vengono ripercorsi i 30 anni di storia e di protagonisti dell'emittente: dai primi studi di trasmissione agli attuali, dai tanti artisti ospiti di Radio Antenne Erreci agli speakers che negli anni si sono succeduti, dalle produzioni discografiche agli originali progetti editoriali.
"La serata del 17 agosto scorso è stata un successo tale - affermano Manlio Goldner, direttore di Radio Antenne Erreci, e Mauro Nasi, giornalista - che non poteva concludersi lì. Così è nato questo progetto che potrà far rivivere ancora a lungo quelle intense emozioni e, attraverso il libretto, raccontare 30 anni di passione, impegno e soddisfazioni".
Il cofanetto "30 anni suonati" è distribuito gratuitamente a tutti coloro che ne faranno richiesta a Radio Antenne Erreci telefono 06.9682058.
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Radio parigina sigla accordo con Myspace

da QuoMedia

Il pubblico delle radio musicali fugge verso internet? Il web e l’antenna possono entrare in sintonia e addirittura aiutarsi vicendevolmente.
Da lunedì prossimo sarà la volta della radio rock parigina Oui Fm, che aprirà i suoi microfoni all’icona della musica virtuale, il sito MySpace.

Su 5 milioni di gruppi iscritti a MySpace in tutto il mondo, 250 mila vivono in sono appassionati di rock ed è proprio a questi ultimi che si indirizza la trasmissione Oui love MySpace, in diffusione dal lunedì al venerdì dalle 18h alle 20h.

Selezionati dagli internauti, questi giovani talenti saranno presentati agli ascoltatori della radio sotto forma di contest musicali. Ascoltatori e internauti potranno esprimere il loro livello di gradimento votando su internet, via sms o all’antica raggiungendo la radio telefonicamente.

A giugno l’artista vincente ritirerà un premio di 5 mila euro. “Il nostro concorrente maggiore è l’iPod, l’internauta fabbrica la sua radio quotidianamente. Bisogna dunque trovare dei contenuti differenti”, ha commentato il proprietario della radio Arthur. “MySpace è la più grande comunità musicale al mondo. Il suo successo è  stato costruito sulla possibilità che gli artisti avevano di esprimersi liberamente e di accedere al loro pubblico”, ha inoltre aggiunto Olivier Hascoat, direttore generale MySpace in Francia.
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INCENTIVI PER LE RADIO CHE SOSTENGONO LA MUSICA ITALIANA E I NUOVI TALENTI DEL NOSTRO PAESE


da Comunicato Stampa

Arezzo, 26 febbraio 2009 - "Proporremo incentivi economici e finanziari alle radio private che dimostrano di sostenere la musica italiana e i giovani talenti del nostro Paese". Lo ha detto il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni ai microfoni di Radio Wave International, emittente radiofonica con sede ad Arezzo di proprietà della Fondazione Arezzo Wave Italia che ha recentemente inaugurato l'ascolto della radio anche tramite web (www.radiowave.it).
"Dovrà dare l'esempio anche il servizio pubblico, ho gi à presentato alla Commissione di Vigilanza Rai una proposta che impegni i dirigenti di Radio Rai in tal senso" ha ribadito il Ministro che in un'intervista telefonica con Francesco Macrì, conduttore del nuovo programma "Spike - Potenziale d'azione" ha sottolineato come l'Italia voglia promuovere una politica di incentivi più che di sanzioni come invece avviene oggi in Francia, dove una legge obbliga le radio ad una percentuale di programmazione minima del 40% di musica francofona.

La puntata di "Spike" con l'intervista a Giorgia Meloni è on line su www.radiowave.it

La Fondazione Arezzo Wave Italia, proprietaria di Radio Wave International, lavora dal 2002 in Italia e all'estero per la valorizzazione delle nostre produzioni musicali e dei giovani talenti del nostro Paese. Organizza tutti gli anni concorsi diretti a giovani band e artisti digitali (record di iscrizioni - 2.393 tra band, dj, vj - all'ultima edizione!) grazie ad un network di oltre 200 punti di riferimento in tutte le regioni italiane, Italia Wave Network. La fAWI organizza uno dei più grandi festival musicali internazionali del nostro Paese a Livorno: Italia Wave Love Festival. Previsto per quest'anno dal 16 al 19 Luglio, esiste dal 1987 (con il nome di Arezzo Wave) confermandosi come uno degli appuntamenti più longevi e importanti in materi di cultura giovanile nel nostro Paese.
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Radio Radicale teme di perdere i 10 mln annui del Governo e attacca Rai Gr Parlamento

da Affaritaliani.it

Duello sull'etere fra Radio Radicale e Gr Parlamento Rai. Il direttore di Radio Radicale, Bordin, denuncia la paventata revoca della convenzione governativa che assegna all'emitente oltre 10 milioni annui e si vanta di svolgere un servizio pubblico migliore di quello della Rai.

Non è affatto vero, replica il Cdr di Gr Parlamento: "Noi con una convenzione di appena 1 milione e 200mila euro annui e un organico di 20 redatori, tutti con regolare contratto di lavoro giornalistico, trasmettiamo ogni giorno in diretta 4 giornali radio seguiti dalla rassegna stampa e diramiamo in diretta tutti i lavori parlamentari".

Ma dei soldi che il Pd si spartisce con Ecoradio non parla mai nessuno? Dobbiamo sempre colpire chi quantomeno fa il suo lavoro e porta nelle case degli italiani contenuti e non aria fritta?

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Speciale inforadio - Più legalità nei cantieri.



Speciale Inforadio.
Più legalità nei cantieri.
www.RadioArticolo1.it

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Petizione per le radio nazionali "Tre ore la settimana di liscio"

da repubblica.it

Una richiesta al ministro Bondi per le radio locali e nazionali. Promotore dell'iniziativa l'orchestra Campanini di Felino. Tra i sostenitori anche il maestro Raoul Casadei: "Sarebbe già qualcosa se la Regione valorizzasse la nostra musica. Invece, sembra quasi che la sinistra abbia la puzza al naso"


Parte da Felino di Parma la raccolta di firme da presentare al ministro della Cultura Bondi per sollecitare un provvedimento che obblighi le radio locali e nazionali (Rai compresa), a prevedere almeno 3 ore la settimana di programmazione di liscio e folk da ballo. Insomma: "Basta ghettizzare il liscio".

Promotore di questa iniziativa è il Maestro Gian Luca Campanini, 49 anni, diplomato in Composizione al conservatorio di Parma, direttore di banda oltre che titolare dell'omonima orchestra di ballo. "Per noi compositori di musica folk e liscio - commenta il Maestro Campanini, autore di tanti successi per le più importanti orchestre da ballo - è sempre più difficile avere spazio per promuovere in radio i nostri brani. Non ci sono più programmi: è tutto rock, pop, hip-hop... Non dimentichiamo che il liscio è la musica delle nostre radici; inoltre bisogna anche considerare che è musica che fa ballare milioni di italiani e che genera un giro d'affari enorme grazie alle migliaia di esibizioni dal vivo ogni sera dell'anno".

Tra i sostenitori dell'iniziativa anche il maestro Raoul Casadei, nipote di Secondo, l'uomo che sconfisse il boogie, l'inventore di "Romagna mia". "Più liscio in radio? Magari, ma sarebbe già qualcosa se la Regione sostenesse la nostra tradizione musicale, invece sembra quasi che se ne vergogni, come se la sinistra avesse la puzza sotto il naso...".

Campanini, che ha appena pubblicato il suo nuovo album dal titolo Vivrò (che contiene nuovi brani di vari stili: polka, mazurka, valzer...ascolta il brano Tatiana.), invita i cittadini e i musicisti a firmare la petizione per avere più liscio nelle radio italiane. E' possibile aderire alla raccolta di firme in due modi:

1 - inviando una mail all'ufficio stampa dell'orchestra Campanini millepress@yahoo.it col seguente testo: Caro ministro Bondi, voglio più liscio nelle radio italiane;

2 - presentandosi nelle serate dell'orchestra Campanini (la prima a Parma è in programma per il 7 marzo nel dancing Pier Maria Rossi a Torrechiara di Parma) o delle altre numerose orchestre che aderiscono alla raccolta firme.

