sabato 28 febbraio 2009
Radio Antenne Erreci: trent'anni suonati
da provincialatina.tv
"30 anni suonati" ovvero "1978|2008 trenta candeline di soddisfazione e professionalità". Si
intitola così il cofanetto che corona un compleanno davvero unico:
quello che Radio Antenne Erreci ha festeggiato lo scorso 17 agosto in
Piazza XIX Marzo a Cisterna suggellato da un altro primato: 33mila
ascoltatori nel giorno medio (fonte Audiradio annuale 2008) risultando
ancora una volta l'emittente pontina più seguita nelle province di
Latina e Roma.
Dunque un anno davvero importante, quello appena
concluso, per la radio di Cisterna che per il Gran Galà della Musica ha
portato in piazza ben 15mila persone. Una serata indimenticabile,
presentata da Benedicta Boccoli e Tiziana Mammucari e che ha visto
sfilare ed esibirsi sul palco grandi artisti della musica italiana come
Giò Di Tonno, Gatto Panceri, Tony Esposito, Paola e Chiara, Franco
Mercuri, Silvio Frainetti ed il comico Enzo Salvi noto come Er Cipolla.
Oggi per chi c'era o per chi non è potuto esserci, Radio Antenne
Erreci offre un regalo: un cofanetto composto da DVD corredato da un
libretto per vivere o rivivere quella grande emozione.
Ideato e
realizzato da Mauro Nasi e Manlio Goldner, in collaborazione con Paolo
Tempestini e la regia di Matteo Porcelli per la Punto&Virgola
Comunicazione, il DVD propone un filmato di 36 minuti interamente
dedicato al Gran Galà della Musica con interviste ed estratti delle
varie esibizioni che si sono susseguite sul palco fino al grande
brindisi finale sotto una pioggia di coriandoli multicolori. Inoltre è
arricchito da contenuti speciali come una ricca photogallery, la
rassegna stampa ed altri servizi filmati sulla storia della radio.
Completa
il DVD un elegante libretto di venti pagine nelle quali, oltre al Galà,
vengono ripercorsi i 30 anni di storia e di protagonisti
dell'emittente: dai primi studi di trasmissione agli attuali, dai tanti
artisti ospiti di Radio Antenne Erreci agli speakers che negli anni si
sono succeduti, dalle produzioni discografiche agli originali progetti
editoriali.
"La serata del 17 agosto scorso è stata un successo tale
- affermano Manlio Goldner, direttore di Radio Antenne Erreci, e Mauro
Nasi, giornalista - che non poteva concludersi lì. Così è nato questo
progetto che potrà far rivivere ancora a lungo quelle intense emozioni
e, attraverso il libretto, raccontare 30 anni di passione, impegno e
soddisfazioni".
Il cofanetto "30 anni suonati" è distribuito
gratuitamente a tutti coloro che ne faranno richiesta a Radio Antenne
Erreci telefono 06.9682058.
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venerdì 27 febbraio 2009
Radio parigina sigla accordo con Myspace
da QuoMedia
Il pubblico delle radio musicali fugge verso internet? Il web e l’antenna possono entrare in sintonia e addirittura aiutarsi vicendevolmente.
Da lunedì prossimo sarà la volta della radio rock parigina Oui Fm, che aprirà i suoi microfoni all’icona della musica virtuale, il sito MySpace.
Su 5 milioni di gruppi iscritti a MySpace in tutto il mondo, 250 mila vivono in sono appassionati di rock ed è proprio a questi ultimi che si indirizza la trasmissione Oui love MySpace, in diffusione dal lunedì al venerdì dalle 18h alle 20h.
Selezionati dagli internauti, questi giovani talenti saranno presentati agli ascoltatori della radio sotto forma di contest musicali. Ascoltatori e internauti potranno esprimere il loro livello di gradimento votando su internet, via sms o all’antica raggiungendo la radio telefonicamente.
A giugno l’artista vincente ritirerà un premio di 5 mila euro. “Il nostro concorrente maggiore è l’iPod, l’internauta fabbrica la sua radio quotidianamente. Bisogna dunque trovare dei contenuti differenti”, ha commentato il proprietario della radio Arthur. “MySpace è la più grande comunità musicale al mondo. Il suo successo è stato costruito sulla possibilità che gli artisti avevano di esprimersi liberamente e di accedere al loro pubblico”, ha inoltre aggiunto Olivier Hascoat, direttore generale MySpace in Francia.
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giovedì 26 febbraio 2009
INCENTIVI PER LE RADIO CHE SOSTENGONO LA MUSICA ITALIANA E I NUOVI TALENTI DEL NOSTRO PAESE
da Comunicato Stampa
Arezzo, 26 febbraio 2009 - "Proporremo incentivi economici e finanziari alle radio private che dimostrano di sostenere la musica italiana e i giovani talenti del nostro Paese". Lo ha detto il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni ai microfoni di Radio Wave International, emittente radiofonica con sede ad Arezzo di proprietà della Fondazione Arezzo Wave Italia che ha recentemente inaugurato l'ascolto della radio anche tramite web (www.radiowave.it).
"Dovrà dare l'esempio anche il servizio pubblico, ho gi à presentato alla Commissione di Vigilanza Rai una proposta che impegni i dirigenti di Radio Rai in tal senso" ha ribadito il Ministro che in un'intervista telefonica con Francesco Macrì, conduttore del nuovo programma "Spike - Potenziale d'azione" ha sottolineato come l'Italia voglia promuovere una politica di incentivi più che di sanzioni come invece avviene oggi in Francia, dove una legge obbliga le radio ad una percentuale di programmazione minima del 40% di musica francofona.
La puntata di "Spike" con l'intervista a Giorgia Meloni è on line su www.radiowave.it
La Fondazione Arezzo Wave Italia, proprietaria di Radio Wave International, lavora dal 2002 in Italia e all'estero per la valorizzazione delle nostre produzioni musicali e dei giovani talenti del nostro Paese. Organizza tutti gli anni concorsi diretti a giovani band e artisti digitali (record di iscrizioni - 2.393 tra band, dj, vj - all'ultima edizione!) grazie ad un network di oltre 200 punti di riferimento in tutte le regioni italiane, Italia Wave Network. La fAWI organizza uno dei più grandi festival musicali internazionali del nostro Paese a Livorno: Italia Wave Love Festival. Previsto per quest'anno dal 16 al 19 Luglio, esiste dal 1987 (con il nome di Arezzo Wave) confermandosi come uno degli appuntamenti più longevi e importanti in materi di cultura giovanile nel nostro Paese.
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giovedì 26 febbraio 2009
Radio Radicale teme di perdere i 10 mln annui del Governo e attacca Rai Gr Parlamento
da Affaritaliani.it
Duello sull'etere fra Radio Radicale e Gr Parlamento Rai. Il direttore di Radio Radicale, Bordin, denuncia la paventata revoca della convenzione governativa che assegna all'emitente oltre 10 milioni annui e si vanta di svolgere un servizio pubblico migliore di quello della Rai.
Non è affatto vero, replica il Cdr di Gr Parlamento: "Noi con una convenzione di appena 1 milione e 200mila euro annui
e un organico di 20 redatori, tutti con regolare contratto di lavoro
giornalistico, trasmettiamo ogni giorno in diretta 4 giornali radio
seguiti dalla rassegna stampa e diramiamo in diretta tutti i lavori
parlamentari".
Ma dei soldi che il Pd si spartisce con Ecoradio non parla mai nessuno? Dobbiamo sempre colpire chi quantomeno fa il suo lavoro e porta nelle case degli italiani contenuti e non aria fritta?
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martedì 24 febbraio 2009
Speciale inforadio - Più legalità nei cantieri.
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lunedì 23 febbraio 2009
Petizione per le radio nazionali "Tre ore la settimana di liscio"
da repubblica.it
Una richiesta al ministro Bondi per le radio locali e nazionali. Promotore dell'iniziativa l'orchestra Campanini di Felino. Tra i sostenitori anche il maestro Raoul Casadei: "Sarebbe già qualcosa se la Regione valorizzasse la nostra musica. Invece, sembra quasi che la sinistra abbia la puzza al naso"
Parte da Felino di Parma la raccolta di firme da presentare al ministro della Cultura Bondi per sollecitare un provvedimento che obblighi le radio locali e nazionali (Rai compresa), a prevedere almeno 3 ore la settimana di programmazione di liscio e folk da ballo. Insomma: "Basta ghettizzare il liscio".
Promotore di questa iniziativa è il Maestro Gian Luca Campanini, 49 anni, diplomato in Composizione al conservatorio di Parma, direttore di banda oltre che titolare dell'omonima orchestra di ballo. "Per noi compositori di musica folk e liscio - commenta il Maestro Campanini, autore di tanti successi per le più importanti orchestre da ballo - è sempre più difficile avere spazio per promuovere in radio i nostri brani. Non ci sono più programmi: è tutto rock, pop, hip-hop... Non dimentichiamo che il liscio è la musica delle nostre radici; inoltre bisogna anche considerare che è musica che fa ballare milioni di italiani e che genera un giro d'affari enorme grazie alle migliaia di esibizioni dal vivo ogni sera dell'anno".
Tra i sostenitori dell'iniziativa anche il maestro Raoul Casadei, nipote di Secondo, l'uomo che sconfisse il boogie, l'inventore di "Romagna mia". "Più liscio in radio? Magari, ma sarebbe già qualcosa se la Regione sostenesse la nostra tradizione musicale, invece sembra quasi che se ne vergogni, come se la sinistra avesse la puzza sotto il naso...".
Campanini, che ha appena pubblicato il suo nuovo album dal titolo Vivrò (che contiene nuovi brani di vari stili: polka, mazurka, valzer...ascolta il brano Tatiana.), invita i cittadini e i musicisti a firmare la petizione per avere più liscio nelle radio italiane. E' possibile aderire alla raccolta di firme in due modi:
1 - inviando una mail all'ufficio stampa dell'orchestra Campanini millepress@yahoo.it col seguente testo: Caro ministro Bondi, voglio più liscio nelle radio italiane;
2 - presentandosi nelle serate dell'orchestra Campanini (la prima a Parma è in programma per il 7 marzo nel dancing Pier Maria Rossi a Torrechiara di Parma) o delle altre numerose orchestre che aderiscono alla raccolta firme.
Nella foto i tre fondatori dell'orchestra Campanini: Orlando, 74 anni, e i fratelli Gabriele e Gianluca.
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sabato 21 febbraio 2009
Contenzioso Cina-Tibet, Radio Free Asia: la voce indipendente
da articolo21.info
Lhasa - Si intensificano le
manifestazioni e gli scontri tra tibetani e polizia per le celebrazioni
del capodanno (25 febbraio) e per la ricorrenza del 50 esimo
anniversario dalla “rivolta fallita”
Una
radio che fornisce in modo accurato e puntale notiziari quotidiani ai
quei Paesi asiatici i cui governi vietano il libero accesso alla stampa
indipendente. È questa la missione di Radio Free Asia, un’emittente
nata nel marzo del 1996 da un’idea dell’ex presidente Richard Richter,
sotto l’egida del Broadcasting Board of Governors.
Radio Free Asia
ha il suo quartier generale a Washington e offre quotidianamente un
servizio di breaking news che si articola con giornali radio in 9
differenti lingue e dialetti, tra cui il Mandarino, il Tibetano, il
Cantonese, il Khmer cambogiano. L’emittente può contare sul lavoro
coordinato di 6 uffici, localizzati nelle principali capitali asiatiche
quali Hong Kong, Taipei, Bangkok, Phnom Penh, Dharamsala (India) e
Ankara.
“Il nostro lavoro?- si domanda il presidente fondatore
Richard Richter - Molto semplice: quello di portare news e informazioni
sul proprio Paese a quelle popolazioni alle quali è vietato dai governi
locali l’accesso all’informazione libera”.
In una vignetta comparsa
sul China Daily il 27 gennaio 1997 Radio Free Asia è rappresentata come
“Il gentleman dalla lingua lunga”, un signore di mezza età
elegantemente vestito, con papillon e occhialini tondi, ma con una
lingua tanto lunga e biforcuta da forare il microfono e attraversarlo.
Un’immagine emblematica del concetto cinese di informazione non
governativa in casa propria.
Radio Free Asia porta alla ribalta
proprio in questi giorni il problema del decennale contenzioso
Tibet-Cina. Dall’inizio di febbraio gli scontri tra polizia e gruppi di
manifestanti per l’indipendenza della regione sono diventanti sempre
più frequenti, con arresti e incursioni di guardie armate in case,
locali e fin sotto i templi.
Per il Tibet questo è un momento
storico gravido di profondi significati politici e religiosi: la
tensione di questi giorni è in parte dovuta all’avvicinarsi della
ricorrenza di più date legate alla memoria di avvenimenti importanti
per la regione, non per ultimo il capodanno tibetano, che quest’anno
cade il prossimo 25 febbraio. “Alcuni tibetani qui a Pechino – spiega a
IdeeRadio Beniamino Natale, corrisponde Ansa dalla Cina - dicono che
c’è molto l’aria di boicottare le celebrazioni ufficiali per il
capodanno di Lhasa, come gesto di silenziosa protesta per un momento
drammatico in cui non vi è nulla da festeggiare” Ma non solo, il
prossimo mese di marzo saranno ricordati i 50 anni dalla fallita
rivolta dei tibetani contro i cinesi nel 1959, a seguito della quale il
Dalai Lama vive in esilio nella città indiana di Dharamsala. Inoltre
ricorre il 14 marzo l’anniversario della rivolta che lo scorso anno
infuriò per le strade della capitale, diffondendosi ben presto fra le
comunità tibetane che abitano le regioni cinesi più occidentali nelle
province di Gansu, Sichuan e Qinghai.
La tensione dunque è più che
mai alta in questi giorni: un video diramato su facebook mi informa
sulla capillarità del controllo territoriale da parte delle forze
armate cinesi, che riescono ad ingaggiare conflitti a fuoco con inermi
monaci tibetani in fila indiana sulla cresta di una montagna, ad oltre
5 mila metri di quota.
“Sembra siano state prese severe misure di
sicurezza in una serie di aree – dice Beniamino Natale - a Lhasa e in
altre 3 zone a popolazione tibetana. Nel Sichuan è scoppiata la
settimana scorsa una rivolta alla quale sono seguiti 20-25 arresti”. “
Altri colleghi giornalisti” continua il corrispondente dell’Ansa “hanno
tentato di raggiungere il monastero di Labrang, teatro di violente
proteste lo scorso anno, ma sono stati fermati e obbligati a tornare
indietro”.
Il quotidiano web Times online riferisce che poliziotti,
sia in divisa, sia in borghese, assieme a membri della Polizia Armata
Popolare, dall’inizio di febbraio hanno iniziato a compiere
rastrellamenti nelle case da tè frequentate dai giovani tibetani.
In
un appello lanciato in rete dai tibetani si legge: “Per piangere i
morti del 2008, i molti eroi che hanno sacrificato le loro vite, in
segno di vicinanza a tutti i tibetani, non dobbiamo festeggiare il
nuovo anno ma, a mani giunte, dimostrare la nostra solidarietà”.
Nella
provincia del Qinghai intanto i messi governativi hanno già iniziato a
far firmare documenti alla popolazione in cui si dichiara la propria
astensione da qualsiasi forma di protesta violenta. Nella provincia di
Gansu invece il governo ha fatto distribuire a tutti gli impiegati
statali tibetani fuochi d’artificio per un valore di 100 yuan. Alla
richiesta delle autorità di farli esplodere sulle colline in prossimità
dei luoghi di culto molti tibetani hanno risposto invitando la comunità
a disattendere l’ordinanza.
Durante la scorsa settimana, il 10
febbraio, l’Italia ha ospitato per una visita lampo a Venezia
l’autorità religiosa tibetana. L’occasione del viaggio del Dalai Lama
nel capoluogo lagunare è stata il conferimento della cittadinanza
onoraria delle città di Venezia e Roma.
"La situazione in Tibet oggi
è esplosiva" ha commentato il Dalai Lama lanciando contestualmente un
appello a tutti i tibetani, invitandoli ad astenersi da azioni violente
contro la Cina. E proprio in Cina la cordialità dell’Italia non è
passata di certo inosservata: l’ambasciatore cinese a Roma Jang Yu si è
detto profondamente rammaricato per i premi conferiti al Dalai Lama,
chiedendo al governo italiano di prendere immediate misure per
“rimediare al danno apportato alle relazioni tra i due Paesi”. Per
l’ambasciatore Jang Yu le parole e le azioni del Dalai Lama dimostrano
che questi non è solo una figura religiosa, ma un uomo politico
impegnato in attività secessioniste con la scusa della religione.
Non
che forse l’Italia allontani lo spettro di una Cina aggressiva sui
mercati internazionali e nazionali (ormai esiste una classe media
borghese in cui si identificano anche molte famiglie cinesi residenti
in Italia) dietro allo spauracchio Tibet? Forse per cercare di non
capire la Cina ci nascondiamo dietro la causa tibetana? È la
conclusione a cui giunge Francesco Sisci, corrispondente da Pechino per
La Stampa e per la rivista di geopolitica Limes nel suo nuovo libro
uscito alla fine del 2008, edito da Utet: “Cina Tibet Tibet Cina”.
“Esistono
dei problemi reali che l’Italia ha con la Cina” – osserva con IdeeRadio
Francesco Sisci – “Il Tibet diventa così il modo per esorcizzarli e non
vederli. È meglio non nascondersi dietro al dito tibetano”. C’è un
problema molto presente su cui l’Italia deve riflettere, avverte il
corrispondente de La Stampa: “La Cina a casa nostra. Se non avessimo
questo timore della Cina, forse il problema tibetano sarebbe
considerato con un’altra passione”.
Secondo l’analisi condotta da
Sisci, l’Italia e molti Paesi occidentali hanno un’idea sbagliata di
quello che il Tibet rappresenta per la Cina e del problema Tibet in
senso lato. Un dato oggettivo è quello che descrive il rapporto tra
estensione del territorio e numero di abitanti: il Tibet si estende per
¼ del territorio cinese ed è popolato da 6 milioni di persone. “Quale
stato al mondo concederebbe ad una minoranza così esigua un territorio
così grande?” si chiede Sisci.
Il contenzioso Cina-Tibet è di
natura sia religiosa che politica, ma non è facile disgiungere i
problemi per affrontarli separatamente, perché in un certo qual modo si
fondono insieme.
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venerdì 20 febbraio 2009
GrooveRadioFM compie 8 anni.
Certi anniversari non andrebbero festeggiati.
E' il caso dei progetti fermi. Quelli dimenticati sotto un mucchio di cartacce. Conti del commercialista. Note di lavanderia.
Ma quando l'anniversario riguarda la tua prima radio allora non puoi far finta di niente. E quindi ci dai dentro di piumino per rispolverare le gesta di qualche anno fa quando dalla penombra di una cantina davamo il via alle trasmissioni di GrooveRadioFm.Net, la radio dal nome groove, dall'anima jazz, con nel cuore la discomusic (quella degli anni 70).
La radio dei mitici impianti rubati al salotto di casa, dei microfoni di fortuna, del tutti chiusi in una stanza con la voce telefonica fatta con la molletta al naso.
Gli anniversari esistono affinché certi momenti non vadano perduti, perché li abbiamo vissuti, perché sono indimenticabili, importanti, ma soprattutto perché da 8 anni Emiliano Di Carlo, la vera star di GrooveRadioFm, continua a dirmi "Amico, ma quando la facciamo la radio?".
Con molti di quei ragazzi passati per le frequenze fluttuanti di GrooveRadioFM ci siamo persi, con altri abbiamo condiviso soldi e donne, altri li ho recentemente ritrovati su facebook, ma - soprattutto - molti di loro hanno fatto strada nelle radio in fm, proprio a dimostrazione del fatto che senza la passione non vai proprio da nessuna parte.
A tutti i ragazzi di GrooveRadioFm un abbraccio.
La radio torneremo a farla insieme, presto!
Per i nostalgici: http://www.grooveradiofm.net
scriveva Ligabue in tempi non sospetti:
Bastarono I Nostri Quindici Anni.
1Trasmettitore Da 15Watt Preso A 100.000Lire
Bastò 1Vecchio Giradischi Philips,
Un Microfono Da 10Carte e 1Mixerino Con 2Fader.
Bastò L’estro Di Un Amico Diciassettenne
Che Faceva L’istituto Tecnico.
Bastò Una Stanza di Casa Sua
E Un’antennazza sui suoi Tetti.
E Avemmo la Nostra Radio!
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giovedì 19 febbraio 2009
Caserta, la Finanza sequestra radio pirata a Pietramelara
da ecodicaserta.it
PIETRAMELARA (Caserta) - In questo giorni la Guardia di Finanza ha
avviato una mirata attività di servizio finalizzata alla ricerca e
repressione delle violazioni agli obblighi relativi al pagamento dei
diritti SIAE e di quelli connessi all’esercizio del diritto d’autore
nel corso delle trasmissioni radio - televisive, attraverso la
diffusione non autorizzata delle opere tutelate dalla SIAE. Nell’ambito
di tali controlli una radio “pirata”, Radio Lara, è stata scoperta e
chiusa dalla Sezione Mobile del Nucleo di Polizia Tributaria della
Guardia di Finanza di Caserta, con il conseguente sequestro di tutte le
apparecchiature radiofoniche, nonché di un’ingente quantità di
materiale musicale riprodotto illecitamente.
L'emittente
radiofonica illegale era “specializzata” nella trasmissione di musica e
di programmi di intrattenimento, intervallati da spot pubblicitari
prodotti irregolarmente.La radio, peraltro totalmente sconosciuta al
fisco, trasmetteva indisturbata da una stazione collocata all'interno
di un anonimo appartamento situato nel Comune di Pietramelara, con
apparati radiofonici camuffati da comuni antenne televisive.
I
finanzieri, nell’occasione, unitamente a funzionari della Società
Italiana degli Autori ed Editori del Servizio Antipirateria della
Direzione Generale di Roma, hanno proceduto al sequestro di apparati
informatici contenenti circa 42.000 files relativi ad opere musicali di
vari artisti e/o generi in formato mp3, 1200 CD musicali di vari
artisti, 650 LP 33 giri in vinile e 463 musicassette audio musicali,
oltre che di trasmettitori, antenne e consolle.
L'indagine ha
consentito di accertare anche il mancato possesso della prescritta
concessione ministeriale per l’installazione e per l’esercizio di
impianti di radiodiffusione sonora e televisiva. Il proprietario
dell'emittente radiofonica è stato denunciato alla locale Procura della
Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per la violazione della
normativa riguardante la radiodiffusione e la protezione del diritto
d'autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio.
L’attività
delle Fiamme Gialle proseguirà per accertare le violazioni di carattere
fiscale e per quantificare l'evasione in materia di imposte dirette,
Iva, oltre che dei dovuti diritti d'autore.
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mercoledì 18 febbraio 2009
LIFE IN ASIA, il nuovo programma di Asia Argento su Lifegate
da musicalnews.com
Da venerdì scorso, 13 febbraio 2009, dalle 22 alle 23 su LifeGate va in onda "LifeinAsia", la nuova trasmissione di Asia Argento
(nella foto) che tutti i venerdì condurrà direttamente da casa sua,
ogni puntata avrà un tema diverso e sarà ascoltabile il giorno dopo
anche sul sito web della radio.
Asia ha iniziato a fare la Dj per condividere la musica
che da anni colleziona, ogni puntata si basa su un tema diverso: ha iniziato venerdì con una puntata dedicata alle streghe, poi ce ne sarà una dedicata agli animali, alle canzoni scritte da uomini
che hanno per titolo nomi di donna e così via, e questo le darà la
possibilità di far sentire tanta musica diversa.
Il direttore artistico
Basilio Santoro
ricorda lo stile intimista di LifeGate che diventa sempre più la "radio
dei luoghi" con trasmissioni come "Passengers" (a bordo di un bus eco
sostenibile), la "Stanza dello Scirocco" (dall'isola di Stromboli) o
"Illogica Allegria" (a bordo di un'autovettura ibrida, che prende il
titolo da Giorgio Gaber), un nuovo modo di fare radio che tende a
dislocare gli studi in spazi alternativi creando così un "palcoscenico
immaginario" per l'ascoltatore. C'è anche il programma "Area Protetta
Live" di Sergio Mancinelli che ospita di volta in volta artisti diversi in piccoli locali per creare un legame anche dal vivo con il pubblico.
Enea Roveda il presidente di LifeGate ha solo 27 anni e
sottolinea come lo scopo della radio e delle sue iniziative sia quello
di divulgare una coscienza ecologica puntando dritto al cuore degli
ascoltatori più che al cervello.
Nella trasmissione di Asia ci saranno anche degli ospiti come la madre, l'attrice Daria Nicolodi,
che interverranno per leggere delle poesie. Il periodo ideale per
registrare da casa è la mattina presto o la notte, a volte anche mentre
allatta il piccolo Nicola Giovanni avuto dal marito Michele Civetta con
cui condivide la passione per la musica (Asia ha anche una figlia più
grande, Anna Lou, nata dalla relazione con Morgan, ndr.)
Il sogno di ogni appassionato di musica è quello di poterla scegliere e
condividere con gli altri senza imposizioni e playlist. Asia compra tanti vinili, è una feticista
dell'oggetto disco, non può dimenticare alcuni negozi di Los Angeles
come Ameba Records dove trovava di tutto e di più, anche se preferisce
senz'altro la musica del passato a quella di oggi.
Per inviare file MP3 ad Asia gli ascoltatori possono mandarli a questo indirizzo: lifeinasia@lifegate.it
Per ulteriori info: www.lifegate.it
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martedì 17 febbraio 2009
Bloomberg taglierà 80 posti a Londra in radio e tv
Bloomberg ha in programma di eliminare 80 posti in radio e tv nel suo
ufficio di Londra. Lo ha riferito oggi una fonte vicina alla questione,
pochi giorni dopo l'annuncio del taglio di 100 posti di lavoro negli
Stati Uniti. Il taglio rappresenterebbe il 35% della forza lavoro radio
e tv nell'ufficio e circa il 4% dell'intero staff londinese.
I dirigenti di Bloomberg nella capitale britannica non si sono resi
disponibili per un commento. La notizia era stata inizialmente riferite
dal quotidiano The Guardian. La mossa fa parte di un piano di
ristrutturazione di Bloomberg, che include anche la chiusura delle tv
non in lingua inglese del network in zone come Giappone, Spagna e
Francia.
E' la prima volta che Bloomberg, fondata nel 1981 dall'attuale
sindaco di New York Michael Bloomberg, licenzia. Bloomberg compete con
Thomson Reuters nella fornitura di notizie e dati.
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lunedì 16 febbraio 2009
Speciale inforadio - Cantieri sicuri.
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lunedì 16 febbraio 2009
Google: chiude Radio Ads e arrivano nuovi licenziamenti

da mytech.it
Sono finiti i tempi delle vacche grasse anche per Google. Con la crisi
che (a quanto pare) deve ancora far vedere tutti i suoi danni, neanche
il colosso di Mountain View può permettersi di tenere attivi servizi
non redditizzi, o di lasciarli in fase alfa-beta per presidiare
eventuali nuovi business.
E così, dopo aver chiuso Print Ads e diversi altri servizi online, ora è arrivato anche l’ annuncio ufficiale dell’addio a Radio Ads. Un programma con cui Google puntava a diventare l’intermediario di riferimento per la raccolta pubblicitaria sia online che offline.
Come
per Print Ads, anche Radio Ads permetteva agli inserzionisti di
pianificare i propri investimenti direttamente online, senza passare
dalle agenzie specializzate.
Insieme a Radio Ads, Google chiude anche Radio Automation - software di Mountain View che permetteva alle emittenti di gestire in automatico la programmazione radiofonica.
La divisione radio era stata aperta nel 2006 con l’ acquisizione di dMarc Broadcasting. L’operazione costò 102 milioni di dollari ed evidentemente in questi tre anni Google non è riuscita ad ammortizzare la spesa. Come spiega il NYTimes,
“molte stazioni radiofoniche hanno temuto che Google trasformasse il
loro business pubblicitario in una commodity. Alcune si sono rifiutate
di fare accordi con Google, mentre altre hanno offerto solo piccoli
spazi”. In molti, cioè hanno avuto paura che affidarsi a Google spingesse il mercato verso il ribasso, così come è successo nella pubblicità online.
La chiusura è in linea con le stime degli analisti, secondo cui anche la pubblicità radiofonica subirà un pesante contraccolpo (-8%) nel corso del 2009. Il tutto comporterà anche un costo umano: altri 40 dipendenti di Google saranno licenziati.
Se
il sogno di rivoluzionare la raccolta pubblicitaria offline non ha
avuto molta fortuna (al momento resta solo quella per le tv broadcast),
Google continuerà comunque ad offrire la tecnologia audio con AdSense for streaming.
Il messaggio è chiaro: meglio continuare a muoverci nell’ambiente che
conosciamo meglio (la rete), piuttosto che avventurarci in
territori sconosciuti.
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domenica 15 febbraio 2009
GB: PRIMO DISCORSO RADIO DI ELISABETTA II 14ENNE SUL SITO WEB DELLA REGINA