Nella foto i tre fondatori dell'orchestra Campanini: Orlando, 74 anni, e i fratelli Gabriele e Gianluca.
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Contenzioso Cina-Tibet, Radio Free Asia: la voce indipendente

da articolo21.info

Lhasa - Si intensificano le manifestazioni e gli scontri tra tibetani e polizia per le celebrazioni del capodanno (25 febbraio) e per la ricorrenza del 50 esimo anniversario dalla “rivolta fallita”

Una radio che fornisce in modo accurato e puntale notiziari quotidiani ai quei Paesi asiatici i cui governi vietano il libero accesso alla stampa indipendente. È questa la missione di Radio Free Asia, un’emittente nata nel marzo del 1996 da un’idea dell’ex presidente Richard Richter, sotto l’egida del Broadcasting Board of Governors.
Radio Free Asia ha il suo quartier generale a Washington e offre quotidianamente un servizio di breaking news che si articola con giornali radio in 9 differenti lingue e dialetti, tra cui il Mandarino, il Tibetano, il Cantonese, il Khmer cambogiano. L’emittente può contare sul lavoro coordinato di 6 uffici, localizzati nelle principali capitali asiatiche quali Hong Kong, Taipei, Bangkok, Phnom Penh, Dharamsala (India) e Ankara.
“Il nostro lavoro?- si domanda il presidente fondatore Richard Richter - Molto semplice: quello di portare news e informazioni sul proprio Paese a quelle popolazioni alle quali è vietato dai governi locali l’accesso all’informazione libera”.
In una vignetta comparsa sul China Daily il 27 gennaio 1997 Radio Free Asia è rappresentata come “Il gentleman dalla lingua lunga”, un signore di mezza età elegantemente vestito, con papillon e occhialini tondi, ma con una lingua tanto lunga e biforcuta da forare il microfono e attraversarlo. Un’immagine emblematica del concetto cinese di informazione non governativa in casa propria.
Radio Free Asia porta alla ribalta proprio in questi giorni il problema del decennale contenzioso Tibet-Cina. Dall’inizio di febbraio gli scontri tra polizia e gruppi di manifestanti per l’indipendenza della regione sono diventanti sempre più frequenti, con arresti e incursioni di guardie armate in case, locali e fin sotto i templi.
Per il Tibet questo è un momento storico gravido di profondi significati politici e religiosi: la tensione di questi giorni è in parte dovuta all’avvicinarsi della ricorrenza di più date legate alla memoria di avvenimenti importanti per la regione, non per ultimo il capodanno tibetano, che quest’anno cade il prossimo 25 febbraio. “Alcuni tibetani qui a Pechino – spiega a IdeeRadio Beniamino Natale, corrisponde Ansa dalla Cina - dicono che c’è molto l’aria di boicottare le celebrazioni ufficiali per il capodanno di Lhasa, come gesto di silenziosa protesta per un momento drammatico in cui non vi è nulla da festeggiare” Ma non solo, il prossimo mese di marzo saranno ricordati i 50 anni dalla fallita rivolta dei tibetani contro i cinesi nel 1959, a seguito della quale il Dalai Lama vive in esilio nella città indiana di Dharamsala. Inoltre ricorre il 14 marzo l’anniversario della rivolta che lo scorso anno infuriò per le strade della capitale, diffondendosi ben presto fra le comunità tibetane che abitano le regioni cinesi più occidentali nelle province di Gansu, Sichuan e Qinghai.
La tensione dunque è più che mai alta in questi giorni: un video diramato su facebook mi informa sulla capillarità del controllo territoriale da parte delle forze armate cinesi, che riescono ad ingaggiare conflitti a fuoco con inermi monaci tibetani in fila indiana sulla cresta di una montagna, ad oltre 5 mila metri di quota.
“Sembra siano state prese severe misure di sicurezza in una serie di aree – dice Beniamino Natale - a Lhasa e in altre 3 zone a popolazione tibetana. Nel Sichuan è scoppiata la settimana scorsa una rivolta alla quale sono seguiti 20-25 arresti”. “ Altri colleghi giornalisti” continua il corrispondente dell’Ansa “hanno tentato di raggiungere il monastero di Labrang, teatro di violente proteste lo scorso anno, ma sono stati fermati e obbligati a tornare indietro”.
Il quotidiano web Times online riferisce che poliziotti, sia in divisa, sia in borghese, assieme a membri della Polizia Armata Popolare, dall’inizio di febbraio hanno iniziato a compiere rastrellamenti nelle case da tè frequentate dai giovani tibetani.
In un appello lanciato in rete dai tibetani si legge: “Per piangere i morti del 2008, i molti eroi che hanno sacrificato le loro vite, in segno di vicinanza a tutti i tibetani, non dobbiamo festeggiare il nuovo anno ma, a mani giunte, dimostrare la nostra solidarietà”.
Nella provincia del Qinghai intanto i messi governativi hanno già iniziato a far firmare documenti alla popolazione in cui si dichiara la propria astensione da qualsiasi forma di protesta violenta. Nella provincia di Gansu invece il governo ha fatto distribuire a tutti gli impiegati statali tibetani fuochi d’artificio per un valore di 100 yuan. Alla richiesta delle autorità di farli esplodere sulle colline in prossimità dei luoghi di culto molti tibetani hanno risposto invitando la comunità a disattendere l’ordinanza.
Durante la scorsa settimana, il 10 febbraio, l’Italia ha ospitato per una visita lampo a Venezia l’autorità religiosa tibetana. L’occasione del viaggio del Dalai Lama nel capoluogo lagunare è stata il conferimento della cittadinanza onoraria delle città di Venezia e Roma.
"La situazione in Tibet oggi è esplosiva" ha commentato il Dalai Lama lanciando contestualmente un appello a tutti i tibetani, invitandoli ad astenersi da azioni violente contro la Cina. E proprio in Cina la cordialità dell’Italia non è passata di certo inosservata: l’ambasciatore cinese a Roma Jang Yu si è detto profondamente rammaricato per i premi conferiti al Dalai Lama, chiedendo al governo italiano di prendere immediate misure per “rimediare al danno apportato alle relazioni tra i due Paesi”. Per l’ambasciatore Jang Yu le parole e le azioni del Dalai Lama dimostrano che questi non è solo una figura religiosa, ma un uomo politico impegnato in attività secessioniste con la scusa della religione.
Non che forse l’Italia allontani lo spettro di una Cina aggressiva sui mercati internazionali e nazionali (ormai esiste una classe media borghese in cui si identificano anche molte famiglie cinesi residenti in Italia) dietro allo spauracchio Tibet? Forse per cercare di non capire la Cina ci nascondiamo dietro la causa tibetana? È la conclusione a cui giunge Francesco Sisci, corrispondente da Pechino per La Stampa e per la rivista di geopolitica Limes nel suo nuovo libro uscito alla fine del 2008, edito da Utet: “Cina Tibet Tibet Cina”.
“Esistono dei problemi reali che l’Italia ha con la Cina” – osserva con IdeeRadio Francesco Sisci – “Il Tibet diventa così il modo per esorcizzarli e non vederli. È meglio non nascondersi dietro al dito tibetano”. C’è un problema molto presente su cui l’Italia deve riflettere, avverte il corrispondente de La Stampa: “La Cina a casa nostra. Se non avessimo questo timore della Cina, forse il problema tibetano sarebbe considerato con un’altra passione”.
Secondo l’analisi condotta da Sisci, l’Italia e molti Paesi occidentali hanno un’idea sbagliata di quello che il Tibet rappresenta per la Cina e del problema Tibet in senso lato. Un dato oggettivo è quello che descrive il rapporto tra estensione del territorio e numero di abitanti: il Tibet si estende per ¼ del territorio cinese ed è popolato da 6 milioni di persone. “Quale stato al mondo concederebbe ad una minoranza così esigua un territorio così grande?” si chiede Sisci.
Il contenzioso Cina-Tibet è di natura sia religiosa che politica, ma non è facile disgiungere i problemi per affrontarli separatamente, perché in un certo qual modo si fondono insieme.

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GrooveRadioFM compie 8 anni.

Certi anniversari non andrebbero festeggiati.

E' il caso dei progetti fermi. Quelli dimenticati sotto un mucchio di cartacce. Conti del commercialista. Note di lavanderia.

Ma quando l'anniversario riguarda la tua prima radio allora non puoi far finta di niente. E quindi ci dai dentro di piumino per rispolverare le gesta di qualche anno fa quando dalla penombra di una cantina davamo il via alle trasmissioni di GrooveRadioFm.Net, la radio dal nome groove, dall'anima jazz, con nel cuore la discomusic (quella degli anni 70).

La radio dei mitici impianti rubati al salotto di casa, dei microfoni di fortuna, del tutti chiusi in una stanza con la voce telefonica fatta con la molletta al naso.
Gli anniversari esistono affinché certi momenti non vadano perduti, perché li abbiamo vissuti, perché sono indimenticabili, importanti, ma soprattutto perché da 8 anni Emiliano Di Carlo, la vera star di GrooveRadioFm, continua a dirmi "Amico, ma quando la facciamo la radio?".

Con molti di quei ragazzi passati per le frequenze fluttuanti  di GrooveRadioFM ci siamo persi, con altri abbiamo condiviso soldi e donne, altri li ho recentemente ritrovati su facebook, ma - soprattutto - molti di loro hanno fatto strada nelle radio in fm, proprio a dimostrazione del fatto che senza la passione non vai proprio da nessuna parte.

A tutti i ragazzi di GrooveRadioFm un abbraccio.
La radio torneremo a farla insieme, presto!

Per i nostalgici: http://www.grooveradiofm.net

scriveva Ligabue in tempi non sospetti:
Bastarono I Nostri Quindici Anni.
1Trasmettitore Da 15Watt Preso A 100.000Lire
Bastò 1Vecchio Giradischi Philips,
Un Microfono Da 10Carte e 1Mixerino Con 2Fader.
Bastò L’estro Di Un Amico Diciassettenne
Che Faceva L’istituto Tecnico.
Bastò Una Stanza di Casa Sua
E Un’antennazza sui suoi Tetti.

E Avemmo la Nostra Radio!

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Caserta, la Finanza sequestra radio pirata a Pietramelara

da ecodicaserta.it

PIETRAMELARA (Caserta) - In questo giorni la Guardia di Finanza ha avviato una mirata attività di servizio finalizzata alla ricerca e repressione delle violazioni agli obblighi relativi al pagamento dei diritti SIAE e di quelli connessi all’esercizio del diritto d’autore nel corso delle trasmissioni radio - televisive, attraverso la diffusione non autorizzata delle opere tutelate dalla SIAE. Nell’ambito di tali controlli una radio “pirata”, Radio Lara, è stata scoperta e chiusa dalla Sezione Mobile del  Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta, con il conseguente sequestro di tutte le apparecchiature radiofoniche, nonché di un’ingente quantità di materiale musicale riprodotto illecitamente.

L'emittente radiofonica illegale era “specializzata” nella trasmissione di musica e di programmi di intrattenimento, intervallati da spot pubblicitari prodotti irregolarmente.La radio, peraltro totalmente sconosciuta al fisco, trasmetteva indisturbata da una stazione collocata all'interno di un anonimo appartamento situato nel Comune di Pietramelara, con apparati radiofonici camuffati da comuni antenne televisive.

I finanzieri, nell’occasione, unitamente a funzionari della Società Italiana degli Autori ed Editori del Servizio Antipirateria della Direzione Generale di Roma, hanno proceduto al sequestro di apparati informatici contenenti circa 42.000 files relativi ad opere musicali di vari artisti e/o generi in formato mp3, 1200 CD musicali di vari artisti, 650 LP 33 giri in vinile e  463 musicassette audio musicali, oltre che di trasmettitori, antenne e consolle.

L'indagine ha consentito di accertare anche il mancato possesso della prescritta concessione ministeriale per l’installazione e per l’esercizio di impianti di radiodiffusione sonora e televisiva. Il proprietario dell'emittente radiofonica è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per la violazione della normativa riguardante la radiodiffusione e la protezione del diritto d'autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio.

L’attività delle Fiamme Gialle proseguirà per accertare le violazioni di carattere fiscale e per quantificare l'evasione in materia di imposte dirette, Iva, oltre che dei dovuti diritti d'autore.

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LIFE IN ASIA, il nuovo programma di Asia Argento su Lifegate

da musicalnews.com

Da venerdì scorso,  13 febbraio  2009,  dalle 22 alle 23 su LifeGate va in onda "LifeinAsia", la nuova trasmissione di Asia Argento (nella foto) che tutti i venerdì condurrà direttamente da casa sua, ogni puntata avrà un tema diverso e sarà ascoltabile il giorno dopo anche sul sito web della radio.

Asia ha iniziato a fare la Dj per condividere la musica che da anni colleziona, ogni puntata si basa su un tema diverso: ha iniziato venerdì con una puntata dedicata alle streghe, poi ce ne sarà una dedicata agli animali, alle canzoni scritte da uomini che hanno per titolo nomi di donna e così via, e questo le darà la possibilità di far sentire tanta musica diversa.

Il direttore artistico Basilio Santoro ricorda lo stile intimista di LifeGate che diventa sempre più la "radio dei luoghi" con trasmissioni come "Passengers" (a bordo di un bus eco sostenibile), la "Stanza dello Scirocco" (dall'isola di Stromboli) o "Illogica Allegria" (a bordo di un'autovettura ibrida, che prende il titolo da Giorgio Gaber), un nuovo modo di fare radio che tende a dislocare gli studi in spazi alternativi creando così un "palcoscenico immaginario" per l'ascoltatore. C'è anche il programma "Area Protetta Live" di Sergio Mancinelli che ospita di volta in volta artisti diversi in piccoli locali per creare un legame anche dal vivo con il pubblico. Enea Roveda il presidente di LifeGate ha solo 27 anni e sottolinea come lo scopo della radio e delle sue iniziative sia quello di divulgare una coscienza ecologica puntando dritto al cuore degli ascoltatori più che al cervello.

Nella trasmissione di Asia ci saranno anche degli ospiti come la madre, l'attrice Daria Nicolodi, che interverranno per leggere delle poesie. Il periodo ideale per registrare da casa è la mattina presto o la notte, a volte anche mentre allatta il piccolo Nicola Giovanni avuto dal marito Michele Civetta con cui condivide la passione per la musica (Asia ha anche una figlia più grande, Anna Lou, nata dalla relazione con Morgan, ndr.)

Il sogno di ogni appassionato di musica è quello di poterla scegliere e condividere con gli altri senza imposizioni e playlist. Asia compra tanti vinili, è una feticista dell'oggetto disco, non può dimenticare alcuni negozi di Los Angeles come Ameba Records dove trovava di tutto e di più, anche se preferisce senz'altro la musica del passato a quella di oggi.

Per inviare file MP3 ad Asia gli ascoltatori possono mandarli a questo indirizzo: lifeinasia@lifegate.it

Per ulteriori info: www.lifegate.it
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Bloomberg taglierà 80 posti a Londra in radio e tv

Bloomberg ha in programma di eliminare 80 posti in radio e tv nel suo ufficio di Londra. Lo ha riferito oggi una fonte vicina alla questione, pochi giorni dopo l'annuncio del taglio di 100 posti di lavoro negli Stati Uniti. Il taglio rappresenterebbe il 35% della forza lavoro radio e tv nell'ufficio e circa il 4% dell'intero staff londinese.

I dirigenti di Bloomberg nella capitale britannica non si sono resi disponibili per un commento. La notizia era stata inizialmente riferite dal quotidiano The Guardian. La mossa fa parte di un piano di ristrutturazione di Bloomberg, che include anche la chiusura delle tv non in lingua inglese del network in zone come Giappone, Spagna e Francia.

E' la prima volta che Bloomberg, fondata nel 1981 dall'attuale sindaco di New York Michael Bloomberg, licenzia. Bloomberg compete con Thomson Reuters nella fornitura di notizie e dati.
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Speciale inforadio - Cantieri sicuri.