Il primo discorso radiofonico della Regina Elisabetta, allora 14enne, e' una delle chicche del rinnovato sito web della sovrana britannica. La giovane principessa - era il 13 ottobre 1940 - parlo' a tutti i bambini del Commonwealth, molti dei quali erano stati evacuati dalle citta' per sfuggire ai bombardamenti.
Il rilancio del sito, inaugurato 12 anni fa, si avvale di un consulente di eccezione - sir Tim Berners-Lee, inventore del World Wide Web - e prevede per la prima volta un link con google. Numerose le curiosita' storiche e di costume messe a disposizione del pubblico.
Si va da filmato in bianco e nero del 1923 con la gente in coda per vedere la torta di nozze del matrimonio dei genitori di Elisabetta, fino alle riproduzioni di lettere autografe. C'e' la missiva inviata da re Giorgio V ad ogni prigioniero tornato a casa dopo la prima guerra mondiale e quella di Giorgio VI che, per il bene della nazione, chiede al primo ministro Winston Churchill di proteggere la sua incolumita' e non partecipare allo sbarco in Normandia. Si puo' leggere la pagina del 14 gennaio 1878 del diario della regina Vittoria, che allora provo' per la prima volta il telefono. E non mancano infine i link con i siti degli altri membri della famiglia reale, oltre ad una galleria di foto di famiglia e una sezione dedicata agli animali reali.
Riferimenti: www.royal.gov.uk
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sabato 14 febbraio 2009
Una love story a RADIO 2 (come non parlare d’amore a San Valentino?)