Speciale Inforadio.
Cantieri sicuri.
www.RadioArticolo1.it

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Google: chiude Radio Ads e arrivano nuovi licenziamenti

da mytech.it

Sono finiti i tempi delle vacche grasse anche per Google. Con la crisi che (a quanto pare) deve ancora far vedere tutti i suoi danni, neanche il colosso di Mountain View può permettersi di tenere attivi servizi non redditizzi, o di lasciarli in fase alfa-beta per presidiare eventuali nuovi business.

E così, dopo aver chiuso Print Ads e diversi altri servizi online, ora è arrivato anche l’annuncio ufficiale dell’addio a Radio Ads. Un programma con cui Google puntava a diventare l’intermediario di riferimento per la raccolta pubblicitaria sia online che offline.

Come per Print Ads, anche Radio Ads permetteva agli inserzionisti di pianificare i propri investimenti direttamente online, senza passare dalle agenzie specializzate.

Insieme a Radio Ads, Google chiude anche Radio Automation - software di Mountain View che permetteva alle emittenti di gestire in automatico la programmazione radiofonica.

La divisione radio era stata aperta nel 2006 con l’acquisizione di dMarc Broadcasting. L’operazione costò 102 milioni di dollari ed evidentemente in questi tre anni Google non è riuscita ad ammortizzare la spesa. Come spiega il NYTimes, “molte stazioni radiofoniche hanno temuto che Google trasformasse il loro business pubblicitario in una commodity. Alcune si sono rifiutate di fare accordi con Google, mentre altre hanno offerto solo piccoli spazi”. In molti, cioè hanno avuto paura che affidarsi a Google spingesse il mercato verso il ribasso, così come è successo nella pubblicità online.

La chiusura è in linea con le stime degli analisti, secondo cui anche la pubblicità radiofonica subirà un pesante contraccolpo (-8%) nel corso del 2009. Il tutto comporterà anche un costo umano: altri 40 dipendenti di Google saranno licenziati.

Se il sogno di rivoluzionare la raccolta pubblicitaria offline non ha avuto molta fortuna (al momento resta solo quella per le tv broadcast), Google continuerà comunque ad offrire la tecnologia audio con AdSense for streaming. Il messaggio è chiaro: meglio continuare a muoverci nell’ambiente che conosciamo meglio (la rete), piuttosto che avventurarci in territori sconosciuti.
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GB: PRIMO DISCORSO RADIO DI ELISABETTA II 14ENNE SUL SITO WEB DELLA REGINA

Il primo discorso radiofonico della Regina Elisabetta, allora 14enne, e' una delle chicche del rinnovato sito web della sovrana britannica. La giovane principessa - era il 13 ottobre 1940 - parlo' a tutti i bambini del Commonwealth, molti dei quali erano stati evacuati dalle citta' per sfuggire ai bombardamenti.

Il rilancio del sito, inaugurato 12 anni fa, si avvale di un consulente di eccezione - sir Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web - e prevede per la prima volta un link con google. Numerose le curiosita' storiche e di costume messe a disposizione del pubblico.

Si va da filmato in bianco e nero del 1923 con la gente in coda per vedere la torta di nozze del matrimonio dei genitori di Elisabetta, fino alle riproduzioni di lettere autografe. C'e' la missiva inviata da re Giorgio V ad ogni prigioniero tornato a casa dopo la prima guerra mondiale e quella di Giorgio VI che, per il bene della nazione, chiede al primo ministro Winston Churchill di proteggere la sua incolumita' e non partecipare allo sbarco in Normandia. Si puo' leggere la pagina del 14 gennaio 1878 del diario della regina Vittoria, che allora provo' per la prima volta il telefono. E non mancano infine i link con i siti degli altri membri della famiglia reale, oltre ad una galleria di foto di famiglia e una sezione dedicata agli animali reali.

Riferimenti: www.royal.gov.uk

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Una love story a RADIO 2 (come non parlare d’amore a San Valentino?)

da articolo21.info

Ognuno di noi ha vissuto quella stagione (di solito nella post-adolescenza) in cui vedi solo la persona amata, ti occupi solo di lei, pensi che senza la sua presenza non sarebbe possibile esistere, insomma tutte quelle emozioni travolgenti che solo l’amore e la passione possono giustificare. Questo è quello che sta succedendo a Radio 2 tra il Direttore dei programmi radiofonici, Sergio Valzania, e Fiorello.

Fiorello è andato via, ha sbattuto la porta, si è trovato un nuovo contratto con Sky, ha messo in un angolo i suoi vecchi compagni di lavoro, ha deciso di non proseguire l’avventura di “Viva Radio2”, il tutto dopo aver fatto allestire la sala B di Via Asiago come l’arena del circo Barnum.

E allora il Direttore che fa?
Lo insegue, lo corteggia, parla di lui in tutte le occasioni possibili, millanta eventuali ritorni alla rete, insomma fa quello che normalmente un’amante deluso e desideroso di recuperare a tutti i costi il suo amore attua. Poco importa se l’occasione è quella della presentazione di un libro (Il libro sul 3131 appena uscito e che ha raccontato un avvenimento epocale per il nostro paese) o la conferenza stampa di presentazione dell’avvenimento di Caterpillar “M’illumino di meno”, evento che ha una risonanza e un riconoscimento internazionale; insomma tutte le occasioni sono buone per parlare di Fiorello ed indicarlo come elemento indispensabile.

L’indelicatezza dimostrata dal Direttore nei confronti di tutti i programmi che compongono il palinsesto di Radio 2 è totale.
Qualcuno dovrebbe ricordargli che ancora alcuni milioni di ascoltatori scelgono la sua rete e che avrebbero voluto che intorno al successo indiscusso di Fiorello, lui avesse costruito una rete forte e autonoma, che fosse capace di esistere anche senza Star.
Qualcuno dovrebbe ricordargli che programmi come “Caterpillar”, “Il ruggito del coniglio”, “Blackout” e altri , sono l’anima oltre che la struttura portante della rete, un’anima che ha bisogno di attenzione e cura. Ma si sa l’amore è cieco e nel caso della radio, anche sordo.
Sarà possibile un rinsavimento?

PS: E’ arrivata la voce, che il Direttore abbia dichiarato con un velo di commozione, che il suo tempo alla guida delle reti rischia di concludersi. Sicuramente quest’eventualità butterà in uno stato di preoccupante prostrazione alcuni (basti pensare ai colleghi che si aspettavano una promozione o un riconoscimento; i presidenti delle varie Pro-loco che hanno “invisibilmente” ospitato i programmi di Radio 2; quei collaboratori che sono riusciti a sistemare l’intera famiglia con contratti “interessanti”; e pochi altri), ma tutti quelli che hanno a cuore la radio e che hanno sempre creduto alla capacità evocativa di questo mezzo, non potranno che tirate un respiro di sollievo.
Augurando al Direttore, una nuova carriera sfolgorante, magari come Direttore Generale,….. ... dell’ENEL.

Francesco Anzalone

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M'illumino di meno, torna la giornata europea del risparmio energetico

da l'Unità.it

Una giornata per consumare meno, per risparmiare energia e per imparare qualche buona abitudine. Venerdì 13 febbraio è la giornata di M'illumino di meno, l'iniziativa sul risparmio energetico promossa ogni anno dalla trasmissione radiofonica Caterpillar col patrocinio del Parlamento Europeo e dei ministeri dell'Ambiente e delle Politiche Agricole.

E' probabile che nel 2005, primo anno di M'illumino di meno, nemmeno Massimo Cirri e Filippo Solibello, conduttori radiofonici e promotori dell'iniziativa, pensassero che nel giro di così pochi anni la loro idea potesse riscuotere una partecipazione e un interesse così alta. Ogni anno, infatti, a febbraio, la trasmissione Caterpillar coinvolge cittadini, istituzioni, scuole, musei e associazioni in una gara ad attingere da quello che definiscono «un enorme, gratuito e sotto utilizzato giacimento di energia pulita: il risparmio». La risposta è notevole: migliaia di persone e associazioni sparse su tutto il territorio nazionale hanno aderito all'appello promettendo particolare attenzione al loro consumo energetico, e diversi comuni d'Italia e d'Europa hanno promesso che non saranno da meno. Lo scorso anno si spensero infatti le luci dei luoghi più rappresentativi di Roma, l'Arena di Verona, la Basilica di Superga, Piazza San Marco a Venezia, Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, Piazza Maggiore a Bologna, il Duomo e Piazza della Scala a Milano. Da due anni poi, grazie al patrocinio del Parlamento europeo, la giornata di M'illumino di meno è stata dichiarata Giornata europea del risparmio energetico e l'iniziativa ha varcato i confini italiani: l'anno scorso si sono spente le luci nelle piazze di Parigi, Londra, Vienna, Atene, Barcellona, Dublino, Edimburgo e in decine di altre città in tutta Europa. L'iniziativa durerà tutta la giornata e in diversi comuni d'Italia si stanno organizzando mostre, eventi e dibattiti. Alle 18 poi, simbolicamente, tutti gli aderenti alla campagna spegneranno le luci e i dispositivi elettronici non indispensabili.

Basta poco
La giornata di M'illumino di meno è una buona occasione per risparmiare energia e denaro organizzando razionalmente i propri consumi grazie ad alcuni piccoli accorgimenti domestici. Ricordarsi di spegnere le luci quando non servono può essere scontato ma è fondamentale, così come produce un risparmio significativo l'evitare di lasciare in stand by gli apparecchi elettronici. E poi: sbrinare frequentemente il frigorifero, mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua ed evitare che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola, non eccedere con la temperatura dei termosifoni e ridurre gli spifferi. Per non parlare poi dei trasporti: oltre alla solita raccomandazione riguardo l'utilizzo dei mezzi pubblici, può essere una buona idea condividere la propria automobile con parenti e colleghi, anche a costo di lasciare la macchina a metà strada tra un ufficio e l'altro.

Una goccia nell'oceano?
Un po' per pigrizia, un po' per diffidenza, la prima reazione davanti a questo genere di iniziative a volte è il cinismo di chi si chiede cosa potrà mai fare da solo per le sorti dell'ambiente, di chi dubita che il proprio piccolo contributo possa fare abbastanza e quindi preferisce continuare a fare le cose come le ha sempre fatte, senza cambiare di un briciolo le proprie abitudini e il proprio stile di vita. Non è così. Non bastassero le conferme sull'importanza del risparmio energetico domestico fornite da decine di studi e statistiche, l'anno scorso è arrivato anche il dato di Terna, la società responsabile della trasmissione di energia elettrica in Italia: l'anno scorso durante la manifestazione è stato riscontrato un sensibile calo dei consumi. Quest'anno è attesa una partecipazione addirittura superiore e con ogni probabilità si riuscirà a risparmiare una quantità di energia superiore a quella dell'anno passato. La dimostrazione che non siamo gocce nell'oceano: risparmiare serve e fa bene, a noi e al pianeta.

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Festival, il primo furto ai danni di Radio Kiss Kiss

da secoloxix.it

Tempo di Festival e tempo di primi furti. Ad inaugurare una serie di solito sempre piuttosto nutrita, è stata la postazione di radio Kiss Kiss, in piazza Borea D’Olmo a Sanremo, a pochi metri dal teatro Ariston.

I tecnici dell’emittente napoletana stavano preparando la postazione che fungerà da sede vera e propria per tutta la settimana festivaliera: imprudentemente, hanno lasciato un furgone con lo sportello aperto. Un giovane di nazionalità marocchina ha arraffato un borsone di pelle ed è fuggito via. Due carabinieri che erano in pattuglia nella zona hanno notato il giovane M. K., 17anni, di origine tunisina con il borsone ed hanno capito che c’era qualcosa di strano. Lo hanno inseguito nella Pigna anche se nel frattempo il ragazzo aveva lasciato a terra il borsone. Una volta aperto, all’interno del borsone hanno notato i logo dell’emittente e, soprattutto, un computer portatile Sony Vaio , nonché prenotazioni di alberghi, dei biglietti aerei e persino la carta di identità del proprietario e documenti che riconducevano a radio Kiss Kiss. All’interno anche buona parte della programmazione già preparata per le dirette da Sanremo.

Il giovane ladro è stato denunciato a piede libero alla procura dei minori di Genova.

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Radio Wave diventa International e viene acquistata dalla fAWI
Radio Wave diventa International e viene acquistata dalla fAWI
da arezzonotizie.it

Nuovo palinsesto, nuove collaborazioni e lo streaming su web

Radio Wave, l'unica emittente radiofonica di Arezzo, diventa International! Da 15 anni voce ufficiale di Arezzo Wave e Italia Wave Love Festival, Radio Wave annuncia un’importante novità: la proprietà è stata acquistata dalla fondazione Arezzo Wave Italia che ha deciso di mantenere la radio risorsa del territorio aretino con un rinnovato palinsesto e nuovi collaboratori.
Dopo l’annuncio della migrazione su web dello scorso 8 ottobre, la fAWI ha deciso di acquistare la proprietà della radio cambiando il nome in Radio Wave International, mantenendo le frequenze 98,5 e 106,1 FM e contestualmente potenziando la tecnologia web per l’ascolto in diretta e on demand di tutta la programmazione che adesso amplia il suo bacino d’utenza a tutta Italia e a tutto il mondo.

Da oggi gli ascoltatori potranno usufruire di un palinsesto con tante novità: molte delle voci "storiche" saranno sempre on air: Fabio Mugelli, Stefano Fragai, Dj Rajo & Fidel, la redazione degli ultimi anni continuerà a trasmettere con Matteo Casali, Jonny Baldini, Andrea Raffi, Claudio Gherardini, ma si aggiungono anche tanti nuovi conduttori: Giulio Caperdoni e Ariele (storici dj di Radio Rock FM), Max Bertolaccini (MTV), Wolfango Tedeschi (Bloomberg Television), Nunzia Palombo, Dino Lupelli, la redazione de “Il Vernacoliere”, tanti nuovi collaboratori anche della città di Arezzo: Tito Barbini, Francesco Macrì, Cristina Scatragli, Daniele Gelli, il gruppo GAS di Arezzo. Tra le voci anche l’editore Mauro Valenti alla conduzione del nuovo programma “Titanic”.

Con il nuovo volto dell’emittente radiofonica aretina si consolida il rapporto con le 40 radio che fanno parte del network Radio Wave Italia le quali ogni mese trasmettono una pillola informativa di 15 minuti con notizie e novità dalla fondazione Arezzo Wave Italia, realizzata a cura della redazione di Radio Wave International in collaborazione con l’ufficio stampa della fAWI.

E' stata la scelta del rinnovamento a prevalere, infatti Radio Wave International si presenta con un palinsesto rinnovato che punta sulla qualità musicale e sull’informazione. Oltre ad una redazione da Livorno, per essere sempre a contatto con la città che ospita il festival Italia Wave, la radio avrà una “finestra locale” sempre attiva sul territorio comunale e provinciale aretino con la rassegna stampa e magazine che affronteranno tematiche di ambito strettamente locale. Continua anche l’informazione nazionale grazie al rapporto con Popolare Network che prosegue.

Popolare Network è un circuito di radio locali e regionali che ruota attorno a Radio Popolare, emittente milanese caratterizzata fin dalla nascita (1976) per un’informazione libera e indipendente, perché autonoma da entità editoriali e politiche. Dal 1992 è collegata in network con altre radio italiane che coprono a macchia di leopardo tutta Italia. Radio Wave International fa parte di Popolare Network per la Toscana assieme a Controradio.
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Intimidazione a storico direttore di Radio Eco Mosca

da Unione Sarda

Alexei Venediktov, storico direttore di "Radio Eco Mosca", uno dei rari esempi di giornalismo libero e indipendente in Russia, ha denunciato di aver trovato davanti alla porta della sua abitazione nella capitale un pezzo di legno con un'ascia conficcata dentro e di aver poi scoperto una mini videocamera nel suo pianerottolo, puntata proprio sull'ingresso della sua casa.

Il giornalista, che si trova ora a Monaco di Baviera, ha avvisato la polizia e finora si è astenuto dal commentare la notizia, ma l'Unione dei giornalisti la considera una intimidazione legata alla sua attività professionale, come riferisce il quotidiano 'Novie Izvestià. Recentemente il 'New Yorker' ha dedicato un ampio servizio alla figura di Venediktov, uno dei giornalisti più in vista della Russia, apprezzato per aver saputo garantire una linea indipendente, pluralista e spesso critica nei confronti del potere, nonostante la radio sia controllata da Gazprom.
Nelle grandi occasioni non c'è protagonista che manchi di passare nella sede dell'emittente o di farsi intervistare da Radio "Ekho Moksvi".
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Fiorello a Sky, Baldini alla fattoria

Fiorello firma con Sky senza chiudere con Radio2. Lo ha rivelato il conduttore a 'Tv Sorrisi e Canzoni' in edicola oggi.