da articolo21.info
Ognuno di noi ha vissuto
quella stagione (di solito nella post-adolescenza) in cui vedi solo la
persona amata, ti occupi solo di lei, pensi che senza la sua presenza
non sarebbe possibile esistere, insomma tutte quelle emozioni
travolgenti che solo l’amore e la passione possono giustificare. Questo
è quello che sta succedendo a Radio 2 tra il Direttore dei programmi
radiofonici, Sergio Valzania, e Fiorello.
Fiorello è andato via, ha
sbattuto la porta, si è trovato un nuovo contratto con Sky, ha messo in
un angolo i suoi vecchi compagni di lavoro, ha deciso di non proseguire
l’avventura di “Viva Radio2”, il tutto dopo aver fatto allestire la
sala B di Via Asiago come l’arena del circo Barnum.
E allora il Direttore che fa?
Lo
insegue, lo corteggia, parla di lui in tutte le occasioni possibili,
millanta eventuali ritorni alla rete, insomma fa quello che normalmente
un’amante deluso e desideroso di recuperare a tutti i costi il suo
amore attua. Poco importa se l’occasione è quella della
presentazione di un libro (Il libro sul 3131 appena uscito e che ha
raccontato un avvenimento epocale per il nostro paese) o la conferenza
stampa di presentazione dell’avvenimento di Caterpillar “M’illumino di
meno”, evento che ha una risonanza e un riconoscimento internazionale;
insomma tutte le occasioni sono buone per parlare di Fiorello ed
indicarlo come elemento indispensabile.
L’indelicatezza dimostrata dal Direttore nei confronti di tutti i programmi che compongono il palinsesto di Radio 2 è totale.
Qualcuno
dovrebbe ricordargli che ancora alcuni milioni di ascoltatori scelgono
la sua rete e che avrebbero voluto che intorno al successo indiscusso
di Fiorello, lui avesse costruito una rete forte e autonoma, che fosse
capace di esistere anche senza Star.
Qualcuno dovrebbe ricordargli
che programmi come “Caterpillar”, “Il ruggito del coniglio”, “Blackout”
e altri , sono l’anima oltre che la struttura portante della rete,
un’anima che ha bisogno di attenzione e cura. Ma si sa l’amore è cieco e nel caso della radio, anche sordo.
Sarà possibile un rinsavimento?
PS:
E’ arrivata la voce, che il Direttore abbia dichiarato con un velo di
commozione, che il suo tempo alla guida delle reti rischia di
concludersi. Sicuramente quest’eventualità butterà in uno stato di
preoccupante prostrazione alcuni (basti pensare ai colleghi che si
aspettavano una promozione o un riconoscimento; i presidenti delle
varie Pro-loco che hanno “invisibilmente” ospitato i programmi di Radio
2; quei collaboratori che sono riusciti a sistemare l’intera famiglia
con contratti “interessanti”; e pochi altri), ma tutti quelli che hanno
a cuore la radio e che hanno sempre creduto alla capacità evocativa di
questo mezzo, non potranno che tirate un respiro di sollievo.
Augurando al Direttore, una nuova carriera sfolgorante, magari come Direttore Generale,….. ... dell’ENEL.
Francesco Anzalone
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venerdì 13 febbraio 2009
M'illumino di meno, torna la giornata europea del risparmio energetico
da l'Unità.it
Una
giornata per consumare meno, per risparmiare energia e per imparare
qualche buona abitudine. Venerdì 13 febbraio è la giornata di M'illumino di meno,
l'iniziativa sul risparmio energetico promossa ogni anno dalla
trasmissione radiofonica Caterpillar col patrocinio del Parlamento
Europeo e dei ministeri dell'Ambiente e delle Politiche Agricole.
E' probabile che nel 2005, primo anno di M'illumino di meno, nemmeno
Massimo Cirri e Filippo Solibello, conduttori radiofonici e promotori
dell'iniziativa, pensassero che nel giro di così pochi anni la loro
idea potesse riscuotere una partecipazione e un interesse così alta.
Ogni anno, infatti, a febbraio, la trasmissione Caterpillar coinvolge
cittadini, istituzioni, scuole, musei e associazioni in una gara ad
attingere da quello che definiscono «un enorme, gratuito e sotto
utilizzato giacimento di energia pulita: il risparmio». La risposta è
notevole: migliaia di persone e associazioni sparse su tutto il
territorio nazionale hanno aderito all'appello promettendo particolare
attenzione al loro consumo energetico, e diversi comuni d'Italia e
d'Europa hanno promesso che non saranno da meno. Lo scorso anno si
spensero infatti le luci dei luoghi più rappresentativi di Roma,
l'Arena di Verona, la Basilica di Superga, Piazza San Marco a Venezia,
Palazzo Vecchio a Firenze, il Maschio Angioino a Napoli, Piazza
Maggiore a Bologna, il Duomo e Piazza della Scala a Milano. Da due anni
poi, grazie al patrocinio del Parlamento europeo, la giornata di
M'illumino di meno è stata dichiarata Giornata europea del risparmio
energetico e l'iniziativa ha varcato i confini italiani: l'anno scorso
si sono spente le luci nelle piazze di Parigi, Londra, Vienna, Atene,
Barcellona, Dublino, Edimburgo e in decine di altre città in tutta
Europa. L'iniziativa durerà tutta la giornata e in diversi comuni
d'Italia si stanno organizzando mostre, eventi e dibattiti. Alle 18
poi, simbolicamente, tutti gli aderenti alla campagna spegneranno le
luci e i dispositivi elettronici non indispensabili.
Basta poco
La giornata di M'illumino di meno è una buona occasione per risparmiare
energia e denaro organizzando razionalmente i propri consumi grazie ad
alcuni piccoli accorgimenti domestici. Ricordarsi di spegnere le luci
quando non servono può essere scontato ma è fondamentale, così come
produce un risparmio significativo l'evitare di lasciare in stand by
gli apparecchi elettronici. E poi: sbrinare frequentemente il
frigorifero, mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l’acqua
ed evitare che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola, non
eccedere con la temperatura dei termosifoni e ridurre gli spifferi. Per
non parlare poi dei trasporti: oltre alla solita raccomandazione
riguardo l'utilizzo dei mezzi pubblici, può essere una buona idea
condividere la propria automobile con parenti e colleghi, anche a costo
di lasciare la macchina a metà strada tra un ufficio e l'altro.
Una goccia nell'oceano?
Un po' per pigrizia, un po' per diffidenza, la prima reazione davanti a
questo genere di iniziative a volte è il cinismo di chi si chiede cosa
potrà mai fare da solo per le sorti dell'ambiente, di chi dubita che il
proprio piccolo contributo possa fare abbastanza e quindi preferisce
continuare a fare le cose come le ha sempre fatte, senza cambiare di un
briciolo le proprie abitudini e il proprio stile di vita. Non è così.
Non bastassero le conferme sull'importanza del risparmio energetico
domestico fornite da decine di studi e statistiche, l'anno scorso è
arrivato anche il dato di Terna, la società responsabile della
trasmissione di energia elettrica in Italia: l'anno scorso durante la
manifestazione è stato riscontrato un sensibile calo dei consumi.
Quest'anno è attesa una partecipazione addirittura superiore e con ogni
probabilità si riuscirà a risparmiare una quantità di energia superiore
a quella dell'anno passato. La dimostrazione che non siamo gocce
nell'oceano: risparmiare serve e fa bene, a noi e al pianeta.
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giovedì 12 febbraio 2009
Festival, il primo furto ai danni di Radio Kiss Kiss