Fiorello, legato per un anno alla tv satellitare, non ha abbandonato la rete pubblica in modo definitivo: alcune parti del suo show 'teatral televisivo' verranno ricicciate anche in radio. Così Fiorello non dovrà rinunciare al lauto compenso assicuratogli in questi anni dalla Rai che dal suo canto continuerà ad avere l'apporto di ascolti e visibilità portati dallo showman siciliano.

Quattro gli appuntamenti settimanali previsti, ciascuno di 30 minuti, realizzati dal vivo al Teatro Tenda di Roma fino a giugno, probabilmente sempre con l'apporto in regia di Marco Lolli. La proposta di Sky non include la collaborazione di Marco Baldini, da sempre spalla radiofonica di Fiorello, che Mediaset avrebbe contattato per partecipare come concorrente a 'La Fattoria'.

Ci auguriamo che Marco continui a fare quello che sa fare bene e quella della fattoria sia soltanto una bufala! Del resto un grande professionista può anche rimanere qualche settimana alla finestra. Le radio che potrebbero essere interessate ad accaparrarsi il conduttore fiorentino non possono che essere molte e disposte a pagare bene. Forse però non quanto la televisione.
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Bilancio Rai: 'rosso' contenuto

da newsletter Millecanali

Notizie in chiaroscuro per il bilancio Rai. Come è emerso di recente in sede di Cda, le previsioni per il 2008 si sono rilevate più pessimistiche rispetto ai dati reali: era stato ipotizzato uno scoperto di 30 milioni ma il bilancio finale dell'anno scorso dovrebbe invece essere "sensibilmente migliore".
Per il 2009 è stato approvato all'unanimità dal Cda Rai (scaduto e prossimo al rinnovo), seppur con richiesta di approfondimenti, un budget che riporta un probabile 'rosso' di 29 milioni.
È atteso un calo degli investimenti pubblicitari del 4%.
Il dg Claudio Cappon ha messo a punto un piano di interventi per contenere i costi: "L'andamento della gestione sarà comunque costantemente controllata – ha detto - ; abbiamo individuato un sistema rigido per quanto riguarda l'obiettivo di contenimento dei costi, ma flessibile e adattabile per quanto riguarda le misure da attuare".
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Abie Nathan, l'israeliano che s'inventò la radio della pace

da peacelink.org

Da vivo non ha mai avuto vita facile in patria, troppo anarchico e anticonformista, ma in occasione del suo funerale il presidente israeliano Shimon Peres ha riconosciuto il suo ruolo: «Sei stato un vero combattente per la libertà». E' tornato così alla ribalta, per un giorno, nel teatro Tzavta di Tel Aviv, Abie Nathan, il più noto, il più pittoresco, il più determinato pacifista israeliano. Aveva 81 anni; dal 1996, quando era stato colpito da un ictus ed era costretto sulla sedia a rotelle, paralizzato e incapace di comunicare, non era più apparso in pubblico e la rievocazione tenuta in occasione del suo funerale, secondo le cronache, aveva il sapore di un'era lontana: canzoni di Joan Baez e John Lennon, speranze di un mondo di pace e fratellanza.

Perché Abie Nathan era la "Voice of peace", una radio pirata piazzata su una barca a vela (sponsorizzata anche da John Lennon) che, fra il 1973 e il 1993 aveva incrociato nelle acque del Mediterraneo parlando di pace in ebraico, in arabo e in inglese. "Shalom, salaam and peace to all our listeners", tutte le sue trasmissioni iniziavano così. Poi spiegava che: "La nave della pace è un progetto del popolo. Speriamo che attraverso questa radio potremo aiutare a lenire il dolore e medicare le ferite di tanti anni di sofferenza del popolo del Medio Oriente". Piaceva anche ai giovani, tanto arabi come israeliani, perché trasmetteva le canzoni delle hit parade internazionali e trasmetteva nella lingua franca nota a tutti, l'inglese.

Aveva smesso nel 1993, con gli accordi di Oslo. La storica stretta di mano fra Rabin e Arafat, benedetta da Clinton, lo aveva convinto che l'obiettivo era stato raggiunto. Aveva simbolicamente affondato la Voice of peace ed era andato in pensione. Ai due statisti avevano dato il Nobel, a lui che per incontrare Arafat quando questo era proibito ai cittadini israeliani era finito anche in carcere, un bel nulla.

Nato in Iran, che allora si chiamava Persia, il 29 aprile 1927, cresciuto in India, pilota della Royal Air Force, emigrato in Israele nel 1949, proprietario del ristorante California che portò gli hamburger in Israele, Nathan aveva iniziato la sua carriera di pacifista nel febbraio 1966 quando, a bordo del suo piccolo aereo privato, lo Shalom One, era volato in Egitto per «parlare di pace» con il presidente Gamal Abdel Nasser, e cioè con il nemico numero uno dello stato israeliano.

Riuscì solo a insospettire tanto gli egiziani come gli israeliani, ma non si diede per vinto e iniziò una propria offensiva diplomatico-umanitaria fra Europa, Stati Uniti e Unione Sovietica, incontrando chi contava, da papa Paolo VI a Robert Kennedy, e chi faceva tendenza come Jean-Paul Sartre e Bertrand Russell. Nel 1967 ci riprovò con Nasser e stavolta, tornato in patria finì in galera.

Non fu l'unica volta. Nathan che, come ha detto un altro celebre pacifista israeliano, Uri Avnery, al suo funerale, «puntava al cuore più che all'intelletto», finì in galera per aver incontrato quello che infine chiamava il suo "fratello" Arafat, si sfinì con gli scioperi della fame per convincere il suo governo a trattare con l'Egitto e con l'Olp, girò il mondo portando aiuti là dove la guerra, la fame o le calamità naturali colpivano, dal Biafra, alla Cambogia, dal Nicaragua al Libano, dalla Cina al Rwanda.

Chissà se a sua tomba porterà scritto - come auspicò nella sua ultima intervista, rilasciata nel 1996 a The Associated Press - Nissiti, ovvero, "Ci ho provato". Al suo funerale c'erano politici anche di alto rango, come Peres, rabbini, marxisti e pacifisti e in Galilea al concerto in suo onore sono arrivati insieme ebrei e musulmani per ascoltare le canzoni rese celebri dalla musulmana Um Kulthum, dall'ebrea Laila Mourad e dalla cristiana Fayrouz. E per una sera un altro Medio Oriente è stato possibile.
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The Ripper: registra le canzoni trasmesse alla radio eliminando gli spot pubblicitari

da techblogs.it

The Ripper è una soluzione intelligente e innovativa, che permette di salvare legalmente la musica in digitale. Non serve un computer, né un collegamento ad Internet: basta solo accendere la radio e sintonizzarsi sulla propria emittente preferita.

The Ripper utilizza una tecnologia inedita, denominata PopCatcher. È il primo dispositivo in grado di analizzare la musica trasmessa alla radio, registrarla separando i vari brani in differenti file e salvarli in formato MP3, per poi ascoltarli utilizzando la funzione di player multimediale. Le canzoni vengono registrate senza interruzioni pubblicitarie e senza il parlato degli speaker radiofonici; una volta salvate nella memoria interna, possono essere riprodotte o trasferite su "pendrive", schede di memoria e lettori portatili. L'intero processo di registrazione e di conversione in digitale della musica trasmessa alla radio è gestito dal dispositivo in modo automatico, senza richiedere alcun intervento da parte dell'utente. The Ripper ha fatto parlare di sé non solo per l'avanzata tecnologia, ma anche per l'elegante livrea nero lucido, che gli è valsa il Design Award al CES di Las Vegas.
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The Boat That Rocked

The Boat That Rocked (inspiegabilmente in italiano Radio Rock Revolution, per la serie inutile titolo in inglese che sostituisce un altro titolo in inglese) è il nuovo film di Richard Curtis (Love Actually) che sembra riservare molte sorprese sopratutto sul lato visivo e  musicale.