da secoloxix.it
Tempo di Festival e tempo di primi furti. Ad inaugurare una serie di
solito sempre piuttosto nutrita, è stata la postazione di radio Kiss
Kiss, in piazza Borea D’Olmo a Sanremo, a pochi metri dal teatro
Ariston.
I
tecnici dell’emittente napoletana stavano preparando la postazione che
fungerà da sede vera e propria per tutta la settimana festivaliera:
imprudentemente, hanno lasciato un furgone con lo sportello aperto. Un
giovane di nazionalità marocchina ha arraffato un borsone di pelle ed è
fuggito via. Due carabinieri che erano in pattuglia nella zona hanno
notato il giovane M. K., 17anni, di origine tunisina con il borsone ed
hanno capito che c’era qualcosa di strano. Lo hanno inseguito nella
Pigna anche se nel frattempo il ragazzo aveva lasciato a terra il
borsone. Una volta aperto, all’interno del borsone hanno notato i logo
dell’emittente e, soprattutto, un computer portatile Sony Vaio , nonché
prenotazioni di alberghi, dei biglietti aerei e persino la carta di
identità del proprietario e documenti che riconducevano a radio Kiss
Kiss. All’interno anche buona parte della programmazione già preparata
per le dirette da Sanremo.
Il giovane ladro è stato denunciato a piede libero alla procura dei minori di Genova.
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mercoledì 11 febbraio 2009
Radio Wave diventa International e viene acquistata dalla fAWI

da arezzonotizie.it
Nuovo palinsesto, nuove collaborazioni e lo streaming su web
Radio Wave, l'unica emittente radiofonica di Arezzo, diventa
International! Da 15 anni voce ufficiale di Arezzo Wave e Italia Wave
Love Festival, Radio Wave annuncia un’importante novità: la proprietà è
stata acquistata dalla fondazione Arezzo Wave Italia che ha deciso di
mantenere la radio risorsa del territorio aretino con un rinnovato
palinsesto e nuovi collaboratori.
Dopo l’annuncio della migrazione su web dello scorso 8 ottobre, la fAWI
ha deciso di acquistare la proprietà della radio cambiando il nome in
Radio Wave International, mantenendo le frequenze 98,5 e 106,1 FM e
contestualmente potenziando la tecnologia web per l’ascolto in diretta
e on demand di tutta la programmazione che adesso amplia il suo bacino
d’utenza a tutta Italia e a tutto il mondo.
Da oggi gli ascoltatori potranno usufruire di un palinsesto con tante
novità: molte delle voci "storiche" saranno sempre on air: Fabio
Mugelli, Stefano Fragai, Dj Rajo & Fidel, la redazione degli ultimi
anni continuerà a trasmettere con Matteo Casali, Jonny Baldini, Andrea
Raffi, Claudio Gherardini, ma si aggiungono anche tanti nuovi
conduttori: Giulio Caperdoni e Ariele (storici dj di Radio Rock FM),
Max Bertolaccini (MTV), Wolfango Tedeschi (Bloomberg Television),
Nunzia Palombo, Dino Lupelli, la redazione de “Il Vernacoliere”, tanti
nuovi collaboratori anche della città di Arezzo: Tito Barbini,
Francesco Macrì, Cristina Scatragli, Daniele Gelli, il gruppo GAS di
Arezzo. Tra le voci anche l’editore Mauro Valenti alla conduzione del
nuovo programma “Titanic”.
Con il nuovo volto dell’emittente radiofonica aretina si consolida il
rapporto con le 40 radio che fanno parte del network Radio Wave Italia
le quali ogni mese trasmettono una pillola informativa di 15 minuti con
notizie e novità dalla fondazione Arezzo Wave Italia, realizzata a cura
della redazione di Radio Wave International in collaborazione con
l’ufficio stampa della fAWI.
E' stata la scelta del rinnovamento a prevalere, infatti Radio Wave
International si presenta con un palinsesto rinnovato che punta sulla
qualità musicale e sull’informazione. Oltre ad una redazione da
Livorno, per essere sempre a contatto con la città che ospita il
festival Italia Wave, la radio avrà una “finestra locale” sempre attiva
sul territorio comunale e provinciale aretino con la rassegna stampa e
magazine che affronteranno tematiche di ambito strettamente locale.
Continua anche l’informazione nazionale grazie al rapporto con Popolare
Network che prosegue.
Popolare Network è un circuito di radio locali e regionali che ruota
attorno a Radio Popolare, emittente milanese caratterizzata fin dalla
nascita (1976) per un’informazione libera e indipendente, perché
autonoma da entità editoriali e politiche. Dal 1992 è collegata in
network con altre radio italiane che coprono a macchia di leopardo
tutta Italia. Radio Wave International fa parte di Popolare Network per
la Toscana assieme a Controradio.
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martedì 10 febbraio 2009
Intimidazione a storico direttore di Radio Eco Mosca

da Unione Sarda
Alexei Venediktov, storico
direttore di "Radio Eco Mosca", uno dei rari esempi di giornalismo
libero e indipendente in Russia, ha denunciato di aver trovato davanti
alla porta della sua abitazione nella capitale un pezzo di legno con
un'ascia conficcata dentro e di aver poi scoperto una mini videocamera
nel suo pianerottolo, puntata proprio sull'ingresso della sua casa.
Il
giornalista, che si trova ora a Monaco di Baviera, ha avvisato la
polizia e finora si è astenuto dal commentare la notizia, ma l'Unione
dei giornalisti la considera una intimidazione legata alla sua attività
professionale, come riferisce il quotidiano 'Novie Izvestià.
Recentemente il 'New Yorker' ha dedicato un ampio servizio alla figura
di Venediktov, uno dei giornalisti più in vista della Russia,
apprezzato per aver saputo garantire una linea indipendente, pluralista
e spesso critica nei confronti del potere, nonostante la radio sia
controllata da Gazprom.
Nelle grandi occasioni non c'è protagonista che
manchi di passare nella sede dell'emittente o di farsi intervistare da
Radio "Ekho Moksvi".
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lunedì 9 febbraio 2009
Fiorello a Sky, Baldini alla fattoria

Fiorello firma con Sky senza chiudere con Radio2. Lo ha rivelato
il conduttore a 'Tv Sorrisi e Canzoni' in edicola oggi.
Fiorello,
legato per un anno alla tv satellitare, non ha abbandonato la
rete pubblica in modo definitivo: alcune parti del suo show 'teatral
televisivo' verranno ricicciate anche in radio. Così Fiorello non dovrà rinunciare al lauto compenso assicuratogli in questi anni dalla Rai che dal suo canto continuerà ad avere l'apporto di ascolti e visibilità portati dallo showman siciliano.
Quattro gli
appuntamenti settimanali previsti, ciascuno di 30 minuti, realizzati
dal vivo al Teatro Tenda di Roma fino a giugno, probabilmente sempre con l'apporto in regia di Marco Lolli. La proposta di Sky non
include la collaborazione di Marco Baldini, da sempre spalla radiofonica di
Fiorello, che Mediaset avrebbe contattato per partecipare come
concorrente a 'La Fattoria'.
Ci auguriamo che Marco continui a fare quello che sa fare bene e quella della fattoria sia soltanto una bufala! Del resto un grande professionista può anche rimanere qualche settimana alla finestra. Le radio che potrebbero essere interessate ad accaparrarsi il conduttore fiorentino non possono che essere molte e disposte a pagare bene. Forse però non quanto la televisione.
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domenica 8 febbraio 2009
Bilancio Rai: 'rosso' contenuto

da newsletter Millecanali
Notizie in chiaroscuro per il bilancio Rai. Come è emerso di recente in
sede di Cda, le previsioni per il 2008 si sono rilevate più
pessimistiche rispetto ai dati reali: era stato ipotizzato uno scoperto
di 30 milioni ma il bilancio finale dell'anno scorso dovrebbe invece
essere "sensibilmente migliore".
Per il 2009 è stato approvato all'unanimità dal Cda Rai (scaduto e
prossimo al rinnovo), seppur con richiesta di approfondimenti, un
budget che riporta un probabile 'rosso' di 29 milioni.
È atteso un calo degli investimenti pubblicitari del 4%.
Il dg Claudio Cappon ha messo a punto un piano di interventi per
contenere i costi: "L'andamento della gestione sarà comunque
costantemente controllata – ha detto - ; abbiamo individuato un sistema
rigido per quanto riguarda l'obiettivo di contenimento dei costi, ma
flessibile e adattabile per quanto riguarda le misure da attuare".
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sabato 7 febbraio 2009
Abie Nathan, l'israeliano che s'inventò la radio della pace

da peacelink.org
Da vivo non ha mai avuto vita facile in patria, troppo anarchico e
anticonformista, ma in occasione del suo funerale il presidente
israeliano Shimon Peres ha riconosciuto il suo ruolo: «Sei stato un
vero combattente per la libertà». E' tornato così alla ribalta, per un
giorno, nel teatro Tzavta di Tel Aviv, Abie Nathan, il più noto, il più
pittoresco, il più determinato pacifista israeliano. Aveva 81 anni; dal
1996, quando era stato colpito da un ictus ed era costretto sulla sedia
a rotelle, paralizzato e incapace di comunicare, non era più apparso in
pubblico e la rievocazione tenuta in occasione del suo funerale,
secondo le cronache, aveva il sapore di un'era lontana: canzoni di Joan
Baez e John Lennon, speranze di un mondo di pace e fratellanza.
Perché Abie Nathan era la "Voice of peace", una radio pirata
piazzata su una barca a vela (sponsorizzata anche da John Lennon) che,
fra il 1973 e il 1993 aveva incrociato nelle acque del Mediterraneo
parlando di pace in ebraico, in arabo e in inglese. "Shalom, salaam and
peace to all our listeners", tutte le sue trasmissioni iniziavano così.
Poi spiegava che: "La nave della pace è un progetto del popolo.
Speriamo che attraverso questa radio potremo aiutare a lenire il dolore
e medicare le ferite di tanti anni di sofferenza del popolo del Medio
Oriente". Piaceva anche ai giovani, tanto arabi come israeliani, perché
trasmetteva le canzoni delle hit parade internazionali e trasmetteva
nella lingua franca nota a tutti, l'inglese.
Aveva smesso nel 1993, con gli accordi di Oslo. La storica stretta
di mano fra Rabin e Arafat, benedetta da Clinton, lo aveva convinto che
l'obiettivo era stato raggiunto. Aveva simbolicamente affondato la
Voice of peace ed era andato in pensione. Ai due statisti avevano dato
il Nobel, a lui che per incontrare Arafat quando questo era proibito ai
cittadini israeliani era finito anche in carcere, un bel nulla.
Nato in Iran, che allora si chiamava Persia, il 29 aprile 1927,
cresciuto in India, pilota della Royal Air Force, emigrato in Israele
nel 1949, proprietario del ristorante California che portò gli
hamburger in Israele, Nathan aveva iniziato la sua carriera di
pacifista nel febbraio 1966 quando, a bordo del suo piccolo aereo
privato, lo Shalom One, era volato in Egitto per «parlare di pace» con
il presidente Gamal Abdel Nasser, e cioè con il nemico numero uno dello
stato israeliano.
Riuscì solo a insospettire tanto gli egiziani come gli israeliani,
ma non si diede per vinto e iniziò una propria offensiva
diplomatico-umanitaria fra Europa, Stati Uniti e Unione Sovietica,
incontrando chi contava, da papa Paolo VI a Robert Kennedy, e chi
faceva tendenza come Jean-Paul Sartre e Bertrand Russell. Nel 1967 ci
riprovò con Nasser e stavolta, tornato in patria finì in galera.
Non fu l'unica volta. Nathan che, come ha detto un altro celebre
pacifista israeliano, Uri Avnery, al suo funerale, «puntava al cuore
più che all'intelletto», finì in galera per aver incontrato quello che
infine chiamava il suo "fratello" Arafat, si sfinì con gli scioperi
della fame per convincere il suo governo a trattare con l'Egitto e con
l'Olp, girò il mondo portando aiuti là dove la guerra, la fame o le
calamità naturali colpivano, dal Biafra, alla Cambogia, dal Nicaragua
al Libano, dalla Cina al Rwanda.
Chissà se a sua tomba porterà scritto - come auspicò nella sua
ultima intervista, rilasciata nel 1996 a The Associated Press -
Nissiti, ovvero, "Ci ho provato". Al suo funerale c'erano politici
anche di alto rango, come Peres, rabbini, marxisti e pacifisti e in
Galilea al concerto in suo onore sono arrivati insieme ebrei e
musulmani per ascoltare le canzoni rese celebri dalla musulmana Um
Kulthum, dall'ebrea Laila Mourad e dalla cristiana Fayrouz. E per una
sera un altro Medio Oriente è stato possibile.
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venerdì 6 febbraio 2009
The Ripper: registra le canzoni trasmesse alla radio eliminando gli spot pubblicitari

da techblogs.it
The Ripper è una soluzione intelligente e innovativa, che permette di salvare legalmente la musica in digitale. Non serve un computer, né un collegamento ad Internet: basta solo accendere la radio e sintonizzarsi sulla propria emittente preferita.
The Ripper utilizza una tecnologia inedita, denominata PopCatcher. È il primo dispositivo in grado di analizzare la musica trasmessa alla radio, registrarla separando i vari brani in differenti file e salvarli in formato MP3, per poi ascoltarli utilizzando la funzione di player multimediale. Le canzoni vengono registrate senza interruzioni pubblicitarie e senza il parlato degli speaker radiofonici; una volta salvate nella memoria interna, possono essere riprodotte o trasferite su "pendrive", schede di memoria e lettori portatili. L'intero processo di registrazione e di conversione in digitale della musica trasmessa alla radio è gestito dal dispositivo in modo automatico, senza richiedere alcun intervento da parte dell'utente. The Ripper ha fatto parlare di sé non solo per l'avanzata tecnologia, ma anche per l'elegante livrea nero lucido, che gli è valsa il Design Award al CES di Las Vegas.
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giovedì 5 febbraio 2009
The Boat That Rocked
The Boat That Rocked (inspiegabilmente in italiano
Radio Rock Revolution, per la serie inutile titolo in inglese che sostituisce un altro titolo in inglese) è il nuovo film di Richard Curtis (Love
Actually) che sembra riservare molte sorprese sopratutto sul lato
visivo e musicale.
La pellicola racconta la storia di un emittente
radiofonica (Radio Caroline) durante gli anni 60-70 costretta a
trasmettere da una nave oltre le acque internazionali per ovviare al
problema delle ingiuste leggi "morali" del Regno Unito sul tipo di
musica da trasmettere e sugli orari di messa in onda.
The Boat That Rocked è ricco di un cast Bill Nighy, Kenneth Branagh, Rhys Ifans, Emma Thompson e Philip Seymour
Hoffman, Gemma Arterton, Talulah Riley, Laurence Richardson ed Nick
Frost.