La pellicola racconta la storia di un emittente radiofonica (Radio Caroline) durante gli anni 60-70 costretta a trasmettere da una nave oltre le acque internazionali per ovviare al problema delle ingiuste leggi "morali" del Regno Unito sul tipo di musica da trasmettere e sugli orari di messa in onda.

The Boat That Rocked è ricco di un cast Bill Nighy, Kenneth Branagh, Rhys Ifans, Emma Thompson e Philip Seymour Hoffman, Gemma Arterton, Talulah Riley, Laurence Richardson ed Nick Frost.

The Boat That Rocked Poster Usa1

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Kalima: le parole assediate in Tunisia

da amisnet.org

3 giorni di assedio per la redazione della testata tunisina “Kalima” (”parola” in arabo), oltre a minaccie, percosse e fermi di polizia. Le autorità tunisine si stanno scagliando contro questa testata on-line attiva dal 2000 e che oggi è una radio via web e via satellite. La redazione è composta da giornalisti indipendenti ed attivisti per i diritti umani, ed sono proprio l’indipendenza e l’impegno sociale di Radio Kalima a infastidire il governo di Ben Alì, che non esita ad utilizzare le maniere forti per “scoraggiare” i propri oppositori.

I problemi grossi per la redazione di Kalima sono arrivati quando, il 26 gennaio, la nostra agenzia ha iniziato a ritrasmettere il segnale della radio web attraverso il satellite, portandola a casa di quell’ 80% dei tunisini che hanno l’antenna parabolica senza che possono ora ascoltarla senza il timore che il governo tunisino ne sia a conoscenza. Radio Kalima è stata accusata di trasmettere senza licenza, tuttavia la redazione tunisina si occupa solo di mettere online le trasmissioni e la legge non fà menzione delle trasmissioni via internet, come fà notare Siham Bensedrine, cofondatrice del progetto ed attivista del “Consiglio Nazionale per le Libertà in Tunisia”, intervistata per la puntata di Scirocco di questa settimana.

Kalima e la sua radio rimepiono il vuoto lasciato dall’assenza di una stampa indipendente in Tunisia, per dare un’idea dell’importanza del ruolo che svolge basti citare la copertura della rivolta popolare nell’area mineraria di Gafsa, dove l’intera popolazione è mobilitata ormai da un annoper fare delle rivendicazioni sindacale nel completo silenzio dei media, fatta eccezione per le informazioni che arrivano direttamente dalla gente attraverso siti internet come youtube o facebook. Kalima è riuscita a portare questa rivolta sotto i riflettori dei media internazionali.

icon for podpress  Sihem Bensedrine, Radio Kalima, sulla repressione del governo tunisino e la campagna mediatica diffamatoria ai danni della Radio [5:25m]: Play Now | Download

icon for podpress  Sihem Bensedrine: com'è nata, cosa fà e che ruolo svolge nel panorama mediatico tunisino Radio Kalima [4:54m]: Play Now | Download
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Bloomberg: 100 licenziamenti tra radio e tv

da Quomedia

Il gruppo Bloombeng, fondato nel 1981 da Michael Bloomberg, attuale sindaco di New York, sta effettuando i primi licenziamenti della sua storia. Tra radio e televisione, i tagli previsti riguardano 100 posti di lavoro nelle sedi degli Stati Uniti, anche se non si escludono tagli anche in Gran Bretagna, Europa e Giappone.

Alcune fonti riferiscono di una chiusura che coinvolgerà tutte le televisioni che non sono in lingua inglese, per integrare le attività televisive in un’unica rete in inglese in Usa, Europa e Asia. “E’ una ristrutturazione davvero necessaria per cambiare i nostri programmi e una rete che pesa sulla nostra struttura globale”, ha dichiarato Judith Czelusniak, portavoce del gruppo.
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SOMALIA: UOMINI ARMATI SPARANO A DIRETTORE RADIO HORN AFRIK

Un gruppo di uomini armati non identificati ha sparato al direttore di un'emittente radiofonica indipendente di Mogadiscio uccidendolo.

Lo staff della radio privata 'Horn Afrik' ha riportato che gli aggressori hanno ucciso Said Tahlil nella zona del mercato Bakara, nella capitale somala.

''Abbiamo saputo che il direttore di 'Horn Afrik' e' stato ucciso e vi informiamo che la radio non andra' in onda in segno di solidarieta' con il nostro direttore'', ha annunciato un membro dello staff.
Un altro operatore radiofonico ha affermato: il direttore ''ha lasciato la stazione radio e sappiamo che il suo corpo ora giace non molto lontano da qui. Siamo scioccati.'' Nel 2007 anche un predecessore di Tahlil e' stato ucciso.

Notizia correlata:
Somalia: ucciso direttore Radio Shabelle, libertà di stampa sempre più a rischio

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Rea: “Le radio locali escano da Audiradio, danno da 100 milioni”. E parte uno spot denuncia

da pubblicitaitalia.it

Diventano sempre più gravi le accuse di anticoncorrenzialità lanciate contro Audiradio da Rea, Radiotelevisioni Europee Associate, associazione che rappresenta le piccole emittenti locali: dopo aver denunciato lo scorso dicembre la società presieduta da Felice Lioy all’Autorità Antitrust per gli aspetti ritenuti anticoncorrenziali della ricerca sugli ascolti radiofonici, in particolare per le novità introdotte nel 2009 che danneggerebbero ancora di più le radio locali, già discriminate (dal 2009 Audiradio escluderà dalla pubblicazione le radio che con raggiungono almeno 30 casi statistici), ora Rea minaccia di uscire da Audiradio e di chiedere un risarcimento danni di 100 milioni di euro. Il presidente di Rea Antonio Diomede spiega infatti: “Per quanto ci riguarda abbiamo le idee ben chiare sugli argomenti da sottoporre alla valutazione dell’Antitrust. Conflitto d’interessi, turbativa e distorsione del mercato della pubblicità, pubblicità ingannevole, metodologia empirica nella rilevazione, confusione dei marchi e la discriminazione nella pubblicazione delle classifiche d’ascolto sono gli elementi che danneggiano il conto economico delle piccole e medie emittenti locali. Chiederemo con forza che Audiradio non si occupi più delle indagini di ascolto delle emittenti locali ma che sia l’Autorità delle Comunicazioni a farlo o un altro soggetto super partes. Le emittenti locali che si ritengono danneggiate da Audiradio sono seriamente intenzionate a proseguire la vertenza in sede di giustizia civile e, non è da escludere, che per i danni subiti in tutti questi anni chiedano un risarcimento di almeno 100 milioni di euro”. Intanto molte emittenti locali partecipano alla protesta contro Audiradio mettendo in onda gli spot della ‘campagna anticrisi’ distribuiti dalla stessa Rea: negli annunci, che proseguiranno per tutto l’anno, gli operatori del mercato vengono sensibilizzati a utilizzare la radio locale per la propria pubblicità tenendo presente che i dati pubblicizzati sulle indagini di ascolto sono numeri e basta.

Lo spot si può richiedere a questo indirizzo: http://www.reasat.it/
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Radio Lollipop trasmette dalla corsia e il piccolo malato si sente meno solo

da Repubblica

Ricordate il medico controcorrente del film Patch Adam che predicava la terapia del sorriso? Portare un po’ di allegria negli ospedali pediatrici è l’obiettivo di Radio Lollipop, una rete internazionale di emittenti che trasmettono nei nosocomi infantili. I piccoli degenti sono tanti: un ragazzo su quattro subisce almeno un ricovero prima dei 14 anni. Nel mondo una ventina di ospedali ospitano una Radio Lollipop, un’organizzazione nonprofit la cui storia inizia trent’anni fa in Inghilterra, quando nel Surrey dai microfoni all’interno del Queen Mary’s Hospital, una struttura pediatrica con oltre 460 posti letto, andò in onda il primo programma. C’era voluto un anno al fondatore Hedley Finn per raccogliere i fondi, installare lo studio, cablare la struttura, reclutare i volontari. Da allora, altri 7 ospedali inglesi hanno attrezzato al loro interno delle emittenti radiofoniche, e la formula ha varcato l’oceano: tre negli USA, sette in Australia e 2 in Nuova Zelanda.