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giovedì 5 febbraio 2009
Kalima: le parole assediate in Tunisia

da amisnet.org
3 giorni di assedio per la redazione della testata tunisina “Kalima”
(”parola” in arabo), oltre a minaccie, percosse e fermi di polizia. Le autorità tunisine si stanno scagliando contro questa testata on-line
attiva dal 2000 e che oggi è una radio via web e via satellite. La
redazione è composta da giornalisti indipendenti ed attivisti per i
diritti umani, ed sono proprio l’indipendenza e l’impegno sociale di
Radio Kalima a infastidire il governo di Ben Alì, che non esita ad
utilizzare le maniere forti per “scoraggiare” i propri oppositori.
I problemi grossi per la redazione di Kalima sono arrivati quando,
il 26 gennaio, la nostra agenzia ha iniziato a ritrasmettere il segnale
della radio web attraverso il satellite, portandola a casa di quell’
80% dei tunisini che hanno l’antenna parabolica senza che possono ora
ascoltarla senza il timore che il governo tunisino ne sia a conoscenza.
Radio Kalima è stata accusata di trasmettere senza licenza, tuttavia la
redazione tunisina si occupa solo di mettere online le trasmissioni e
la legge non fà menzione delle trasmissioni via internet, come fà
notare Siham Bensedrine, cofondatrice del progetto ed attivista del
“Consiglio Nazionale per le Libertà in Tunisia”, intervistata per la
puntata di Scirocco di questa settimana.
Kalima e la sua radio rimepiono il vuoto lasciato dall’assenza di
una stampa indipendente in Tunisia, per dare un’idea dell’importanza
del ruolo che svolge basti citare la copertura della rivolta popolare nell’area mineraria di Gafsa,
dove l’intera popolazione è mobilitata ormai da un annoper fare delle
rivendicazioni sindacale nel completo silenzio dei media, fatta
eccezione per le informazioni che arrivano direttamente dalla gente
attraverso siti internet come youtube o facebook. Kalima è riuscita a
portare questa rivolta sotto i riflettori dei media internazionali.

Sihem Bensedrine, Radio Kalima, sulla repressione del governo tunisino
e la campagna mediatica diffamatoria ai danni della Radio [5:25m]: Play Now | Download
 Sihem Bensedrine: com'è nata, cosa fà e che ruolo svolge nel panorama mediatico tunisino Radio Kalima [4:54m]: Play Now | Download
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giovedì 5 febbraio 2009
Bloomberg: 100 licenziamenti tra radio e tv

da Quomedia
Il gruppo Bloombeng, fondato nel 1981 da Michael Bloomberg, attuale
sindaco di New York, sta effettuando i primi licenziamenti della sua
storia. Tra radio e televisione, i tagli previsti riguardano 100 posti
di lavoro nelle sedi degli Stati Uniti, anche se non si escludono tagli
anche in Gran Bretagna, Europa e Giappone.
Alcune fonti
riferiscono di una chiusura che coinvolgerà tutte le televisioni che
non sono in lingua inglese, per integrare le attività televisive in un’unica rete in inglese in Usa, Europa e Asia. “E’ una ristrutturazione davvero necessaria per cambiare i nostri programmi e una rete che pesa sulla nostra struttura globale”, ha dichiarato Judith Czelusniak, portavoce del gruppo.
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mercoledì 4 febbraio 2009
SOMALIA: UOMINI ARMATI SPARANO A DIRETTORE RADIO HORN AFRIK

Un gruppo di uomini armati non identificati ha sparato al direttore di un'emittente radiofonica indipendente di Mogadiscio uccidendolo.
Lo staff della radio privata 'Horn Afrik' ha riportato che gli aggressori hanno ucciso Said Tahlil nella zona del mercato Bakara, nella capitale somala.
''Abbiamo saputo che il direttore di 'Horn Afrik' e' stato ucciso e vi informiamo che la radio non andra' in onda in segno di solidarieta' con il nostro direttore'', ha annunciato un membro dello staff.
Un altro operatore radiofonico ha affermato: il direttore ''ha lasciato la stazione radio e sappiamo che il suo corpo ora giace non molto lontano da qui. Siamo scioccati.'' Nel 2007 anche un predecessore di Tahlil e' stato ucciso.
Notizia correlata:
Somalia: ucciso direttore Radio Shabelle, libertà di stampa sempre più a rischio
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mercoledì 4 febbraio 2009
Rea: “Le radio locali escano da Audiradio, danno da 100 milioni”. E parte uno spot denuncia
da pubblicitaitalia.it
Diventano sempre più gravi le accuse di anticoncorrenzialità lanciate
contro Audiradio da Rea, Radiotelevisioni Europee Associate,
associazione che rappresenta le piccole emittenti locali: dopo aver
denunciato lo scorso dicembre la società presieduta da Felice Lioy
all’Autorità Antitrust per gli aspetti ritenuti anticoncorrenziali
della ricerca sugli ascolti radiofonici, in particolare per le novità
introdotte nel 2009 che danneggerebbero ancora di più le radio locali,
già discriminate (dal 2009 Audiradio escluderà dalla pubblicazione le
radio che con raggiungono almeno 30 casi statistici), ora Rea minaccia
di uscire da Audiradio e di chiedere un risarcimento danni di 100
milioni di euro. Il presidente di Rea Antonio Diomede spiega infatti:
“Per quanto ci riguarda abbiamo le idee ben chiare sugli argomenti da
sottoporre alla valutazione dell’Antitrust. Conflitto d’interessi,
turbativa e distorsione del mercato della pubblicità, pubblicità
ingannevole, metodologia empirica nella rilevazione, confusione dei
marchi e la discriminazione nella pubblicazione delle classifiche
d’ascolto sono gli elementi che danneggiano il conto economico delle
piccole e medie emittenti locali. Chiederemo con forza che Audiradio
non si occupi più delle indagini di ascolto delle emittenti locali ma
che sia l’Autorità delle Comunicazioni a farlo o un altro soggetto
super partes. Le emittenti locali che si ritengono danneggiate da
Audiradio sono seriamente intenzionate a proseguire la vertenza in sede
di giustizia civile e, non è da escludere, che per i danni subiti in
tutti questi anni chiedano un risarcimento di almeno 100 milioni di
euro”. Intanto molte emittenti locali partecipano alla protesta contro
Audiradio mettendo in onda gli spot della ‘campagna anticrisi’
distribuiti dalla stessa Rea: negli annunci, che proseguiranno per
tutto l’anno, gli operatori del mercato vengono sensibilizzati a
utilizzare la radio locale per la propria pubblicità tenendo presente
che i dati pubblicizzati sulle indagini di ascolto sono numeri e basta.
Lo spot si può richiedere a questo indirizzo: http://www.reasat.it/
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martedì 3 febbraio 2009
Radio Lollipop trasmette dalla corsia e il piccolo malato si sente meno solo
da Repubblica
Ricordate il medico controcorrente del film Patch Adam che predicava la
terapia del sorriso? Portare un po’ di allegria negli ospedali
pediatrici è l’obiettivo di Radio Lollipop, una rete internazionale di
emittenti che trasmettono nei nosocomi infantili. I piccoli degenti
sono tanti: un ragazzo su quattro subisce almeno un ricovero prima dei
14 anni. Nel mondo una ventina di ospedali ospitano una Radio Lollipop,
un’organizzazione nonprofit la cui storia inizia trent’anni fa in
Inghilterra, quando nel Surrey dai microfoni all’interno del Queen
Mary’s Hospital, una struttura pediatrica con oltre 460 posti letto,
andò in onda il primo programma. C’era voluto un anno al fondatore
Hedley Finn per raccogliere i fondi, installare lo studio, cablare la
struttura, reclutare i volontari. Da allora, altri 7 ospedali inglesi
hanno attrezzato al loro interno delle emittenti radiofoniche, e la
formula ha varcato l’oceano: tre negli USA, sette in Australia e 2 in
Nuova Zelanda.
I volontari si trasformano in annunciatori, dj,
comici. Alcuni rivelano talenti sorprendenti come l’infermiera Danielle
Velasquez, la cui trasmissione sulle fiabe è un appuntamento da non
perdere per i giovani pazienti dell’ospedale di Orange County in
California. Si moltiplicano le star e i professionisti alla console: il
dj Laz, con il ricordo d’infanzia di 17 interventi chirurgici per una
malformazione, ha animato dai microfoni del Children Hospital di Miami
una maratona musicale di 36 ore. Alesha Dixon ha voluto che la gara
ballo televisiva di Bbc1 fosse diffusa dalla Lollipop Radio della
clinica pediatrica di Bristol. Musica, intrattenimento, giochi a premi
fanno parte del palinsesto per distrarre i piccoli pazienti ma la parte
più innovativa è il contributo dei bambini. L’audience è invitata a
partecipare: richiedendo brani musicali, facendo dediche, raccontando
barzellette. Molto seguita è una gara di storie inventate dai piccoli
ricoverati: in palio un Ipod autografato dalla cantante Hillary Duff.
Il giovane pubblico viene sollecitato a improvvisarsi conduttore, e
così intorno al mixer e ai microfoni si catalizza la vita sociale
dell’ospedale. Gli studi diventano centri di attrazione, come
all’Ormond Hospital di Londra dove Radio Lollipop ha trovato rifugio in
un vecchio vagone della metropolitana piazzato nel cortile. E in
Italia? Il primo esperimento sarà quello, entro l’estate, da Radio
Dynamo, con studi allestiti negli ospedali pediatrici partner di Dynamo
Camp, il campo vacanze per bambini malati cronici unico in Italia.
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lunedì 2 febbraio 2009
Presentato il libro "La prima volta del telefono. La storia del 3131 dal al 1995"

Roma, 2 feb. (Apcom) - Presentato questa mattina il libro 'La prima
volta del telefono. La storia del 3131 dal 1969 al 1995' di Raffaele
Vincenti, edito da Teche Rai. "Tre anni di lavoro dell'autore e di
ricerca in archivio - ha detto oggi il direttore di Rai Teche Barbara
Scaramucci - hanno portato al racconto e alla testimonianza di una
trasmissione radiofonica della Rai che ha fatto epoca e di cui si
festeggia il quarantennale".
Grande l'affluenza alla
conferenza, a cui hanno partecipato tutti coloro che si sono succeduti
alla conduzione o come registi o come filtri nel programma che ha fatto
diventare, attraverso il telefono, il pubblico protagonista. "E' come
parlare della prima volta che l'uomo ha volato - ha raccontato Sergio
Valzania, direttore di Rai Radio 2 - quando si parla di 3131, era
questo il sapore della sua nascita. L'impatto spaventoso che qualcuno
da fuori potesse entrare nella radio attraverso il telefono è stato
incredibile. Io ho condotto il programma per un paio di settimane e ne
sono orgoglioso".
Commosso l'autore del libro, Raffaele
Vincenti. "Ho recuperato mille trasmissioni - ha spiegato Vincenti -
c'è chi me ne ha date 50, chi me ne ha data una. Ho scovato i primi
redattori, le scalette delle trasmissioni, i ritagli di giornale. Ma la
vera novità del libro è il cd che contiene testimonianze audio, video e
fotografie. Ho registrato i ricordi che tanti avevano su questa
trasmissione fondata sul dialogo, in cui l'ascoltatore aveva quasi la
stessa titolarità del conduttore. E nel cd c'è anche un documento
eccezionale di Adriano Magli, ideatore di Chiamate Roma 3131, che andò
in onda per la prima volta il 7 gennaio 1969 con Federica Taddei,
Gianni Boncompagni e Franco Moccagatta".
Alla conferenza è
intervenuto anche Michele Mirabella. "La radio, utilizzando il telefono
- ha raccontato Mirabella - è diventata più ricca, è diventata
raggiungibile da un pubblico attivo, peccato che si è snaturata quando
in tutto il palinsesto è prevalsa la diretta telefonica. Magli ha
intuito che la telefonata in radio, senza immagini, avrebbe messo
l'ascoltatore in una condizione di parità. E quel quindicennio iniziale
e fortunatissimo della trasmissione ha segnato il costume del Paese".
Presente anche Luciano Rispoli, che con Magli creò 'Chiamate Roma
3131'. "Io ho solo il merito di aver inventato la trasmissione - ha
commentato Rispoli - avevo saputo che in Francia c'era un programma
radiofonico in cui si interveniva telefonicamente su temi sessuali, lo
proposi. Mi diedero 40 minuti ogni mattina, ricordo che dissi ai tre
conduttori di dimenticare di avere un'identità e di essere uno
strumento al servizio del pubblico: lo fecero ed ebbero successo".
Nel '66 la radio, dopo 10 anni di televisione, era in uno stato di
minorità tremenda, ha spiegato lo storico di radio e televisione Franco
Monteleone. "L'idea di dare voce alla popolazione italiana - ha
proseguito Monteleone - all'opinione pubblica fu vincente. Fu un
momento di straordinaria vitalità della radio. Gli italiani erano
abituati alla radio istituzionale del dopoguerra, a quella del
fascismo, a quella della democrazia cristiana. La radio con 3131
diventa partecipativa".
Il programma cambiò successivamente
nome, chiamandosi 'Sala F', grazie alla femminista Lidia Motta, che
sceglieva per il programma quattro laureate che riteneva brillanti. Tra
queste ci fu Barbara Palombelli. "Io non fui scelta tra quelle quattro
- ha raccontato la Palombelli - però una delle quattro rinunciò. Io ero
appena rientrata dal funerale di mio padre, ero sotto la doccia e
squillò il telefono. Stavo quasi per non rispondere, ma poi corsi al
telefono e mi stavano chiamando per 'Sala F'".
E' intervenuto
alla conferenza anche il Presidente della Rai Carlo Petruccioli, che ha
risposto alla provocazione di Mirabella, che gli faceva notare come in
passato per condurre i programmi si andavano a pescare i laureati
migliori e ora si scelgano i passanti, dicendo che "nel neorealismo si
prediligeva la gente di strada". Petruccioli ha aggiunto anche che per
il nuovo programma Rai 'Buongiorno regione' gli addetti ai lavori sono
stati selezionati nelle università. "Ieri in un programma - ha
ribattuto Mirabella - ho sentito dire ad un conduttore di cui non
faccio il nome 'Scusate ma devo banalizzare sennò a casa non arriva'.
Questo per me è un passante".
Significativo anche l'intervento
di Giorgio Simonelli. "Il 3131 è stao per la radio quello che
'Portobello' è stato per la televisione: il contenitore di tutti gli
stili che sono venuti dopo. Il 3131 - ha spiegato Simonelli - ha
accompagnato tante trasformazioni della nostra società, come quella che
ha visto la donna inserirsi sempre di più nel lavoro. Il 3131 segna la
data di nascita della radio moderna". Un mondo che non è più
riproducibile secondo Paolo Taggi. "Io conducevo il 3131 della notte -
ha ricordato Taggi - ogni volta ascoltavo delle microstorie, le persone
telefonavano e raccontavano quello che accadeva loro in quel momento,
era un mondo bellissimo, ma che non c'è più".
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domenica 1 febbraio 2009
Ringo trasloca a Virgin per il primo programma in diretta
da musicalnews.com
Dopo anni passati a Radio 105, di cui è stato una delle voci di punta, DJ Ringo passa a Virgin Radio, da domani 2 febbraio con il suo programma Revolver , il primo in diretta per Virgin Radio Italia.
Ringo, che di Virgin Radio è già direttore artistico, traslocherà con un'importante novità:
non andrà più in onda al pomeriggio, come avveniva su 105, ma la
mattina nella fascia 9-12.
E' un trasloco fatto senza uscire di casa, visto che il conduttore
passa da Radio 105, dove ha militato per 15 anni a Virgin Radio Italia,
l'emittente rock che ha contribuito a lanciare e di cui è direttore
artistico. Le due radio appartengono infatti allo stesso gruppo
(Finelco).
E' una Radio nuova di zecca nata sotto il segno del rock
d'annata. È una novità importante, dato che Revolver è il primo
programma in diretta dell'emittente che ha preso il nome dalla storica Virgin Radio UK di Londra, che ha cessato le trasmissioni il 28 settembre.
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