I volontari si trasformano in annunciatori, dj, comici. Alcuni rivelano talenti sorprendenti come l’infermiera Danielle Velasquez, la cui trasmissione sulle fiabe è un appuntamento da non perdere per i giovani pazienti dell’ospedale di Orange County in California. Si moltiplicano le star e i professionisti alla console: il dj Laz, con il ricordo d’infanzia di 17 interventi chirurgici per una malformazione, ha animato dai microfoni del Children Hospital di Miami una maratona musicale di 36 ore. Alesha Dixon ha voluto che la gara ballo televisiva di Bbc1 fosse diffusa dalla Lollipop Radio della clinica pediatrica di Bristol. Musica, intrattenimento, giochi a premi fanno parte del palinsesto per distrarre i piccoli pazienti ma la parte più innovativa è il contributo dei bambini. L’audience è invitata a partecipare: richiedendo brani musicali, facendo dediche, raccontando barzellette. Molto seguita è una gara di storie inventate dai piccoli ricoverati: in palio un Ipod autografato dalla cantante Hillary Duff. Il giovane pubblico viene sollecitato a improvvisarsi conduttore, e così intorno al mixer e ai microfoni si catalizza la vita sociale dell’ospedale. Gli studi diventano centri di attrazione, come all’Ormond Hospital di Londra dove Radio Lollipop ha trovato rifugio in un vecchio vagone della metropolitana piazzato nel cortile. E in Italia? Il primo esperimento sarà quello, entro l’estate, da Radio Dynamo, con studi allestiti negli ospedali pediatrici partner di Dynamo Camp, il campo vacanze per bambini malati cronici unico in Italia.
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Presentato il libro "La prima volta del telefono. La storia del 3131 dal al 1995"
Roma, 2 feb. (Apcom) - Presentato questa mattina il libro 'La prima volta del telefono. La storia del 3131 dal 1969 al 1995' di Raffaele Vincenti, edito da Teche Rai. "Tre anni di lavoro dell'autore e di ricerca in archivio - ha detto oggi il direttore di Rai Teche Barbara Scaramucci - hanno portato al racconto e alla testimonianza di una trasmissione radiofonica della Rai che ha fatto epoca e di cui si festeggia il quarantennale".

Grande l'affluenza alla conferenza, a cui hanno partecipato tutti coloro che si sono succeduti alla conduzione o come registi o come filtri nel programma che ha fatto diventare, attraverso il telefono, il pubblico protagonista. "E' come parlare della prima volta che l'uomo ha volato - ha raccontato Sergio Valzania, direttore di Rai Radio 2 - quando si parla di 3131, era questo il sapore della sua nascita. L'impatto spaventoso che qualcuno da fuori potesse entrare nella radio attraverso il telefono è stato incredibile. Io ho condotto il programma per un paio di settimane e ne sono orgoglioso".

Commosso l'autore del libro, Raffaele Vincenti. "Ho recuperato mille trasmissioni - ha spiegato Vincenti - c'è chi me ne ha date 50, chi me ne ha data una. Ho scovato i primi redattori, le scalette delle trasmissioni, i ritagli di giornale. Ma la vera novità del libro è il cd che contiene testimonianze audio, video e fotografie. Ho registrato i ricordi che tanti avevano su questa trasmissione fondata sul dialogo, in cui l'ascoltatore aveva quasi la stessa titolarità del conduttore. E nel cd c'è anche un documento eccezionale di Adriano Magli, ideatore di Chiamate Roma 3131, che andò in onda per la prima volta il 7 gennaio 1969 con Federica Taddei, Gianni Boncompagni e Franco Moccagatta".

Alla conferenza è intervenuto anche Michele Mirabella. "La radio, utilizzando il telefono - ha raccontato Mirabella - è diventata più ricca, è diventata raggiungibile da un pubblico attivo, peccato che si è snaturata quando in tutto il palinsesto è prevalsa la diretta telefonica. Magli ha intuito che la telefonata in radio, senza immagini, avrebbe messo l'ascoltatore in una condizione di parità. E quel quindicennio iniziale e fortunatissimo della trasmissione ha segnato il costume del Paese".

Presente anche Luciano Rispoli, che con Magli creò 'Chiamate Roma 3131'. "Io ho solo il merito di aver inventato la trasmissione - ha commentato Rispoli - avevo saputo che in Francia c'era un programma radiofonico in cui si interveniva telefonicamente su temi sessuali, lo proposi. Mi diedero 40 minuti ogni mattina, ricordo che dissi ai tre conduttori di dimenticare di avere un'identità e di essere uno strumento al servizio del pubblico: lo fecero ed ebbero successo".

Nel '66 la radio, dopo 10 anni di televisione, era in uno stato di minorità tremenda, ha spiegato lo storico di radio e televisione Franco Monteleone. "L'idea di dare voce alla popolazione italiana - ha proseguito Monteleone - all'opinione pubblica fu vincente. Fu un momento di straordinaria vitalità della radio. Gli italiani erano abituati alla radio istituzionale del dopoguerra, a quella del fascismo, a quella della democrazia cristiana. La radio con 3131 diventa partecipativa".

Il programma cambiò successivamente nome, chiamandosi 'Sala F', grazie alla femminista Lidia Motta, che sceglieva per il programma quattro laureate che riteneva brillanti. Tra queste ci fu Barbara Palombelli. "Io non fui scelta tra quelle quattro - ha raccontato la Palombelli - però una delle quattro rinunciò. Io ero appena rientrata dal funerale di mio padre, ero sotto la doccia e squillò il telefono. Stavo quasi per non rispondere, ma poi corsi al telefono e mi stavano chiamando per 'Sala F'".

E' intervenuto alla conferenza anche il Presidente della Rai Carlo Petruccioli, che ha risposto alla provocazione di Mirabella, che gli faceva notare come in passato per condurre i programmi si andavano a pescare i laureati migliori e ora si scelgano i passanti, dicendo che "nel neorealismo si prediligeva la gente di strada". Petruccioli ha aggiunto anche che per il nuovo programma Rai 'Buongiorno regione' gli addetti ai lavori sono stati selezionati nelle università. "Ieri in un programma - ha ribattuto Mirabella - ho sentito dire ad un conduttore di cui non faccio il nome 'Scusate ma devo banalizzare sennò a casa non arriva'. Questo per me è un passante".

Significativo anche l'intervento di Giorgio Simonelli. "Il 3131 è stao per la radio quello che 'Portobello' è stato per la televisione: il contenitore di tutti gli stili che sono venuti dopo. Il 3131 - ha spiegato Simonelli - ha accompagnato tante trasformazioni della nostra società, come quella che ha visto la donna inserirsi sempre di più nel lavoro. Il 3131 segna la data di nascita della radio moderna". Un mondo che non è più riproducibile secondo Paolo Taggi. "Io conducevo il 3131 della notte - ha ricordato Taggi - ogni volta ascoltavo delle microstorie, le persone telefonavano e raccontavano quello che accadeva loro in quel momento, era un mondo bellissimo, ma che non c'è più".

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Ringo trasloca a Virgin per il primo programma in diretta

da musicalnews.com

Dopo anni passati a Radio 105, di cui è stato una delle voci di punta, DJ Ringo passa a Virgin Radio, da domani 2 febbraio con il suo programma Revolver , il primo in diretta per Virgin Radio Italia.

Ringo, che di Virgin Radio è già direttore artistico, traslocherà con un'importante novità: non andrà più in onda al pomeriggio, come avveniva su 105, ma la mattina nella fascia 9-12.

E' un trasloco fatto senza uscire di casa, visto che il conduttore passa da Radio 105, dove ha militato per 15 anni a Virgin Radio Italia, l'emittente rock che ha contribuito a lanciare e di cui è direttore artistico. Le due radio appartengono infatti allo stesso gruppo (Finelco).
E' una Radio nuova di zecca nata sotto il segno del rock d'annata. È una novità importante, dato che Revolver è il primo programma in diretta dell'emittente che ha preso il nome dalla storica Virgin Radio UK di Londra, che ha cessato le trasmissioni il 28 settembre.
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